Il tagliando dell'auto di Alby

di
genere
trans

Non ho mai avuto la patente ne un'auto, per ovvi motivi, primo mantenere un'auto sepur utile, costa parecchio, secondo perche' fortunatamente, ho sempre trovato baldi uomini a darmi dei passaggi nel momento del bisogno. Con il mio aspetto sexy non ho mai avuto difficonta' ad ottenere qualche aiutino, alla fine nascere Femboy, ha avuto i suoi vantaggi. L'episodio che vi vado a raccontare quindi, anche se capitato a me personalmente, possiamo definirlo un caso delle circostanze, come qualsiasi cosa mi accadeva in quei periodi della mia vita. Si parla ormai di vent'anni fa, all'epoca avevi solo ventun'anni, e mi stavano accadendo le avventure piu assurde che abbia mai vissuto in vita mia, tanto da poterne scrivere un Diario, proprio su quel Diario, vi sono raccontate le storie che vi sto narrando in questo portale. Diario che ancora custodisco gelosamente, e che ho deciso di condividere con tutti, perche' ritenevo giusto, far godere alla gente, le stesse emozioni che ho vissuto io in quei periodi-
Arrivo al dunque, in quel periodo stavo flirtando con molti uomini, ho avuto pochissime storie serie, e un matrimonio in svizzero con un cinquant'enne, le altre sono state storielle, flirt da poco piu che qualche settimana o mese. Uno di questi flirt, si chiamava Alberto, un'uomo di circa sessant'anni, single per scelta, quando lo incontrai, mi disse che il motivo per cui non si era mai sposato, era che nessuna donna voleva un marito cosi' porco come lo era lui. Alberto infatti era un grandissimo maiale, mai incontrato un porco come lui, e di uomini maiali, ne frequentavo parecchi. Alberto, o Ably come lo chiamavo io per abreviazione, non perdeva occasione anche con le piccole cose, di farle diventare una porcata eccitante. Mi portava a fare compere nei negozietti di periferia d'estate, mezza nuda con la scusa del caldo, mi faceva indossare vestiti da vera puttana, e mi sfoggiava ovunque fosse possibile, nei bar nei negozi alimentari, nei centri commerciali, ovunque potessi essere ammirata da uomini mi portava il maiale.
Si eccitava piu lui che io, che temevo sempre, ci avessero fermati per atti osceni in luogo pubblico. Alby era tremendo, una mattina, mi fece indossare calze a rete, un corpetto nero di quelli interi che si allacciano dietro la schiena con dei lacci intrecciati a tubino, che si infilano da sotto e si tirano su fino a sotto le ascelle, perizoma nero striminzito, un paio di shorts in jeans strucidi e sgambatissimi, da lasciarmi le chiappe nude, lunghi capelli sciolti, trucco leggero, unghie smaltate di rosso, stivali da cowboy americani che uso anche oggi, occhiali a specchio da sole inforcati sul nasino, e cosi si fece accompagnare in un'autofficina di sua conoscenza, per far fare il tagliando all'auto. Alby aveva una macchina non nuovissima ma ancora tenuta in ottime condizioni, che proprio in quel periodo, necessitava di fare il classico tagliando di controllo.
Salimmo quindi sulla sua Opel Corsa nera, e andammo da questi tizi che sembrava conoscere molto bene, a giudicare da come lo accolsero i meccanici sporchi di olio e di grasso con le classiche tute blu. Non si fece problemi a presentarmi a tutti come la sua donna, con i commenti che vi risparmio dei meccanici che mi apprezzarono anche troppo. Non passavo di certo inosservata conciata a quel modo ovviamente, e gli sguardi degli uomini del'officina, tutti sulla mezza eta', si sprecarono per me, che mi sono sentita per la prima volta in vita mia in imbarazzo, strano a dirsi per una Troia navigata come me. Alby discusse un po con uno dei meccanici, appartandosi in un angolo dell'officina, che pareva molto grande e aveva qualche macchina gia in riparazione. Credetti stesse spiegando al tipo, che cosa avesse l'auto o le modalita' di ritiro eccetera, mentre gli altri mi riempivano di attenzioni e di domande sull'eta', se fossi Trans, se mi piacessero gli uomini maturi.
Ormai ero e sono ancora ogi, abituata a fuochi di bombardamento simili, domande di rito che ogni persona mi fa e mi chiede sempre con insistenza. Mentre spiegavo chi fossi, e rispondevo alle mille domande di rito dei curiosoni, con la coda dell'occhio, vidi il mio uomo allontanarsi con il tizio con cui parlava. Richiamai la sua attenzione, voleva lasciarmi li da sola? dove stava andando? l'uomo rispose che andava a prendere un caffe' al bar li vicino con il tizio e che sarebbe tornato subito, di attenderlo li. Pur non avendo notato Bar nei dintorni, non dubitai delle sue parole, ma mi chiesi che avrei fatto nel frattempo li sola soletta immezzo a tanti uomini curiosi. Dato la temperatura si stava alzando gia' a quell'ora del mattino, decisi di tornare in auto, almeno finche' non l'avessero messa sotto per il controllo, me ne sarei stata al sicuro con l'aria condizionata a rinfrescarmi un po.
Cosi' feci, entrai in auto, attaccai il condizionatore, e mi godetti l'aria fresca osservando gli uomini al lavoro li intorno. Non passarono che pochi minuti, che alla mia portiera, un paio dei meccanici, mi dissero che dovevo scendere, dovevano portare l'auto dentro all'officina per il controllo. Avevano sotto gia' altre auto su cui altri stavano lavorando, mi parve assai strano che facessero subito il controllo alla macchina di Alby. Non me ne intendo di auto, ma so per certo, che prima di fare un controllo completo, i meccanici ci mettono un paio di giorni, e di solito si tengono l'auto per una settimana circa, strano avessero deciso di metterla sotto all'istante. Ad ogni modo, un po seccata, scesi dall'auto, e la lasciai ai tecnici che la misero in moto e se la portarono dentro.
Alby era via da ormai quasi un'oretta, mi domandai che stesse combinando per bere un semplice caffe', dov'era finito, iniziavo ad annoiarmi e a stancarmi. Ben presto le cose pero' senza che lo immaginassi, sarebbero cambiate. Stanca di attendere, chiesi a uno dei meccanici, dove fosse finito il mio uomo, e se ne sapeva qualcosa qualcuno, quello si mise a sorridere e non capii che avesse di tanto buffo la mia domanda, da fare quella faccia. L'uomo mi accompagno' dentro l'officina, guardandosi furtivamente attorno, sembrava volesse accertarsi che tutto fosse apposto nei dintorni,nell'officina non vedevo piu i meccanici al lavoro, le auto compresa quella del mio uomo, erano li, ma nessuno ci stava piu lavorando. Mi chiesi che diavolo stava accadendo, chiesi spiegazioni al tizio che stava barricando il padiglione chiudendo porte e serrando tutto.
Finito di chiudere l'officina, l'uomo mi si avvicino' con le sue manone sporche di grasso pulite alla buona con uno straccio, e mi disse palpandomi le natiche nude, che era stato Alby a chiedere questo favore. Non capivo di che favore stesse parlando, quando finalmente sbucarono anche gli altri uomini in tuta ma con i cazzi duri in mano. Il maiale aveva colpito ancora mi son detta tra me, iniziavo a capire tutto in fretta, la visita all'officina... gli amici meccanici... perche' mi aveva fatta conciare come una puttana da strada... tutto era ormai chiaro. E ancora non avevo saputo, cosa che seppi in seguito, che mi aveva usata come sconto per la revisione, in cambio di soddisfare i meccanici, avrebbe ottenuto un forte sconto sul tagliando dell'auto. Non si smentiva mai.
Ero li e non potevo sottrarmi, poteva anzi essere un buon passatempo prima del suo ritorno, cosi' messa da parte ogni paura o pudore che non ho mai avuto con nessuno, figuriamoci per farmi sfondare da dei meccanici accaldati e vogliosi di scoparmi, sono stata al gioco. ho lasciato che gli uomini si avvicinassero a me, prendendo in mano due cazzi alla volta per masturbarli,e lasciai che il resto facessero cio che volevano di me senza opporre la minima resistenza. Fui per prima denudata restando solo in intimo via quindi gli Shorts e il perizoma, con addosso stivali calze a rete e corpetto, mi son piagata iniziando a prendere in bocca piu cazzi possibile, gli uomini erano otto in tutto, una bella occasione di Gang Bang in un officina piena di auto.
Mi eccitava sentire l'odore misto di grasso per auto, a sudore dei presenti, mi inebriava mentre succhiavo due cazzi alla volta. Ben presto fui rimessa in piedi, e distesa di schiena sul fofano di un'auto, quella del mio uomo, a gambe sollevate mentre il primo di loro mi penetrava senza nemmeno preoccuparsi di infilare un preservativo. Chiusi gli occhi, e lasciai che la suppostona di carne mi entrasse totalmente dentro fino alle palle pelose. ai lati due si facevano masturbare dalle mie sapienti manine. L'uomo inizio' a stantuffarmi mentre io iniziai a godere una lunga e calda scopata con quei signori, di cui nemmeno conoscevo i nomi. Ansimavo e gemevo sotto i colpi del primo che mi teneva le gambe sollevate mentre si dava da fare, i due ai lati si facevano segare e l'ultimo restante mi infilava la lingua in bocca segando me.
Mi domandai se l'officina fosse ben protetta da eventuali clienti in arrivo, avevano sbarrato tutto e pur vero, ma non credo avessero chiuso l'orario di lavoro, mi risultava fossero ancora li per lavorare non per farsi una scopata con me. Mentre facevo di questi ragionamenti, gli otto operai si davano il cambio a sfondarmi, ora qualcuno era tornato al lavoro, attendendo il suo turno, e gli altri mi scopavano a turno sdraiata sul cofano dell'auto del mio uomo, che ancora non si vedeva dopo quasi due ore. Quattro li avevo addossom e gli altri quattro nel frattempo tra una siatemata e l'altra alle vetture, si godevano lo spettacolo. Inutile dire che in poco tempo sono venuta come una fontana almeno quattro o cinque volte, sporcando le mani di chi mi segava.
Fui fatta scendere dal cofano dopo un po, avevo il buco del culo ormai bello aperto, e qualcuno lo fece notare ridendosela pure. Uno ci mise tre dita sporche e le fece scivolare dentro e fuori un paio di volte facendomi ansimare nuovamente, prima di farmi appoggiare ancora sul cofano stavolta a pancia sotto, piegata e distesa a gambe aperte, mentre qualcuno prese posizione e mi infilo' tutto d'un colpo il suo cazzo stantuffando e allargandomi ulteriormente il culo. Gemevo godevo ansimavo e sospiravo forte ad ogni sua spinta, gli altri se la ridevano e guardavano lo spettacolo. Qualcuno oso' darmi della puttana e chiese se mi piacesse il trattamento, non risposi che con sospiri e gemiti forti.
"Se gli infilassimo un tubo in culo a sta cagna godrebbe ugualmente" disse uno facendo ridere gli altri con un tubo di scappamento in mano. "Dove le trova Alberto...." chiese un'atro... "Questa l'avra' trovata per strada scommetto... e la classica Troia che trovi dalle parti di Baranzate lo sanno tutti..." commento' un'altro. Mentre mi sfondavano con i loro cazzi, altri commentavano, e pareva fossi conosciuta anche a loro che non erano della zona, mi ero fatta una bella reputazione pensai. I commenti che facevano mentre venivo scopata mi lusingavano da una parte, ma mi allertavano dall'altra, ormai la mia zona, era diventata terreno minato per me, mi conoscevano in troppi il nome era girato anche fuori dalla zona, e avrei dovuto cercare casa altrove al piu presto. Cosa che infatti feci qualche anno dopo, traslocando in altra zona meno pericolosa per me.
Erano ormai trascorse tre ore da quando ero arrivata con Alby, e quasi un'oretta buona l'avevo passata a farmi spaccare il culo da quelli li. Qualcuno sborrava poi ricominciava dopo aver lasciato il posto ad altri, era una girandola. Iniziavo ad esser stanca sudata come avessi fatto la doccia, il trucco sul mio visetto era sparito, i lunghi capelli appiccicati ovunque sul viso e sulla schiena, il culo mi doleva e le gambe mi tremavano. Fui riempita da altri schizzi di sborra dentro e fuori, ero lavata di sudore e sborra ormai, completava il tutto varie macchie di grasso nero dalle manate dei meccanici. Sibilai che non ce la facevo piu, e che chiedevo pieta', ci fu una risata generale dei presenti.
Finalmente tutti finirono il loro turno, si era avvicinato l'orario del pranzo, e fui risparmiata finalmente dopo ore di supplizio per il mio culo e la mia bocca. Certo che per essere degli uomini di mezza eta' scopavano ancora tutti troppo bene mi dissi, mentre fui lasciata li sul cofano a riprender fiato, nemmeno in grado di reggermi in piedi. Mi son trascinata fino all'interno dell'auto sedendomi a pezzi e dolorante. I meccanici uscirono tutti aprendo nuovamente le porte e facendo entrare un filo d'aria pura in quel puzzo di grasso sudore e altro. Intanto che mi ripulivo come potevo con le ultime forze rimaste, bello fresco come una rosa, vidi Alby il mio uomo. Maiale porco dov'eri finito lo apostrofai subito, mi disse che ero stata fantastica un vero spettacolo e che mi aveva ammirato nascosto a segarsi per tutto il tempo. Che gran stronzo. Mi porse una bottiglietta d'acqua fresca e mi aiuto' a pulirmi come meglio poteva ancora eccitato per cio' che aveva visto fino ad ora. Una volta che ottenni un aspetto decente, nonostante fossi ancora sudata e a pezzi, Alby accese il motore salendo in macchina, lo guardai stupita e gli chiesi che stesse facendo, mi rispose che mi riportava a casa.
Lo guardai come se avessi visto un fantasma, "Ma... la macchina...." gli dissi, doveva ancora esser controllata. Il maiale sorridendo e facendo retromarcia per uscire dall'officina, disse candidamente..." L'avevo gia' portata la settimana scorsa... dovevo solo pagare il conto." Che gran figlio di puttana. greta-sex@libero.it
scritto il
2021-03-25
2 . 6 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Cronaca di una notte d'estate

racconto sucessivo

Il Campo Rom
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.