I fidanzati di mia moglie (Parte sesta)

di
genere
tradimenti

Antonella aveva così chiuso la storia con Roberto che era il suo amante da quasi un anno. Lui l'aveva ricontattata più volte e infine lei aveva accettato di incontrarlo per un ultimo chiarimento. L'ultimo tentativo da parte di lui di portarsi via la mia donna, ma le argomentazioni che portò non furono le più azzeccate per convincerla. Fece pesare la sua agiatezza economica che le avrebbe permesso di non aver bisogno di lavorare, magari poteva dare una mano a lui nella sua attività, ma senza impegno e obbligo di orari. Ma Antonella è una donna semplice, amante del suo lavoro e della sua indipendenza economica con una certa avversione per gli ambienti alquanto snob che lui frequentava. Altro passo falso fu quello di denigrare me. “Come fai ad amare uno a cui piace vederti fra le braccia di un altro, che tipo d'uomo è? Meriti molto di più, vieni a stare con me, sto acquistando una villetta con un grande giardino e lo faccio per viverci con te e i nostri figli.”
Ma Antonella rispose: “Tu non puoi capire l'intensità del rapporto che c'è con mio marito e l'amore profondo fra di noi. Allora mettiamola così...se io venissi a stare con te, di sicuro ti tradirei col mio attuale compagno. Si invertirebbero solo le parti. Pensi che sia una puttana? Si, probabilmente lo sono, è la mia natura...e allora quale situazione migliore di un marito che sopporta, anzi gode dei miei tradimenti?”
Ovviamente i dialoghi sono immaginati e desunti dal racconto di mia moglie, io ovviamente non c'ero. Comunque di sicuro fecero effetto perché lui non si fece più sentire.
Io intanto ero intrappolato nella mia relazione con Martina e con il desiderio di non trascurare troppo mia moglie, specialmente ora che avevamo deciso di avere un figlio.
Intanto, proprio la mia amante, si era dimostrata preoccupata per il fatto che mia moglie avesse lasciato Roberto e stava diventando molto possessiva. Naturalmente non sapeva che stavamo cercando di avere un figlio, mentre anche lei cercava di incastrarmi con una gravidanza, anche se io le avevo detto che non avrei mai lasciato mia moglie e lei aveva confermato che in caso fosse rimasta incinta si sarebbe tenuta il bambino senza chiedermi niente. Desiderava ardentemente un figlio e a 40 pensava di non poter attendere ancora molto e non aveva altri candidati padri sottomano. Sapeva che io avrei fatto di tutto per evitare di ingravidarla, ma dato che non potevo usare il preservativo, avevo dalla mia solo il coito interrotto e il metodo Ogino-Knaus...sistemi molto poco sicuri...non mi restava che incrociare le dita. Direte: “Cosa ti importava? In fondo lei voleva un figlio senza chiedere niente”. Il problema era che, oltre al fatto che Antonella mi permetteva la relazione con Martina a patto che non facessimo figli e io non volevo venire meno al rapporto di fiducia con mia moglie, temevo che la paternità mi potesse avvicinare troppo alla mia amante per un senso di responsabilità che avrei avuto nei confronti di quello che comunque era mio figlio.
Intanto passarono due mesi in cui la situazione rimase stabile, nessuna delle due era rimasta incinta. Avevo programmato due settimane al mare con mia moglie e probabilmente era andata meglio così, l'inizio di una gravidanza non le avrebbe forse permesso di godersi pienamente le vacanze.
Martina era apparsa molto contrariata dalla mia decisione di andare al mare con mia moglie, quindi, dato che mi restava un'altra settimana di ferie, le dissi che ci saremmo fatti anche una settimana da soli noi due (anche se le mie finanze me lo sconsigliavano). In più convinsi mia moglie a invitarla qualche giorno da noi al mare. Anche se fantasticavo di un bel rapporto a tre con le donne della mia vita ero molto preoccupato per come potessero andare le cose tra loro.
Martina arrivò la mattina di buon'ora, salutò mia moglie con un bacio sulla guancia e poi baciò anche me...sulla bocca però... “Ecco” pensai “Questa è una dichiarazione di guerra”.
La mia amante posò la roba nella sua stanza (avevamo preso in affitto un appartamento con due camere) poi si spogliò per mettersi il costume e un vestitino leggero tanto per arrivare alla spiaggia. Io e mia moglie facemmo per uscire dalla stanza, ma lei disse, rivolgendosi a mia moglie: “Potete restare, tu sei una donna e lui...beh...non è la prima volta che mi vede nuda”. Mia moglie sorrise a denti stretti, mentre io osservavo Martina. Si era fatta più carina da quando l'avevo conosciuta, aveva messo su qualche chilo e i glutei, in precedenza piatti come il tavoliere delle puglie, cominciavano ad avere una certa forma. Il seno no...quello era...però quei bei capezzoloni prominenti che sembravano due grossi chiodi piantati nel petto mi facevano impazzire.
Arrivammo al mare, Martina avrebbe preferito la spiaggia libera, ma Antonella insisté per andare al nostro solito bagno, dove tutti ci conoscevano e dove era obbligo tenere un certo decoro.
Martina fu presentata come una cara amica di mia moglie e in effetti si comportò da tale, mi sentii un po' messo in disparte, la sua intenzione era quella di capire qualcosa di più del mio rapporto con mia moglie.
Intanto Antonella si era sdraiata sul lettino a prendere il sole, rigorosamente in topless attirando l'attenzione degli altri bagnanti. Martina si sentiva un po' a disagio, Antonella era troppo più bella di lei, non solo per i 10 anni di meno, ma anche per il fisico perfetto: 1,70, capelli rossi e occhi verdi, corpo mozzafiato, magra ma atletica coi muscoli ben delineati ma proporzionati (aveva fatto sport in gioventù) un culetto sodo e tondo che il tanga non riusciva a nascondere e poi...quel seno 5a misura attirava gli sguardi di tutti. Antonella chiamo l'amica accanto a se e le disse che anche lei era carina, del resto se piacevo a suo marito non poteva che essere così. Alla fine, con molta insistenza, riuscì a far togliere il reggiseno anche a lei. Poi mi chiamarono vicino a loro e cominciarono a spalmarmi la crema abbronzante...ricordo ancora quella sensazione...le mani di entrambe sulla mia pelle...stavo avendo un'erezione...fu opportuno sdraiarmi di spalle. Stavo godendo di questa sensazione quando Antonella disse bruscamente: “Vai, adesso sei a posto, mettiti sulla sdraio che dobbiamo pensare a noi”
Maledette...iniziarono a spalmarsi la crema a vicenda, prima sulla schiena o poi anche sui seni.
Martina lodò con invidia i seni di Antonella, ma lei rispose: “Sì piacciono ai maschietti, ma sono così scomodi a portarli in giro, se avessi avuto i tuoi forse facevo carriera nello sport”.
L'altra rispose con un velo di tristezza: “E io forse se avevo i tuoi adesso avrei un marito...”
“Non vale la pena avere un marito che ti sposa per i seni” replicò Antonella “E poi vedi...ad Andrea piaci, ci sono tante cose in una donna che possono piacere, l'importante è non stare a commiserarsi, quello di sicuro non piace”.
Intanto continuavano ad accarezzarsi, io avevo aperto il giornale e cercavo di non vedere per smaltire l'eccitazione...però notai intorno diversi maschietti falsamente indifferenti e segretamente interessati.
Dissi che sarei andato al bar a prendere un caffè...chissà che avevano in mente...
Mentre il barista mi faceva il caffè, si avvicinò un conoscente frequentatore abituale di quel bagno. Mi chiese chi era quella al nostro ombrellone e io risposi che si trattava di un'amica di mia moglie.
Lui commentò: “Molto amica mi sembra di capire...non è che tua moglie è diventata lesbica?...sarebbe un vero peccato...”
“No no, tranquillo, a mia moglie piacciono i maschi...anche troppo a volte...” la risposta lo lasciò interdetto, ma prima che potesse chiedere spiegazioni mi allontanai per tornare all'ombrellone.
Raggiunto le due donne mi accorsi che non erano sole. Un tipo con cui avevamo chiacchierato qualche volta e presuntuoso latin lover da spiaggia si era fermato a chiacchierare con loro. Chiese a mia moglie di presentargli l'amica, nel caso fosse libera, aggiungendo “Purtroppo tu vieni sempre con tuo marito”.
Rispose direttamente la mia amante: “Ciao, sono Martina e sono libera, ma in questi giorni sono in vacanza...anche dai maschi”.
In effetti era così, feci a malapena l'amore una volta con mia moglie, ma non era bello con l'altra nella stanza vicina, tanto che durante la seconda notte Antonella mi disse di raggiungere Martina per non farla sentire in disparte. Così feci e lei fu sorpresa, ma non dispiaciuta di trovarmi nel suo letto. Ma scopare, con mia moglie nell'altra stanza...non se ne parlava. E io che avevo sognato tre giorni di sesso con le mie due donne...
La domenica successiva riaccompagnai mia moglie a casa, cambiai gli indumenti in valigia e il lunedì ripartii con Martina, questa volta per la montagna destinazione Andalo (Dolomiti del Brenta).
La settimana non fu certo riposante, tra le lunghe escursioni in montagna (Martina amava la montagna e mi raccontava di emozionanti arrampicate fatte in gioventù) e i ripetuti rapporti sessuali. Mi salvai solo grazie al vigore dei miei trent'anni e un fisico allenato da anni di sport agonistico.
Con Antonella ci sentivamo spesso e anche Martina parlava con lei, erano diventate molto complici in questa situazione, anche se nessuna delle due gradiva incontri a tre. Meglio così, probabilmente non sarei riuscito a soddisfarle entrambe, sono sincero.
Mi sentivo molto dispiaciuto per il fatto che avessi lasciato mia moglie sola, ma del resto lei doveva rientrare al lavoro. Seppi poi che non si era annoiata.
Da tempo c'era un suo collega, 45 anni, sposato ma con un certo fascino che la corteggiava e, dato che io non c'ero, trascorrevano insieme la pausa pranzo. Lui la corteggiava insistentemente e alla fine ci fu un bacio...solo quello.
Adesso lei mi chiedeva se avessi qualcosa in contrario al fatto di rivederlo e magari iniziare una relazione, naturalmente avrebbe fatto sesso solo col preservativo dato che stava cercando di avere un figlio con me. Io le dissi che poteva rivederlo, anche perché avevo altro in mente, con Martina in montagna avevamo scopato come ricci con buona pace delle raccomandazioni dei signori Ogino e Knaus...
"Stai a vedere" pensai "che rimane incinta prima lei di mia moglie..."
Così una sera uscì a cena col suo amico (non so cosa avesse detto lui in casa) e, mentre la riaccompagnava con la macchina, fecero una sosta nel parcheggio di un supermercato e li se la scopò come già preventivato da Antonella che era uscita con un intimo molto sexy per il quale aveva chiesto consiglio anche a me.
L'ho aspettata al suo rientro ma non mi è sembrata molto soddisfatta. Ho esordito sorridendo: “Che è successo? Il tuo amico ha fatto cilecca?”
“No, non è questo” mi ha risposto “Anzi, è molto ben dotato e mi ha scopato a lungo, anche se in macchina non è il massimo della comodità, però mi piaceva perché mi ricordava le prime volte che lo abbiamo fatto noi. Il fatto è che lui, che si era sempre presentato con tanta tenerezza e maniere dolci, una volta che ho aperto le gambe si è trasformato, trattandomi come una puttana e pensando solo al suo piacere”.
Le ho risposto: “Amore vieni qua che adesso ti copro di baci e di coccole e ci penso io al tuo piacere. Però...un pochino puttana sei”.
“Si e tu lo sai bene...però non mi tratti così...non sai quanto ti amo”
“Mai quanto ti amo io, dai andiamo a letto che ti massaggio la patatina come piace a te”
Facemmo l'amore e fu bellissimo...
(Continua)
scritto il
2021-03-25
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