Inconsapevolmente cornuti. Un gioco di ruoli
di
pennabianca.
genere
tradimenti
Continua la storia di due coppie che scoprono la trasgressione.
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Dopo questo chiarimento, tutti e quattro si sentivano più sollevati, sereni ed allegri. La settimana successiva furono molto impegnati nel lavoro, specie le due ragazze, che erano alle prese con le scadenze fiscali. Stranamente nessuno dei quattro, tornò su quello strano argomento, che li aveva tenuti in uno stato di tensione e incertezza, ora che se ne erano liberati, confessando, e mettendo ben in chiaro con i rispettivi partner, quali fossero i loro desideri, sembrava quasi, che l’argomento fosse passato in secondo piano. Il sabato successivo, si ritrovavano invitati ad un compleanno di una loro amica. La serata ben presto, si rivelò molto noiosa, e monotona, a quel punto decisero di andare a divertirsi, in qualche locale. Mentre giravano per la città, alla ricerca di una nuova destinazione, Silvia ebbe un’idea completamente diversa, e ne fece partecipe subito i suoi amici.
«Ragazzi, che ne dite, se anziché andarci rinchiudere un locale, andiamo verso il lago, troviamo un posto dove possiamo stare in pace a giocare un po’ fra noi?»
Marco, che era seduto davanti, di fianco Luca che guidava, guardò per un attimo il suo amico, che già sorrideva contento, e ruotando il capo incrocio lo sguardo della sua donna che annuiva favorevolmente a questa proposta molto più intrigante di una serata passata in discoteca. Tutti e quattro conoscevano bene la zona del lago, soprattutto sapevano, dove erano i posti dove le coppiette andavano a cercare un po’ di intimità. A Luca piaceva in particolare un posto che non era un parcheggio in riva al lago, ma uno scavo, destinato a diventare una futura abitazione, che da tempo sembrava abbandonato. Leggermente in disparte rispetto agli altri posti più conosciuti, aveva il vantaggio, di stare in alto, da cui si poteva godere una splendida visione del lago di notte, ma soprattutto, aveva un unico accesso facilmente controllabile, in caso vi fosse stato qualche imprevisto. Quando arrivarono su quel posto, scesero tutti e quattro dalla vettura, rimasero con le spalle appoggiate al veicolo, in silenzio ad ammirare meraviglioso spettacolo che la luna piena offriva di riflesso sul lago. Ad un tratto, Silvia, e Lucia, fatti due passi, si avvicinarono a una fila di grossi massi, che delimitava lo spazio rivolto verso il lago. Silvia per lungo interminabile momento, è rimasta in silenzio, poi girandosi verso l’amica, le sussurra qualcosa all’orecchio, che i due uomini non riuscirono a sentire, ma al chiarore della luna, entrambi videro, Lucia annuire favorevolmente, poi rispondere qualcosa sempre parlando all’orecchio dell’amica. I due ragazzi si avvicinarono, dietro le rispettive donne, ma prima che potessero fare qualsiasi cosa, con uno scatto improvviso, Silvia si girò, posizionandosi davanti a Marco, mentre Luca, si ritrova Lucia già inginocchiata ai suoi piedi, che prese ad armeggiare con la sua cintura dei pantaloni, cercando di aprirli per abbassarli. Marco aiutò Silvia, nello sbottonarsi pantaloni, lei li fece calare fino a piedi, lui sfilati i mocassini, lasciò che lei un gesto semplice lo denudò completamente. Anche Luca, era completamente nudo davanti alla sua amica, il suo sesso duro svettava davanti alla faccia di Lucia, che lo afferrò con entrambe le mani, poi iniziò a giocare con la sua bocca, appoggiandola a quella dura asta di carne viva, e pulsante. Marco emise un lieve gemito, quando Silvia lasciò scivolare fino in fondo alla gola il suo membro, teso e duro. Girò lo sguardo verso l’amico, ma soprattutto, concentrò la sua attenzione, su quello che la sua donna stava facendo al suo amico. Vederla succhiare quel cazzo duro, lo fece eccitare tantissimo, appoggiò le mani sul capo di Silvia, non tanto per imporre nulla, ma semplicemente per assecondare il ritmo della pompa, che stava ricevendo da quella bocca calda e incandescente. Anche Luca, mentre riceveva quello splendido lavoretto di bocca, da parte di Lucia, girò lo sguardo verso la sua donna, che ora cercava di infilarsi il più possibile quel membro duro, e pulsante fin dentro la gola. Fu assalito da una sensazione bellissima, che lo fece eccitare ancora di più. Si rese conto, che se avesse lasciato continuare la sua amica a succhiargli il cazzo, ben presto avrebbe riversato nella sua bocca tutto il suo piacere, ma non era questo che voleva in quel momento. Fatto un profondo respiro, afferrò Lucia per le spalle, e dopo averla fatta staccare dal suo cazzo, la sollevò spingendola leggermente indietro, affinché lei potesse sedersi, su uno dei grandi massi posto dietro di lei. Si inginocchiò davanti a quelle splendide cosce, spinse in altro la minigonna, con un gesto semplice sfilò il piccolo perizoma, che ricopriva la fica della sua amica già abbondantemente fradicia di umori. Marco per un lungo istante rimase immobile, fin quando non si rese conto, che Luca stava leccando la fica della sua donna, ben presto Lucia ebbe un orgasmo improvviso, che la fece tremare tutta. Vedere la sua donna godere fra le braccia di un altro uomo, scatenò al massimo la sua libidine, e sollevata Silvia, la mise nella stessa posizione a gambe in alto, sopra il masso. Si tuffò fra quelle cosce assaporando il piacere, e l’odore che quella fica di femmina in calore, emanava. Scostato il filo dello string, affondò le sue labbra in quella fonte di piacere, da cui sgorgava nettare dolcissimo, prese a leccare a succhiare, come un forsennato facendo gridare subito Silvia di piacere. Lucia dopo aver provato ancora un orgasmo, afferrò Luca per i capelli trascinandolo su di sé, e lo implorò di possederla.
«Prendimi! Adesso ti voglio! Mettilo tutto dentro! Lo voglio sentire fino in fondo! Spaccami! Riempimi di tutto il tuo piacere fino in fondo.»
Marco sentendo la sua donna parlare in quel modo, girò lo sguardo, la vide sdraiata, in preda ad una frenesia erotica incontenibile, che le stava facendo desiderare che un altro maschio, entrasse con forza dentro di lei. Anche Silvia attirò Marco su di sé, lui girando lo sguardo, incrociò gli occhi dell’amica che lo supplicavano di spingerlo dentro di farla godere. Stava per affondare dentro quel sesso bollente, quando le parole di Lucia sconvolsero la sua mente. Si girò, vede la sua donna penetrata e posseduta, fino in fondo con le gambe sollevate, in alto appoggiate alle spalle del suo amico.
«Amore mio, guarda come questo maschio mi sta sfondando, guarda come ti sta facendo cornuto, con questo toro scatenato, che mi sta letteralmente spaccando in due.»
Rimase un attimo stupito, quelle parole, per un attimo risuonarono nella sua mente in maniera strana, poi in un attimo realizzò, che la sua donna ora aveva iniziato un gioco, nel quale il maschio che la stava scopando, in quel momento, non era amico di sempre, ma un altro uomo, che la stava penetrando, sotto gli occhi del suo uomo, che ne traeva un immenso piacere. Luca per un attimo era rimasto immobile, piantato dentro Lucia, quando, girò lo sguardo per incrociare quello di Silvia, le parole che uscirono dalla bocca della sua donna sconvolsero anche la sua mente.
«Dai prendimi, fammelo sentire fino in fondo! Spaccami tutta, e fai vedere quel cornuto del mio uomo, come mi stai facendo godere, come mi scopi fino in fondo, spanando ogni mio buco.»
Le parole delle due donne, portarono i due maschi ad un tale livello di eccitazione che presero a sbatterle come forsennati. Dopo l’ennesimo orgasmo, Lucia si girò, allungò la mano, in direzione del suo uomo che mentre stava scopando Silvia, continuava ad osservare lei che veniva sbattuta in maniera selvaggia e furiosa da Luca.
«Amore guardami, sto godendo come una troia! Questo maschio mi sta veramente facendo impazzire. Guardami come ti sto facendo cornuto, con questo toro che mi sfonda selvaggiamente.»
Marco allungò la mano, entrando in contatto con quella di Lucia, stringendolo forte, poi però fu costretto ad afferrare di nuovo Silvia, che in una scomoda posizione, non essendo la pietra piatta come l’altra, finì con scivolare a terra. Lui la sollevò di peso, e girandosi aprì lo sportello posteriore della vettura, la mise sdraiata sul sedile, poi riprese a scoparla facendola urlare di piacere. Luca vide, la sua donna sparire dietro di lui, e nonostante la sentiva ancora godere, era fuori dalla portata del suo sguardo, questo in qualche modo scatenò, ancora di più la sua libidine. Marco disteso sopra Silvia, la pompava come un pazzo scatenato, facendola godere ripetutamente. Ben presto la donna si rese conto, che lì a breve le avrebbe inondato il ventre il suo piacere, a quel punto afferrò il viso di Marco con entrambe le mani, e fissandolo negli occhi, gli fece una specifica richiesta.
«Ti prego non venire fermati, se riesce a resistere ancora un po’, completiamo un bel gioco.»
Lui continuò a pomparla ancora un po’, poi quando fu all’apice del piacere, prima ancora di eruttare tutto il suo seme dentro la sua amica, lentamente con un po’ di fatica si sfilò da lei, rimanendo in piedi fuori dall’auto. Silvia scattò fuori dalla macchina, e preso l’uccello di Marco in mano, si avvicinò al masso dove Luca stava ancora scopando Lucia facendola godere. Quando si rese conto che avere l’attenzione di entrambi, si inginocchiò davanti a Marco, e prese il suo uccello in bocca. Dopo averlo succhiato un po’, girò lo sguardo verso Luca, con la voce emozionata, da una forte carica erotica, sconvolse ancora la mente del suo uomo.
«Amore guardami! Guardami quanto sono troia! Mi faccio riempire la bocca, e ingoio tutto il seme, di questo maschio stupendo, che mi ha sfondato e fatto godere tantissimo, e ora me lo riversa in bocca.»
Luca era estasiato, immobile, piantato dentro la fica di Lucia, osservava la sua donna, che ora serrava le labbra intorno alla cappella di Marco, mentre lui si segava velocemente, e poi un grido rauco, iniziò a eruttare tutto il succo delle sue palle, nella bocca di Silvia. Vide le guance della sua donna gonfiarsi e poi ingoiare, ripetutamente il piacere che le veniva riversato in bocca. Lucia visto quanto aveva fatto la sua amica, spinse indietro Luca, inginocchiandosi, afferrò l’uccello lo portò davanti alla bocca, poi girandosi verso il suo uomo fece impazzire anche lui.
«Marco, guarda quanto sono troia anch’io! Adesso mi faccio inondare la bocca, dal seme di questo toro che mi ha pompato, e fatto godere tantissimo. Guardami amore, guardami quanto sono puttana, e come ti faccio cornuto sotto i tuoi occhi.»
Marco stava impazzendo dal piacere, nel vedere la sua donna succhiare quel cazzo e ingoiare tutto il piacere che lui le riversava in bocca, mentre Luca estasiato da quello che aveva visto fare la sua donna, stava avendo un orgasmo incredibile. Appena finito, di ricevere in bocca, le due copiose sborrate, le due donne si alzarono in piedi, e dopo essersi scambiato un sorriso di puro compiacimento, si avvicinarono ognuna ha proprio uomo, e lo baciarono con passione. Questo scambio erotico di sapori, ebbe l’effetto sui due maschi, di mantenere alta la loro eccitazione, e i loro membri ancora duri. Marco si staccò dal Lucia, poi la fece girare e appoggiare con le mani alla pietra che era davanti a lei, e piegata a 90° tenendola per i fianchi, spinse dentro la fica bollente il suo cazzo ancora durissimo con un grido di puro piacere.
«Sei una troia! Ti ha sfondato tutta! Adesso ti spacco ancora un po’ la fica, poi te lo pianto nel culo, così avremo completato l’opera.»
Sentire quelle parole, anche Luca, fece girare Silvia, e senza tanti convenevoli, anziché piantarlo nella fica, spinse direttamente tutto nel culo.
«Sei una troia puttana! Adesso anch’io ti spacco il culo, così quel cornuto del tuo uomo, potrà sentire come ti abbiamo sfondata e riempita di tutto il nostro piacere.»
Silvia lo sentì entrare un solo affondo secco e deciso, e anche se per un attimo questo gli procurò un lieve bruciore, quello che la sconvolse veramente furono le parole di Luca, che in quel momento si immedesimava in un personaggio diverso da lui, quasi a voler completare il gioco, che avevano appena iniziato. Lucia giro lo sguardo, incrociò gli occhi di Silvia, allungò una mano, attirò l’amica se baciandolo in bocca. Questa cosa scatenò ancora di più i due maschi, che le stavano sbattendo. Appena staccata da quel bacio, sollevò il corpo, si girò e sfilandosi, sussurra qualche cosa all’orecchio di Marco, che la guardò, e girandosi verso Luca, che aveva visto tutto quel movimento, fece un cenno cercando la sua complicità. Luca rimase un attimo interdetto, poi quando vide l’amico avvicinarsi tenendo il cazzo in mano, per un istante pensò che l’avrebbe infilato nella bocca di Silvia, ma quando mise la mano sulla sua spalla, e lo invitò a sedersi sulla pietra dietro di lui, sollevando le gambe di Silvia, si rese subito conto che il gioco che voleva fare suo amico era assolutamente un altro: una bella doppia penetrazione, da far provare alla sua donna. Silvia rimase un attimo stupita, quando le mani di Marco sollevarono le sue cosce, subito si rese conto che quel cazzo duro, lo avrebbe preso davanti. Fece un respiro, mentre sentiva quel palo di carne penetrarla dentro il ventre, scivolando sopra quello di Luca che la penetrava da dietro. Le mani di Lucia, afferrarono i capezzoli, e iniziò a massaggiarle il seno, mentre con la sua bocca, ricopriva il viso di baci incitandola godere del piacere che stava provando.
«Dai, goditi questi due cazzoni! Lascia che ti sfondino in ogni buco, così questa sera, quando torni fra le braccia di quel cornuto del tuo ragazzo, sentirai ancora il piacere far vibrare il tuo corpo. Fatti sfondare come si deve! Come una gran troia, che come te, si merita! E voi ragazzi pompatela, fatela godere, fatela impazzire di puro piacere.»
Non le era mai successo di sentirsi posseduta da due maschi, che adesso la pompavano con un ritmo forsennato, facendola godere a ripetizione. Non riusciva più a capire dove finiva un orgasmo e ne iniziava un altro. Raggiunse un così elevato livello di piacere, che ad un tratto, dopo aver urlato l’ennesimo orgasmo, finì con lo svenire. Lucia si rese conto la sua amica era ormai diventata passiva, come una bambola di pezza, incapace di qualsiasi reazione, se non l’orgasmo continuo. Luca e Marco, si resero conto che Silvia era quasi svenuta, sconvolta, distrutta da un ultimo è sconvolgente orgasmo, ascoltarono le sue parole pronunciate con voce flebile, totalmente illanguidita.
«Basta ragazzi vi prego! Non ce la faccio più! Mi avete sfondato tutta e fatto impazzire! Ti prego adesso basta, dedicatevi un po’ anche alla mia amica, fatela godere anche lei, come avete fatto godere me, così che anche lei possa andare a casa, e mostrare a quel cornuto del suo uomo quanto piacere ha provato fra le vostre braccia.»
I due uomini si sfilarono da lei, che barcollando raggiunse sedile posteriore della vettura e ci sdraiò sopra, mentre ora, Marco si sta posizionando dietro Lucia, con un movimento lento e preciso, affondava tutto il suo membro nel culo, facendole spalancare la bocca. Afferrata la donna per i fianchi, si mise seduto nella stessa posizione, sopra la pietra di dove prima era sdraiato Luca, che sollevate le gambe di Lucia, e appoggiato il membro fra le cosce della donna affondava dentro di lei con una spinta secca e decisa. Ben presto anche Lucia iniziò a godere in preda ad una frenesia erotica, che la faceva tremare tutta in un continuo di orgasmi senza limite di continuità. Fra un orgasmo un altro, incitava i due maschi a sbatterla sempre più forte.
«Si, sbattetemi più forte! Fatemelo uscire dalla bocca! Voglio che mi spacchiate ogni buco, e lo riempite con il vostro piacere, per la gioia di quel cornuto che aspetta a casa.»
Ormai questo gioco era diventato il filo conduttore di tutta la serata, e questo li faceva impazzire tutti e quattro. Dopo averla fatta ulteriormente godere, erano quasi all’apice del piacere, quando Lucia stringendosi a Marco, lo pregò di sfilarsi da lei, e di non venire, se non nella sua bocca, mentre chiese a Luca fare la stessa cosa nella bocca di Silvia. I due uomini si sfilarono, sorreggendola, malferma sulle gambe, si avvicinarono all’auto, da cui riemerse, letteralmente sfinita Silvia, che inginocchiata davanti a loro, con l’amica vicino, apri la bocca appena in tempo per ricevere i loro schizzi di piacere, e cercare in ogni modo di ingoiarlo fino all’ultima goccia. Crollarono tutti e quattro seduti, come meglio potevano, fra i sedili della vettura, che aveva gli sportelli aperti. Rimasero per un lungo istante in silenzio, poi lentamente recuperarono i loro indumenti, stanchi, e felici decisero che era ora di tornare nelle loro abitazioni. Lasciati Marco e Lucia, mentre riaccompagnava Silvia, Luca fermò la vettura prima di giungere a casa della sua donna, e girato verso di lei, prese il viso fra le mani baciandola con passione.
«È stata un’esperienza sconvolgente, ma soprattutto sono impazzito, quando Marco ti ha portato dentro la vettura, non riuscivo più a vederti, mentre ti sentivo godere fra le sue braccia. È stato una cosa che mi ha dato, un piacere sconvolgente. Quel momento, sono passato dal vederti scopare con un altro, a doverlo immaginare, e questo mi ha fatto veramente impazzire, regalandomi una sensazione che non ti so spiegare, ma che, se vorrai, un giorno possiamo ripetere ogni volta che ne avrei voglia.»
Silvia lo guarda compiaciuta, ricambia il bacio, poi con una voce molto stanca, gli espone il suo punto di vista.
«Anche per me, quando lui mi ha portato via dal punto in cui ti vedevo, è stato sconvolgente, sentirti che godevi con lei, e non poterti vedere, ma soprattutto sapere che non mi stavi guardando mi ha fatto letteralmente impazzire in un misto di dolore/piacere che non ti so spiegare, ma che mi ha procurato un orgasmo sconvolgente. Appena sarà possibile, non so dove non so quando, in qualche modo dobbiamo ripetere questa esperienza. Sono molto contenta, che questa prima volta si è avvenuta insieme ai nostri amici, anche se ognuno di noi ha finto di recitare un ruolo completamente diverso. Non avrei voluto farlo con nessun altro, anche se sono sicura, che nei prossimi giorni Roberto, sicuramente si farà vivo, sono fermamente convinta, che quando vorrò scopare con un altro uomo, questo dovrà avvenire, mentre tu mi guardi, perché tutto questo mi eccita, mi fa sentire troia e puttana, ma nello stesso tempo sento che ti amo più della mia stessa vita.»
Anche Lucia, prima di salutare Marco, sulla soglia di casa, parla con lui delle emozioni provate.
«Scopare con un altro uomo stasera, anche se era una persona che conoscevamo, mi ha eccitato in maniera sconvolgente. Recitare un ruolo diverso, ma nello stesso tempo essere sotto il tuo sguardo, mi ha fatto provare sensazioni bellissime, godere come fino ad oggi non avevo mai provato. Sono sicura che Alberto si farà vivo, ma sono determinata, a provare quella eventuale esperienza, solo ed esclusivamente se tu sei accanto a me, mi guardi mentre godo fra le braccia di un altro maschio. Questa sera sono stata molto contenta di averlo fatto insieme a loro. Mi ha fatto sentire tranquilla e serena, e nello stesso tempo vedere te, che recitavi il ruolo di un altro maschio, e nello stesso tempo eri consapevolmente cornuto, mi ha eccitato così tanto, che ancora sento i brividi di piacere. Grazie amore mio, sei un uomo fantastico, per me sei più importante dell’aria respiro, voglio passare la mia vita con te, cercando di vivere sempre esperienze meravigliose, che però devono in qualche modo appagare entrambi.»
Nelle due settimane successive, le ragazze sono molto impegnata nel lavoro, non hanno quasi mai, il tempo di dedicarsi ai loro piaceri personali. Dalla mattina presto, alla sera tardi, tutto il giorno lo passano nello studio, fra scadenze fiscali, e denunce dei redditi, che le impegnano così tanto che quando arriva la sera sono così sfinite, che accettano sono di andare a cena con il padre di Lucia, e poi ritirarsi nel proprio letto, per un sonno ristoratore. A Silvia piace molto Dario, il padre di Lucia. Un bell’uomo, appena poco sopra la cinquantina, vedevo da più di dieci anni, che l’ha sempre trattata come una figlia, senza mai un gesto fuori posto, ne una cosa, o una frase sconveniente, anche se lei, qualche volta osservandolo attentamente, qualche pensiero peccaminoso su di lui l’ha fatto. A metà della seconda settimana, Lucia riceve la visita di Alberto, che freme dal desiderio di possedere il suo giovane corpo. Scambiano solo qualche parola, davanti al distributore automatico del caffè, con lui che la guarda con occhi carichi di desiderio.
«Per quanto tempo ancora sei impegnata con il lavoro? Dopo quello che mi hai fatto provare in cima quella torre, aspetto con impazienza il momento in cui riuscirò ad avere il tuo corpo, sentire il tuo grido di piacere, mentre ti sbatto fin quando non mi dici basta.»
Lei lo guarda divertita, si rende conto, che anche lei lo vuole con tutta se stessa, che non vede l’ora di sentirlo dentro di sé, e questo le fa provare un piacere sconvolgente, al ricordo di quello successo sopra la torre, gli fa tornare in mente un altro desiderio: quando farà sesso con lui, dovrà avvenire solo ed esclusivamente, sotto lo sguardo attento di Marco, altrimenti non se ne farà nulla.
«Credo che quando saremo alla fine di questa settimana il lavoro dovrebbe diminuire, quindi ti assicuro che riuscirà a trovare un momento per stare con te, godere con te, senza nessuna limitazione, ma tutto questo dovrà avvenire solo ed esclusivamente, ad una mia condizione.»
Lui sentendo le parole, la guarda stupita.
«Quale condizione?»
Lucia non ha il tempo di specificare quale sia la condizione, perché una delle ragazze dello studio, le si avvicina con una cartella in mano, chiedendo spiegazioni su quello che deve farne. Lei prende la cartella, si gira verso di lui, e lo saluta sorridendo.
«Stai tranquillo, avrai tutta me stessa, senza nessuna limitazione, e la condizione che io vorrò che tu rispetti, piacerà molto anche a te, ne sono assolutamente sicura!»
Anche Silvia, ha ricevuto due telefonate da Roberto, che l’ha invitata più volte, a prendere un caffè, o a pranzo con lui, oppure ad uscire una sera per una cena, ma lei ha sempre rifiutato, anteponendo il lavoro alla sua vita privata. Alla fine lui le ha fatto promettere, che la volta che lavoro è sostanzialmente diminuito passeranno insieme l’intera giornata. Lei non gli ha assicurato che questo sarebbe potuto avvenire, perché dentro di sé, vuole che quando godrà fra le braccia di Roberto, Luca deve essere presente, e forse anche partecipe. Questa sensazione, gli provoca un lieve languore. Il pensiero di essere di nuovo fra le braccia di due maschi sconvolge la sua mente, e fa vibrare il suo corpo.
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