Novità in ufficio?
di
Leemobaj
genere
masturbazione
Sveglia all’alba. Arrivo in aeroporto, coda interminabile alla sicurezza, attesa per salire in aereo’. Finalmente posso tornare a dormire seduto scomodamente. Questo é il prologo di una giornata che si prospetta devastante. Andata e ritorno a Parigi in giornata per un incontro presso una società di cui sappiamo ben poco, ma nutriamo buone speranze di prenderli come nuovi clienti. Sento confabulare i miei collaboratori ma non riesco a seguire i loro discorsi e a dirla tutta non ne ho neanche voglia. Dopo essere atterrati e aver preso il taxi arriviamo presso la loro sede. Certo che lasciare Milano col cielo plumbeo di febbraio, arrivare a Parigi e trovare lo stesso clima non è per niente piacevole. Magari la prossima volta cerco a Barcellona. Mentre stiamo per entrare il cellulare vibra, guardo il display e vedo che è l’ufficio:
‘Buongiorno’ come stai?’ rispondo;
‘Tutto bene, come è andato il viaggio? Siete arrivati?’;
‘A parte le code e un tassista che ci stava portando dove voleva lui siamo arrivati sani e salvi’;
‘Come al solito tutte a te’..’;
‘Eh, già!!! In ufficio novità?’;
‘Tutto tranquillo, anzi troppo”. Sono qua” sola”. fuori diluvia.’;
‘Anche qua il tempo è orribile, comunque stiamo per entrare se hai bisogno chiamami in qualsiasi momento tanto il cellulare è acceso’;
‘Ok, in bocca al lupo’;
‘Crepi’. Non faccio in tempo a mettere giù che mi arriva un sms ‘che noia qua da sola”;
Ormai è da più di un’ora che la riunione è cominciata e nella testa continua a ronzarmi quel sms. C’è qualcosa che non torna, il tono della telefonata. Il messaggio. La conosco da tanto tempo, anche da prima che iniziassimo a lavorare insieme. Tutti e due sposati, abbiamo costruito un bellissimo rapporto lavorativo e di amicizia ma nonostante confidenze di ogni genere non siamo mai andati oltre. Ammetto che più di una volta qualche pensierino l’ho fatto. Capelli lunghi neri, occhi scuri, un bel sedere ed uno sguardo capace di tutto’
Finalmente facciamo una pausa per un caffé. Con disinvoltura vado in bagno e mi chiudo dentro. Tempo fa ho installato sul computer dell’ufficio un programma che mi permette di attivare la telecamera interna del pc tramite un applicazione del telefono senza che l’utente se ne accorga. Attivo il tutto e finalmente la vedo. L’ufficio è quasi tutto al buio visto il cielo cupo e solo la scrivania è illuminata dalla lampada da tavolo. Non è assorta come quando siamo insieme, continua a distrarsi guardando la pioggia cadere giù. Inizio a spiarla a migliaia di km di distanza e ammetto che la cosa mi fa un certo effetto. Persa nei suoi pensieri inizia a sfregare distrattamente tra le cosce la matita rosa che usa sempre.
Le mando un sms:
‘Ehi, tutto bene? Anche qua una noia mortale’.
Sorride, un sorriso malizioso le attraversa il volto. Mentre mi risponde si sposta con la sedia contro il muro dietro lei e apre leggermente le gambe. Ora vedo distintamente la matita scorrere con dolcezza sopra leggins grigi percorrendo tutto il monte di venere.
‘Non dirlo a me, sola soletta, almeno te sei in compagnia’
Il movimento della matita sta per sortire effetti che solo nei mie sogni avrei pensato di poter assistere. Sono praticamente in apnea con le palpitazioni, una potente erezione vorrebbe di farsi largo nelle mutande. Il suo bacino si spinge leggermente in avanti e le gambe si allargano.
‘Altro che sola, avrai invitato uno dei tuoi spasimanti’. ‘La istigo:
‘Ma non dire cazzate….’
Appoggia la matita, forse l’idea di aver li qualcuno a mia insaputa la stuzzica. Con la mano inizia a disegnare oscenamente il contorno delle grandi labbra. Le piace, il tessuto dei pantaloni inizia a bagnarsi, il corpo inizia ad essere percorso da leggeri brividi indotti dallo sfregamento. Il bacino avanzi sempre di più.
Anche io inizio a sfregare il cazzo da sopra i pantaloni:
‘Mi piacerebbe vederti in questo momento, non me la racconti’.’
‘Vedresti una brava segretaria che sta registrando le fatture’
La brava segretaria alza i piedi e li appoggia al bordo della scrivania. Il tessuto è tirato così tanto da mostrare tutta la figa. Le dita non si fermano e la macchia continua ad espandersi tanto da far sembrare completamente trasparenti i pantaloni. Il tentativo di penetrazione contribuisce soltanto ad aumentare la tortura. Le mani si portano all’elastico dei pantaloni e con un movimento lento allontana le barriere che la separano dal piacere. Sto sudando, ho paura di venire nel vestito per quello che vedo! Un fiore completamente aperto mi si para davanti, luccicante di umori, non rasato come mi sarei aspettato, ma completamente ricoperto da fitti riccioli. Le gocce di piacere che si vedono contribuiscono soltanto a rendere ancora più incredibile la scena. Il bacino si flette nel momento che si infila due dita. Iniziano un dentro fuori frenetico. Non me ne sono neanche accorto ma anch’io ho abbassato i pantaloni e ho iniziato a masturbarmi. Non ho mai visto in vita mia una donna bagnarsi così tanto. La figa sgocciola ininterrottamente, il volto è una maschera di piacere. Non posso sentirla ma si capisce che ansima straziata dal piacere. Con la mano libera inizia un movimento circolare sul clitoride, lento, completamente opposto alla penetrazione frenetica della figa. Le dita diventano tre e per quanto impossibile aumenta ancora di più la velocità. Il dito sul clitoride si muove al rallentatore. La poltrona si è inesorabilmente macchiata. La scena che a cui sono partecipe è troppo per poter resistere oltre, così vengo’, una quantità di sborra sulle mani e sulle gambe mai fatta. E come se non aspettasse altro anche lei viene. La bocca si chiude, le gambe si contraggono, un scossa le fa inarcare completamente il bacino, gocce dense escono dalla figa riempiendole il palmo della mano e cadendo al di fuori, per terra. Pagherei per essere lì, con la lingua poter leccare tutto, sentire il profumo di quell’orgasmo così potente. Ti vedo stremata ma posso ammirare quanto sei bella, occhi chiusi, volto soddisfatto, gambe piegate di lato e quel meraviglioso fiore che meriterebbe attenzioni di ogni tipo.
‘ok allora ci vediamo domani’ trovo la forza di scrivere. Non so come tornerò in riunione adesso ma so per certo che tornare in ufficio domani non sarà mai più come come prima”
‘Buongiorno’ come stai?’ rispondo;
‘Tutto bene, come è andato il viaggio? Siete arrivati?’;
‘A parte le code e un tassista che ci stava portando dove voleva lui siamo arrivati sani e salvi’;
‘Come al solito tutte a te’..’;
‘Eh, già!!! In ufficio novità?’;
‘Tutto tranquillo, anzi troppo”. Sono qua” sola”. fuori diluvia.’;
‘Anche qua il tempo è orribile, comunque stiamo per entrare se hai bisogno chiamami in qualsiasi momento tanto il cellulare è acceso’;
‘Ok, in bocca al lupo’;
‘Crepi’. Non faccio in tempo a mettere giù che mi arriva un sms ‘che noia qua da sola”;
Ormai è da più di un’ora che la riunione è cominciata e nella testa continua a ronzarmi quel sms. C’è qualcosa che non torna, il tono della telefonata. Il messaggio. La conosco da tanto tempo, anche da prima che iniziassimo a lavorare insieme. Tutti e due sposati, abbiamo costruito un bellissimo rapporto lavorativo e di amicizia ma nonostante confidenze di ogni genere non siamo mai andati oltre. Ammetto che più di una volta qualche pensierino l’ho fatto. Capelli lunghi neri, occhi scuri, un bel sedere ed uno sguardo capace di tutto’
Finalmente facciamo una pausa per un caffé. Con disinvoltura vado in bagno e mi chiudo dentro. Tempo fa ho installato sul computer dell’ufficio un programma che mi permette di attivare la telecamera interna del pc tramite un applicazione del telefono senza che l’utente se ne accorga. Attivo il tutto e finalmente la vedo. L’ufficio è quasi tutto al buio visto il cielo cupo e solo la scrivania è illuminata dalla lampada da tavolo. Non è assorta come quando siamo insieme, continua a distrarsi guardando la pioggia cadere giù. Inizio a spiarla a migliaia di km di distanza e ammetto che la cosa mi fa un certo effetto. Persa nei suoi pensieri inizia a sfregare distrattamente tra le cosce la matita rosa che usa sempre.
Le mando un sms:
‘Ehi, tutto bene? Anche qua una noia mortale’.
Sorride, un sorriso malizioso le attraversa il volto. Mentre mi risponde si sposta con la sedia contro il muro dietro lei e apre leggermente le gambe. Ora vedo distintamente la matita scorrere con dolcezza sopra leggins grigi percorrendo tutto il monte di venere.
‘Non dirlo a me, sola soletta, almeno te sei in compagnia’
Il movimento della matita sta per sortire effetti che solo nei mie sogni avrei pensato di poter assistere. Sono praticamente in apnea con le palpitazioni, una potente erezione vorrebbe di farsi largo nelle mutande. Il suo bacino si spinge leggermente in avanti e le gambe si allargano.
‘Altro che sola, avrai invitato uno dei tuoi spasimanti’. ‘La istigo:
‘Ma non dire cazzate….’
Appoggia la matita, forse l’idea di aver li qualcuno a mia insaputa la stuzzica. Con la mano inizia a disegnare oscenamente il contorno delle grandi labbra. Le piace, il tessuto dei pantaloni inizia a bagnarsi, il corpo inizia ad essere percorso da leggeri brividi indotti dallo sfregamento. Il bacino avanzi sempre di più.
Anche io inizio a sfregare il cazzo da sopra i pantaloni:
‘Mi piacerebbe vederti in questo momento, non me la racconti’.’
‘Vedresti una brava segretaria che sta registrando le fatture’
La brava segretaria alza i piedi e li appoggia al bordo della scrivania. Il tessuto è tirato così tanto da mostrare tutta la figa. Le dita non si fermano e la macchia continua ad espandersi tanto da far sembrare completamente trasparenti i pantaloni. Il tentativo di penetrazione contribuisce soltanto ad aumentare la tortura. Le mani si portano all’elastico dei pantaloni e con un movimento lento allontana le barriere che la separano dal piacere. Sto sudando, ho paura di venire nel vestito per quello che vedo! Un fiore completamente aperto mi si para davanti, luccicante di umori, non rasato come mi sarei aspettato, ma completamente ricoperto da fitti riccioli. Le gocce di piacere che si vedono contribuiscono soltanto a rendere ancora più incredibile la scena. Il bacino si flette nel momento che si infila due dita. Iniziano un dentro fuori frenetico. Non me ne sono neanche accorto ma anch’io ho abbassato i pantaloni e ho iniziato a masturbarmi. Non ho mai visto in vita mia una donna bagnarsi così tanto. La figa sgocciola ininterrottamente, il volto è una maschera di piacere. Non posso sentirla ma si capisce che ansima straziata dal piacere. Con la mano libera inizia un movimento circolare sul clitoride, lento, completamente opposto alla penetrazione frenetica della figa. Le dita diventano tre e per quanto impossibile aumenta ancora di più la velocità. Il dito sul clitoride si muove al rallentatore. La poltrona si è inesorabilmente macchiata. La scena che a cui sono partecipe è troppo per poter resistere oltre, così vengo’, una quantità di sborra sulle mani e sulle gambe mai fatta. E come se non aspettasse altro anche lei viene. La bocca si chiude, le gambe si contraggono, un scossa le fa inarcare completamente il bacino, gocce dense escono dalla figa riempiendole il palmo della mano e cadendo al di fuori, per terra. Pagherei per essere lì, con la lingua poter leccare tutto, sentire il profumo di quell’orgasmo così potente. Ti vedo stremata ma posso ammirare quanto sei bella, occhi chiusi, volto soddisfatto, gambe piegate di lato e quel meraviglioso fiore che meriterebbe attenzioni di ogni tipo.
‘ok allora ci vediamo domani’ trovo la forza di scrivere. Non so come tornerò in riunione adesso ma so per certo che tornare in ufficio domani non sarà mai più come come prima”
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