Il mio animatore preferito 6 - la proposta intrigante

di
genere
prime esperienze

Quella sera finita la giornata di animazione, Marco mi prende in disparte e mi bacia. Poi mi dice: “Cucciola, questo weekend ho casa libera, se volessi potresti dormire da me. Penso che potremmo divertirci…” con un mezzo sorrisetto sulla faccia. Non ci ho pensato, la risposta è stata praticamente istintiva: “E me lo chiedi, certo, mi organizzo e ci sarò”. Abbiamo definiti alcuni dettagli poi ci salutammo con un altro bacio, questa volta più passionale.

Arrivò in un attimo la sera del giorno dopo. Uscii di casa con uno zainetto con un cambio. Mi ero messa dei pantaloncini da calcio e una magliettina abbinata. Per i miei genitori avrei passato la notte con la mia migliore amica, e invece…Avevo una strana eccitazione in corpo. Volevo essere di Marco, avevo voglia di sesso, quel sesso alla quale Marco mi aveva iniziato ed ora ero quasi dipendente dal suo cazzo. Non vedevo l’ora di essere tra le sue braccia e abbandonarmi a lui.

Arrivai a casa sua verso sera. Lui mi accolse con un lungo bacio e le sue mani che mi palpavano il culo e la mia che andava al suo membro. Lui mi prese in braccio e mi portò in camera sua. Cominciò a togliermi la maglietta e il reggiseno: “Questi non ti serviranno, anzi cosa ne pensi se tutta questa nottata la passiamo sempre nudi?” “Si! Quanto vuoi scoparmi?” “Fino che non farà male, voglio saziare la voglia di cazzo della mia troietta”

Era eccitante e mi piaceva l’idea di passare tutta la notte a scopare. Nel mentre Marco mi aveva spogliata completamente. Mi aprì leggermente le gambe e la sua lingua andò dritta e sicura tra le mie labbra vaginali e nel mentre con le dita mi stimolava il clitoride. Non riuscivo a rimanere ferma e a non gemere, lanciando anche qualche gridolino di piacere, lui non smetteva e io sentivo il calore salirmi su dalle mie gambi fino alla testa. Ero inebriata dal sesso. Lì sotto ero sempre più bagnata e Marco godeva nel vedermi in quello stato e a bere i frutti del suo lavoro.

Lo spinsi giù nel letto ed estrassi il suo cazzo. Era un pezzo di marmo, era forse una mia impressione ma non l’avevo mai sentito così duro. Glielo scappellai e me lo misi in bocca. Subito sentii il gusto di sesso dentro di me e cominciai a pompare prima con movimenti lenti che diventavano via via più veloci. Poi glielo lavorai con le mani e nel mentre con la bocca provai a prendere e a succhiare le sue palle. Me l’aveva consigliato la mia migliore a mica di farlo perché i maschi apprezzano e, in quel momento ebbi la conferma. Marco gemeva e mi faceva i complimenti.

Mi fermai e, gli salii sopra. Tenni il suo cazzo fermo con una mano e me lo appoggiai all’entrata della mia fighetta. Non mi ero mai impalata prima, feci entrare la cappella e…poi con un colpetto entrò tutto. Urlammo entrambi e poi cominciai a cavalcarlo. Non riuscivo a raggiungere un ritmo troppo elevato perché il piacere mi “bloccava”. Prese lui il controllo e cominciò a battermi forte. Gridavo e non riuscivo più a rimanere sopra di lui così caddi su di lui. Ci baciammo finché lui mi dava piacere. Mi mise poi a pecorina e mi sbattè finché non riusciva più a resistere e mi venne dentro.
Era cominciato alla grande era stata forse la migliore scopata che mi aveva dato fino ad ora, ma non era finito. Mi prese mi allargò le gambe e cominciò a succiarmi la figa che colava di un mix di sperma e miei umori. Mi baciò poi e condivise con me parte di quel mix di sesso che aveva raccolto tra le mie gambe. Non ve lo so descrivere, ma era meglio di una droga. Lui ritorno a leccarmi e poi mi baciò di nuovo.

Non me ne ero accorta, finché non lo sentii dentro. Il suo cazzo era tornato duro e me l’aveva rimesso dentro. Ricominciò a farmi sua. Mi scopò alla missionaria e poi a cucchiaio per poi venirmi in bocca. Io ingoiai. Eravamo entrambi stremati. Così andammo a farci la doccia insieme, ma lì dentro il suo cazzo si risvegliò e mi prese di nuovo. Si vedeva che aveva proprio voglia di scoparmi e io ero intrigante per lui, ma la cosa era reciproca e quella terza scopata non mi dispiacque. Finita avevo la figa rossa e pulsante, però se avesse voluto prendermi ancora non l’avrei fermato.

CONTINUA…
scritto il
2021-05-31
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