Il mercoledì universitario - parte tre

di
genere
etero

Mentre Luca mi raccontava le vicende della notte precedente mi stavo eccitando dentro di me e istintivamente una mano andò tra le mie gambe. In verità ero un po’ dispiaciuta perché avevo perso quei ricordi eccitanti o comunque erano frammentati. Anche Luca era eccitato nel raccontarmi tutto: lo provava il suo cazzo. Finito il racconto gli chiedo con un dito in bocca : “Facciamo anche il seguito della nottata?”
“E me lo chiedi? Però stamattina ti voglio fare anche il culo!” e intanto una sua mano andava a toccarmelo.
“No dai, il culo magari un’altra volta” l’anale non mi piaceva. In verità l’avevo “provato” se così si può dire tempo fa con un ragazzo e mi aveva fatto male e così dopo che me l’ha messo dentro mi ero rifiutata e avevamo smesso così. Da notare che quella volta il ragazzo aveva anche un cazzo più piccolo. E quindi no, non me la sentivo di prendere quella mazza nel culo: avevo paura.
“Ma dai Lorenza, guarda che sono bravo e ti farei godere un sacco”
“No” non c’erano margini di trattativa, il culo non lo davo.
“Se la metti così, mi sa che devo accettarlo, ma almeno mi faresti mettere un ditino nel tuo becchetto finché scopiamo?”
Ero incerta su cosa rispondergli, ma lui continuò a persuadermi così alla fine cedetti: “Solo un dito, promesso?”
“Certo, parola di scout”
Allora sono in una botte di ferro pensai. Lui senza tanti fronzoli mi dice che ha una voglia assurda di scoparmi, mi fa mettere a pecorina. Su sputa sul cazzo e….ahhhh ce l’avevo dentro, e che meraviglia! Era proprio bello farsi scopare da lui: ero proprio trasportata dal piacere che culminava ad ogni suo colpo. Ad un certo punto il mio piacere aumentò e non capii il perché, lo scoprii più tardi che luca mi aveva messo un dito nel culo e io non me ne ero neanche accorta tanto ero presa. Mi accorsi che mi aveva messo qualcosa nel culo quando era arrivato al terzo dito dentro, ma non faceva male, era una sensazione piacevole, ma lui me lo spacciò per un solo dito dentro. Lo lasciai continuare, ero scossa da brividi di piacere e dopo poco ebbi un orgasmo. Lui smise un attimo di pompare ed usci. Mi diede uno schiaffo nel culo e mi disse: “Troia, pronta a ricominciare?” quel insulto mi eccitò ancora e: “Fammi godere come una zoccola! Sono tutta tua” Riprese il cazzo e fece rientrare piano, un leggero dolorino mescolato a piacere…collegai tutto quando era completamente dentro di me. Gridai di piacere, misto a un leggero dolore; però era proprio bello. “Ti avevo detto niente culo!” “Ma vedi che ti piace” e comincio a incularmi piano, non opposi più tanta resistenza perché era vero: “Ti prego fai piano e fammi godere come una vacca in calore”. Lo lasciai fare e piano piano lui cominciò ad aumentare il ritmo, sentivo il culo aperto, ma ormai mi ero abituata e non pensavo di apprezzare quel trattamento. Al sentirmi urlare lui aumentava il ritmo come un bravo cacciatore quando vede il sangue. Mi sbatteva e nel mentre mi teneva per le tette e io godevo e godevo. Volevo provare ad essere attiva, quindi gli chiedo di sdraiarsi, lui mi tiene fermo il cazzo, lo posizioniamo alla porta del mio culo. Faceva un po’ di resistenza per andare così diedi un colpetto, forse un po’ troppo forte perché me lo misi tutto dentro e fece un po’ male. Ma non mi fermai, e mi inculai per bene. Lui rivoleva sottomettermi così mi sdraiò sul letto a pancia in giù, si posizionò sopra di me immobilizzandomi e ricomincio a sfondarmi da dietro. Mi inculò finché una dose di sperma mi inondò il culo. In quell’istante ebbi un altro orgasmo.

Fu fantastica quella prima vera inculata che ricevetti e cominciai a rivalutare l’anale. Ci salutammo perché io dovevo studiare, se non volevo prendere un’altra inculata, ma questa volta dal prof all’esame. Ci scambiammo il numero e gli dissi: “Ora sai dove abito e, per un po’ ho sempre casa libera quindi…spero di rivederti presto”. Lui mi baciò mettendomi una mano tra le gambe e uscì di casa.
scritto il
2021-05-13
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