Il mercoledì universitario - parte due
di
Lolly98
genere
etero
Mi svegliai la mattina con un gran mal di testa e i ricordi della sera precedente diventavano confusi da dopo il bacio con Luca fino a non ricordarmi praticamente niente del resto. Maledetto alcol! Ero nuda e …di fianco a me Luca. Luca? E anche lui era nudo. Era ovvio quello che era successo, ma non mi ricordavo nulla a parte dei flash così mi feci raccontare tutto da lui quando si svegliò.
Ieri notte, quando siamo arrivati nel mio appartamento lo feci entrare e appena entrati ci baciammo focosamente e con molta voglia. Le nostre lingue rimanevano intrecciate e nel mentre le nostre mani andavano ovunque. Luca mi aveva alzato il vestito all’altezza della pancia esponendo il mio perizoma e nel mentre mi impastava il culetto e ogni tanto cercava di dirigersi anche in mezzo e più avanti. Alzai, così una gamba per facilitarlo. Io in tanto con una mano stavo cercando di tastarlo sotto la cintura finché non trovai qualcosa di duro e gonfio. Era molto eccitata, ma non entrai nei suoi pantaloni, rimasi per ora all’esterno e mi bastava quello. Erano più di due mesi che non scopavo e la voglia era tanta. Probabilmente avevo bagnato anche le mutande.
Lo fermai un attimo e gli chiesi se volesse passare la notte da me e mi rispose: “No. Voglio passare la notte CON te” e subito una sua mano andò sulla mia fighetta a massaggiarla. Era ancora coperta dalle mutande, ma gemetti di piacere: lo volevo, ma non potevo scopare così. Gli chiesi di darmi una mano a togliermi il vestito e vidi una luce nei suoi occhi come quando un predatore aveva intrappolato la sua preda e sapeva che era completamente sua. Rimasi in mutande e reggiseno. “Porca troia. Che tette hai?” esclamò vedendomi in reggiseno. “ E non le hai ancora viste dal vivo” risposi con un sorrisetto da porca. Lui era pronto per metterci sopra le mani, ma lo fermai. “Adesso no! Voglio farmi una doccia prima. Tu aspettami di là” E lo lasciai lì imbambolato. “Lorenza, ma sei sicura di riuscire a lavarti da sola?” tentò la sua ultima carta per avermi prima ma fui irremovibile. Andai sotto la doccia e mi ripulii dal sudore e da un po’ di alcol che mi era caduto addosso. Uscii dalla doccia con un asciugamano legato all’altezza delle tette e che mi scendeva fino alle ginocchia. Esco dal bagno e trovo Luca in cucina, spalanca gli occhi nel vedermi seminuda e aveva quasi la bava alla bocca. Io gli prendo una mano e lo accompagno in camera mia e gli dico facendo una faccia porca: “Non va bene che io sia quasi nuda e tu tutto vestito”
Lui con aria di sfida: “Non ti ho mai vietato di togliermi i vestiti” così comincio a togliergli la maglietta. Aveva proprio un bel fisico, pancia piatta nella quale si intravvedevano gli addominali e i pettorali discretamente definiti. Non mi fermo così gli tolgo anche i pantaloni. Rimane in mutante e un bel rigonfiamento si intravede li sotto. In quella situazione lo desideravo, volevo andare oltre e perdermi in lui, volevo godere grazie a lui e vederlo gemere tra le mie mano, in sintesi volevo scoparmelo. Con le mani prendo i lati delle sue mutande e le faccio scendere dolcemente, una volta sotto alle palle il suo cazzo scatta come una molla dritto davanti a me, e che cazzo! Era proprio bello: lungo più o meno una spanna e bello grosso, la cappella bella scura e ancora più grande del resto. Uno di quei bei cazzi che ti entra a fatica e lo senti proprio salirti in pancia quando ti scopa e che non dimentichi facilmente. Non resisto e ci appoggio la bocca e in un istante mi ritrovo a sbocchinarlo, era veramente buono e piacevole da sentire in bocca. Non mi sarei mai fermata, lo stavo lavorando con una smania incredibile e Luca apprezzava e non poco. Ad un certo punto mi ferma e scioglie l’asciugamano lasciandomi nuda davanti a lui. Ora che la mia migliore arma di seduzione era libera, non mi rimaneva che usarla. Mi faccio scivolare il suo cazzo bello lubrificato dalla mia saliva tra le tette: comincio a fargli una spagnola andando su e giù con le mie bocce. Lui mi chiede di fermarmi così può scoparmi lui le tette con ampi colpi di bacino, Luca era in estasi. Ora però toccava a me, gli faccio notare, non che non mi stessi divertendo… Mi alza e comincia a giocare con le mie mozzarellone palpandomele, stuzzicando i capezzoli con le dita, poi leccandomele, succhiandomele e mordicchiandomele. Era bravo, devo ammetterlo e mi stava facendo eccitare per bene. Quando mi mordicchiava i capezzoli avevo dei brividi che mi mandavano in estasi. Non volevo che si fermasse, ma lo fa…lo fa per scendere tra le mie gambe e mangiarmi letteralmente la passera. Con la lingua e delle dita mi stimolava prima il clitoride e poi dentro il mio punto G. Si vedeva che non era la prima figa che sgrillettava e sapeva come far godere una ragazza. Mi stava scaldando per bene, ero in preda al piacere e ogni tanto partivano dei gridolini. Lo incitavo, gli chiedevo di non smettere stavo raggiungendo l’apice del piacere, ero bagnatissima, così con una mano spingo la sua testa sulla mia figa: lo volevo lì a lavorarmi. Non passò molto prima che avessi un orgasmo che mi scosse completamente. Urlavo, e Luca mi guarda dritto negli occhi con faccia soddisfatta. Non volevo che quel momento di piacere terminasse così gli chiedo, anzi forse era più una supplica: “Ti prego Luca, entrami dentro, ti voglio sentire tutto dentro di me” . Non se lo fece ripetere e mi allarga le gambe, punta il suo cazzo sul mio sesso e facendo una piccola pressione lo sento scivolare dentro. Era bello grosso, ma io ero bagnata fradicia e quindi entrava facilmente. Mi sentivo allargare da dentro man mano che saliva e intanto scosse di adrenalina mi facevano godere. Quando entrò completamente urlai di piacere. Cominciò a entrare e uscire e io godevo, godevo come non mai. Mi chiese di sedermi sopra di lui, io con esperienza tenni fermo il suo palo e lo feci scivolare dentro di me e cominciai a saltarci sopra. Ad ogni colpo le mie tette sobbalzavano in uno spettacolo irresistibile per gli uomini. Lo sentii irrigidirsi, stava per venire, scesi da lui e mi misi il suo bastone in bocca e mi feci riempire la bocca del suo succo. Poco dopo ci addormentammo.
CONTINUA...
(PS: sono ben accetti commenti ;))
Ieri notte, quando siamo arrivati nel mio appartamento lo feci entrare e appena entrati ci baciammo focosamente e con molta voglia. Le nostre lingue rimanevano intrecciate e nel mentre le nostre mani andavano ovunque. Luca mi aveva alzato il vestito all’altezza della pancia esponendo il mio perizoma e nel mentre mi impastava il culetto e ogni tanto cercava di dirigersi anche in mezzo e più avanti. Alzai, così una gamba per facilitarlo. Io in tanto con una mano stavo cercando di tastarlo sotto la cintura finché non trovai qualcosa di duro e gonfio. Era molto eccitata, ma non entrai nei suoi pantaloni, rimasi per ora all’esterno e mi bastava quello. Erano più di due mesi che non scopavo e la voglia era tanta. Probabilmente avevo bagnato anche le mutande.
Lo fermai un attimo e gli chiesi se volesse passare la notte da me e mi rispose: “No. Voglio passare la notte CON te” e subito una sua mano andò sulla mia fighetta a massaggiarla. Era ancora coperta dalle mutande, ma gemetti di piacere: lo volevo, ma non potevo scopare così. Gli chiesi di darmi una mano a togliermi il vestito e vidi una luce nei suoi occhi come quando un predatore aveva intrappolato la sua preda e sapeva che era completamente sua. Rimasi in mutande e reggiseno. “Porca troia. Che tette hai?” esclamò vedendomi in reggiseno. “ E non le hai ancora viste dal vivo” risposi con un sorrisetto da porca. Lui era pronto per metterci sopra le mani, ma lo fermai. “Adesso no! Voglio farmi una doccia prima. Tu aspettami di là” E lo lasciai lì imbambolato. “Lorenza, ma sei sicura di riuscire a lavarti da sola?” tentò la sua ultima carta per avermi prima ma fui irremovibile. Andai sotto la doccia e mi ripulii dal sudore e da un po’ di alcol che mi era caduto addosso. Uscii dalla doccia con un asciugamano legato all’altezza delle tette e che mi scendeva fino alle ginocchia. Esco dal bagno e trovo Luca in cucina, spalanca gli occhi nel vedermi seminuda e aveva quasi la bava alla bocca. Io gli prendo una mano e lo accompagno in camera mia e gli dico facendo una faccia porca: “Non va bene che io sia quasi nuda e tu tutto vestito”
Lui con aria di sfida: “Non ti ho mai vietato di togliermi i vestiti” così comincio a togliergli la maglietta. Aveva proprio un bel fisico, pancia piatta nella quale si intravvedevano gli addominali e i pettorali discretamente definiti. Non mi fermo così gli tolgo anche i pantaloni. Rimane in mutante e un bel rigonfiamento si intravede li sotto. In quella situazione lo desideravo, volevo andare oltre e perdermi in lui, volevo godere grazie a lui e vederlo gemere tra le mie mano, in sintesi volevo scoparmelo. Con le mani prendo i lati delle sue mutande e le faccio scendere dolcemente, una volta sotto alle palle il suo cazzo scatta come una molla dritto davanti a me, e che cazzo! Era proprio bello: lungo più o meno una spanna e bello grosso, la cappella bella scura e ancora più grande del resto. Uno di quei bei cazzi che ti entra a fatica e lo senti proprio salirti in pancia quando ti scopa e che non dimentichi facilmente. Non resisto e ci appoggio la bocca e in un istante mi ritrovo a sbocchinarlo, era veramente buono e piacevole da sentire in bocca. Non mi sarei mai fermata, lo stavo lavorando con una smania incredibile e Luca apprezzava e non poco. Ad un certo punto mi ferma e scioglie l’asciugamano lasciandomi nuda davanti a lui. Ora che la mia migliore arma di seduzione era libera, non mi rimaneva che usarla. Mi faccio scivolare il suo cazzo bello lubrificato dalla mia saliva tra le tette: comincio a fargli una spagnola andando su e giù con le mie bocce. Lui mi chiede di fermarmi così può scoparmi lui le tette con ampi colpi di bacino, Luca era in estasi. Ora però toccava a me, gli faccio notare, non che non mi stessi divertendo… Mi alza e comincia a giocare con le mie mozzarellone palpandomele, stuzzicando i capezzoli con le dita, poi leccandomele, succhiandomele e mordicchiandomele. Era bravo, devo ammetterlo e mi stava facendo eccitare per bene. Quando mi mordicchiava i capezzoli avevo dei brividi che mi mandavano in estasi. Non volevo che si fermasse, ma lo fa…lo fa per scendere tra le mie gambe e mangiarmi letteralmente la passera. Con la lingua e delle dita mi stimolava prima il clitoride e poi dentro il mio punto G. Si vedeva che non era la prima figa che sgrillettava e sapeva come far godere una ragazza. Mi stava scaldando per bene, ero in preda al piacere e ogni tanto partivano dei gridolini. Lo incitavo, gli chiedevo di non smettere stavo raggiungendo l’apice del piacere, ero bagnatissima, così con una mano spingo la sua testa sulla mia figa: lo volevo lì a lavorarmi. Non passò molto prima che avessi un orgasmo che mi scosse completamente. Urlavo, e Luca mi guarda dritto negli occhi con faccia soddisfatta. Non volevo che quel momento di piacere terminasse così gli chiedo, anzi forse era più una supplica: “Ti prego Luca, entrami dentro, ti voglio sentire tutto dentro di me” . Non se lo fece ripetere e mi allarga le gambe, punta il suo cazzo sul mio sesso e facendo una piccola pressione lo sento scivolare dentro. Era bello grosso, ma io ero bagnata fradicia e quindi entrava facilmente. Mi sentivo allargare da dentro man mano che saliva e intanto scosse di adrenalina mi facevano godere. Quando entrò completamente urlai di piacere. Cominciò a entrare e uscire e io godevo, godevo come non mai. Mi chiese di sedermi sopra di lui, io con esperienza tenni fermo il suo palo e lo feci scivolare dentro di me e cominciai a saltarci sopra. Ad ogni colpo le mie tette sobbalzavano in uno spettacolo irresistibile per gli uomini. Lo sentii irrigidirsi, stava per venire, scesi da lui e mi misi il suo bastone in bocca e mi feci riempire la bocca del suo succo. Poco dopo ci addormentammo.
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