Assunta da giovane neolaureata a troia dell’amministratore delegato 3
di
padronebastardo
genere
dominazione
chi vuole contattare Assunta la troia dell’amministratore delegato può scrivere a: assuntamanagerassistant@mail.com
Il giorno dopo arrivò un pacco a cassa di Assunta, all’interno conteneva un miniabito in tessuto gessato nero e bianco. Spalline regolabili, due reggicalze nella parte anteriore e profonda scollatura. Era la divisa che il suo nuovo capo desiderava che indossasse in ufficio. L’assenza di biancheria intima fece pensare ad Assunta che sarebbe stata libera di indossare quella che reputava più adatta alle sue esigenze.
La giornata lavorativa è corsa via normale, a parte l’abbigliamento di Assunta che era l’unica a essere vestita in modo così sexy in quell’ufficio, cosa che attrasse le conversazioni delle colleghe e dei colleghi con frasi del tipo “Hanno assunto una troia.”, “questa deve essere la cagna del capo” e altre frasi di questo tenore.
Verso le sei la gente iniziò a uscire, ma Assunta si guardò bene dal farlo, sapeva bene che doveva aspettare lui, anche se per come era andata quella giornata in quel modo così tranquillo sperava non sarebbe successo.
A un certo punto sente urlare il suo nome “ da me”.
Assunta entra nell’ufficio.
L’uomo dice “due anni fa eri molto arrogante, nei due ultimi colloqui, invece mi hai mostrato che sei migliorata, infatti ora hai firmato due importanti collaborazioni, sei contenta?.”
“Si, sono molto contenta. Sono molto contenta che lei mi stia apprezzando e mi stia dando questa possibilità” disse Assunta.
“Avvicinati” disse l’uomo.
La guardo bene e la palpeggiò bene per vedere se aveva indossato quello che le aveva mandato e fu subito molto insoddisfatto.
“Vedo che hai indossato un perizoma e un reggiseno rosso, nel pacco che ti avevo mandato non c’erano!” disse l’uomo
“Credevo che il fatto che non c’erano significasse che potevo scegliere io cosa mettere sotto” disse Assunta
“Quando ti mando un pacco indicandoti di vestirti con il contenuto, non devi pensare, devi indossare solo quello, sarai punita per questo affronto.” Disse l’uomo
“Ho capito, non si ripeterà.” Affermò Assunta sensibilmente imbarazzata.
“Non avevi qualcosa da darmi?” disse l’uomo
Assunta diventa rossa, apre la borsetta, prende il lubrificante e senza guardare l’uomo in faccia dice” Ecco a lei Signore.”
L’uomo le tira giù il vestito davanti e le mette delle pinze per capezzoli che provocano delle sensazioni nuove e uniche in Assunta, anche se penetrano nella pelle e le fanno molto male. L’uomo dice “queste sono per aver utilizzato il reggiseno senza il mio permesso, potrai toglierle solo alla fine.”
Poi l’uomo dice :” sistemati sulla scrivania di fronte, la schiena inarcata e le mani allungate.”
L’uomo la raggiunse, le abbassò leggermente il perizoma e le frustò il sederino, con una stecca di bambù di quelle che si usano per tenere su i pomodori. Il dolore per Assunta fu tremendo, questi colpi sembravano non finire mai, anche perché l’uomo colpiva sempre gli stessi punti per intensificare il dolore inferto ad Assunta.
“Questo è stato per avere utilizzato il perizoma, senza il mio permesso.”
Assunta piangendo e in preda al dolore causato dai colpi disse.” Non si ripeterà, mai più glielo giuro.”
Poi lentamente l’uomo le tirò giù completamente il perizoma. “Ora finalmente si chiude il cerchio, col mio cazzo nel tuo bel culo, questa volta userò il lubrificante, ma la prossima volta che mi farai l’affronto di non eseguire scrupolosamente i miei ordini, ti inculerò a secco.”
“Certo signore” disse Assunta
Assunta sente la punta entrare, poi sente il cazzo entrare costantemente anche se piano. A un certo punto sente dolore e dice “Ahhhhh!”, ma senza urlare. Poi sente che il cazzo entra all’interno sempre più all’interno, entra e fuoriesce con colpi secchi per farglielo sentire di più.
Assunta si concentra sull’azione dell’uomo e sul dolore che sente, non udendo le sue parole. L’uomo dice:” ti sto aprendo il culo troia.”, poi sente delle pulsazioni l’uomo sta venendo.
Anche questa volta si asciuga la sborra sul suo vestito, oltre che sul suo viso obbligandola ad uscire in strada con un liquido biancastro visibile chiaramente sulla sua faccia, umiliandola ulteriormente e solo adesso prima di farla uscire, l’uomo le tolse le pinze dai capezzoli.
Si sentiva proprio la troia dell’amministratore delegato.
http://www.padronebastardo.org
Il giorno dopo arrivò un pacco a cassa di Assunta, all’interno conteneva un miniabito in tessuto gessato nero e bianco. Spalline regolabili, due reggicalze nella parte anteriore e profonda scollatura. Era la divisa che il suo nuovo capo desiderava che indossasse in ufficio. L’assenza di biancheria intima fece pensare ad Assunta che sarebbe stata libera di indossare quella che reputava più adatta alle sue esigenze.
La giornata lavorativa è corsa via normale, a parte l’abbigliamento di Assunta che era l’unica a essere vestita in modo così sexy in quell’ufficio, cosa che attrasse le conversazioni delle colleghe e dei colleghi con frasi del tipo “Hanno assunto una troia.”, “questa deve essere la cagna del capo” e altre frasi di questo tenore.
Verso le sei la gente iniziò a uscire, ma Assunta si guardò bene dal farlo, sapeva bene che doveva aspettare lui, anche se per come era andata quella giornata in quel modo così tranquillo sperava non sarebbe successo.
A un certo punto sente urlare il suo nome “ da me”.
Assunta entra nell’ufficio.
L’uomo dice “due anni fa eri molto arrogante, nei due ultimi colloqui, invece mi hai mostrato che sei migliorata, infatti ora hai firmato due importanti collaborazioni, sei contenta?.”
“Si, sono molto contenta. Sono molto contenta che lei mi stia apprezzando e mi stia dando questa possibilità” disse Assunta.
“Avvicinati” disse l’uomo.
La guardo bene e la palpeggiò bene per vedere se aveva indossato quello che le aveva mandato e fu subito molto insoddisfatto.
“Vedo che hai indossato un perizoma e un reggiseno rosso, nel pacco che ti avevo mandato non c’erano!” disse l’uomo
“Credevo che il fatto che non c’erano significasse che potevo scegliere io cosa mettere sotto” disse Assunta
“Quando ti mando un pacco indicandoti di vestirti con il contenuto, non devi pensare, devi indossare solo quello, sarai punita per questo affronto.” Disse l’uomo
“Ho capito, non si ripeterà.” Affermò Assunta sensibilmente imbarazzata.
“Non avevi qualcosa da darmi?” disse l’uomo
Assunta diventa rossa, apre la borsetta, prende il lubrificante e senza guardare l’uomo in faccia dice” Ecco a lei Signore.”
L’uomo le tira giù il vestito davanti e le mette delle pinze per capezzoli che provocano delle sensazioni nuove e uniche in Assunta, anche se penetrano nella pelle e le fanno molto male. L’uomo dice “queste sono per aver utilizzato il reggiseno senza il mio permesso, potrai toglierle solo alla fine.”
Poi l’uomo dice :” sistemati sulla scrivania di fronte, la schiena inarcata e le mani allungate.”
L’uomo la raggiunse, le abbassò leggermente il perizoma e le frustò il sederino, con una stecca di bambù di quelle che si usano per tenere su i pomodori. Il dolore per Assunta fu tremendo, questi colpi sembravano non finire mai, anche perché l’uomo colpiva sempre gli stessi punti per intensificare il dolore inferto ad Assunta.
“Questo è stato per avere utilizzato il perizoma, senza il mio permesso.”
Assunta piangendo e in preda al dolore causato dai colpi disse.” Non si ripeterà, mai più glielo giuro.”
Poi lentamente l’uomo le tirò giù completamente il perizoma. “Ora finalmente si chiude il cerchio, col mio cazzo nel tuo bel culo, questa volta userò il lubrificante, ma la prossima volta che mi farai l’affronto di non eseguire scrupolosamente i miei ordini, ti inculerò a secco.”
“Certo signore” disse Assunta
Assunta sente la punta entrare, poi sente il cazzo entrare costantemente anche se piano. A un certo punto sente dolore e dice “Ahhhhh!”, ma senza urlare. Poi sente che il cazzo entra all’interno sempre più all’interno, entra e fuoriesce con colpi secchi per farglielo sentire di più.
Assunta si concentra sull’azione dell’uomo e sul dolore che sente, non udendo le sue parole. L’uomo dice:” ti sto aprendo il culo troia.”, poi sente delle pulsazioni l’uomo sta venendo.
Anche questa volta si asciuga la sborra sul suo vestito, oltre che sul suo viso obbligandola ad uscire in strada con un liquido biancastro visibile chiaramente sulla sua faccia, umiliandola ulteriormente e solo adesso prima di farla uscire, l’uomo le tolse le pinze dai capezzoli.
Si sentiva proprio la troia dell’amministratore delegato.
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