La signora J.
di
WERT
genere
etero
Racconto di getto.
quando ho incontrato la Signora J. le mie esperienze sessuali si limitavano ad ore di masturbazione e del sesso orale con una mia lontana cugina, di 10 anni più vecchia che per scommessa mi tirò il primo pompino difronte al suo fratello nella stalla degli zii in Brianza, mentre lui si faceva segare dalla sua fidanzata dell'epoca, e la seconda volta fù quando mi sorprese a spiarla dal buco della serratura mentre era intenta a fare una delle sue interminabili docce ditalino, anche quella volta, non mancò uno spettatore, lo zio Eduino, all'epoca 70enne vedovo che mollava alla cuginetta carte da 50 euro a prestazione. Il fellatio che mi tiro le fece guadagnare ben due fogli da 50.
Come dicevo ero da considerarmi di poco superiore ad un vergine. Avevo da poco fatto 18 anni e la signora J. era la madre della mia amica di scuola Raffaella, a cui davo lezioni di scrittura creativa e lei ricambiava in spagnole e fellatio alquanto bagnati. il contratto non prevedeva altro, anche se io ci provavo a fotterla lei non cedeva, allora la fottevo in bocca con vigore e forza che più di una volta la soffocavo con il mio seme, il fine settimana caricavo i coglioni cosi da inondarla il Lunedi successivo.
Quel Lunedi, in casa non trovai Raffaella ma la Signora J., che senza giri di parole mi fece una scenata su come mi comportavo con la figlia. La Donna il Lunedi scorso era rientrata prima dalla palestra e sentendo dei versi venire dalla stanza della figlia ci aveva beccati, ma invece che interrompere il tutto ci aveva spiati e cosi aveva fatto negli altri incontri. Mi disse che apprezzava il mio arnese e di come riuscivo a durare e mentre mi diceva questo la giunonica Signora J si scioglieva i capelli biondi e apriva la tuta di flanella che indossava scoprendo una 4° abbondante straripante da un reggiseno che al massimo copriva i capezzoli turgidi, solo quello mi aveva fatto indurire l'arnese tanto da doverlo tirare fuori dai pantaloni in barba all'educazione, quando poi la Signora a carponi si avvicino per sputare sulla chiopella violacea per poi segarlo non capii più niente, le presi la folta chioma e gridandogli troia feci scomparire la verga nella sua bocca.
Sublime, la madre ci sapeva fare, prese i mie 23 cm senza battere ciglio, senza il minimo rigurgito anzi non contenta con la mano libera si stava sditalinando, era cosi bagnata che potevo sentirne il profumo di quella figa e quando, tolti pantaloni e mutande mi mise la figa sulla faccia, andai in estasi che quasi le venivo in gola.
aprii la bocca e iniziai a leccare come un bambino fà con il gelato tanto agognato, lei godeva, lo capivo da come contraeva la figa e da come i suoi umori mi inondavano la faccia, stavo per venire quando lei allora si girò e si impalò sul mio cazzo, che spari il quella fica, mi guardava negli occhi mentre mi stava cavalcando, e fù allora che gli scaricai tutto il mio seme nella fica, lei non fece il minimo cenno di fermarsi anzi aumento il mio cazzo stava sciabordando tra i mio seme ed i suoi umori, e lei continuò fino a quando non fù duro di nuovo allora si alzo grondando seme e broda sul mio corpo, quel nettare non ci rimase a lungo lì, perché iniziò a leccarmi tutto ad usare i suoi capelli come un mocio da lavare per terra.
Poi andammo in bagno e lì facemmo una doccia sexy, fù lì che provai il massaggio rettale, e di come si godeva nel riceverlo mentre ti tiravano un bocchino, venni una seconda volta e per colpa del dito nel culo , la inondai di una pioggia dorata, che lei ricambio, anche la sua pipi era profumata, un elisir che mi fece diventare duro il cazzo per una terza volta, e che lei apprezzo tanto da farmi scopare il buco del culo più cremoso che avrei mai visto in tutta la mia vita, un esperienza incredibile, stantuffarla stringendo i suoi meloni mentre la signora si fotteva alla grande la fica con una bottiglia di shampoo. Stavo per venirle nelle viscere quando dalla doccia vidi la sagoma di Raffaella, era rientrata dalla commissione che la madre l'aveva mandata a fare, la signora J. non si era accorta di nulla ma io e raffaella ci scambiammo uno sguardo complice che mi fece aumentare i colpi nel culo della madre di lei, sempre più profondi e forti, la spostai in modo che la figlia potesse avere una chiara visuale di quello che stavo facendo alla madre e di come lei godesse nel essere posseduta da me, la stavo fottendo per tutte quelle volte che lei aveva detto di no, raffaella era rossa in viso i capezzoli turgidi si intravvedevano dalla maglietta e le mani che arraspavano nella sua fichetta non lasciavano dubbi la prossima volta non si sarebbe limitata a farmi un bocchino con spagnola.
Al pensiero di ciò con raffaella mi fece venire con un urlo di goduria animale, allo stesso modo venne la signora.
Quando mi girai Raffaella era sparita......
quando ho incontrato la Signora J. le mie esperienze sessuali si limitavano ad ore di masturbazione e del sesso orale con una mia lontana cugina, di 10 anni più vecchia che per scommessa mi tirò il primo pompino difronte al suo fratello nella stalla degli zii in Brianza, mentre lui si faceva segare dalla sua fidanzata dell'epoca, e la seconda volta fù quando mi sorprese a spiarla dal buco della serratura mentre era intenta a fare una delle sue interminabili docce ditalino, anche quella volta, non mancò uno spettatore, lo zio Eduino, all'epoca 70enne vedovo che mollava alla cuginetta carte da 50 euro a prestazione. Il fellatio che mi tiro le fece guadagnare ben due fogli da 50.
Come dicevo ero da considerarmi di poco superiore ad un vergine. Avevo da poco fatto 18 anni e la signora J. era la madre della mia amica di scuola Raffaella, a cui davo lezioni di scrittura creativa e lei ricambiava in spagnole e fellatio alquanto bagnati. il contratto non prevedeva altro, anche se io ci provavo a fotterla lei non cedeva, allora la fottevo in bocca con vigore e forza che più di una volta la soffocavo con il mio seme, il fine settimana caricavo i coglioni cosi da inondarla il Lunedi successivo.
Quel Lunedi, in casa non trovai Raffaella ma la Signora J., che senza giri di parole mi fece una scenata su come mi comportavo con la figlia. La Donna il Lunedi scorso era rientrata prima dalla palestra e sentendo dei versi venire dalla stanza della figlia ci aveva beccati, ma invece che interrompere il tutto ci aveva spiati e cosi aveva fatto negli altri incontri. Mi disse che apprezzava il mio arnese e di come riuscivo a durare e mentre mi diceva questo la giunonica Signora J si scioglieva i capelli biondi e apriva la tuta di flanella che indossava scoprendo una 4° abbondante straripante da un reggiseno che al massimo copriva i capezzoli turgidi, solo quello mi aveva fatto indurire l'arnese tanto da doverlo tirare fuori dai pantaloni in barba all'educazione, quando poi la Signora a carponi si avvicino per sputare sulla chiopella violacea per poi segarlo non capii più niente, le presi la folta chioma e gridandogli troia feci scomparire la verga nella sua bocca.
Sublime, la madre ci sapeva fare, prese i mie 23 cm senza battere ciglio, senza il minimo rigurgito anzi non contenta con la mano libera si stava sditalinando, era cosi bagnata che potevo sentirne il profumo di quella figa e quando, tolti pantaloni e mutande mi mise la figa sulla faccia, andai in estasi che quasi le venivo in gola.
aprii la bocca e iniziai a leccare come un bambino fà con il gelato tanto agognato, lei godeva, lo capivo da come contraeva la figa e da come i suoi umori mi inondavano la faccia, stavo per venire quando lei allora si girò e si impalò sul mio cazzo, che spari il quella fica, mi guardava negli occhi mentre mi stava cavalcando, e fù allora che gli scaricai tutto il mio seme nella fica, lei non fece il minimo cenno di fermarsi anzi aumento il mio cazzo stava sciabordando tra i mio seme ed i suoi umori, e lei continuò fino a quando non fù duro di nuovo allora si alzo grondando seme e broda sul mio corpo, quel nettare non ci rimase a lungo lì, perché iniziò a leccarmi tutto ad usare i suoi capelli come un mocio da lavare per terra.
Poi andammo in bagno e lì facemmo una doccia sexy, fù lì che provai il massaggio rettale, e di come si godeva nel riceverlo mentre ti tiravano un bocchino, venni una seconda volta e per colpa del dito nel culo , la inondai di una pioggia dorata, che lei ricambio, anche la sua pipi era profumata, un elisir che mi fece diventare duro il cazzo per una terza volta, e che lei apprezzo tanto da farmi scopare il buco del culo più cremoso che avrei mai visto in tutta la mia vita, un esperienza incredibile, stantuffarla stringendo i suoi meloni mentre la signora si fotteva alla grande la fica con una bottiglia di shampoo. Stavo per venirle nelle viscere quando dalla doccia vidi la sagoma di Raffaella, era rientrata dalla commissione che la madre l'aveva mandata a fare, la signora J. non si era accorta di nulla ma io e raffaella ci scambiammo uno sguardo complice che mi fece aumentare i colpi nel culo della madre di lei, sempre più profondi e forti, la spostai in modo che la figlia potesse avere una chiara visuale di quello che stavo facendo alla madre e di come lei godesse nel essere posseduta da me, la stavo fottendo per tutte quelle volte che lei aveva detto di no, raffaella era rossa in viso i capezzoli turgidi si intravvedevano dalla maglietta e le mani che arraspavano nella sua fichetta non lasciavano dubbi la prossima volta non si sarebbe limitata a farmi un bocchino con spagnola.
Al pensiero di ciò con raffaella mi fece venire con un urlo di goduria animale, allo stesso modo venne la signora.
Quando mi girai Raffaella era sparita......
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