Caterina la lurida schiava puttana 1
di
Cyrano
genere
dominazione
Caterina è una donna sulla quarantina che da bambina bazzicava lo stesso quartiere in cui vivevo io. Poi chiaramente le cose della vita hanno portato ognuno sulla propria strada. Lei si è sposata con un ragazzo della sua età con il quale convive da più di 10 anni. Il suo rapporto all'inizio era intenso ma anche abbastanza pragmatico data la struttura caratteriale di lui che si occupa di economia di borsa.
Così la sua vita è imperniata principalmente nel suo lavoro, nelle faccende domestiche e nelle vacanze. Caterina è una donna stupenda con un fisico asciutto di un metro e 68, le gambe che vogliono farsi toccare, un collo da urlo, capelli neri lisci e lunghi fino alle spalle, una seconda di seno bello tosto e un culo che non si può descrivere. Era una dirigente che si occupava del personale di un'azienda leader nel campo dell'abbigliamento, una donna fedele e perversa, intelligentissima e creativa con un sexapil da farti tenere il cazzo duro per tutto il giorno.
Tra le tante vacanze veniva regolarmente anche a trovare i genitori ed è lì che decisi che era arrivato il momento di provare ad abusare di lei. Non lo feci fisicamente ma mentalmente cominciando a scriverle delle piccole storie pornografiche imperniate su di lei e mandandogliele. Non mi rispondeva mai ma io sapevo che leggeva e che si masturbava come un'ossessa quando nelle storie che le presentavo veniva scopata da cazzi grossi in maniera violenta con sborrate devastanti nella sua figa vogliosa e bagnata come un fiume in piena. Le scrivo anche di suo marito che consenziente la guardava a distanza e se lo faceva in mano mentre godeva come una cagna in calore. Dopo un anno finalmente rispose: " continua...".
Chiaramente io non mi sono fermato e alla prima occasione decisi di farmi complice il capo del marito. Lui è un metro e 90 ha un fisico atletico ed elegante nel vestire. Gli mostrai le foto decenti di Caterina e così lo convinsi subito che al primo errore del marito avremmo approfittato di lei e di lui. Chiaramente nel frattempo io avevo già in pugno lui, il capo, Io avrei potuto ricattare per una storia extra-coniugale di sesso sfrenato.
Fu così che una sera il marito di lei tornò a casa esausto e preoccupato. Aveva fatto perdere molti soldi all'azienda e ci sarebbe stata una ripercussione nella sua carriera. Non sapeva che sarebbe cambiata completamente la sua vita e soprattutto quella della sua bella mogliettina. Il giorno dopo, chiamato nell'ufficio del Capo, si stabilì che la situazione era critica ma che per intercessione di un amico comune si sarebbe potuta risolvere al meglio per tutti. L'amico comune ero io. Sì pattuì un pranzo a casa loro per accomodare la cosa.
Domenica mattina Caterina è impegnata in cucina dopo che il giorno prima aveva ripulito tutta la casa. Una lasagna era nel forno e c'erano le bistecche ai ferri con un'insalatina delicata. Il marito era uscito a comprare il dolce e naturalmente il vino che non sarebbe potuto mancare. Alle 12 in punto il capo ed io citofoniamo e veniamo accolti da una strafiga di donna con un vestitino leggero chiaro, un paio di collant color carne, una collanina sottilissima di argento al collo, un paio di scarpe nere con qualche cm di tacco ed una fibbietta che ne allacciava il collo intrigante dei piedi. Ci siamo arrapati soltanto a guardarla mentre ci sorrideva e soprattutto ci diceva: "Entrate pure". L'invito era di buon auspicio...
Si parla del più e del meno anche se io andavo a trovarla spesso in cucina e la aiutavo nelle ultime cose che c'erano da preparare. Così a tavola dopo qualche boccone Il capo venne al dunque: " Sì insomma la situazione si può accordare, il vostro amico è intervenuto per sanare la falla e questa è una cosa per la quale lo ringrazio. Lui mi ha parlato anche della possibilità di promuovere suo marito, signora, dandogli una carica che si occupi più degli affari interni evitandolo in futuro di esporsi così pericolosamente come ha già fatto. In questo caso la paga sarà triplicata. La condizione affinché tutto questo avvenga è che lei signora, da questo momento in poi,si sottometta a schiava e che suo marito diventi un gran cornuto e all'occorrenza guardone. In caso contrario allontaneremo suo marito non solo da questa azienda ma da questo tipo di lavoro. Siamo inoltre informati sugli appoggi politici che servono a lei, signora, per il suo lavoro dirigenziale e che potremmo influenzare con qualche telefonata mirata".
Caterina mise le mani al volto e i suoi occhi diventarono lucidi. Questa situazione proprio non se l'aspettava ma si accorse di avere la figona tutta bagnata e che quei racconti che continuava a leggere si stavano congiungendo con la realtà. "Sei un bastardo" mi urlò con un filo di voce. Il marito invece rimase muto, non tanto sorpreso ma visibilmente scosso e pensoso.
Avevamo finito di mangiare le bistecche e adesso bisognava capire che tipo di dolce consumare.
"So che hai un lago là sotto, troia, o ci offri il dolce di tuo marito oppure il tuo e in questo caso non devi dire una parola ma sederti sul divano alzarti il vestitino e aprire le gambe come la zoccola che sei. Solo allora dirai che sei pronta a diventare una lurida schiava puttana" dissi e lei scappò in camera da letto inseguita dal marito. E noi aspettammo che uscisse sicuri del fatto che se ci sarebbe toccato di mangiare quello stupido dolce avremmo aspettato ed il tempo ci avrebbe dato ragione.
Così la sua vita è imperniata principalmente nel suo lavoro, nelle faccende domestiche e nelle vacanze. Caterina è una donna stupenda con un fisico asciutto di un metro e 68, le gambe che vogliono farsi toccare, un collo da urlo, capelli neri lisci e lunghi fino alle spalle, una seconda di seno bello tosto e un culo che non si può descrivere. Era una dirigente che si occupava del personale di un'azienda leader nel campo dell'abbigliamento, una donna fedele e perversa, intelligentissima e creativa con un sexapil da farti tenere il cazzo duro per tutto il giorno.
Tra le tante vacanze veniva regolarmente anche a trovare i genitori ed è lì che decisi che era arrivato il momento di provare ad abusare di lei. Non lo feci fisicamente ma mentalmente cominciando a scriverle delle piccole storie pornografiche imperniate su di lei e mandandogliele. Non mi rispondeva mai ma io sapevo che leggeva e che si masturbava come un'ossessa quando nelle storie che le presentavo veniva scopata da cazzi grossi in maniera violenta con sborrate devastanti nella sua figa vogliosa e bagnata come un fiume in piena. Le scrivo anche di suo marito che consenziente la guardava a distanza e se lo faceva in mano mentre godeva come una cagna in calore. Dopo un anno finalmente rispose: " continua...".
Chiaramente io non mi sono fermato e alla prima occasione decisi di farmi complice il capo del marito. Lui è un metro e 90 ha un fisico atletico ed elegante nel vestire. Gli mostrai le foto decenti di Caterina e così lo convinsi subito che al primo errore del marito avremmo approfittato di lei e di lui. Chiaramente nel frattempo io avevo già in pugno lui, il capo, Io avrei potuto ricattare per una storia extra-coniugale di sesso sfrenato.
Fu così che una sera il marito di lei tornò a casa esausto e preoccupato. Aveva fatto perdere molti soldi all'azienda e ci sarebbe stata una ripercussione nella sua carriera. Non sapeva che sarebbe cambiata completamente la sua vita e soprattutto quella della sua bella mogliettina. Il giorno dopo, chiamato nell'ufficio del Capo, si stabilì che la situazione era critica ma che per intercessione di un amico comune si sarebbe potuta risolvere al meglio per tutti. L'amico comune ero io. Sì pattuì un pranzo a casa loro per accomodare la cosa.
Domenica mattina Caterina è impegnata in cucina dopo che il giorno prima aveva ripulito tutta la casa. Una lasagna era nel forno e c'erano le bistecche ai ferri con un'insalatina delicata. Il marito era uscito a comprare il dolce e naturalmente il vino che non sarebbe potuto mancare. Alle 12 in punto il capo ed io citofoniamo e veniamo accolti da una strafiga di donna con un vestitino leggero chiaro, un paio di collant color carne, una collanina sottilissima di argento al collo, un paio di scarpe nere con qualche cm di tacco ed una fibbietta che ne allacciava il collo intrigante dei piedi. Ci siamo arrapati soltanto a guardarla mentre ci sorrideva e soprattutto ci diceva: "Entrate pure". L'invito era di buon auspicio...
Si parla del più e del meno anche se io andavo a trovarla spesso in cucina e la aiutavo nelle ultime cose che c'erano da preparare. Così a tavola dopo qualche boccone Il capo venne al dunque: " Sì insomma la situazione si può accordare, il vostro amico è intervenuto per sanare la falla e questa è una cosa per la quale lo ringrazio. Lui mi ha parlato anche della possibilità di promuovere suo marito, signora, dandogli una carica che si occupi più degli affari interni evitandolo in futuro di esporsi così pericolosamente come ha già fatto. In questo caso la paga sarà triplicata. La condizione affinché tutto questo avvenga è che lei signora, da questo momento in poi,si sottometta a schiava e che suo marito diventi un gran cornuto e all'occorrenza guardone. In caso contrario allontaneremo suo marito non solo da questa azienda ma da questo tipo di lavoro. Siamo inoltre informati sugli appoggi politici che servono a lei, signora, per il suo lavoro dirigenziale e che potremmo influenzare con qualche telefonata mirata".
Caterina mise le mani al volto e i suoi occhi diventarono lucidi. Questa situazione proprio non se l'aspettava ma si accorse di avere la figona tutta bagnata e che quei racconti che continuava a leggere si stavano congiungendo con la realtà. "Sei un bastardo" mi urlò con un filo di voce. Il marito invece rimase muto, non tanto sorpreso ma visibilmente scosso e pensoso.
Avevamo finito di mangiare le bistecche e adesso bisognava capire che tipo di dolce consumare.
"So che hai un lago là sotto, troia, o ci offri il dolce di tuo marito oppure il tuo e in questo caso non devi dire una parola ma sederti sul divano alzarti il vestitino e aprire le gambe come la zoccola che sei. Solo allora dirai che sei pronta a diventare una lurida schiava puttana" dissi e lei scappò in camera da letto inseguita dal marito. E noi aspettammo che uscisse sicuri del fatto che se ci sarebbe toccato di mangiare quello stupido dolce avremmo aspettato ed il tempo ci avrebbe dato ragione.
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