Una mamma troppo influente
di
Solito Ignoto
genere
sadomaso
Filippo è un ragazzo come tanti: un lavoro precario trovato grazie alla sua laurea e un futuro che nonostante i problemi può ancora migliorargli la vita. Ma Filippo è anche un tipo solitario, single da tempo e con pochi amici.
Una figura come tante, appunto, ma è nella sua intimità che si nasconde una particolarità, forse conseguenza di un trauma infantile.
Le fantasie di Filippo nella masturbazione si riconducono ad un'episodio della sua infanzia: una risposta infelice, data in un contesto familiare, venne punita dalla mamma con un perentorio e violento ceffone in piena faccia. Non fu l'unico, la mamma di Filippo era molto intransigente sull'educazione ed ogni ceffone che si era abbattuto sulle guance del poverino l'aveva praticamente stordito.
Di quelle violenze, Filippo non hai mai smesso di chiedersi il perché e continua a tormentarsi con mille domande.
Negli anni, il voler trovare una spiegazione ha portato Filippo a trasformare quel dolore psicofisico in piacere erotico.
Filippo si masturba immaginandosi, da adulto, alle prese con quel ceffone della mamma, il primo di una serie non lunga, ma molto pesante.
Ad ogni sega, quando lo sperma schizza copioso nel water, gli sembra quasi di avvertire quello stesso lancinante bruciore alla guancia sinistra. E la fantasia poi vola ad altre scene di ceffoni, realmente viste o inventate. Ogni viso femminile carino, dai lineamenti dolci, di qualsiasi ragazza che piace a Filippo, è immaginato, nelle masturbazioni, con una mano stampata di rosso.
E la scena è la stessa, la mamma di Filippo o qualche altra che lui ha visto schiaffeggiare o che ha delle mani sessualmente stimolanti, infligge un ceffone ad una ragazza (conosciuta personalmente o anche vip) e questa, a seconda della propria delicatezza reagisce in modo diverso: si massaggia la guancia, piange ecc.
Filippo si sega anche pensando a ceffoni visti nei film o nelle serie tv, anche se finti: più sembra forte la sberla ed "addolorata" la reazione di chi subisce, più il piacere schizza alle stelle.
E tutto parte da lì da quelle violenze tra mamma e figlio.
Una figura come tante, appunto, ma è nella sua intimità che si nasconde una particolarità, forse conseguenza di un trauma infantile.
Le fantasie di Filippo nella masturbazione si riconducono ad un'episodio della sua infanzia: una risposta infelice, data in un contesto familiare, venne punita dalla mamma con un perentorio e violento ceffone in piena faccia. Non fu l'unico, la mamma di Filippo era molto intransigente sull'educazione ed ogni ceffone che si era abbattuto sulle guance del poverino l'aveva praticamente stordito.
Di quelle violenze, Filippo non hai mai smesso di chiedersi il perché e continua a tormentarsi con mille domande.
Negli anni, il voler trovare una spiegazione ha portato Filippo a trasformare quel dolore psicofisico in piacere erotico.
Filippo si masturba immaginandosi, da adulto, alle prese con quel ceffone della mamma, il primo di una serie non lunga, ma molto pesante.
Ad ogni sega, quando lo sperma schizza copioso nel water, gli sembra quasi di avvertire quello stesso lancinante bruciore alla guancia sinistra. E la fantasia poi vola ad altre scene di ceffoni, realmente viste o inventate. Ogni viso femminile carino, dai lineamenti dolci, di qualsiasi ragazza che piace a Filippo, è immaginato, nelle masturbazioni, con una mano stampata di rosso.
E la scena è la stessa, la mamma di Filippo o qualche altra che lui ha visto schiaffeggiare o che ha delle mani sessualmente stimolanti, infligge un ceffone ad una ragazza (conosciuta personalmente o anche vip) e questa, a seconda della propria delicatezza reagisce in modo diverso: si massaggia la guancia, piange ecc.
Filippo si sega anche pensando a ceffoni visti nei film o nelle serie tv, anche se finti: più sembra forte la sberla ed "addolorata" la reazione di chi subisce, più il piacere schizza alle stelle.
E tutto parte da lì da quelle violenze tra mamma e figlio.
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1.5
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Commenti dei lettori al racconto erotico