Olivia e suo figlio

di
genere
incesti

Olivia si aggirava seminuda per la casa, consapevole che il marito aveva nascosto telecamere in tutta la casa per riprendere a moglie nella sue attività sessuali con gli altri uomini.
Amava, poi rivederle con Olivia, o da solo.
La donna, amava assistere a quelle manifestazioni dalla propria sensualità scatenata.
Olivia era bella, abbastanza giovanile alta, con tutti gli attributi della bellezza mediterranea: occhi e capelli neri, grande seno, capezzoli scuri con grandi aureole, naso ben disegnato, labbra vermiglie e carnose. Corpo lievemente sovrappeso, cosce un po’ grosse e piedi deliziosi, calzati in un paio di sandali argentati dai tacchi altissimi.
Aveva un figlio, Giovannino, che aveva da poco compiuto diciott’anni, un bel ragazzo snello, prestante, dal carattere dolce e gentile, e, soprattutto, molto attaccato a Sua madre.
Il ragazzo ignorava, quanto accadeva in quella casa e riteneva di appartenere a una famiglia assolutamente per bene.
Olivia amava fantasticare, e, doveva realizzare assolutamente i contenuti delle sue fantasie, altrimenti ci stava male.
Le piaceva immaginare di essere una prostituta e che il figlio, fosse un cliente da lei adescato. Sognava di portarlo in uno squallido alberghetto e scopare con lui.
Olivia si era svegliata presto, per preparare la colazione al marito che doveva partire. Rimasta sola aveva rassettato la cucina e ogni tanto assumeva atteggiamenti provocanti, davanti alle telecamere, si scopriva il seno, si abbassava le mutandine e accennava a masturbarsi.
Le sue fantasie si svolgevano, soprattutto, in uno sgabuzzino, attrezzato a camera degli ospiti, che aveva reso più simile possibile alla squallida stanza in cui sognava di prostituirsi
Giovannino, la sera prima aveva ricevuto la sua paghetta, e questo le diede l’ispirazione.
Andò nella sua stanza, si truccò in maniera esagerata, si mise, sopra un reggiseno e un paio di mutandine, che lasciavano vedere quanto avrebbero dovuto nascondere e una maglietta trasparente. Vide che le scarpe erano adatte e le lasciò. Si guardò un ultima volta allo specchio e si compiacque del suo aspetto puttanesco.
Si mise nell’angolo della porta della cucina, e chiamò:
“Giovannino, vieni in cucina, a mamma”
Il ragazzo uscì dalla sua stanza, con solo i calzoni del pigiama, e andò verso la cucina.
La madre gli si parò davanti, facendo roteare la lingua e imprimendo al seno una serie di oscillazione:
“Vieni qua bel bambino, vieni a farti una scopata… “
Il ragazzo guardò la madre trasecolato, che gli disse:
“Se mi dai *** euro, ti faccio anche un pompino”
Accompagnò la proposta accennando a un movimento di risucchio con la bocca.
Il ragazzo, tremante, chiese:
“Che devo fare?”
La madre:
“Vai a prendere i soldi e dammeli”
Il ragazzo andò, e tornò col denaro.
La madre gli strappò le banconote di mano e se le infilò nel reggiseno.
Poi disse:
“Vieni”
E lo guidò verso la stanzetta che aveva attrezzato.
Giovannino aveva le idee confuse, ma l’abbigliamento e i gesti di Olivia gli avevano provocato un’erezione incredibile.
La madre lo spinse sul letto e con una risata sguaiata, disse
“Bimbo bello, vedrai che ti farà Olivia la troia”
Portò le mani del ragazzo sul proprio seno, dicendo:
“Toccami, palpami, non avere paura”
Gli abbassò il pigiama e gli slip, e disse:
“Ce l’hai bello grosso, bimbo”
Con una mano prese a muoversi lungo l’asta del pene, mentre con l’altra giocherellava con coglioni del figlio.
Poi abbasso la testa e risucchiò in bocca la cappella di Giovannino.
Il pensiero del proprio ruolo di puttana da strada, misto alla consapevolezza che aveva in bocca il cazzo di suo figlio e alla presenza delle telecamere, le provocava un irrigidimento nella zona delle labbra della fica, sempre più umida.
Prese dal comodino un preservativo e lo fece scivolare sul membro del figlio.
Si stese sul letto, allargò le cosce, aprì con le mani la cavità vaginale, e disse:
“Scopami!”
Olivia guidò il cazzo del figlio, dentro la sua fica e si abbandonò ai colpi che il ragazzo le menava, infine ebbe un lungo orgasmo e quando venne anche Giovannino, la madre lo fece uscire da sé e gli tolse il preservativo pieno di liquido bianchiccio:
“Ne hai fatta di sborra, bimbo”
Il ragazzo cercò di abbracciare nuovamente sua madre, che gli disse:
“No, se vuoi farlo un’altra volta, devi darmi altri soldi”
Giovannino, andò in camera, prese altro denaro, e così versò alla donna tutta la sua paghetta.
Olivia lo fece eccitare di nuovo, lo spompinò e si fece scopare, godette lei e fece godere Giovannino.
Poi si precipitò nel bagnetto e si fece un rapido bidet.
Infine, andò in camera sua, si mise qualcosa addosso e andò in cucina.
Chiamò:
“Giovannino, vieni a fare colazione!”
Il ragazzo si sedette davanti a una tazza di caffellatte, la madre lo abbracciò da dietro e gli disse:
“Promettimi, che faremo ancora il gioco della puttana e del cliente… “
“Si mamma, sai che per te farei qualunque cosa”




scritto il
2021-09-16
1 2 K
visite
2
voti
valutazione
3
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Xu

racconto sucessivo

Mamma dolce mamma
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.