La farmacista
di
Alieno
genere
etero
Erano anni che non andavo nella farmacia del centro storico del mio paese,dopo la scuola ero andato a lavorare all estero poi il rientro il matrimonio e il trasferimento in un'altra citta e di conseguenza il rientro sporadico solo per vedere i miei genitori.
Un venerdì pomeriggio ero dai miei senza moglie e prole mio padre mi chiese di andargli a ritirare delle medicine,va bene vado alla farmacia nel corso.No le ho prenotate a quella di sopra; manco per fare quelle cavolo di scale sotto la chiesa.
Arrivo e dietro il bancone trovo Daniela oh no Marina la sorella più piccola.
Ma come stai sono anni che nn ci vediamo,come stai?
Bene eh sì l’ ultima volta giocavi a ping pong con mia sorella.
Rimasi perplesso: Daniela era una mia coetanea e compagna delle medie, abbiamo preso indirizzi scolastici in paesi differenti e ci siamo continuati a sentire e vedere anche dopo il mio matrimonio ma che ci abbia giocato a ping pong non me lo ricordavo.
Senti io sto fino domenica mattina c vediamo ok?
Io dopo che chiudo mi fermo al bar sulla statale prima di tornare a casa c vediamo lì se ti va.
Perfetto.
Alle 8 ero lì.
1 metro e 70,capelli ricci biondo scuro occhi colore cenere,un sorriso malizioso fisicamente non aveva niente di esplosivo:seno piccolo culo stretto.
Cominciamo a parlare sgranocchiando Nacos piccanti.
Dopo tutti i classici preamboli sulla vita quotidiana le posi la domanda che dalle 5 mi frullava in testa.
Perché mi hai detto che non ci vediamo dall’ultima partita di ping pong con tua sorella?Lei non ha mai giocato a niente
Ahahah in effetti gli sport in generale non le so mai piaciute,un po’ il biliardo.
Allora?che significava?
No niente, andiamo?
Gli occhi malizioso mostrava che nascondeva qualcosa…..
La accompagnai alla macchina,dietro l’edificio sotto un lampione fulminato.
Nel salutarci,non so come spiegarlo,da un bacio sulla guancia ci ritrovammo con le lingue incatenate e la sua mano che giocava senza ritegno e pudore con le mie palle.
Cinque minuti e la sua lingua me la ritrovai sulla mia cappella,un bacio e lavoro sull’asta senza ingoiarlo: provando a spingere si tirava indietro: a quanto a pare il sesso orale non le piaceva o era il mio cazzo a non gustarle.
Aprii la portiera posteriore e mi fece accomodare, sui sedili posteriori,tra le sue gambe:senza troppi complimenti mi fece capire dove andare stringendo le sue gambe alla mia testa tirandomi giù e mi ritrovai non in una selva scura ma quasi:i peli ispidi davano un senso di fastidio ma il profumo di lavanda misto a un sapore di ananas che più si eccitava più spingeva verso un gusto pistacchio.Fica stretta labbra poco pronunciata ma clitoride bello in vista un fiorellino che sbucava fuori dal bosco.
Più leccavo e più stringeva le gambe al collo,alternavo colpi di lingua a fendenti con le dita appoggiando il pollice nell’ ano, dopo un primo timido orgasmo decise che era ora di soddisfare anche la fica non solo il clitoride.La macchina era sua(chissà quanti cazzi aveva visto) scomodissimo per me , io seduto in mezzo con le gambe aperte e lei di spalle che piegata sul cruscotto dettava il ritmo:io le baciavo la schiena,strizzavo i capezzoli e giocava con il suo buco del culo,era lei che scopava me incapace di spingere come volevo.
Nel culo….vienimi nel culo
Era un ordine,si spostò quel po’ che bastava per spingerlo nel culo appena appoggiato la sentii mormorare e lamentarsi
Piano piano che è bello grosso
Guarda che stai facendo tutto tu
Afferrandola per le spalle e tenendola ferma diedi un colpo secco per fare entrare tutto o quasi spaccandole il culo
Cazzo piano ti avevo detto male male male….
Male male ma non tanto perché di saltare come una cavalla non si fermava io stavo già arrivando al primo colpo, resistenti stoicamente un altro paio di minuti ma ero già oltre.
Strinsi le mie natiche e afferrai le sue bloccandole svuotando un litro di sperma a metà strada mi lasciai andare,rilassato e contento lei spinse per un altro po’ e si lascio cadere su di me ansimando ci baciamo come due fidanzatini mentre lo sperma tornava indietro.
Era da 20 anni che ti sognavo.
Scusa?
Avevo tredici anni, tu eri in garage con mia sorella,ti stava facendo un pompino sul tavolo da ping-pong ,non avevo mai visto un cazzo il tuo mi sembrava enorme:mentre la scopavi a pecorina io mi masturbavo per la prima volta arrivando all orgasmo ero tutta bagnata , mi ero fatta la pipì addosso e ansimavo più di mia sorella,il cuore stava scoppiando e non capivo cosa stesse succedendo,ero in trans.Scappai in bagno prima che voi finiste e per molto tempo sei stato il mio sogno erotico.
Scoppiai a ridere non ricordavo quella cosa completamente rimosso la storia con sua sorella che poi al massimo si trattò di un paio di scopare.
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