E chi se lo aspettava
di
Matteo Brancaleone
genere
gay
Ho frequentato per un paio di mesi un ragazzo di nome Peppe, sesso solo in albergo ma c'era solo attrazione nulla di più. Dopo aver troncato con lui mi sono buttato nei locali pride per altre avventure ed una sera ho incontrato Paolo, un uomo sulla cinquanta, di bel aspetto, molto curato. Ci notiamo subito, e mi faccio presto avanti per corteggiarlo. Due chiacchiere, mi racconta un po' di lui, del fatto che vive da divorziato con il suo unico figlio, io gli racconto di qualche amore concluso, davanti ad un drink ricevo un invito a passare la serata da lui. Entriamo in casa, mi fa accomodare in salotto, prendiamo da bere e ci mettiamo sul divano. Paolo è davvero un uomo stupendo per la sua età, non vedo l'ora di saltargli addosso. Quasi come a leggermi nel pensiero mi chiede: cosa stai aspettando?
In effetti.... Poso il bicchiere e mi siedo a cavalcioni su di lui, ci baciamo appassionatamente, gli sbottono la camicia e lui fa lo stesso con la mia. Ci togliamo I jeans rimanendo in mutande, poi via anche quelle. Paolo ha il doppio dei miei anni ma ne dimostra molti meno, ha un fisico perfetto, depilato e profumato di qualche crema. Il suo cazzo è già retto in piedi così mi inchino e glielo prendo in bocca. Comincio a spompinarlo mentre lui in piedi mi tiene la testa. Bacio le sue palle calde e lisce, scorro la lingua lungo l'asta fino alla cappella e lecco dalla fessura del glande poi riprendo tutto il cazzo in bocca spingendolo fino alle tonsille. Sono molto esperto, senza false modestie, per cui non ho nessun conato. Riprendo a spompinare per un altro paio di minuti, Paolo decide di fermarmi per non venire. Mi siedo sul divano e lui si inginocchia, mi masturba e con la bocca si avvicina alle palle, me le lecca, poi sale su. Prende il mio pisello tra le fauci e inizia a succhiare, mi fa godere, mi guarda negli occhi mentre sale e scende con la testa. Mentre mi fa questo servizietto mi infilo un dito bagnato in culo per allargarlo e abituarmi. Paolo si alza e prende i preservativi da un cassetto, se ne infila uno, io alzo le gambe pronto a prenderlo. Si avvicina e dolcemente entra dentro di me. Mi sento appagato quando entra fino in fondo e le palle toccano le mie chiappe. Paolo comincia a scoparmi con voglia, il suo corpo sudato si attacca al mio, sento la sua cappella toccarmi la parete interna ad ogni movimento, ci baciamo, gemo nella sua bocca, mi scopa forte ed intensamente, alterna movimenti veloci a colpi più lenti facendomi impazzire totalmente. Viene dentro di me con un gemito prolungato. Esce dal mio culo lasciandomi un vuoto dentro, butta via il profilattico e mi trascina nella camera da letto. Ci buttiamo sopra baciandoci e accarezzandoci. Paolo mi invita a mettere il preservativo per farsi scopare. Prima di farlo gli lecco il culo sudato per renderlo ben lubrificato, infilo il condom e sono già dentro di lui. Inizio a fotterlo appassionatamente, la voglia che ho di lui è esagerata, Paolo alza le gambe ed io me le metto in spalla continuando ad entrare e uscire, lecco i suoi piedi che mi invitano con il loro profumo. Siamo così presi dal sesso intenso e i nostri gemiti coprono gli altri rumori, che non ci accorgiamo che il figlio di Paolo è rientrato. Mi giro e sulla soglia della porta chi vedo?? Peppe! Il mio ex ragazzo con cui sono stato poco tempo prima. Peppe non crede ai suoi occhi, rimane immobile sulla porta con gli occhi sbarrati, io ancora dentro suo padre e Paolo che non sapeva se gemere ancora o ricomporsi. Non vengo purtroppo ma ho il numero di Paolo, la prossima volta ci vediamo in albergo così non ci saranno imprevisti.
In effetti.... Poso il bicchiere e mi siedo a cavalcioni su di lui, ci baciamo appassionatamente, gli sbottono la camicia e lui fa lo stesso con la mia. Ci togliamo I jeans rimanendo in mutande, poi via anche quelle. Paolo ha il doppio dei miei anni ma ne dimostra molti meno, ha un fisico perfetto, depilato e profumato di qualche crema. Il suo cazzo è già retto in piedi così mi inchino e glielo prendo in bocca. Comincio a spompinarlo mentre lui in piedi mi tiene la testa. Bacio le sue palle calde e lisce, scorro la lingua lungo l'asta fino alla cappella e lecco dalla fessura del glande poi riprendo tutto il cazzo in bocca spingendolo fino alle tonsille. Sono molto esperto, senza false modestie, per cui non ho nessun conato. Riprendo a spompinare per un altro paio di minuti, Paolo decide di fermarmi per non venire. Mi siedo sul divano e lui si inginocchia, mi masturba e con la bocca si avvicina alle palle, me le lecca, poi sale su. Prende il mio pisello tra le fauci e inizia a succhiare, mi fa godere, mi guarda negli occhi mentre sale e scende con la testa. Mentre mi fa questo servizietto mi infilo un dito bagnato in culo per allargarlo e abituarmi. Paolo si alza e prende i preservativi da un cassetto, se ne infila uno, io alzo le gambe pronto a prenderlo. Si avvicina e dolcemente entra dentro di me. Mi sento appagato quando entra fino in fondo e le palle toccano le mie chiappe. Paolo comincia a scoparmi con voglia, il suo corpo sudato si attacca al mio, sento la sua cappella toccarmi la parete interna ad ogni movimento, ci baciamo, gemo nella sua bocca, mi scopa forte ed intensamente, alterna movimenti veloci a colpi più lenti facendomi impazzire totalmente. Viene dentro di me con un gemito prolungato. Esce dal mio culo lasciandomi un vuoto dentro, butta via il profilattico e mi trascina nella camera da letto. Ci buttiamo sopra baciandoci e accarezzandoci. Paolo mi invita a mettere il preservativo per farsi scopare. Prima di farlo gli lecco il culo sudato per renderlo ben lubrificato, infilo il condom e sono già dentro di lui. Inizio a fotterlo appassionatamente, la voglia che ho di lui è esagerata, Paolo alza le gambe ed io me le metto in spalla continuando ad entrare e uscire, lecco i suoi piedi che mi invitano con il loro profumo. Siamo così presi dal sesso intenso e i nostri gemiti coprono gli altri rumori, che non ci accorgiamo che il figlio di Paolo è rientrato. Mi giro e sulla soglia della porta chi vedo?? Peppe! Il mio ex ragazzo con cui sono stato poco tempo prima. Peppe non crede ai suoi occhi, rimane immobile sulla porta con gli occhi sbarrati, io ancora dentro suo padre e Paolo che non sapeva se gemere ancora o ricomporsi. Non vengo purtroppo ma ho il numero di Paolo, la prossima volta ci vediamo in albergo così non ci saranno imprevisti.
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