Carlotta si spoglia della sua arroganza e si sottomette al Sig. Andrea

di
genere
dominazione

Racconto reale e continuazione della storia dopo i racconti "Carlotta agli ordini dello stagista", "Carlotta subisce la rivincita anche dal collega Michele", "Carlotta a casa di Marco", "Carlotta convocata dal Sig. Andrea"
per commenti: carlottamaliziosa@mail.com

Arrivo a casa. Appena giro la chiave sento che non c'è la mandata e capisco che il mio compagno è in casa.
Apro e sento "ciao amore". Io rispondo "ehi amore, sei tornato prima, che bello". arrosisco e cerco di andare in bagno ma lui mi ferma sulla strada e mi bacia.
Cerco di tenere le labbra chiuse perchè mi rendo subto conto che son subito uscita dall'ufficio del Sig. Andrea senza lavarmi i denti questa volta. Temo lui possa riconoscere il sapore di qualcosa di diverso nella mia bocca.
Gli porgo il collo volutamente e lui ci casca. Si sofferma sul mio collo e dice "che carina, che pelle, mi spiace troppo essere spesso a casa tardi e stanco".
E io sorridendo gli dico "è il tuo lavoro amore". Direzionando però la mia bocca verso l'esterno e accarezzandolo.
Poi sfuggo in bagno. Mentre mi sto lavando lui entra e mi guarda in doccia. Capisco che è eccitato, che gli piaccio ma allo stesso tempo sembra stanco come sempre.
Io allora gli dico "ti saluta il Sig. Andrea".
E lui "già com'è andata la riunione?". E io "tutto ok amore, cose amministrative da risolvere per gli stagisti sai".
E lui "quello sfigato non si capisce perchè abbia tutto questo peso nella tua azienda che pur è una bella realtà. Come faccia a non capire che tipo è lui e il nipote proprio non lo capisco".
E io percependo quasi un brivido dietrola schiena, mentre l'acqua scende rispondo "amore però devi cambiare i tuoi canoni, è gente che ha altre caratteristiche, gente scaltra".
Mi fissa dalla testa ai piedi e dice "solo tu con la tua diplomazia persuasiva puoi riuscire a star in equilibrio tra me e loro". Io sorrido e dico "beh amo te, loro son i miei colleghi".
Lo sento adar via scuotendo la testa con un sorriso tra il beffardo e il forzato.
Mentre ceniamo mi dice che vuol andare a letto presto perchè al mattino sarebbe andato via presto per una trasferta. Come al solito.
Vado a letto agitata mentre lui crolla e mi chiedo se sia giusto o meno continuare e non chiudere la pratica stagisti, qualunque sia il costo, anche quello di cambiare azienda.
Non dormo per due ore pensando e rimuginando sul da farsi. Poi crollo. Mi sveglio quando sento il mio compagno baciarmi e uscire. son le 6 del mattino. Resto sveglia prima di alzarmi e in quell'ora sento il desiderio di tornare in ufficio. Mi sento eccitata ma anche intenzionata a trovare la forza per dire ad Andrea "no, ti saluto ma torno a casa stasera subito alle 18".
Mi alzo e vado in bagno. Inizio poi a truccarmi leggermente mettere la crema corpo. Capisco che sto pensando ma anche respingendo il pensiero della riunione delle 7.
apro l'armadio e scelgo un vetito con la cerniera davanti, a mezza coscia e la cerniera su tutto il vestito.
La giornata in ufficio scorre tranquilla, troppo fino alle 16.30. A quell'ora molti colleghi vanno in una riunione per dipendenti, non manager. Rimaniamo in pochissimi. Michele, il nipote del sig. Andrea, dopo che tutti son andati, prima di unirsi a loro si avvicina alla scrivania del mio ufficio con una busta di plastica a chiusura bianca opaca. Apre la porta a vetri senza bussare, mi guarda e dice "che bel vestitino, che bel visino, che bel corpicino Carlotta. Pronta per mio zio parte due?"
Ride. Io arrossisco, sa della sera prima. Mi alza il mento costringendomi a guardarlo e dice "ti è piaciuto il cazzo maturo in bocca Carlotta? Come ti senti sentita nel sottometterti anche a mio zio? lui so che ha goduto come un porco".Io son secca "non credo di dargliela vinta ancora". Lui mi fissa e dice "io credo invece gliela darai. E sai cosa cara. Vedi questa busta?"
E continua: "mio zio non ha voglia di perdere tempo, vuole capire che deve fare con la pratica. Se hai voglia di presentarti da lui alle 7 con le giuste intenzioni (rimarca il "giuste") vuole che ora vai in bagno e metti il tuo intimo qui. sarà mia cura consegnargli la busta e lui ti aspetterà. Torno dopo la riunione, spero la busta sia piena e lo spera anche mio zio per te. E si beh, anche per lui vecchio volpone"
Ride uscendo andando verso la sala riunioni. Rimango a riflettere per mezz'ora. Poi mi alzo e vado verso il bagno senza busta, non ho intenzione di assecondarlo.
Son quasi le 6 e vedo aprirsi la porta della sala riunioni. Quasi senza pensare vengo assalita dall'anzia, mi alzo e vado velocemente in bagno, con la busta.
Chiusa la porta, mi abbasso la cerniera del vestito, tolgo velocemente il reggiseno, da sotto mi sfilo il perizoma. Velocemente lo infilo in busta, esco dal bagno correndo e vado nel mio ufficio.
Trovo già Michele dentro. Mi tuona "dov'eri? Voglio capire che fare?". Lo vedo sorridere e vedo che sta guardando all'altezza del mio seno. Mi rendo conto che non ho rialzato per bene la cerniera. per fortuna mi ha vista oslo lui. La tiro su e chiudo subito la porta. Mi avviccino rossa in volta e gli tendo la busta.
Lui sorride, mi abbassa un pò la cerniera, io fermo la mano. Ma lui allunga la sinistra sulla mia natica sinistra, con la destra toglie la mia mano e fa scendere ancora un pò la cerniera.
resto impalata, con la busta in mano, la sua mano sinistra sul mio culo che mi tira a se, la sua mano destra che mi tiene la mia mano destra, l'unica libera. Mi fissa il seno mezzo scoperto. Poi mi fissa gli occhi. si avvicina al mio orecchio e mi sussurra "sei una porca Carlotta, sei troia dentro e sarai trattata da troia". Mi stringe la natica sinistra forte. Poi sento una sculacciata. Mi prende di mano la busta ed esce dirigendosi verso l'ufficio di suo zio.
Dopo qualche minuto lo vedo uscire dall'ufficio dello zio e rientra nel mio. Gli chiedo "cosa c'è ancora Michele?". E lui "aspetto che vanno via quei due". Indica due colleghi dietro la vetrata. "E poi prima che vai da io zio ho voglia di mettertelo in bocca". Cosi dicendo si mette una mano davanti ai pantaloni.
"non dirai mica di no al nipote del nostro responsabile HR vero?". Abbasso la testa e arrossisco. Mi rendo conto di essere un misto tra imbarazzata ed eccitata.
Continuo a lavorare mentre vedo che lui mi fissa e ogni tanto guarda dietro. A un certo puto dice "son tutti usciti adesso". Senza guardalo mi alzo e vado da lui che siede sulla poltroncina di fronte a me. Mi inginocchio. Lui mi solleva il mento e mi fissa. Poi con la mano tira giu la zip del vestito scoprendo le mie tette. "Che bello averti cosi Carlotta". Lo tira fuori , è duro, mi colpisce due volte sulle guance con l'asta del suo pene durissima. Mi fa quasi male.
Poi inizio a leccarglielo dal basso verso l'alto. E poi inizio a succhiare e pompare con desiderio, mi piace. Lui mi prende le mani e me le tiene lasciandomi muovere solo la bocca. NOn dura molto, improvvisamente sento i fiotti in bocca. decido di non spostarmi. "ingoia troia". Son le ultime parole che gli sento dire.
Poi mi porge un fazzolettino ed esce. Mi sento davvero troia. Son imbarazzata ma anche eccitata. Mi tiro su la zip del vestito e vado in bagno a prepararmi per incontrare suo zio.
Mi rendo conto che son andata oltre qella che era la mia malizia da donna ma che non andava mai nell'infedeltà. Amo il mio compagno. L'esperienza di rapporto invertito con lo stagista, dominazione mentale e terminata con il sesso orale doveva essere una parentesi. Poi son andata oltre.
Chiudo subito i pensieri della mia testa e mi concentro sul mio viso, le mie labbra da sistemare. il mio vestitino.
Esco, lascio la borsetta nel mio ufficio e vado verso l'ufficio del Sig. Andrea. La porta è socchiusa. Chiedo "posso Sig. Andrea?".
"prego Carlotta vieni pure". entro, lui è seduto di nuovo sul suo divanetto come il giorno prima con il quotidiano aperto, senza guardami dice "ricordati di chiamarmi master". Io sommessamente "mi scusi master". Alza lo sguardo un istante e dice "ho ricevuto la busta Carlotta, mi fa piacere, ma non mi basta. Avvicinati".
Io mi avvicino lentamente. Lui posa il giornale e mi fissa lentamente da testa ai piedi. Poi dice "voltati". Mi giro lentamente su me stessa. E lui ancora "bene torna di fronte a me". Eseguo come un automa, mi sento osservata, anzi in mostra. Mi sento il suo premio e non avevo provato quella sensazione.
Mi imbarazza ma allo stesso tempo è come se valorizzasse il mio corpo. Chiede "vuoi davvero che sospendo la pratica dei tuoi errori con gli stagisti?". io annuisco. Allora dice "ho bisogno di essere certo che non hai indossato altro intimo".
a quel punto non controllo più la mia eccitazione e faccio cadere l'ultima barriera. Metto da parte i pensieri sul mio compagno, sui nostri piani di famiglia, cose che non discuto , ma li accantono per concedere il mio corpo a quel vecchio maiale ma che ha saputo come muoversi. E anche che corde toccare.
Sorrido e a bassa voce con dolcezza e languidamente dico "capisco Sig. Andrea, mi smebra giusto". E cosi dicendo inizio ad abbassarmi la zip del vestito. Scendo fino a scoprire completamente le tette, che comunque restano dentro il vestito ma è evidente a quel punto che non ho reggiseno; continuo a scendere più lentamente e arrivata all'altezza dell'ombelico mi fermo sorredendogli
E lui "continua Carlotta". Scendo ancora e inizio poco dopo a scoprire le mie parti intime. NOn mi fermo e ormai son sulle gambe, la mia vagina è nuda. Poco dopo la zip si apre tutta. Metto le mani sul mio viso come a coprire l'imbarazza mentre il vestito si apre.
Lui dice solo "che bocconcino, che figa Carlotta. Avvicinati". Mi avvicino e sento le due mani sui fianchi, le muove e mi scosta il vestitino fino a toglermelo dai lati. Mi fissa e dice "vedo che sei intenzionata a non farmi procedere con la lettera alla direzione".
Sorrido e dico "ha vinto Sig. Andrea". Mi metto a cavacioni su divano e con la mano gli sfioro il cazzo, è durissimo. Inizio a sbottonargli i pantaloni, lui velocemente li sfila.
Con la mano inizio lentamente a toccargli i testicoli, son grandi, li ricordi dalla sera prima. Avvicino le tette al suo viso. sento la sua bocca che mi bacia il seno e mugugna "che figa, mamma mia".
Gli sussurro "ha il preservativo master?". e lui "certo, ero pronto a scoparti" Mi indica un cassetto. Mi alzo solo per prendere i preservativi , ne prendo uno lo apro e inizio lentamente ainfilarglielo.
Poi torno su di lui. Gli rimetto le tette sul viso e aspetto. Lui Mi prende alla base del collo , mi fissa e dice "ora ti faccio godere troia, come non sa fare quel cornuto del tuo compagno".
Sposta le mani sulle mie natiche e improvvisamente lo sento entrare. Mi piace. Mi piace come mi tiene per il sedere, mi piace come entra , è duro e spinge dal basso con determinazione facendomi sobbalzare.
Inizio a godere...non lo avrei mai immaginato anche con lui. Gemo ad alta voce e questo lo eccita maggiormente, nell'orecchio mi dice "ti piace farti scopare eh troia, non vedevi l'ora, di la verità".
Lo ascoltavo ma mi concentravo sulle mie sensazioni. Sentivo un uomo molto più grande di me che effettivamente mi stava facendo godere. Mi era successo anche con Michele e Marco , ma loro erano ragazzi con qualche anno persino in meno di me; il sig. Andrea è un uomo sulla sessantina , completamente fino a quel momento fuori dai miei pensieri come tipologia di uomo.
Non trattengo l'orgasmo e rallento quasi a fermarmi, rimetto le mani sul volto a coprire il fatto che sto godendo e che son arrivata all'orgasmo. Ma lui inizia a spingere più forte e ora mi posso concentrare sulle sue parole che ripete "che goduria scoparsi la Carlotta, chissà cosa pensarebbe il suo compagno cornuto che me la fotto". Lo ripete. e poi aggiunge "e son il terzo che ti fotte Carlotta e son quello che lo farà più a lungo". Lo guardo mentre muove le mani sul mio corpo e e io mi muovo sul suo pene sempre duro lentamente. Dopo poco si muove piano dentro e le sue mani addosso, torno ad eccitarmi
A un certo punto si ferma e mi dice: "togliti e mettiti a pecora sulla scrivania signorina Carlotta".
Mi sistemo a 90 sulla scrivania con la testa schiacciata, mi inarco come posso, sento le sue mani sui fianchi a tenermi e poi subito sento un colpo in vagina da dietro forte. Inizia forte uno dopo l'altro. e torno a godere, non lo immaginavo possibile. In quella posizione mi entra denro, lo seto ancora di più. Mi basta poco e sento venire un nuovo orgasmo mentre sento le sue mani tenermi stretti i fianchi e la sa voce che dice "ho sempre sognato di fotterti cosi, a pecora, Carlotta, ho sempre sognato diventassi la mia troia". Inizio a gemere e lui aggiunge "e poi sentirti godere cosi è il massimo dell'umiliazione pensando al cornuto del tuo compagno, ora che tu stai conoscendo i cazzi veri".
A ancora "la senti bruciare eh?" E ancora "una come te merita più di un cazzo Carlotta, una cosi deve essere di più uomini, non del suo compagno, ui è solo un cornuto". Ma io continuo a gemere sotto quei colpi secchi, decisi intensi, profondi, e arrivo al secondo orgasmo. Dopo qualche secondo son ancora annebbiata ma capisco che sta per venire, si stacca, si toglie il preservativo, mi sculaccia e dice "in ginocchio troia".
Mi inginocchio e sto per avvicinarmi con la bocca ma lui mi porta le mani al cazzo e dice di masturbarlo, poi mi tiene il viso e aggiunge "ti imbianco questo visino arrogante adesso".
Inizio a mascturbarlo più decisa ma con dolcezza. Mentre lo faccio penso a quello che sto diventando. Mai avrei immaginato questo. Ora sembro volere proprio quello, prprio da lui.
Lo guardo, mi mordo le labbra e bisbiglio "riempimi il viso master, ora son la tua troia in ufficio". Lui dice "che porca, ora ti mando a casa con la mia sborra". dopo poco vedo arrivare il primo fiotto , non faccio nemmeno in tempo a chiudere gli occhi del tutto a girarmi, mi prende sotto l'occhio, il secondo sui capelli mentre son girata e gli ultimi più leggeri sulle labbra. Quasi volutamente mi son rigirata e ho orientato l'asta verso le mie labbra dopo il fiotto sui capelli. Mi accorgo di averlo fatto davvero senza che me lo chiedesse ma forse anche per evitare di sporcarmi troppo i capelli che non avrei saputo come lavare prima di tornare a casa.
Non riesco a vedermi ma mi rendo conto di essere sporca. in tutti i sensi forse, in quel momento anche dentro. Sento liquido denso, sul viso, sotto gli occhi, sul mento, sulle labbra, sulla guancia e con la mano toccandomi i capelli mi son sporcata la mano destra e ho capita di essere imbrattata. Il sig. Andrea mi fissa sorridendo e dice "stupenda, questo momento resterà nella mia mente, il sogno che diventa realtà". Io resto in ginocchio e lo guardo. Lui aggiunge "Carlotta, l'irreprensibile Carlotta, grande lavoratrice, sempre dura e arrogante, irreprensibile e integerrima, mai un favore a nessuno, sempre diligente verso l'azienda e soppratttutto fedelissima al suo compagno"
Adesso ride. E poi aggiunge "e adesso tutta piena finalmente della mia sborra sul viso. Bellissima". "Cosa mi dice Carlotta, che devo fare con questa pratica, contenta che per ora è sospesa?" Mette un accento sul "per ora". Io annuisco e dico "la ringrazio master". E lui "non sprecare nulla, toccati il viso, senti quanto sei sporca". Lentamente mi porto l'ltra mano al viso, sento lo sperma, adesso anche le mani son sporche. Lui aggiunge "non devi sprecare nulla, portati le dita in bocca". Resto di sasso. Il giorno prima avevo ingoiato si, ma non cosi. Era diverso.
Lui aggiunge "forza, ingoia tutto". Inizio a pensare che devo farmi piacere anche quello. Mi porto le mani in bocca lecco e ingoio lentamente. Mi fa un pò senso , forse schifo cosi. Ma mi faccio forza e lo faccio. Poi ritrovo la mia malizia. Lui dice cosa provi?".
E io, sorridendo, continuo lentamente a leccarmi le dita, lo guardo, passo la lingua sulle labbra quasi a raccogliere dello sperma e dico "son a tua disposzione master, provo questo".
Continuo a sorridergli dolcemente, mi guardo le mani appiccicose e continuo a portarle alla bocca, poi mi mordicchio il labbro e gli dico "non pensavo potessi essere cosi...determinato".
E lui "duro eh, ti brucia vero? non sei abituata col tuo compagno". Io annuisco e dico "beh son in un momento critico con lui sessualmente parlando, ma lo amo da morire. Posso andare?"..e aggiungo lentamente "master".
E lui "certo Carlotta, ma ascolta. Non posso archiviare le cose cosi, capisci?". Annuisco, so già cosa sta per chiedermi. "Voglio andare oltre, capisci?". E io "si certo master, cosa posso fare per lei?"
E lui "domani alle 7 sempre qui, porta del lubrificante, ti farà comodo". Lo fisso, son rossa in volta. Si prenderà l'ultima parte di me per sottomettermi del tutto. Lo sapevo già ma ora me lo sta dicendo. g
scritto il
2021-11-04
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