Il giorno più bello
di
sono un ragazzo timido
genere
etero
La storia che sto per raccontare risale a circa 5 anni fa, ed ha come protagonista la mia splendida tata.
Avevo solo 17 anni, Anna, quella che un tempo era la mia tata ed oggi è la governante di casa dei miei, aveva circa 40 anni. Donna di nazionalità ceca, di media statura, capelli lunghi lisci neri, occhi verdi smeraldo e labbra carnose, con un fisico molto snello ed un sedere perfetto.
Anna, essendo single e considerato l’attività che svolgeva per me e le mie due sorelle, aveva una camera al pian terreno della nostra villa, dove alloggiava generalmente dal lunedì al venerdì, mentre le camere della mia famiglia erano situate al primo piano.
Abbiamo un rapporto bellissimo ed i miei genitori si fidano cecamente considerandola addirittura una della famiglia.
Ovviamente rientrava quotidianamente tra i miei sogni erotici ed io provavo a spiarla durante tutte le sue attività.
La cosa che mi intrigava era che Anna non essendo per nulla stupida si accorgeva di questo mio esagerato interesse nei suoi confronti ma non mi ha mai mostrato alcun segno di disturbo per i miei modi.
Una sera, ricordo benissimo fosse un venerdì, i miei genitori uscirono per cena e ci lasciarono con Anna.
Quella sera Anna mostrava qualcosa di insolito, era distaccata per nulla sorridente, era evidente che qualcosa la tormentava.
Approfittando del fatto che le mie sorelle si misero a sparecchiare la tavola, mi avvicinai ad Anna per chiederle quale fosse il motivo che la turbava ma, impacciato com’ero, non mi accorsi del secchio pieno d’acqua che c’era a terra e rovesciandolo cadetti sopra di lei.
In un istante mi ritrovai a terra con la testa conficcata sopra il seno di Anna ed entrambi bagnati fradici ma divertiti della situazione insolita.
“Sciocchino, andiamoci ad asciugare prima che arrivino i tuoi genitori e senza farci accorgere dalle tue sorelle, non vorrei prendermi una bella ramanzina da nessuno, oggi non sono in vena”. Accettai immediatamente l’invito di Anna e mi diressi con lei verso il bagno posto al piano di sopra.
“Dai scemo infiliamo tutto nell’asciugatrice e dimentichiamo l’accaduto” ripeteva mentre si tolse i pantaloni zuppi d’acqua.
Io rimasi impietrito, sapevo che era la mia occasione ma non riuscivo a muovere un muscolo.
“Dai, tanto lo so che ti piaccio e mi spii di continuo quindi quello che stai vedendo già lo hai visto decine di volte e poi e come se fossi in costume” sorrideva mentre mi sfoggiava la sua brasiliana turchese.
“Anzi voltati un attimo perché mi scappa la pipì” e si sedette sul water “sei grande e vaccinato ormai e di sicuro non sarai diverso da tutti gli altri”.
Quest’ultima frase mi sbloccò e mi disinibì “scusami Anna, data la situazione, ti posso chiedere perché il mio pisello è così brutto?” alla domanda, mentre lei ancora pisciava, si mise a ridere di gusto, “Io piselli brutti sinceramente non ne ho mai visto, ma se ti senti a tuo agio a mostrarmelo ti darò il mio parere, ma poi non ne parliamo più, anzi facciamo in fretta e scendiamo dalle tue sorelle”.
Non me lo feci chiedere due volte, mi avvicinai ad Anna, ancora seduta sul water e, orgoglioso del mio cazzo perfettamente in tiro lo uscii fuori dalle mutande e glielo misi all’altezza del suo viso “Guarda Anna, alcune mie amiche mi hanno detto che la circonferenza del mio pene è troppo grossa e che potrei fare male durante i rapporti”.
Anna finalmente era in imbarazzo, non sembrava più mostrare tutta la sua malizia e spregiudicatezza, lo guardava esterrefatta ma allo stesso tempo spaventata forse di quello che poteva accadere.
“Scusami, ma visto che non vuoi lasciare libero il water…..” le dissi prima di iniziare a pisciare sul suo bel viso.
Ancora una volta Anna si trovò inerme dinanzi a qualcosa che di sicuro non voleva che capitasse ma che la stava facendo godere maledettamente.
“Ma, ma cosa………..”Non mi guardò, cerco di respirare nonostante quel flusso pazzesco che le arrivava in faccia e facendo finta di coprirsi il viso mi accorsi che ne bevve diversi sorsi di gusto.
Ormai era mia…
La presi per i capelli, la feci chinare ulteriormente e le portai il viso verso le mie palle.
Li, si lasciò andare ed iniziò a leccare palle e poi giù verso il buco del culo.
Sul buco del culo restò per maggior tempo leccando prima con versi circolari e poi martellando dentro con la lingua.
Avevo scoperta una gran porca.
Successivamente si alzò e mi iniziò a baciare in bocca sputandomi dentro mentre con le mani mi stringeva in maniera vigorosa il cazzo.
“Saltiamo i preliminari” disse mettendosi a pecora e sculacciandosi da sola.
Io non ho potuto fare altro che infilarle il cazzo nel culo senza aver prima lubrificato adeguatamente (avevo capito che il suo obiettivo era solo quello, godere e farsi male).
Iniziai a martellarla vigorosamente tenendola forte per la gola, ansimando sempre a bassa voce per non farmi sentire dalle mie sorelle.
Venni dopo pochissimo ovviamente dentro al culo e lasciai la presa al collo di Anna.
Lei si voltò con il volto rossissimo, mi prese per il volto facendomi chinare ed iniziò a pisciarmi in faccia mentre si sfregava il mio viso tra figa e buco del culo.
Penso sia stato il giorno più bello della mia vita.
Avevo solo 17 anni, Anna, quella che un tempo era la mia tata ed oggi è la governante di casa dei miei, aveva circa 40 anni. Donna di nazionalità ceca, di media statura, capelli lunghi lisci neri, occhi verdi smeraldo e labbra carnose, con un fisico molto snello ed un sedere perfetto.
Anna, essendo single e considerato l’attività che svolgeva per me e le mie due sorelle, aveva una camera al pian terreno della nostra villa, dove alloggiava generalmente dal lunedì al venerdì, mentre le camere della mia famiglia erano situate al primo piano.
Abbiamo un rapporto bellissimo ed i miei genitori si fidano cecamente considerandola addirittura una della famiglia.
Ovviamente rientrava quotidianamente tra i miei sogni erotici ed io provavo a spiarla durante tutte le sue attività.
La cosa che mi intrigava era che Anna non essendo per nulla stupida si accorgeva di questo mio esagerato interesse nei suoi confronti ma non mi ha mai mostrato alcun segno di disturbo per i miei modi.
Una sera, ricordo benissimo fosse un venerdì, i miei genitori uscirono per cena e ci lasciarono con Anna.
Quella sera Anna mostrava qualcosa di insolito, era distaccata per nulla sorridente, era evidente che qualcosa la tormentava.
Approfittando del fatto che le mie sorelle si misero a sparecchiare la tavola, mi avvicinai ad Anna per chiederle quale fosse il motivo che la turbava ma, impacciato com’ero, non mi accorsi del secchio pieno d’acqua che c’era a terra e rovesciandolo cadetti sopra di lei.
In un istante mi ritrovai a terra con la testa conficcata sopra il seno di Anna ed entrambi bagnati fradici ma divertiti della situazione insolita.
“Sciocchino, andiamoci ad asciugare prima che arrivino i tuoi genitori e senza farci accorgere dalle tue sorelle, non vorrei prendermi una bella ramanzina da nessuno, oggi non sono in vena”. Accettai immediatamente l’invito di Anna e mi diressi con lei verso il bagno posto al piano di sopra.
“Dai scemo infiliamo tutto nell’asciugatrice e dimentichiamo l’accaduto” ripeteva mentre si tolse i pantaloni zuppi d’acqua.
Io rimasi impietrito, sapevo che era la mia occasione ma non riuscivo a muovere un muscolo.
“Dai, tanto lo so che ti piaccio e mi spii di continuo quindi quello che stai vedendo già lo hai visto decine di volte e poi e come se fossi in costume” sorrideva mentre mi sfoggiava la sua brasiliana turchese.
“Anzi voltati un attimo perché mi scappa la pipì” e si sedette sul water “sei grande e vaccinato ormai e di sicuro non sarai diverso da tutti gli altri”.
Quest’ultima frase mi sbloccò e mi disinibì “scusami Anna, data la situazione, ti posso chiedere perché il mio pisello è così brutto?” alla domanda, mentre lei ancora pisciava, si mise a ridere di gusto, “Io piselli brutti sinceramente non ne ho mai visto, ma se ti senti a tuo agio a mostrarmelo ti darò il mio parere, ma poi non ne parliamo più, anzi facciamo in fretta e scendiamo dalle tue sorelle”.
Non me lo feci chiedere due volte, mi avvicinai ad Anna, ancora seduta sul water e, orgoglioso del mio cazzo perfettamente in tiro lo uscii fuori dalle mutande e glielo misi all’altezza del suo viso “Guarda Anna, alcune mie amiche mi hanno detto che la circonferenza del mio pene è troppo grossa e che potrei fare male durante i rapporti”.
Anna finalmente era in imbarazzo, non sembrava più mostrare tutta la sua malizia e spregiudicatezza, lo guardava esterrefatta ma allo stesso tempo spaventata forse di quello che poteva accadere.
“Scusami, ma visto che non vuoi lasciare libero il water…..” le dissi prima di iniziare a pisciare sul suo bel viso.
Ancora una volta Anna si trovò inerme dinanzi a qualcosa che di sicuro non voleva che capitasse ma che la stava facendo godere maledettamente.
“Ma, ma cosa………..”Non mi guardò, cerco di respirare nonostante quel flusso pazzesco che le arrivava in faccia e facendo finta di coprirsi il viso mi accorsi che ne bevve diversi sorsi di gusto.
Ormai era mia…
La presi per i capelli, la feci chinare ulteriormente e le portai il viso verso le mie palle.
Li, si lasciò andare ed iniziò a leccare palle e poi giù verso il buco del culo.
Sul buco del culo restò per maggior tempo leccando prima con versi circolari e poi martellando dentro con la lingua.
Avevo scoperta una gran porca.
Successivamente si alzò e mi iniziò a baciare in bocca sputandomi dentro mentre con le mani mi stringeva in maniera vigorosa il cazzo.
“Saltiamo i preliminari” disse mettendosi a pecora e sculacciandosi da sola.
Io non ho potuto fare altro che infilarle il cazzo nel culo senza aver prima lubrificato adeguatamente (avevo capito che il suo obiettivo era solo quello, godere e farsi male).
Iniziai a martellarla vigorosamente tenendola forte per la gola, ansimando sempre a bassa voce per non farmi sentire dalle mie sorelle.
Venni dopo pochissimo ovviamente dentro al culo e lasciai la presa al collo di Anna.
Lei si voltò con il volto rossissimo, mi prese per il volto facendomi chinare ed iniziò a pisciarmi in faccia mentre si sfregava il mio viso tra figa e buco del culo.
Penso sia stato il giorno più bello della mia vita.
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