Racconti di un Master "Tizi e Giorgia"

di
genere
dominazione

continuazione di Racconti di un Master.
La mattina successiva vidi arrivare Giorgia in ufficio,sotto il giubbotto l abito blu, appena mi vide arrossì ed abbassò lo sguardo e si ando a sedere alla sua postazione.
Era un giorno in mezzo alla settimana in ufficio c'era poca gente perche impegnati nei cantieri per cui alla pausa caffè c'eravamo solo noi due.
Siamo nel 1980, la macchinetta del caffe era nell'antibagno dell'unico bagno del piano non c'era ancora tutta questa accortezza nel separare i maschi dalle femmine per cui appena soli davanti alla macchinetta le chiesi di alzare la gonna, niente mutandine e la figa completamente depilata, la baciai e con una poderosa erezione in corso la spinsi dentro al gabinetto chiudendo la porta alle spalle, - sei consapevole che d aadesso sei mia e farai tutto quello che ti chiedero senza fiatare? sei consapevole di cio che ti potrà accadere?- lei mi rispose - si, ieri mi hai fatto godere sentendomi sottomessa, voglio provare questa cosa come tu vorrai - la feci sedere sul water e tirandomi fuori l uccello le dissi - succhiamelo che ieri ho voluto andare a casa senza venire per poterti vedere bene in faccia, ora, mentre mi fai venire - una sberla mise fine sul nascere ad un suo tentativo di protesta e docile comincio a succhiare , lento e profondo come le avevo indicato la sera prima.
Non ci volle molto ero troppo eccitato e nonostante la sua inesperienza dopo pochi minuti le venni in bocca costringendola a trattenere tutto.
Finito alzai la tavoletta e le feci sputare lo sperma dentro, le alzai la gonna e constatai che la sua fighetta era un lago - baciandola le dissi - sei la Santa della ditta, ma presto diventerai una gran troia -. Lei per tutta risposta mi chiese di sbatterla li adesso, che aveva una voglia pazza, ma io le dissi di no e le diedi appuntamenno per la sera in un posto dietro al cimitero della frazione vicina.
Fu puntualissima, il posto era isolato illuminato con un solo lampione, la stavo aspettando fuori dall auto con in mano un collare da cane con il guizaglio, fermo la macchina, faceva freddo le dissi di spogliarsi nuda prima di scendere dall auto, mi guardo terrorizzata e mi disse - ma fa freddo.....- spalancaio la portira e la tirai fuori prendendola per i capelli facendola inginocchiare a forza e le dissi sussurrandole in un orecchio , - non hai ben capito che da oggi ogni cosa che ti chiedo la devi fare senza esitazione e siccome vedo che sei recalcitrante ti farò capire meglio a cinghiate - e cosi dicendo l le spinsi la faccia a terra mettendole un piede sopra e scopertole il culo cominciai a colpirle il sedere con il guizaglio di corda - furono dieci colpi che le rigarono il culo e la facero ubbidire, urlandomi di smettere mi disse che si sarebbe spogliata subito, al decimo colpo smisi ed alzandole il viso da terra le sputai in faccia e le dissi,- spogliati cagna - fu nuda in pochi minuti, la feci mettere a quattro zampe e le legai il collare al collo - ora sei la mia cagna e ti porterò a fare un giro a 4 zampe per il piazzale - con fatica face il giro, una ventina di metri in tutto sul ghiaino che le si piantava nelle ginocchia e la facevano rallentare e tendere il guinzaglio con cui l accompagnavo, ma non smise fino alla fine timorosa della minaccia della cinghia.
Al termine la feci salire in macchina sdraiandola sul sedile posteriore della mia Alfetta e le feci divaricare le gambe facendole appoggiare una sulla cappelliera ed una sulle spalliere dei sedili anteriori, il freddo pungente le aveva fatto drizzare i capezzoli che svettavano fieri, quasi desiderosi di essere strizzati, ma la figa era bollente e piena di umori.
- Ora imparerai a godere assieme al dolore, queste due mollette di legno sulle grandi labbra ti faranno compagnia mentre mi fai vedere come sei brava a darti piacere sditalinantoti - e cosi dicendo le fissai le mollete e le dissi cominciare a sditalinarsi, urlava, le mollette davano un dolore che arrivava al cervello e mi diceva di toglierle, io la facevo continuare e per aumentare il supplizio gliele muovevo con le dita. Opportunamente guidata aumentò il ritmo e le dita da una divennero due che sbattevano dentro e fuori facendo aumentare il dolore delle mollette mi fissava -devi continuare fino a venire, poi te le tolgo - urlava sia per il dolore che per il piacere che le saliva palpabile fino a che raggiunse uno spettacolare orgasmo urlante che le fece inarcare la schiena vibrando come una corda di chitarra.
Quetatasi l abbracciai lei mi mise la lingua in bocca e mi disse - Grazie Signore - ed - io ora tocca a te leccamelo che ti voglio scopare- inaspettatamente si precipitò a prendere in bocca il membro ed a farmelo indurire, - Signore, scopami alla pecorina che ho sempre desiderato essera la cagna di qualcuno che mi trattasse come merito-naturalmente prima di iniziare a scoparla mi bagnai due dita di saliVa e dopo averle sputato sul buco del culo gliele introdussi come primo tentativo per allargarglielo, e metre la scopavo cercavo ti tenergliele dentro. Prima di riuscire a venire le feci raggiugere un paio di orgasmi che venivano amplificati dal dolore proveniente dalla lavorazione dello sfintere.
Finito, la buttai fuori a rivestirsi e le ordinai di tenere il collare e di dormire con esso al collo.
La vidi partire dopo averle dato appuntamento all indomani al lavoro.
Dopo quella sera cominciammo a vederci a casa sua, un paio di volte alla settimana, le allargai i buchi fistandola e le insegnai a bere il mio piscio, cosa che imparò dopo averle fatto conoscere diversi tipi di frusta.
Ma lei era solo il tramite per arriavre al vero obiettivo, la sua amica Tizi, da cui volevo trarre piacere sottomettendola duramente.
Inutile dire che Giorgia nutriva per me un vero innamoramento e ciò mi permetteva di usarla a piacimento, per cui quando le dissi cio che volevo fare alla sua amica, avendola resa completamente succube, non ci volle molto per convincerla ad organizzare la cosa, una sera organizzammo una cena a tre e per l occasione la bambina di Giorgia fu fatta dormire dalla nonna. Giorgia preparò una cena fantastica ed io riuscii a coinvolgere Tizi in un modo completo, e devo dire che il buon vino servito a tavola fece la sua parte. Ad un certo punto durante la cena vennero fuori le mie tendenze e quelle di Giorgia, per cui quando inventai un torneo di canning ,Tizi, avendola pungolata per tutta la sera, fece venire fuori la rivalità tipicamente femminile. Per cui ho messo in palio una scopata a chi avrebbe resistito a 100 colpi di canna . Ma se cio non fosse avvenuto, oltre a non scopare, avrebbero dovuto farmi un pompino al giorno per tutte e due le settiamne successive non portando l intimo per tutto il periodo.Dopo avere fatto sottoscrivere il regolamento del torneo, per evitare eventuali rogne, le feci spogliare e piegare sul tavolo una per ogni estremità, legate alle gambe sia le mani che i piedi. Cosi esposte le facce quasi si toccavano e le labbra delle due quasi si sfioravano.
Cominciai ed al decimo colpo Tizi, meno allenata e cmq picciata piu duramente di Giorgia, cominciò ad urlare forte. Dapprima imposi a Giorgia di baciarla con la lingua per impedire di avere troppi rumori molesti ai vicini poi, avendo ottenuto pochi effetti decisi di infilarle gli slip appallottolati in bocca e di inbavagliarla con uno strofinaccio. Al cinquantesimo colpo la Tizi aveva righe rosse e sanguinolente per tutto il sedere e non riuscendo piu ad urlare si dimenava violentemente per cercare di liberarsi versando lacrime di rabbia e dolore. Liberai Giorgia ed avvicinatomi a Tizi le proposi di sospendere se mi avesse fatto usare il suo culo, che tra l altro avevo notato non piu vergine, spossata dal dolore acconsentì previa spalmata di vaselina, cosa che feci fare a Giorgia chiedendole di lubrificare bene con le dita fino in fondo, cosa che fece anche con un briciolo di malvagità.
Facendo in modo che Tizi vedesse bene, Giorgia mi fece un bel pompino preparatore che non lascio indifferente la passera di Tizi che cominciò a bagnarsi.
Quando fu duro "da culo", dopo aver messo il classico Condom,l appoggiai al buchetto di Tizi, sempre legata al tavolo, e senza tanti complimenti lo spinsi dentro di colpo, per una decina di colpi urlo dimenandosi, poi piano piano il piacere comincio' a prendere il sopravvento e le urla divennero mugoliii di piacere, intanto Girgia da sotto provvedera a leccarle la figa grondante, come da ordini impartiti, per cui dopo qualche minuto comincio ad implorare di spingere perche arrivava l orgasmo, cosa che non feci ed anzi fermai per qualche istante facendola tornare indietro, imprecando. Continuai cosi per un paio di volte retrocedendo alla volta dell imminente suo piacere fino a che non mi concedette di poterla frusatre sulla schiena mentre godeva. Presi il flogger e mentre ricominciavo a stantuffarle il culo con violenza le frustai la schiena, piu le striature diventavano rosse ed evidenti piu mi eccitavo e sentire lei sotto che si contorceva per il dolore aumentava l eccitazione. I" ti prego" iniziali lasciarono presto lo spazio ad dei "non smettete che sto godendo" e l'orgasmo contemporaneo che avemmo fu una cosa che raramente vidi in seguito tra laltro il suo, durò, scutendola, piu di un minuto.Poi mi sfilai il preservativo e lo diedi a Giorgia perche ne bevesse il contenuto, poi mi rivolsi a Tizi, stremata ed esamine sempre sdraiata sul tavolo e le dissi, - ora voglio scoparti per cui per meritarlo devi arrivare a cento - e senza aspettare una sua risposta le rimisi le mutande in bocca e la imbavagliai di nuovo.
I 50 colpi mancanti, si susseguirono tra lacrime ed orgasmi che le sapienti leccate di Giorgia , assieme al dolore procuravano. A rrivati a 100 rimisi il COndom e senza degnarla di alcuna considerazione cominciai a fotterla lentamente e duramente cospargendo il sedere martoriato di pacche che provocavano ormai spasmi di dolore violento. Una volta sborrato la slegai e facendola accucciare a terra, ormai totalmente senza forze ed in un pianto dirotto, le feci bere il contenuto del preservativo.
Da quella sera la Tizi cambiò atteggiamento nei miei confronti e diventò per un anno una della schiave piu devote , depravate ed esibizioniste che abbia mai avuto, riuscii perfino a venderla a degli amici per un fine settimana. Con Giorgia finì alcune sere dopo, non mi serviva piu e la lasciai, passo' diversi mesi difficili, cercando in tutti i modi di riprendere, ma alcune foto scattate durante le sessioni, bastarono a farla smettere di provarci anche se psicologicamente prostrata ci mise qualche anno a tornare alla normalita.
I prossimi racconti presto, per chi mi vuole contattare jimmy.pad61@gmail.com




scritto il
2021-12-08
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