Racconti di un master
di
JimmyPad
genere
dominazione
Sono un dominante, lo sono sempre stato anche se ho scoperto la mia natura leggendo a 17 anni Histoire d'O. Ho sempre avuto tendenze sadiche ma a me non piace solo elargire dolore, a me piace umiliare in tutte le forme, e fare male anche psicologicamente ne traggo piacere
Ora all alba dei 60 ho deciso di raccontare alcune delle sperienze significative che ho vissuto. Sono tutte storie vere che spero sappiano trasferire le sensazioni che ho provato e che provo ancora nel praticare la dominazione.
Inizio, i nomi sono di fantasia, gli accadimenti no.
Avevo 20 anni, il mio primo lavoro, in un azienda del tortonese, all ufficio paghe c'era lei, Tizi, alta 1e70, magra, piatta come un ferro da stiro ma con una presupponenza irritante, forse perche quel viso allungato, spigoloso e con un naso importante la rendevano brutta e poco femminile.
Amica della mia collega d'ufficio, Giorgia,, molto piu piacevole d'aspetto,che lei chiama Aeternum per il fatto che aveva sposato l unico uomo della sua vita.
Avevano entrambe 4/5 anni piu di me, ma qualcosa mi diceva che avevano fame ambedue di nuove esperienze.
Essendo l ultimo arrivato, la Tizi amava prendermi in giro in un modo irritante che a me faceva solo crescere la voglia di fargliela pagare duramente.
Come vi ho detto sono un bastardo, ed anche un manipolatore.
Giorgia pur avendo una bimba piccola stava spesso da sola in quanto il marito lavorava nei cantieri e tornava a casa solo nei fine settimana.
Presto tra me e Giorgia nacque un amicizia che sfocio' in una certa complicita e complice la fitta nebbia che nella pianura padana non manca mai, presto si trasformo in appuntamenti dopo lavorativi serali nei parcheggi della zona.
Giorgia fu una sorpresa, durante le nostre prime chicchierate scoprii che pur essendo sposata, era pressoche digiuna di esperienza sessuale, per lei il rapporto era farsi succhiare le tette, di cui non disponeva in misura abbondante e farsi scopare alla missionaria. Alla terza serata passata in macchina mi protes verso di lei e tenendole la nuca avvicinai la bocca alla sua e la baciai, dopo una breve esitazione contraccambio' e le mie mani cominciarano ad accarezzarle i seni, piccoli ma con dei capezzoli molto pronunciati, la guardai e le dissi - prendimelo in bocca-lei si ritrasse con aria incerta -dai sbrigati, prendimelo in bocca- intanto le mie dita erano sotto il suo maglioncino e le toccavano i capezzoli.
Ma non l ho mai fatto-, mi disse ed io -imparerai, dai sbottonami- e vedendola reticente comincia a strizzare un capezzolo tra le dita con una mano e con l altra accompagnare la sua nuca verso la mia patta.
- Mi fai male - urlo' ed io - sbrigati, prima succhi e prima ti lascio andare.
Comincio ad armeggiare con la cerniera e tanto ero eccitato che appena riusci a liberami il cazzo le scatto' a molla sul viso.
-Prendilo in mano e scappellamelo - le ordinai sempre tenendole il capezzolo ben strizzato, esegui', - ora leccami bene la cappella e comincia a succhiarlo- piano piano sentii che la sua bocca comincia ad avvolgere il mio pene ed allora le lascio il capezzolo e comincio a guidarla nel pompino, - a me piacciono lenti e profondi, per cui impara a prenderlo tutto - cerco di dire qualcosa ma io le spinsi la testa in moda da farglielo ingoiare il piu possibile, lei cerco di alzarsi facendolo uscire sentendosi soffocare, ma io le dissi - respira dal naso e la reimboccai di nuovo, al suo nuovo rialzarsi la presi per i capelli e le tirai un violento schiaffone - devi imparare ad obbedire cagna!! - e subito dopo - spogliati, nuda - ad un suo ma.....alte due sberle la raggiunsero al volto e tra le lacrime che cominciaro e scenderle si tolse il maglione e si sfilo i jeans. Capii che avevo visto giusto nel giudicarla una sottomessa....
quando fu nuda la feci inginocchiare sul sedile ed le feci abbracciare il poggiatesta, da dietro le comiciiai a toccare la figa, tra la peluria e la trovai bagnata - che sorpresa, il trattamento ti ha fatto eccitare, ho trovato una vera cagna in calore- le dissi mentre col pollice cercavo di penetrarle l ano, che trovai strettissimo.
tra le ssue inutili proteste la penetrai dietro dicendole che avrei provveduto ad allargarglielo perche la volevo inculare e non volevo fare troppa fatica.
poi comincia a sditalinarla, prima torturandole il grilletto e quando fu fradicia mettendole due dita e sbattendola bene dentro.
il piacere le aumentava ed abbracciata al sedile, strofinava i capezzoli sulla spalliera dimenandosi, ed appena rimisi il pollice nel buchetto proruppe in un orgasmo liberatorio urlando....
- Bene - le dissi - ora puoi scegliere, ora vai a casa e domani ti presenti in ufficio depilata figa e ano, con quel bel vestitino bleu che ti piace tanto senza mutandine sotto, oppure questa e' stata una breve parentesi e non ci vediamo piu.Pero devi sapere che se lo farai diventerai la mia schiava, ed io ti addestrero per soddisfare i mie piu perversi desideri.
si rivesti, mi bacio e mi - disse ci vediamo domani - scese dall'auto e se ne ando'
Il seguito nel racconto che seguira e si intitolera' "Tizi e Giorgia"
Ora all alba dei 60 ho deciso di raccontare alcune delle sperienze significative che ho vissuto. Sono tutte storie vere che spero sappiano trasferire le sensazioni che ho provato e che provo ancora nel praticare la dominazione.
Inizio, i nomi sono di fantasia, gli accadimenti no.
Avevo 20 anni, il mio primo lavoro, in un azienda del tortonese, all ufficio paghe c'era lei, Tizi, alta 1e70, magra, piatta come un ferro da stiro ma con una presupponenza irritante, forse perche quel viso allungato, spigoloso e con un naso importante la rendevano brutta e poco femminile.
Amica della mia collega d'ufficio, Giorgia,, molto piu piacevole d'aspetto,che lei chiama Aeternum per il fatto che aveva sposato l unico uomo della sua vita.
Avevano entrambe 4/5 anni piu di me, ma qualcosa mi diceva che avevano fame ambedue di nuove esperienze.
Essendo l ultimo arrivato, la Tizi amava prendermi in giro in un modo irritante che a me faceva solo crescere la voglia di fargliela pagare duramente.
Come vi ho detto sono un bastardo, ed anche un manipolatore.
Giorgia pur avendo una bimba piccola stava spesso da sola in quanto il marito lavorava nei cantieri e tornava a casa solo nei fine settimana.
Presto tra me e Giorgia nacque un amicizia che sfocio' in una certa complicita e complice la fitta nebbia che nella pianura padana non manca mai, presto si trasformo in appuntamenti dopo lavorativi serali nei parcheggi della zona.
Giorgia fu una sorpresa, durante le nostre prime chicchierate scoprii che pur essendo sposata, era pressoche digiuna di esperienza sessuale, per lei il rapporto era farsi succhiare le tette, di cui non disponeva in misura abbondante e farsi scopare alla missionaria. Alla terza serata passata in macchina mi protes verso di lei e tenendole la nuca avvicinai la bocca alla sua e la baciai, dopo una breve esitazione contraccambio' e le mie mani cominciarano ad accarezzarle i seni, piccoli ma con dei capezzoli molto pronunciati, la guardai e le dissi - prendimelo in bocca-lei si ritrasse con aria incerta -dai sbrigati, prendimelo in bocca- intanto le mie dita erano sotto il suo maglioncino e le toccavano i capezzoli.
Ma non l ho mai fatto-, mi disse ed io -imparerai, dai sbottonami- e vedendola reticente comincia a strizzare un capezzolo tra le dita con una mano e con l altra accompagnare la sua nuca verso la mia patta.
- Mi fai male - urlo' ed io - sbrigati, prima succhi e prima ti lascio andare.
Comincio ad armeggiare con la cerniera e tanto ero eccitato che appena riusci a liberami il cazzo le scatto' a molla sul viso.
-Prendilo in mano e scappellamelo - le ordinai sempre tenendole il capezzolo ben strizzato, esegui', - ora leccami bene la cappella e comincia a succhiarlo- piano piano sentii che la sua bocca comincia ad avvolgere il mio pene ed allora le lascio il capezzolo e comincio a guidarla nel pompino, - a me piacciono lenti e profondi, per cui impara a prenderlo tutto - cerco di dire qualcosa ma io le spinsi la testa in moda da farglielo ingoiare il piu possibile, lei cerco di alzarsi facendolo uscire sentendosi soffocare, ma io le dissi - respira dal naso e la reimboccai di nuovo, al suo nuovo rialzarsi la presi per i capelli e le tirai un violento schiaffone - devi imparare ad obbedire cagna!! - e subito dopo - spogliati, nuda - ad un suo ma.....alte due sberle la raggiunsero al volto e tra le lacrime che cominciaro e scenderle si tolse il maglione e si sfilo i jeans. Capii che avevo visto giusto nel giudicarla una sottomessa....
quando fu nuda la feci inginocchiare sul sedile ed le feci abbracciare il poggiatesta, da dietro le comiciiai a toccare la figa, tra la peluria e la trovai bagnata - che sorpresa, il trattamento ti ha fatto eccitare, ho trovato una vera cagna in calore- le dissi mentre col pollice cercavo di penetrarle l ano, che trovai strettissimo.
tra le ssue inutili proteste la penetrai dietro dicendole che avrei provveduto ad allargarglielo perche la volevo inculare e non volevo fare troppa fatica.
poi comincia a sditalinarla, prima torturandole il grilletto e quando fu fradicia mettendole due dita e sbattendola bene dentro.
il piacere le aumentava ed abbracciata al sedile, strofinava i capezzoli sulla spalliera dimenandosi, ed appena rimisi il pollice nel buchetto proruppe in un orgasmo liberatorio urlando....
- Bene - le dissi - ora puoi scegliere, ora vai a casa e domani ti presenti in ufficio depilata figa e ano, con quel bel vestitino bleu che ti piace tanto senza mutandine sotto, oppure questa e' stata una breve parentesi e non ci vediamo piu.Pero devi sapere che se lo farai diventerai la mia schiava, ed io ti addestrero per soddisfare i mie piu perversi desideri.
si rivesti, mi bacio e mi - disse ci vediamo domani - scese dall'auto e se ne ando'
Il seguito nel racconto che seguira e si intitolera' "Tizi e Giorgia"
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