Scopata inaspettata
di
Vogliosa84
genere
etero
Dicembre. Il freddo ed il buio fanno capolino appena uscita dall’ufficio. È il solito lunedì sera in televisione il nulla. Per cena decido di ordinare una pizza con consegna a domicilio.. mentre attendo decido di portarmi avanti e fare una doccia.
Con l’acqua bollente che mi scorre sul seno e sulla schiena iniziano a farsi largo nella mia mente pensieri e voglie nascoste.. suonano la porta.. avevo totalmente perso la cognizione del tempo! Chiedo gentilmente al corriere di salire e mi scuso spiegando la situazione. Apro la porta e vedo un ragazzo robusto, 30 anni circa, moro con sguardo penetrante.. saluto cordialmente e pago la pizza il giovane però non contraccambia è noto che è totalmente in fissa sui miei seni. Un brivido mi scorre lungo la schiena.
“Posso entrare a farle compagnia? Sa, era la mia ultima consegna”
“Perché no” rispondo di getto senza accorgermene.
Faccio gesto di accomodarsi in salone.
Lo sguardo fisso sull’accappatoio bianco.
Cerco le parole per iniziare una conversazione.
Decido di allargare l’accappatoio parlando e sento il suo sguardo posarsi sul seno ormai praticamente nudo.
Arrossisce sorridendo in modo malizioso.
Quel timido fattorino che stava poc anzi davanti al mio ingresso in pochi istanti si trasforma:
Si avvicina a me e fa cadere lentamente l’accappatoio.
Mi gira portando la mia faccia sul tavolo mi sussurra “le conosco le troie come te, sentivo da fuori casa la tua voglia di cazzo; rispondi, è così?”
Mi piace sentirmi così eccitata ed indifesa
“Si”
“Si che cosa?” Mi dice stringendomi i polsi “devi chiamarmi padrone”
“Si padrone”
Mi ritrovo nuda nel mio stesso salotto, impotente.
Si siede sul divano e mi ordina di sdraiarmi sul tappeto.
Obbedisco.
Vedo il suo enorme cazzo uscire dai pantaloni
“Che fai tro*a? È questo il modo di trattare gli ospiti?
No rispondo imbarazzata
Si alza e mi ordina di legare i capelli con una coda. In un attimo mi tira la testa indietro per i capelli e inizia a schiaffeggiarmi sulla bocca con il cazzo duro e pulsante.
Io lo guardò con sguardo desideroso.
Provo a raggiungerlo con la lingua.
Mi blocca e mi trascina sul divano.
Mi apre le caviglie “sono amareggiato, pensavo tu sapessi come stare agli ordini ma a quanto pare dovrò insegnartelo io… ti piace eh il mio cazzo? Ne vuoi un po’?
Strizzati I capezzoli fino a sentire dolore.
Mi schiaffeggia palpandomi le mammelle.
Scende fino alla figa e inizia a masturbarmi con violenza.
“Ora imparerai la lezione! Devi ubbidirmi se vuoi essere scopata”
Sento i miei umori cospargere il divano.
Mi infila le dita una ad una cibo ad arrivare alla mano
“Ti piace eh? Supplicami. Dimmi che non c’è la fai più. Che sei bagnata e hai voglia di prenderlo tutto! DIMMELO”
In quel momento ansimo sempre di più.
Sto per venire
Lui si ferma e decide di infilare la sua lingua nella mia figa.
Succhia il clitoride
Sto godendo come mai prima.
“Ti prego, non ce la faccio più”
Il mio volto sofferente
Sorride e risale verso le mie labbra, passando dai capezzoli.
Sento la sua cappella sulla mia figa ormai grondante.
Mi mette una mano sulla gola e con un colpo secco mi penetra.
Godo finalmente.
Mi scopa con una forza inaudita procurandomi piacere e dolore.
Si siede sul divano e mi obbliga a cavalcarlo.
Sempre più forte.
Il mio senó prosperoso gli sbatte in faccia.
Mi morde i capezzoli per farmi sentire dolore.
“Dove ti piace la sborra? Chiede
“Ovunque” rispondo.
Eccomi accontentata una pioggia di sperma che mi cola su tutto il corpo.
Ne raccoglie un po’ con le dita che mi infila in bocca.
“E ora pulisci, svelta”
Inizio dal basso: decido di non lasciarne neanche una goccia
“Ingoiala tutta ti raccomando”
Finito di raccoglierla mi chiede dov è il bagno.
Glielo indico.
Mi fa gesto di seguirlo;
“Ora mi faccio una doccia; tu è piaciuto?”
“Si signore…”
“Ne vuoi ancora””
“si rispondo”
“Allora da brava mentre faccio la doccia siediti la e masturbati… se fai la brava e ti sento godere quando esco te ne do ancora”
“Si padrone”
…
È stata la notte migliore che abbia mai trascorso. Da quel giorno ogni lunedì allo stesso orario io ordinavo una pizza e lui veniva a scoparmi portando con se ogni volta un regalo diverso
Con l’acqua bollente che mi scorre sul seno e sulla schiena iniziano a farsi largo nella mia mente pensieri e voglie nascoste.. suonano la porta.. avevo totalmente perso la cognizione del tempo! Chiedo gentilmente al corriere di salire e mi scuso spiegando la situazione. Apro la porta e vedo un ragazzo robusto, 30 anni circa, moro con sguardo penetrante.. saluto cordialmente e pago la pizza il giovane però non contraccambia è noto che è totalmente in fissa sui miei seni. Un brivido mi scorre lungo la schiena.
“Posso entrare a farle compagnia? Sa, era la mia ultima consegna”
“Perché no” rispondo di getto senza accorgermene.
Faccio gesto di accomodarsi in salone.
Lo sguardo fisso sull’accappatoio bianco.
Cerco le parole per iniziare una conversazione.
Decido di allargare l’accappatoio parlando e sento il suo sguardo posarsi sul seno ormai praticamente nudo.
Arrossisce sorridendo in modo malizioso.
Quel timido fattorino che stava poc anzi davanti al mio ingresso in pochi istanti si trasforma:
Si avvicina a me e fa cadere lentamente l’accappatoio.
Mi gira portando la mia faccia sul tavolo mi sussurra “le conosco le troie come te, sentivo da fuori casa la tua voglia di cazzo; rispondi, è così?”
Mi piace sentirmi così eccitata ed indifesa
“Si”
“Si che cosa?” Mi dice stringendomi i polsi “devi chiamarmi padrone”
“Si padrone”
Mi ritrovo nuda nel mio stesso salotto, impotente.
Si siede sul divano e mi ordina di sdraiarmi sul tappeto.
Obbedisco.
Vedo il suo enorme cazzo uscire dai pantaloni
“Che fai tro*a? È questo il modo di trattare gli ospiti?
No rispondo imbarazzata
Si alza e mi ordina di legare i capelli con una coda. In un attimo mi tira la testa indietro per i capelli e inizia a schiaffeggiarmi sulla bocca con il cazzo duro e pulsante.
Io lo guardò con sguardo desideroso.
Provo a raggiungerlo con la lingua.
Mi blocca e mi trascina sul divano.
Mi apre le caviglie “sono amareggiato, pensavo tu sapessi come stare agli ordini ma a quanto pare dovrò insegnartelo io… ti piace eh il mio cazzo? Ne vuoi un po’?
Strizzati I capezzoli fino a sentire dolore.
Mi schiaffeggia palpandomi le mammelle.
Scende fino alla figa e inizia a masturbarmi con violenza.
“Ora imparerai la lezione! Devi ubbidirmi se vuoi essere scopata”
Sento i miei umori cospargere il divano.
Mi infila le dita una ad una cibo ad arrivare alla mano
“Ti piace eh? Supplicami. Dimmi che non c’è la fai più. Che sei bagnata e hai voglia di prenderlo tutto! DIMMELO”
In quel momento ansimo sempre di più.
Sto per venire
Lui si ferma e decide di infilare la sua lingua nella mia figa.
Succhia il clitoride
Sto godendo come mai prima.
“Ti prego, non ce la faccio più”
Il mio volto sofferente
Sorride e risale verso le mie labbra, passando dai capezzoli.
Sento la sua cappella sulla mia figa ormai grondante.
Mi mette una mano sulla gola e con un colpo secco mi penetra.
Godo finalmente.
Mi scopa con una forza inaudita procurandomi piacere e dolore.
Si siede sul divano e mi obbliga a cavalcarlo.
Sempre più forte.
Il mio senó prosperoso gli sbatte in faccia.
Mi morde i capezzoli per farmi sentire dolore.
“Dove ti piace la sborra? Chiede
“Ovunque” rispondo.
Eccomi accontentata una pioggia di sperma che mi cola su tutto il corpo.
Ne raccoglie un po’ con le dita che mi infila in bocca.
“E ora pulisci, svelta”
Inizio dal basso: decido di non lasciarne neanche una goccia
“Ingoiala tutta ti raccomando”
Finito di raccoglierla mi chiede dov è il bagno.
Glielo indico.
Mi fa gesto di seguirlo;
“Ora mi faccio una doccia; tu è piaciuto?”
“Si signore…”
“Ne vuoi ancora””
“si rispondo”
“Allora da brava mentre faccio la doccia siediti la e masturbati… se fai la brava e ti sento godere quando esco te ne do ancora”
“Si padrone”
…
È stata la notte migliore che abbia mai trascorso. Da quel giorno ogni lunedì allo stesso orario io ordinavo una pizza e lui veniva a scoparmi portando con se ogni volta un regalo diverso
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