Draculonia

di
genere
tradimenti

La giovane Monique nell’ultimo periodo veniva spesso lasciata sola dal marito e a quel tempo non era cosa rara.

Le uscite serali alla locanda con gli altri amici bevitori si facevano più frequenti e sempre più lunghe.

In concomitanza di quelle uscite Monique aveva come cominciato a sentire una presenza magica intorno a lei e ancora più stranamente aveva iniziato a fantasticare su un uomo che la possedesse con forza.

Nuda davanti allo specchio si spostava delicatamente i lunghi capelli castani con striature rossicce per fare spazio ai suoi grossi seni. Era sufficiente sfiorare le aureole che i capezzoli si inturgidissero, la mano scendeva frettolosamente tra le gambe trovando la sua morbida tana già umida.

Ben presto si stufò di questo gioco, così trasformò, con gran dovizia e impegno, un pezzo di legno nel suo nuovo strumento di piacere. Lo teneva custodito sotto il materasso. Quando era triste le bastava allungare la mano per sentirlo che si rallegrava, pur avendo il marito ubriaco accanto a lei.

Monique si affacciava talvolta alla finestra, quasi speranzosa, per controllare se ci fosse qualcuno ad osservarla, ma trovava solo un pipistrello svolazzare in circolo intorno al giardino.

Quella calda sera non chiuse la finestra, stanca si addormentò.
Per il pipistrello, che aveva aspettato pazientemente il momento opportuno, fu facile entrare nella camera da letto.
Il lungo mantello scuro sfiorava le assi di legno del pavimento, la pelle cenere risplendeva illuminata da una fioca candela appoggiata sbadatamente sul comò.

A Monique sembrò di essere la protagonista di una delle sue fantasie, si lasciò avvolgere da quel corpo liscio e duro come il marmo.
Gli occhi di quel magnetico personaggio le entrarono in testa, fu subito sopraffatta dal desiderio, voleva ardentemente che quell’essere entrasse in lei. Invece lui prima con le sue unghie affilate le percorse la schiena dandole una sensazione di piacevole dolore, poi con la lingua passò sopra i graffi fino al collo dove i denti aguzzi si domandarono se affondare il colpo e rovinare quel corpo puro, così passarono oltre e le lingue di mondi differenti si incrociarono come spade pronte al duello.
Divaricò finalmente le gambe, si sorprese quando sentì il pene così caldo rispetto al resto del corpo dell’ospite.
Quelle mani potenti le circondavano la vita scontrando tra loro i sensi del piacere.
Urla sommesse uscivano ritmicamente dalla bocca morbida di Monic.

Il seme schizzò muto sul suo ventre, ma lei non era ancora sazia di orgasmi. Prese, con forza inaspettata, la testa del visitatore e la spinse vicino alla sua fessura grondante di liquido caldo.
Prima che i canini potessero affondare la pelle di Monique il vampiro si trovò un pene di frassino conficcato nel petto.

Lo spargimento del seme di un essere non umano aveva finalmente risvegliato i poteri della strega!
scritto il
2021-12-28
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