Anna mi fa cornuto

di
genere
tradimenti

Il racconto qui presente è al 100% frutto della mia fantasia, nessuno dei personaggi è o è stato realmente coinvolto nel racconto. Buona lettura.
Anna era ormai all’apice del proprio successo. La ragazzina della periferia di Milano un po’ in forma era ormai la cantante del momento, desiderata e lodata da tutti. La nostra relazione non poteva che risentirne.
Io e Anna stavamo insieme da quando eravamo ragazzini, ma la dinamica della nostra relazione era profondamente cambiata. Se in principio eravamo entrambi due normalissimi adolescenti, con la classica relazione, anche un po’ litigiosa, di quell’età, col tempo noto un cambiamento negli atteggiamenti di lei. Comincia a trattarmi sempre più come uno zerbino, a guardarmi dall’alto verso il basso, facendomi intendere ben più di una volta di non essere indispensabile per lei. Ovviamente ne ero infastidito, ma le lasciavo passare tutto. E mano a mano che la fama cresceva, sempre di più altezzosa diventava lei nei miei confronti. Il mio errore è stato probabilmente quello di assecondarla, di sperare che sarebbe tornata l’Anna di un tempo. Mi sbagliavo.
Sessualmente eravamo attivi, ma io non sono mai stato un granché. Più volte mi prendeva per il culo, dicendomi che sarebbe potuta andare con chiunque è che invece rimaneva con uno sfigato come me. Io me ne stavo zitto, sotto sotto rimanendo anche un po’ eccitato al vedere la mia fidanzata oggetto di desiderio sessuale, ma il tutto non era mai andato oltre semplici sfottò. Fino a quella fatidica serata.
Come spesso accadeva, passiamo il sabato sera in un club molto frequentato dalla parte più benestante della città. Anna, come sempre, passa la serata senza cagarmi di striscio e a flirtare scherzosamente, quasi per provocarmi, con chiunque. Noto però che a un certo punto il flirt con un ragazzo napoletano, che avrei scoperto poi chiamarsi Mauro, si fa particolarmente fisico. Subentrano strusciate, palpate compiaciute e sussurri all’orecchio di uno e dell’altra. Io, che sono relativamente distante, faccio finta di niente, curioso a dove Anna avrebbe portato il tutto, conscio dentro di me che avrebbe smesso di lì a poco. Ecco, mi sbagliavo.
Per un motivo e per l’altro li perdo di vista dopo poco, ma non mi preoccupo e minimizzo la vicenda, convinto che Mauro se ne fosse semplicemente andato. Ma una volta chieste delucidazioni su dove fosse la mia fidanzata, vengo informato che era stata vista proprio in compagnia di lui, entrambi alticci, dirigersi verso fuori. Il dubbio comincia ad assalirmi, e se quel mio presentimento si fosse rivelato corretto? Mi dirigo fuori dal locale, in cerca della coppia. Vago per circa 10 minuti, quando proprio sono vicino all’arrendermi e al chiamare Anna, all’interno di una macchina (parcheggiata in una zona abbastanza appartata) noto movimenti sospetti. Mi avvicino, e ciò che sento mi provoca un tuffo al cuore: è la voce di Anna. Mi abbasso sotto il cofano, in modo da poter origliare (ma non vedere) ciò che stava accadendo.
I due si stanno evidentemente baciando, con Mauro sensibilmente eccitato.
“Aaaah sì brava, ti piace segare questo cazzone vero?”
Anna lo stava evidentemente segando, a meno di un metro di distanza da me.
“Dai che lo voglio assaggiare tutto il tuo cazzo porco”, sento a quel punto l’indistinguibile suono dei bocchini di Anna. Il rumore è per me agghiacciante, un continuo baciare e sputare sul cazzo di quello stallone, che di lì a poco mi avrebbe chiavato la ragazza. La sento ingoiare quel cazzo, che dalla descrizione di lei deduco essere di dimensioni superiori alle mie, la sento baciare i coglioni di quello stronzo. Però non faccio nulla, eccitato come non mai all’idea di essere effettivamente cornuto.
“Spogliati troia che ti scopo”, le ordina lui. Me la posso solo immaginare con quelle tette giganti, pronta a farsi chiavare da brava zoccola.
“Non vedo l’ora di prenderlo, il cornuto non è capace a scoparmi come si vede” aggiunge lei, umiliandomi ed eccitandomi ancora di più.
“Sdraiati che ti cavalco io come si deve”, continua la troia. L’immagine della tettona della mia fidanzata a smorzacandela su un cazzone napoletano mi fa impazzire, neanche il tempo di farla partire a scopare che sono già venuto nelle mie mutande.
Ma ecco che sento partire il cigolare della macchina al ritmo della scopata. Sento i suoi gemiti, sento la goduria di lui, il ritmo della mia troia che sobbalza sul cazzo di un altro. Viene per ben tre volte prima di chiedere di farsi montare, dice che vuole farsi sborrare dentro. Ecco quindi che lui aumenta il ritmo, la sfonda coi ritmi del suo cazzone.
“Siiiiii Mauro cazzo siiiii, ce l’hai molto più grosso del mio cornuto, cazzo siiiiii sfondamiiii”.
Per altri dieci minuti sento la mia fidanzata farsi sbattere da un tipo conosciuto poco prima sul sedile posteriore della mia macchina, che mi insulta e mi prende per il culo.
“Con quel cazzetto non riuscirebbe mai a farmi venire, siiiiii vengooooo”
Per ben tre volte Mauro riesce a portarla all’orgasmo, fino a quando è lui a svuotarsi, presumibilmente dentro di lei.
Finito il rapporto io scappo, senza farmi vedere.
La serata sarebbe finita con un messaggio di lei. “Ti ho messo le corna, è finita”. Non l’avrei mai più sentita.
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scritto il
2021-12-30
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