Buon anno !

di
genere
etero

L’appuntamento era davanti al ristorante, in un vicolo del centro storico. Appuntamento al buio o meglio, al buio per metà. Si, perché lei aveva visto il viso di Giulio su whatsapp, e allo stesso tempo aveva fortemente insistito per rimanere nell’anonimato. O così o niente.
- Non ti è mai capitato un appuntamento senza prima vedere chi vai ad incontrare? – Luisa aveva chiesto nel corso di una delle telefonate, - a me si ed è stato molto eccitante –
La sua voce era gradevole, le piaceva stuzzicare con piccoli accenni maliziosi.
- Sotto indosserò un completino intimo rosso, sai quanti miei amici vorrebbero vederlo? Ma è solo per me, solo, solo per me –
Eh si, era il 31 dicembre, e una chiacchera in chat con molto feeling si era presto trasformata in appuntamento, lontani da veglioni e feste visti anche i rischi contagi covid.
Giulio aveva deciso di accettare l’incontro al buio perché la simpatia reciproca e l’empatia scaturite erano motivo sufficiente per lanciarsi.
- Vieni da me e poi ci muoviamo con una sola macchina – le aveva detto. Proposta rifiutata, ci vediamo davanti al ristorante. Il massimo della sorpresa.
Così Giulio era lì, in attesa, essendo arrivato in anticipo di 20 minuti per paura di tardare, cecando di immaginare dalla sola voce che aspetto avesse lei. Nebbia e freddo ma pazienza. Alle 21 in punto, ora dell’appuntamento, sente da lontano un rumore di tacchi e voltandosi intravede una gradevole sagoma uscire dalla nebbia.
- Giulio? Sono Luisa, piacere. - Si avvicinò fino a toccargli la guancia con le labbra e abbracciarlo con il suo delicato profumo.
Giulio era un uomo longilineo, alto 174, gradevole di aspetto ma non un “bello”. Trasmetteva però una sensazione di affidabilità e simpatia. E finalmente ecco Luisa. Una donna non giovane, matura, non molto alta, ben proporzionata e dai lineamenti gradevoli. La vide meglio poi all’interno del locale. Capelli rossi, carnagione molto chiara, seni gradevolmente sporgenti dalla scollatura, occhi azzurri, labbra sensuali, ben truccata, senza eccessi. Indossava un vestito nero corto, autoreggenti nere con la riga che correva fin dentro le scarpe nere tacco 12, veniva già voglia di seguirla con una carezza della mano. Giulio si era emozionato ma cercava di non darlo a vedere. Anche Luisa vedendolo di persona era rimasta soddisfatta, come una gatta che si accinge a gustare il suo bocconcino serale.
La cena trascorreva con i racconti di rito tra due persone che si stanno conoscendo. Luisa, come aveva fatto per telefono, cercava il modo di stuzzicare Giulio. Quando si alzò per andare in bagno si chinò un attimo su di lui sussurrandogli all’orecchio – Vieni -
Giulio imbarazzato aspettò un paio di minuti, poi si alzò. La porta dei bagni era nascosta da un separé, così poté infilarsi in quello delle donne senza essere visto.
Si avvicinò a Luisa, appoggiata alla parete dietro la porta, e si strinse a lei. Il bacio fu intenso, morbido, caldo, le lingue si cercavano godendo del contatto. Le mani di Giulio si spostarono sui seni di lei e quelle di lei sulla sua nuca e poi giù sul suo sesso stringendolo e accarezzandolo da sopra la stoffa. Un rumore vicino alla porta li fece staccare.
- Meglio rientrare – disse Giulio a malincuore.
Terminata la cena, uscirono dal ristorante.
- Andiamo a brindare da me per la mezzanotte, vuoi? – chiese Giulio.
- Si – rispose Luisa senza tentennamenti, appoggiando le labbra su quelle di lui e strofinando il ginocchio sul suo membro.
A casa Giulio mise in sottofondo la sua playlist preferita, un mix di jazz e rock degli anni buoni.
Lei si sedette sul tavolo in sala e l’attirò a se, sporgendo in avanti il bacino in modo da aderire con la fica al suo cazzo. Di nuovo le bocche si incontrarono, affamate di sensazioni, umide di voglia.
Giulio la tirò a sé ancora un poco prendendola dai glutei e si chinò ad assaporare la fica di lei da sopra le piccole mutandine rosse. Era ricca di umori che sentiva attraverso il sottile tessuto, il suo odore era afrodisiaco e lo eccitava. Luisa non si faceva pregare e si strofinava sulla sua bocca.
Presto le mutandine furono sfilate ma prima che Giulio potesse riavvicinarsi con la bocca Luisa gli chiese di spostarsi sul divano.
Lo fece sedere mentre lei montò in piedi tenendosi con le mani allo schienale. Adesso la sua fica era all’altezza della bocca di lui, lasciò per alcuni minuti che la sua lingua la frugasse delicatamente e dolcemente dalla clitoride alle labbra e fin dentro, che la sua bocca la succhiasse avidamente, poi iniziò a muoversi roteando il bacino sulla sua lingua, dettando il ritmo. Luisa non poté fare a meno di gemere forte dal piacere e quando Giulio le infilò delicatamente nel culo il dito bagnato dai suoi umori sospirò agevolandolo.
Giulio assaporava i suoi umori, teneva una mano sul suo culo mentre l’altra era impegnata con il dito dentro l’ano a titillarlo delicatamente. Il suo cazzo costretto ancora dentro i pantaloni stava scoppiando e aveva già bagnato di abbondanti goccioline i boxer indossati. Luisa gemeva finché strinse spasmodicamente il divano tremando tutta in preda ad un forte orgasmo. Poi si lasciò scivolare addosso a lui premendo la sua fica bagnata sul suo cazzo e abbracciandolo.
- Andiamo a letto? – gli chiese.

continua… (?)
scritto il
2022-01-01
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