Seduco il mio patrigno per vendicarmi di mia madre

di
genere
incesti

Mi chiamo Jessica ho venticinque anni e vivo a Milano. Quando avevo tre anni mio padre è morto e diversi anni dopo mia madre si è risposta. Non mi è mai piaciuto molto Lorenzo, il suo nuovo marito, sebbene sia di bell'aspetto, ma è un tipo davvero poco raccomandabile e con un passato di donne, alcol e droghe. Quando si sono sposati ero troppo piccola per capire e quando sono cresciuta e ho provato a dire qualcosa a mia madre lei mi ha sempre risposto male, così alla fine ho lasciato perdere. A diciott'anni mi sono trasferita in un appartamento per essere più vicina all'università, e soprattutto anche per stare lontana da casa mia. Adesso però, la mia coinquilina è tornata nella sua città di origine e da sola non posso pagare l'affitto: il lavoro da commessa non me lo consente. Non ho avuto altra scelta che tornare a casa. La convivenza con mia madre e Lorenzo non è iniziata nel migliore dei modi, lei mi accusa di non volerlo conoscere e di essere gelosa della sua felicità. Gridiamo sempre l'una contro l'altra, e così mi sono rinchiusa in camera mia ed esco solo quando lei è uscita. Cerco di evitarla il più possibile e anche se ci vediamo per un solo secondo lei inizia ad urlarmi contro. Questa mattina sono uscita dalla mia stanza per prendere un bicchiere d'acqua e lei mi accusata di volerle rubare il marito e che sono gelosa di lei. Come se mi interessasse un uomo di cinquantadue anni nonostante se li porti bene. Non è la prima volta che mi fa questa accusa e oggi finalmente ho deciso di fargliela pagare. Ho aspettato che uscisse per andare a lavoro per mettere in atto la mia vendetta e sedurre il mio patrigno. Ho notato il modo in cui mi ha sempre guardata sin dall'adolescenza, e ora posso usare questo a mio favore. Vado a cambiarmi e indosso un paio di slip di pizzo molto sexy e una t-shirt oversize senza reggiseno. Lorenzo è sulla terrazza a bere il suo solito bicchiere di vino e lo raggiungo.
"Oggi fa molto caldo." Dico poggiando le braccia sul parapetto e mettendo il sedere in mostra.
"Già."
Resto per un po' in questa posizione poi mi giro verso di lui.
"Posso averne un sorso?" Indico il bicchiere di vino tra le sue mani e senza aspettare una risposta gli sfilo il bicchiere dalle mani chinandomi per fargli vedere nella scollatura. Ne bevo un sorso e poi mi lecco le labbra in maniera sensuale guardandolo negli occhi. Anche lui mi fissa con la bocca dischiusa. Faccio per poggiare il bicchiere sul tavolino accanto alla sua sedia e me lo lascio scivolare di mano facendolo cadere a terra.
"Oh, come sono sbadata. Vado a prendere qualcosa per pulire." Vado in cucina a prendere un panno e mi chino mettendogli il sedere vicino al viso. Quasi immediatamente sento le sue mani che mi afferrano e mi tira a sedere sulle sue gambe. Sento la sua erezione che mi preme sulla coscia. Mi siedo a cavalcioni su di lui, mentre le sue mani iniziano a vagare sotto la mia maglietta. Inizio a sbottonargli la camicia e i pantaloni, lui si alza tenendomi dal sedere e mi porta nella sua camera da letto. Mi stende sul letto e mi sfila ma t-shirt e inizia a spogliarsi anche lui.
"Ho sempre sognato di fare con te le porcate che tua madre non mi permette di fare."
Faccio una risatina. "Eccomi qua."
Si scende sopra di me e mi toglie gli slip. Con una una mano inizia a massaggiarmi la vagina penetrandomi con due dita. Con l'altra mano mi stuzzica un capezzolo. Inizio a gemere sotto il suo tocco piacevole ed esperto. Poco prima di venire lui si ferma e capisco che è il mio turno di dargli piacere. Lo faccio sedere sul bordo del letto e io mi inginocchio a terra. Gli prendo il pane tra le mani e inizio a succhiarlo e a giocarci con la lingua e le mani. Sento il suo respiro accelerare e dalla sua gola escono gemiti gutturali simili al verso di un animale.
"Immaginavo fossi brava, ma questo supera ogni aspettativa." Mi dice dopo che è venuto nella mia bocca. Dopo aver inghiottito il suo sperma mi alzo e lo spingo dalle spalle facendolo stendere sulla schiena.
"La mamma non ti fa queste cose?"
"Tua madre non mi fa un bel niente. Ormai con lei non si scopa più, devo andare a puttane se voglio godere."
"Se mi avessi parlato prima di questo problema ti avrei aiutato."
Mi siedo a cavalcioni su di lui e faccio entrare il suo pene nella mia vagina e inizio a cavalcarlo. Lorenzo mi tiene per i fianchi e accompagna ogni mia spinta. Lo sento sempre più dentro ed inizio a gemere di nuovo. Oltre ad essere un bell'uomo, Lorenzo è anche degno delle aspettative: ha un bel membro lungo e grande che farebbe sognare chiunque. Forse, in fondo, non è poi così male vivere sotto lo stesso tetto. Sento che sto per raggiunge l'orgasmo, e vedo che anche lui stenta a trattenersi.
"Vieni per me piccola Jess." Le sue parole mi fanno venire, butto la testa all'indietro e mi lascio trasportare dal piacere. E anche lui fa lo stesso.
Resto sopra di lui ancora qualche istante, giusto il tempo per riprendermi prima che lui con un gesto veloce mi faccia stendere e in un attimo è di nuovo sopra di me. Mi guarda negli occhi, languido e affamato.
"Sei una bambina molto cattiva Jess. Hai la figa così sfondata, chissà quanti cazzi ti sei fatta. Sei un piccola troia, e devi essere punita per questo."
Mi gira di nuovo, mettendomi a pancia in giù e mi alza il sedere tirandolo verso di lui. Non mi da il tempo di capire cosa stesse per fare che mi da una sonora sberla su una chiappa.
"Ah!" Esclamo io sorpresa e dolorante. Subito dopo me ne tira un'altra, poi un'altra, un'altra ancora e continua così. Con la mano libera mi racchiude i capelli in una coda che tiene stretta e di tanto in tanto tira per farmi stare ferma. Molto velocemente il dolore lascia il posto al piacere e non posso fare a meno di sentirmi di nuovo eccitata e bagnata e i miei capezzoli sono diventati turgidi. Anche i miei gemiti si sono trasformati in versi di godimento. Sono di nuovo vicino all'orgasmo quando si ferma. Mi lascia andare i capelli e prima mi soffia sul sedere, ormai rosso, e poi ci posa sopra le labbra. Sento la sua lingua umida che ci disegna sopra e poi morde. Anche questa volta mi escono delle urlette di piace e sento lui ridere mentre mi afferra per i fianchi e mi rigira.
"Ho sempre pensato che fossi una troia, a differenza di tua madre, e ora ne ho avuto la conferma."
Gli faccio l'occhiolino e lui mi allarga le gambe di scatto e inizia a baciarmi e solleticarmi l'interno coscia. Già così mi piace, ma quando la sua bocca trova la mia apertura è molto meglio. Inizia a penetrami con la lingua e io mi aggrappo forte alle lenzuola disfatte, le preferite di mai madre.
"Sei già bagnata per me." Alza lo sguardo e mi guarda negli occhi. Subito dopo abbassa di nuovo la testa e con la lingua inizia a disegnare dei cerchi attorno al mio clitoride e lo succhia. Gli metto una mano tra i capelli e tirandoglieli lo spingo verso di me. Il mio respiro si fa affannoso e sento che l'orgasmo sta per travolgermi nuovamente. Alzo la testa e vedo mia madre ferma sulla soglia della porta che guarda tutta la scena a bocca aperta. Io faccio un sorriso soddisfatto e mi lascio cadere di nuovo sui cuscini mentre il piacere giunge al culmine.
scritto il
2022-01-06
1 0 . 7 K
visite
1 0
voti
valutazione
3.4
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.