La Befana vien di notte

di
genere
bisex

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Prima il dovere poi il piacere. Questo mantra vale per tutti e, sorpresa, vale anche per me che faccio un lavoro alquanto singolare. Come potete ben immaginare dal titolo io sono la Befana. Come tutti ben sapete il compito della befana è unico e, a differenza di quanto si immagini, anche molto duro.
Molti pensano che il mio lavoro sia solo ed esclusivamente la notte del 6 gennaio. Beh, non è così. Il giorno dell’epifania infatti giro per il mondo a consegnare caramelle, ma per tutto il resto dell’anno giro per il mondo e osservo i bambini; ai bimbi buoni porto dei dolci, ai cattivi carbone.
Come potete immaginare i pargoletti nel mondo sono tantissimi e di conseguenza il tempo libero non è molto. Motivo per cui ogni anno lascio per ultima una casa a mia scelta e lì mi dedico un po’ anche al mio piacere. Di solito con i genitori o con fratelli già grandi.
Se sei fortunato, potresti essere proprio tu che stai leggendo il mio piacere di quest’anno.
E se pensate che io sia una vecchiaccia tutta decrepita come troppo spesso vengo rappresentata… vi sbagliate. Provate solo a pensare come potrebbe fare una vecchina a cavallo di una scopa nella notte fredda di gennaio a girare il mondo con un sacco pieno di dolciumi e carbone.
Ricordate quella filastrocca sulla Befana che ci insegnavano da piccoli? Come faceva?
“La Befana vien di notte,
con le scarpe tutte rotte,
il vestito alla romana,
viva, viva la Befana!”.
Ecco, sì. Faceva così. Anche questo non è propriamente vero. Forse nell’ottocento era così, ma oggi siamo nel 2022. Le donne si sono emancipate e quindi anche io. Detto questo, quest’anno mi sono proprio superata e i fortunati lo vedranno ben presto.
Quest’anno sono stati molti i monelli che hanno avuto l’ardore di appendere una calza al camino.
Tra questi ci sono diciamo due fuori corso. Due gemelli che hanno appena compiuto diciott’anni. Stefano e Marianna. Sì, amici lettori. Sono bisessuale!
La casa dei due fortunati è avvolta nel silenzio. Le loro intenzioni erano di fingere di dormire per poi fotografare la vecchietta dei dolci. Per loro sfortuna io vedo tutto e come ho visto le loro marachelle durante tutto l’anno, ho anche visto i loro progetti per questa notte e ho lasciato la loro casa per ultima. I due si sono veramente addormentati sul divano ed ora è il mio momento per agire.
Entro in silenzio dal camino. I due dormono e non si svegliano nemmeno quando mi avvicino per far sparire i telefonini e le microcam che hanno nascosto per riprendermi.
Solo quando sono stata sicura di non poter essere più ripresa ho svegliato i due gemelli. Inutile dire che sono rimasti di sasso. Non solo per aver davanti a loro la Befana, ma anche perché la donna che si ritrovano davanti non è una vecchina decrepita ma è una bella signora che fisicamente non va oltre i 45 anni ben portati. Mi spoglio completamente nuda davanti a loro. Restano a bocca aperta davanti al mio bel culo sodo e alla mia quarta bella burrosa.
«Credevate forse di poter fregare la Befana fingendo di dormire?».
I due non rispondono.
«Sono venuta per portarvi la vostra punizione per un anno da cattivi ragazzi!»
I due sembrano imballati, non muovono un solo muscolo.
Mi avvicino, li faccio alzare e con un cordone preso dalla mia sacca dei dolci, lego insieme i loro polsi dietro le loro schiene. Sono schiena contro schiena, legati.
«Ora scoperò con voi! Siete d’accordo?».
«Sì!» rispondono in coro.
Slaccio il pigiama a camicetta della ragazza e libero le sue belle tettine con i capezzoli belli turgidi. Tutta la situazione la eccita, mentre il fratello non sa che cosa sta accadendo. La bacio. Le nostre lingue si attorcigliano insieme. Poi piano piano scendo e passo a leccare i capezzoli duri. Sento un gemito uscire dalla bocca di Marianna, ma non mi fermo. Continuo a scendere e abbasso anche i pantaloni.
«Che bella fighetta pelosa che abbiamo qui!».
La faccia di Marianna è bordeaux dall’imbarazzo.
«Dimmi Stefano anche tu hai il boschetto sul cazzo o ti rasi?».
«Ecco, io…».
«Ho capito. Devo scoprirlo da sola, giusto?».
Tiro una sberla sulla figa della ragazza che scatta indietro contro la schiena del fratello.
Mi sposto e abbasso i pantaloni di Stefano. Libero un cazzo di tutto rispetto e bello rasato.
Già semi duro, ma voglio di più. Sputo sul membro e inizio a fargli una sega mentre la mia lingua incontra la sua in un passionale bacio. Ora è bello duro come voglio io.
«Ora che siete pronti, diamo inizio ai giochi!».
Dalla sacca prendo dei toys che ho preparato per l’occasione. Un plug anale per Marianna che noto essere già abbastanza sfondata dietro. E uno per Stefano che invece ha il buchetto vergine. Godo parecchio nel vedere come il suo cazzo diventa ancora più grosso nel momento in cui sfondo il suo ano con il plug. Slego le mani ai due gemelli.
«Avete entrambi il culo occupato! Ora tocca a te riempire il mio!».
Così il bel membro di Stefano si appoggia piano piano al mio sfintere.
«Sfondami, coglione!».
Al mio ordine il ragazzo mi sbatte la sua asta tutta dentro il culo con forte colpo di reni. Mi scappa un urlo di piacere che fa sorridere il giovane. Sentirsi piene è una sensazione che amo.
«Marianna, tu leccami la figa. Non vedi come è bagnata grazie alla nerchia di tuo fratello?».
Gli orgasmi si susseguono uno dietro l’altro. Il movimento combinato degli affondi di Stefano e della lingua di Marianna mi fanno venire due volte.
«Sto per venire, Befana. Posso venire nel tuo cullo?».
«No. Fermo. Toglilo.»
Lui contrariato esegue.
«Anche tu fermati, lingua lunga.».
Prendo uno strap-on dalla sacca. Lo indosso, un fallo di gomma entra nella mia figa rasata, mentre dall’altra parte c’è un altro fallo di una ventina di centimetri e di un notevole diametro. Mentre Marianna mi succhia lo strap-on insalivandolo per bene, io tolgo il plug dall’ano di Stefano. Ordino al ragazzo di recuperarne un altro nella sacca, il più grosso che c’è. Lo prende e dopo averlo insalivato me lo infila nel culo. Amo essere piena.
«Bene Marianna ora staccati da me e sdraiati sul divano!».
La ragazza esegue. Afferro le palle di Stefano e lo trascino davanti alla sorella. Il suo cazzo punta sulla pancia della sorella.
«Divarica le gambe!».
Sputo sulle mie dita e le passo sull’ano del gemello cazzuto. In meno che non si dica punto il fallo di gomma sul suo ano e senza pietà inizio a penetrarlo.
Lo scopo come se fosse una figa, mi implora di fermarmi, ma non mi importa. E a vedere da come è rosso e duro il suo membro la cosa gli piace.
Il fallo entra ed esce senza sosta dal suo culo mentre sul divano la sorella, eccitata come non mai, si masturba la passerina pelosa con una mano e con l’altra si stuzzica i capezzoli che sembrano sempre più due ciliegine belle mature.
Mentre penetro il culo di Stefano, inizio a massaggiare i suoi coglioni.
In pochi minuti il giovane viene. Sei o sette schizzi abbondanti che vanno a posarsi violenti sulla pancia piatta della sorella. Tolgo il fallo da Stefano. Succhio il suo pene per pulirlo dalle ultime goccioline di sperma caldo e passo a leccare i ben più abbondanti schizzi sulla pancia di Marianna. Mentre le mia lingua raccoglie tutto il caldo nettare di Stefano, le mie mani masturbano furiosamente la pelosa vagina della gemella che al limite dell’eccitazione squirta sul divano, bagnandolo.
I due sono sfiniti ma felici, e anche io devo dirmi soddisfatta.
Mi rivesto senza togliermi il plug dall’ano, mentre regalo ai due gemelli lo strap-on e l’altro plug sicura che i due li useranno spesso.
I due crollano sul divano nudi e ancora mezzi eccitati. Si addormentano e si risvegliano la mattina seguente. Vestiti e con la casa a posto, come se fosse stato tutto uno strano sogno. L’unica testimonianza del mio piacere sono i toys che si trovano nelle calze appese al camino. Forse non abbastanza per ritenere reale la notta di passione trascorsa insieme.
Che altro aggiungere se non, Buona Epifania a tutti e … sempre Viva la Befana!

scritto il
2022-01-06
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