Elena- impiegata modello

di
genere
etero

“Dici che lei possa andar bene?” Chiese Michele
“Non saprei.. a te piace?” Gli replicò Anna
“È certamente una bella ragazza, ma non abbiamo certezza che voglia provare, Se poi non vuole che figura ci faccio?”
“ e io che cavolo ne so se ci sta, ma da qualcuna dovremmo pur cominciare se intendiamo seriamente provare questa cosa, sicuramente ha mostrato dell’interesse nei tuoi confronti, adesso tutto sta a capire se sia interessata ad una cosa a tre”.
Michele ed Anna ormai erano decisi, stavano insieme da solo un paio d’anni ma erano convinti di aver raggiunto quel livello di complicità come coppia da voler tentare un amplesso a tre.
Ovviamente intimoriti da ciò che questo potesse implicare, soprattutto sotto l’aspetto emotivo poiché non avendo nessuno dei due precedenti in materia, non sanno quali sentimenti questa situazione possa far emergere, e la paura d’una eventuale gelosia di uno dei due ed una possibile lite che comprometta la coppia, era un’eventualità che entrambi volevano scongiurare.
Molte discussioni avevano preceduto questo fatidico momento circa i termini con il quale avrebbero dovuto tentare di “abbordare” una ragazza nel tentativo di asaudire questo loro comune desiderio.
L’ostacolo maggiore riscontrato riguardava soprattutto chi dei due avrebbe dovuto provarci e alla fine si era giunti alla conclusione che Michele aveva maggiori chance poiché, partendo dal presupposto che la ragazza fosse etero, avrebbe avuto maggior probabilità di convincerla poi ad includere anna piuttosto che il contrario.
Come quasi tutte le sere la coppia era solita andare in un parco pubblico dove la gestione di cui faceva parte anche Michele aveva aperto un chiosco d’estate che richiamava molti ragazzi.
Il parco è a due minuti dal centro di Padova e complice il chiosco il food track i frequenti dj set e il personale giovane è molto frequentato e la coppia è solita darsi li appuntamento tutte le sere con la compagnia.
Ed è in questo parco che Michele ed Anna hanno deciso di comune accordo di trovare la ragazza che sperano torni a casa con loro una sera.
Tra queste la preda designata si chiama Elena, una ragazza di 22 anni, un paio meno di loro, ha cominciato da poco a lavorare al chiosco e si è subito dimostrata molto capace dietro al bancone; alta circa 1.65 corporatura normale ma con delle curve davvero proporzionate e non troppo abbondanti, un bel fondoschiena e una terza abbondante, ha i capelli castani che per lavoro tiene legati ed occhi azzurri, ma soprattutto vanta un sorriso così stramaledettamente seducente che riuscirebbe a rifilare un gin-Lemon ad un astemio.
La serata solitamente si conclude per gli abituè sotto ad una tettoia affianco al chiosco tra birre e risate, l’indomani il parco sarebbe rimasto chiuso per lavori comunali e lo staff è solito aggregarsi a fine turno.
Michele è poco convinto sul da farsi ma alla fine si convince che con qualche birra in più del solito dovrebbe riuscire a sciogliersi quanto basta per trovare la volontà di avvicinare Elena.
Non erano mancate le situazioni in cui lei avesse lasciato intendere qualcosa a Michele e l’aria maliziosa le si addice.
Con la scusa di mostrarle la nuova disposizione dei fusti in magazzino Lui le fa cenno di seguirla sul retro e lasciandola passare avanti si gira un attimo verso Anna per farle un cenno d’intesa che lei coglie di rimando con un occhiolino.
Mentre Michele le parla cercando di tenere una distanza ravvicinata ed un tono della voce calmo, Elena, ad un certo punto, fa un sospiro e scrollandole, lascia cadere le braccia lungo i fianchi; michele interrompe la frase e guardandola con dolcezza abbozza un sorriso e le chiede:
“Sei stanca?”
“Molto, è stata una serata lunga e abbiamo lavorato tanto, vorrei solo gettarmi a letto”
Michele a stento trattiene una risata conscio del fatto che lo scopo di quel momento è proprio quello di convincerla ad andare a letto con lui ed Anna.
Lui le si avvicina e posa le mani sui fianchi, lei sorride e volta la testa di lato come imbarazzata, ma poi si mette retta sulla schiena alza lo sguardo e lo fissa intensamente…. Seguono secondi di silenzio in cui sembra essere chiaro ad entrambi che piega stiano per prendere gli eventi a breve.
Elena ad un certo punto abbozza un sorriso e facendo un altro mezzo passo verso Michele con fare provocante quasi sussurrando dice:
“Che direbbe Anna se ci vedesse adesso?”
“Resteresti sorpresa della sua reazione” rispose diretto
“Ne sei certo? Potrebbe entrare da quella porta in qualsiasi momento”
“Ripeto, resteresti sorpresa”
Lei lo guardò seria in volto come nel tentativo di voler decifrare il significato di quelle parole, poi, voltandosi verso la borsa replicò:
“Devo andare”
Lui le si avvicinò rapido da dietro e le cinse la vita con presa decisa, le si avvicinò col volto all’orecchio e disse:
“Resta qui.. resta con me”
Lei restò immobile con la borsa in mano in rigoroso silenzio finché ad un certo punto la lasciò andare nuovamente e con un movimento svelto del corpo si girò rapidamente verso di lui e protendendosi gli prese la testa da dietro e lo baciò.
Parte 1
scritto il
2022-01-10
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