Una partita tutta da giocare
di
Teodred
genere
prime esperienze
Io e Valentina siamo ormai prossimi al matrimonio, entrambi trentatreenni conduciamo una vita agiata nel nostro appartamento in pieno centro storico e ormai affermati professionalmente abbiamo deciso di fare il grande passo.
Tuttavia questi primi giorni dell’anno non sono iniziati nel modo migliore. Valentina infatti è ancora molto arrabbiata per un episodio accaduto a capodanno. Abbiamo preso in affitto una casa con alcuni amici stretti e poco dopo la mezzanotte, saranno stati i troppi bicchieri, mi sono ritrovato a ballare insieme alle due ragazze single del gruppo. Lo ammetto, eravamo tutti e tre molto vicini e le mie mani si sono allungate fin poco sopra i loro fondoschiena, Valentina mi ha beccato e siamo stati due ore fuori al freddo a discutere. Lei se l’è proprio legata al dito e qualche giorno fa me l’ha fatta pagare.
Domenica pioveva molto forte così decisi di invitare il mio amico Jason a vedere Roma-Juventus a casa nostra. Jason è di origini africane (è stato adottato da piccolo da una famiglia italiana) ed è un mio coetaneo, con lui ho condiviso gli anni universitari e oltre ad essere molto amici portiamo la stessa croce: siamo due inguaribili romanisti. Non voglio certo parlare dell’esito della partita ma del comportamento di Valentina.
Io e Jason eravamo seduti sul divano mentre Valentina si stava facendo la doccia, non credetti ai miei occhi quando la vidi uscire con indosso solo l’intimo: reggiseno e mutandine bianche, un tanga per la precisione. I suoi capelli biondi erano ancora bagnati, attraversò la stanza passando davanti a noi come se fosse tutto normale e quando fu di fronte a Jason fece cadere volontariamente il pettine che teneva in mano. Si piegò col fondoschiena rivolto verso di lui mostrandosi: il tanga bianco copriva a malapena il buchetto del culo e le labbra della sua passera. La guardai stupito lo stesso fece Jason. Lui era attonito e con gli occhi guardò tutto ciò che poteva.
Mancavano dieci minuti alla fine della partita e nemmeno il rigore sbagliato dalla Roma interruppe il silenzio che era calato nel salotto.
Raggiunsi Valentina in camera da letto, era di fronte allo specchio ad asciugarsi i capelli. Mi appoggiai alla sua schiena, staccai la spina del phone e la fissai nello specchio.
“Cosa vuoi?” sussurrò.
“Adesso mi spieghi il gesto che hai fatto..”
“Mi è caduto il pettine..”
Le afferrai il volto e la baciai, lei ricambiò.
“Pensavi forse che non te l’avrei fatta pagare?” disse poi lei.
“Vediamo fin dove ti spingi allora..”
Presi la sua mano e la portai sul mio pacco gonfio. Lo strinse e lo massaggiò dai pantaloni per un po’.
Poi con la mano le sfiorai il ventre scendendo verso la sua passera (era ancora in intimo). Appena le mie dita entrarono nelle sue mutandine lei bloccò la mia mano.
“Basta così..” disse.
Mi calai gli slip e Valentina lo prese in mano. A quel punto feci scivolare le sue mutandine alle cosce e finalmente iniziai a sfiorare la sua passerina tutta depilata.
“Veramente vuoi farlo con Jason di là?” disse stupita.
“Shhhhh” le sussurrai all’orecchio. Lei fece per accostare la porta ma la fermai.
“Sei tutto matto” disse..
“Lo chiamo?" le chiesi riferendomi a Jason.
Non rispose, ansimava e mi baciava. Le nostre lingue erano un vortice e la sua passera era tutta umida.
“Allora?” insistetti.
Lei iniziò a leccarmi l’orecchio e con la mano stringeva saldamente il mio uccello.
“Che aspetti a chiamarlo..” mi sussurrò.
Mi staccai da lei, uscii dalla stanza e la fissai.
“Che c’è?” chiese.
“Jason è andato via prima che entrassi da te.. ma ora è tutto chiaro”
“Sei un maiale!”
Mi rincorse e quando mi afferrò ci ritrovammo avvinghiati sul divano e facemmo una grande scopata, la prima del 2022.
Ieri sera poi mi arriva un messaggio sul telefono. Jason.
Lo riporto testuale:
Devo ancora rispondere.
E adesso?
Tuttavia questi primi giorni dell’anno non sono iniziati nel modo migliore. Valentina infatti è ancora molto arrabbiata per un episodio accaduto a capodanno. Abbiamo preso in affitto una casa con alcuni amici stretti e poco dopo la mezzanotte, saranno stati i troppi bicchieri, mi sono ritrovato a ballare insieme alle due ragazze single del gruppo. Lo ammetto, eravamo tutti e tre molto vicini e le mie mani si sono allungate fin poco sopra i loro fondoschiena, Valentina mi ha beccato e siamo stati due ore fuori al freddo a discutere. Lei se l’è proprio legata al dito e qualche giorno fa me l’ha fatta pagare.
Domenica pioveva molto forte così decisi di invitare il mio amico Jason a vedere Roma-Juventus a casa nostra. Jason è di origini africane (è stato adottato da piccolo da una famiglia italiana) ed è un mio coetaneo, con lui ho condiviso gli anni universitari e oltre ad essere molto amici portiamo la stessa croce: siamo due inguaribili romanisti. Non voglio certo parlare dell’esito della partita ma del comportamento di Valentina.
Io e Jason eravamo seduti sul divano mentre Valentina si stava facendo la doccia, non credetti ai miei occhi quando la vidi uscire con indosso solo l’intimo: reggiseno e mutandine bianche, un tanga per la precisione. I suoi capelli biondi erano ancora bagnati, attraversò la stanza passando davanti a noi come se fosse tutto normale e quando fu di fronte a Jason fece cadere volontariamente il pettine che teneva in mano. Si piegò col fondoschiena rivolto verso di lui mostrandosi: il tanga bianco copriva a malapena il buchetto del culo e le labbra della sua passera. La guardai stupito lo stesso fece Jason. Lui era attonito e con gli occhi guardò tutto ciò che poteva.
Mancavano dieci minuti alla fine della partita e nemmeno il rigore sbagliato dalla Roma interruppe il silenzio che era calato nel salotto.
Raggiunsi Valentina in camera da letto, era di fronte allo specchio ad asciugarsi i capelli. Mi appoggiai alla sua schiena, staccai la spina del phone e la fissai nello specchio.
“Cosa vuoi?” sussurrò.
“Adesso mi spieghi il gesto che hai fatto..”
“Mi è caduto il pettine..”
Le afferrai il volto e la baciai, lei ricambiò.
“Pensavi forse che non te l’avrei fatta pagare?” disse poi lei.
“Vediamo fin dove ti spingi allora..”
Presi la sua mano e la portai sul mio pacco gonfio. Lo strinse e lo massaggiò dai pantaloni per un po’.
Poi con la mano le sfiorai il ventre scendendo verso la sua passera (era ancora in intimo). Appena le mie dita entrarono nelle sue mutandine lei bloccò la mia mano.
“Basta così..” disse.
Mi calai gli slip e Valentina lo prese in mano. A quel punto feci scivolare le sue mutandine alle cosce e finalmente iniziai a sfiorare la sua passerina tutta depilata.
“Veramente vuoi farlo con Jason di là?” disse stupita.
“Shhhhh” le sussurrai all’orecchio. Lei fece per accostare la porta ma la fermai.
“Sei tutto matto” disse..
“Lo chiamo?" le chiesi riferendomi a Jason.
Non rispose, ansimava e mi baciava. Le nostre lingue erano un vortice e la sua passera era tutta umida.
“Allora?” insistetti.
Lei iniziò a leccarmi l’orecchio e con la mano stringeva saldamente il mio uccello.
“Che aspetti a chiamarlo..” mi sussurrò.
Mi staccai da lei, uscii dalla stanza e la fissai.
“Che c’è?” chiese.
“Jason è andato via prima che entrassi da te.. ma ora è tutto chiaro”
“Sei un maiale!”
Mi rincorse e quando mi afferrò ci ritrovammo avvinghiati sul divano e facemmo una grande scopata, la prima del 2022.
Ieri sera poi mi arriva un messaggio sul telefono. Jason.
Lo riporto testuale:
Devo ancora rispondere.
E adesso?
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