Scopamici
di
Casino Royal
genere
gay
Vi racconto questa storia successa anni fa. Era l'estate del 2009, io, Antonio ed altri amici avevamo organizzato una giornata a Procida. La mattina ci vedemmo alle 6 30, colazione e partenza. Tutta la giornata la trascorremmo tra sole mare e risate, alla sera prendemmo l'ultimo traghetto per il ritorno. Una doccia a casa e io e i ragazzi ci rivedemmo per andarci a mangiare un panino e trascorremo ancora la serata in compagnia. Finita la cena facemmo un giro, perdemmo un altro po' di tempo. Io e Antonio abitavamo a pochi palazzi di distanza e gli chiesi se prima di tornare a casa avesse voluto venire da me a giocare alla play. Rientrammo a casa e ci mettemmo a giocare per un'altra oretta e mezza, parlando e chiacchierando. Per finire la giornata datosi che eravamo stati insieme tutto il giorno, gli proposi di rimanere a dormire da me, tanto non aveva bisogno del pigiama perché avremmo dormito in mutande. Accompagnai Antonio nella sua stanza e mi misi a letto. Dopo pochi minuti sentii dei passi e mi ritrovai il mio amico a bordo del letto. Gli chiesi cosa fosse successo e lui mi rispose che per finire la serata nel migliore dei modi c'era una sola cosa da fare: e si iniziò a togliere le mutande. Io lo osservavo in silenzio, mi soffermai a guardare il suo pisello che si induriva lentamente e notai che anche il mio stava avendo la stessa reazione. Antonio mi prese una mano e se la poggió sul pacco, io iniziai ad accarezzarlo quasi in trance. Maneggiavo il suo arnese come se fossi incantato a guardarlo. Antonio mi incitó a spogliarmi degli slip e così feci. Si stese di fianco a me, entrambi nudi e ci baciammo. Come due fidanzati. Le nostre lingue iniziarono a muoversi vorticosamente lottando tra loro, le salve che si scambiavano, i nostri aliti mescolati in un solo respiro. Il suono delle labbra che schioccano bagnate mentre si baciano tra loro. Morsi le sue labbra inferiori e lui gemette, ancora a baciarci prendendo fiato ogni tanto e aprendo gli occhi solo per controllare che i suoi fossero chiusi. Antonio si stese su di me, cominciò a baciarmi il collo leccandolo, salí ai lobi delle orecchie, prima il destro poi il sinistro, li mise in bocca e li ciucció. Scese ancora sul collo leccando fino al petto, lo baciò e con la lingua disegnò linee immaginarie tutto intorno ai miei capezzoli. Ne prese uno tra i denti e lo mordicchió. Poi prese l'altro tra le labbra e ciucció. Mi bacio ancora I pettorali inesistenti e leccó scendendo il torace fino all'inguine. La sua lingua umida e i baci mi provocavano brividi ovunque. Continuó a scendere fino alla zona erogena. Mi fece uno sguardo provocatorio e scese ancora di più. Mi baciò e leccó l'interno coscia scendendo ancora senza sosta fino ai miei piedi. Ne prese uno e lo baciò dito per dito, infilando la lingua tra uno e l'altro. Lo prese in bocca e lo ciucció aiutandosi con la lingua, lo baciò fino al tallone e risalì. Lo stesso fece con l'altro piede, lo sniffó e bació e se lo infilò in bocca fino al collo del piede. Finito quel giochetto delizioso risalì le gambe ed arrivó finalmente fermandosi alla mia zona erogena. Con il naso iniziò a strusciarsi sul mio pisello duro, lo odoró e così fece anche con le palle. Le leccó e ciucció e salí l'asta verso la capocchia. Leccó arrivando alla cappella e succhió dal buco del glande, prese il cazzo tra le labbra e si mosse su e giù facendomi finalmente un pompino. La saliva mi colava sulle palle bagnandole, Antonio succhiava e mi faceva impazzire. Il liquido che colava dalla sua bocca misto alla mia presborra Antonio se lo sparse con le dita sul buco del suo culo. Gli dissi di girarsi e di concedermi il suo culo mentre me lo succhiava. Antonio si girò in modo che lui continuasse col pompino ed io ebbi il suo culo in faccia. Il profumo che emanava la saliva e la mia presborra sul suo ano erano inebrianti e ne fui subito attirato. Cominciai a leccare intorno all'ano disegnando dei cerchi intorno al buco e talvolta infilando la lingua a cercare di entrare. Antonio lo sentivo gemere con il mio cazzo in bocca e così continuai, baciai le sue chiappe e le leccai, poi ancora sul buco a solleticarlo con la lingua. Infilai prima uno poi due dita ad aprire per bene il culo. Antonio smise di succhiarmi il cazzo ed intimó di smettere. Si mise a carponi davanti a me e mi suplicó di scoparlo. Con il pisello grondante di saliva avvicinai la cappella al suo buco ormai largo il giusto che mi consentisse di entrare con facilità. Finalmente dentro, cominciai a scoparmi il mio migliore amico. Le mani lungo i suoi fianchi mi muovevo avanti e indietro sempre più velocemente per rallentare all'improvviso e poi di nuovo più veloce. Sentivo Antonio incitarmi e dire il mio nome insieme ai suoi gemiti. Le palle mi sbattevano sul suo culo sodo facendo un rumore eccitante. Abbracciai Antonio da dietro e baciai il suo collo tracciando delle linee con la lingua che partivano da sotto l'orecchio fino alle sue spalle. Gemeva di gusto sotto i miei colpi decisi ed io stavo per venire. Glielo dissi e lui mi pregò di farlo dentro. Aumentai il ritmo e mi lasciai andare riempendogli le budella di sperma caldo. Uscii dal culo di Antonio dopo qualche secondo di immobilità totale. Il mio amico mi fece stendere a pancia sotto e mi apre le chiappe, immerse la faccia nel mio culo ormai sudato e iniziò a leccarmi il buco del culo e tutto intorno. Sputó nell'ano e mi infilò un dito dentro facendomi sussultare. Ne infilò presto un altro che mi fece gemere e mi trastulló il buco. Antonio mi fece girare su me stesso e ci ritrovammo faccia a faccia. Entró lentamente ma deciso dentro di me e prese a fottermi con passione. Ci baciammo, di nuovo come due innamorati, gemevo nella sua bocca, il suo pisello mi sfondava all'interno ma mi faceva impazzire, avevo il cazzo nuovamente duro che strusciava sul suo torace. Le gambe le misi intorno al suo corpo e con i piedi carezzavo il suo culo che si irrigidiva ad ogni botta che mi dava. Antonio mi accarezzava le gambe e continuava a baciarmi mentre io gemevo sempre di più. Mi disse che stava per venire e allora la feci fermare. Uscì da dentro di me e mi accovacciai per prendere il suo pisello in bocca. Lo succhiai con ingordigia e ciucciai a fondo fino a farmi sborrare in bocca, ingoiai ogni singola goccia e Antonio fu soddisfatto di me. Quella fu la sera più bella della mia vita.
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