Nel nome del figlio – ‘Gli amici’ (Racconto 1)

di
genere
incesti

Premessa - Non conosco motivo preciso che ha spinto il giovane Davide a raccontarmi le sue storie, forse per sgravarsi di un peso, o forse per comprendere meglio la sua posizione, che lo vedeva spettatore involontario di una situazione paradossale che lo faceva soffrire nella medesima percentuale in cui godeva. Al centro di tutto la madre, quarantenne a cui madre natura aveva concesso un corpo mozzafiato, che lei era brava ad ‘esaltare’ con un abbigliamento curato, ed alle volte tendente all’estremo, che abbinato ad un visto e ad uno sguardo accattivante, che concedeva il pretesto di fantasticare ai più e di commentare pesantemente ai meno eleganti.
La prima traumatica esperienza qualche anno prima degli attuali 21 anni, quando due ragazzi in motorino, supportati da una mimica esplicita, rivolsero parole oscene all’indirizzo della mamma. Questa cosa sconvolse Davide in maniera marcata… poi però, qualche tempo più tardi, la grande trasformazione e la consapevolezza che le pulsazioni dei maschi potevano trasformarsi in qualcosa di eccitante. Sempre devastante ma anche eccitante. Tutto cominciava al mattino, quando Rosy si vestiva. Se pur libertina visto che amava indossare l’indispensabile e pure qualcosa meno tra le mura domestiche, il vederla vestirsi gli creava angoscia e piacere… cosa avrebbe indossato? Quanto ampia era la scollatura che aveva scelto? Quanto alti sarebbero stati quei tacchi che esaltavano le gambe? E poi quel profumo, che mamma faceva scorrere tra i seni, intingendo il tappo di vetro nella boccetta, lo faceva sempre chiudendo gli occhi, per immaginare chissà cosa. Una volta per strada poi, gli occhi di Davide erano rivolti a tutti quelli che la spogliavano con gli occhi, dalle vetrine dei bar agli autobus affollati, e per chi se la perdeva c’era l’amico che strattonando il compagno indicava mamma, spesso accompagnandosi con gesti volgari. La sofferenza di quei momenti, si accompagnava sempre di più ad un livello di eccitazione elevatissima.
Tra i protagonisti di questo perverso gioco c’erano anche i suoi amici, e se ne rese conto in diverse occasioni; la prima fu in una sessione di studio comune a casa sua, quando Rosy portò al tavolo dove i ragazzi stavano studiando delle bibite, sedendosi a capotavola dicendo che era ora di una pausa, anche il suo gioviale sorriso era tremendamente sexy. Inoltre la mamma indossava una maglietta molto lunga, evidentemente senza reggiseno e con un perizoma che tutti avevano potuto notare nei tre o quattro passaggi, sicuramente ben studiati dalla madre, nei minuti precedenti. Poco dopo che Rosy si sedette, uno degli amici iniziò a maneggiare con il telefono, mettendo poi una mano sotto al tavolo… Davide capì immediatamente cosa stava accadendo, visto che la stessa cosa la facevano con la professoressa di lettere, che era solita portare abiti molto corti… l’amico aveva attivato la videocamera del telefono, ed ora stava riprendendo le gambe di mamma… era così innaturale quella posizione, che anche Rosy se ne doveva essere resa conto. Davide sbiancò ammutolendosi, non sapeva che fare mentre l’amico rimase così in quella posizione innaturale, ma la cosa che sconvolse Davide fu il notare i capezzoli della mamma diventare turgidi sotto la maglietta. Il suo imbarazzo fu totale, visto che l’evidenza ora era talmente palese che anche il resto dei ragazzi si ammutolirono imbarazzati. Per la prima volta ebbe una vera e propria erezione mentre i fatti si stavano svolgendo.
La cosa durò qualche minuto, e quando la mamma si alzò il gruppo si congedò.
Davide col cuore a mille si recò in bagno, immaginando il finale alternativo di quella scena; nella sua proiezione dopo pochi istanti il telefono dell’amico cadde proprio tra i piedi di mamma, che lo raccolse rendendosi conto di quello che l’amico del figlio stava facendo. Gelo per qualche istante, interrotto da un grido di mamma “Porco!”, che prese la mano del compagno di Davide esclamando “Vuoi la mia fica vero? Toccala!” portandosi la mano del giovane ragazzo tra le gambe. Subito dopo si sbarazzò della maglietta, liberando i seni enormi e sodi, avvicinando il viso degli altri due amici che presero a leccare sbavandole di saliva in prossimità dei capezzoli ormai durissimi. Nello stesso tempo le mani dei tre avvinghiarono la donna come piovre. Davide si immaginava impietrito osservando la mamma visibilmente eccitata che non distoglieva lo sguardo dagli occhi del figlio.
“Guarda Davide! Guarda cosa fanno alla tua mamma i tuoi amici! Guarda quanto è troia la tua mamma!”.
I ragazzi ora avevano tra le mani i propri falli, uno dei tre il più eccitato in pochissimo tempo eiaculò sul viso e sui capelli della mamma, sempre senza perdere di vista il figlio si ripulì il viso con due dita, infilandosele avide in bocca ed ingoiando quel caldo sperma. I due sembravano incredibilmente esperti, si avvicinarono alla mamma inginocchiata, e gli posero in bocca le due grandi cappelle, che lei avidamente leccava massaggiando le palle dei ragazzi. Poi dopo poco ne fece stendere uno dei due sul pavimento, iniziando subito dopo a cavalcarlo mugugnando. Si fermò per un attimo, rimettendosi in piedi per sfilarsi il perizoma, fradicio dei suoi caldi umori e voltandosi disse “Vieni qui Davide!”. Il ragazzo si avvicinò timidamente, ora poteva sentire l’odore dello sperma dell’amico che poco prima l’aveva irrorata… la mamma lo fece inginocchiare, e gli infilò in bocca l’indumento fradicio, per poi riprendere a cavalcare uno dei due ragazzi continuando ad ansimare ad ogni affondo, per poi prendere in bocca il fallo dell’altro amico, che da li a poco esplose nella sua bocca, quasi in contemporanea dell’amico che le venne in fica.
E fu proprio l’immagine del sesso della madre grondante di sperma che fece venire Davide, chiuso in bagno, in maniera copiosa. Aveva nel frattempo preso dalla cesta dei panni il perizoma di sua mamma, che si portò alla bocca leccandolo, e poi usò per ripulirsi del suo liquido caldo, avendo cura nel riporlo in modo che quando la mamma lo avesse preso per metterlo in lavatrice, venisse a contatto con il suo sperma.
L’indomani raggiunse l’aula agitatissimo… non aveva avuto il coraggio di scrivere ai suoi amici il giorno prima, ed ora volva spere la verità e scoprire se avessero filmato la madre. Davide fu anticipato dall’amico sospettato del fatto che, agitando nella mano il telefono disse; “50 euro!”. Capì immediatamente che si trattava del filmato e disse “Bastardo! Fammelo vedere…”. L’amico sorrise aprendo il filmato “Non qui! – lo interruppe Davide - Ci vedono!” disse spostandosi in un corridoio laterale.
Il video si aprì con l’immagine degli appunti e delle bibite che aveva portato la madre, sovrastato dalla voce di Rosy… per poi spostarsi sotto al tavolo. All’inizio non si vedeva praticamente nulla, ma dopo pochi istanti apparvero le gambe della mamma… ma la cosa più sconvolgente fu quello che vide in seguito, ovvero le gambe della mamma che si aprirono! Sapeva quindi di essere inquadrata ?!? Questa scena sconvolse Davide che gridò provando a prendere il telefono: “Cancellalo bastardo!”… il ragazzo sorridente spostò il telefono dicendo “Aspetta… ora viene il meglio”, qualche istante dopo infatti si notarono, se pur sfocate, le dita della mamma tra le gambe, mentre si carezzava dolcemente le sue parti più intime…
Davide rimase esterrefatto, ed ancora una volta provò quella strana sensazione di devastazione assieme ad un incredibile piacere, partiva tutto dalla mente. Diede i 50 euro richiesti, e si fece mandare il video… però non chiese di cancellarlo, forse covando la speranza che le belle gambe tornite della mamma e la sua fica rasata, allietassero centinaia di ragazzi…
(fine primo racconto)
fantasticoscrittore@virgilio.it
scritto il
2022-01-14
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