La mia troia e la madre! Parte 2
di
Davide autore
genere
trio
Seconda parte del racconto “La mia troia”
Questo racconto è frutto di fantasia, pertanto ogni riferimento è puramente casuale.
Erano passati diversi giorni dall’ultima volta che avevo passato la serata con Jessica, era giunto il momento di farmi sentire, le mandai un messaggio.
- Ehi piccola, come te la passi? Ti andrebbe se ci incontrassimo?
Non mi rispose, forse era occupata o forse non aveva udito il messaggio. Passarono diverse ore nelle quali stavo iniziando a preoccuparmi, decisi cosi di recarmi a casa sua.
Arrivato feci le solite scale, suonai ma non sentivo niente, non era in casa, preso dalla preoccupazione che le fosse successo qualcosa mi precipitai a casa della madre.
Anche qui suonai il campanello ma a differenza di prima mi aprirono, una signora sui 50 anni, capelli rossi e gli occhi verdi che mi paralizzarono immediatamente, il corpo non era niente male per avere quell’età! Sicuramente era la madre.
- Buongiorno mi scusi se la disturbo ma Jessica è in casa?
La donna mi scrutò e con un mezzo sorrisetto mi rispose.
- Mi spiace, mia figlia non è in casa. Ma comunque si accomodi dovrei parlarle. - Accettai immediatamente.
Mi fece accomodare su un vecchio divano in pelle e mi offrì un caffè, prese a parlare della sua famiglia, in particolare della figlia che le aveva raccontato un po’ di noi, nel parlare vidi che si avvicinava sempre più a me e non potevo certo perdermi l’occasione di guardare i suoi seni che a differenza della figlia erano ben più grandi!
- Sai mia figlia mi ha detto che te la scopi e da come mi guardi il seno credo che tu voglia farlo anche con me.
Rimasi esterrefatto dalle sue parole, cercai di rispondere in modo cortese e un po’ provocatorio.
- Vede lei è davvero una bella signora e con quel gran seno che si ritrova fa venire sicuramente l’alzabandiera a molti.
La signora si alzò, si mise davanti a me e si tolse la maglia lasciando davanti ai miei occhi i due bei seni.
- Forza sono tuoi, fammi vedere l’alzabandiera.
Mi avventai subito inizia a leccarli, baciarli e morderli, mi piaceva la sensazione che mi procurava il contatto tra la sua pelle e la mia barba, presi a mordere i capezzoli duri.
Il mio cazzo stava iniziando a indurirsi, lei notandolo prese a massaggiarlo.
Volevo assaggiare la sua figa, la scaraventai sul divano e le strappai i pantaloni, aveva un boschetto ben curato e le sue labbra erano umide, assaggiai quel nettare e ne rimasi estasiato.
Iniziai con infilare un dito ma vedevo che ne voleva altri decisi di fare un giochino, infilai nella figa umida tre dita e con le altre due mi facevo strada nel suo bel culo, iniziò a tremare, urlare.
- CAZZO SI SCOPAMI, SONO PIÙ TROIA DI MIA FIGLIA!?
- SEI LA PIÙ TROIA DI TUTTE, VUOI CHE CONTINUO? RISPONDIMI PUTTANA – Dalla foga iniziai a colpirla con l’altra mano.
- FERMATI VOGLIO SUCCHIARTI LE PALLE E POI BERE LA TUA SBORRA.
Mi fermai, mi slacciai i jeans, il cazzo ne usci fuori turgido e paonazzo, le prese subito in bocca, che goduria!
Andava sempre più velocemente, con la bocca mi faceva il miglior pompino che io avessi mai ricevuto e con l’altra mano mi massaggiava le palle, durò qualche istante e poi si fermò.
- Mia figlia aveva ragione, hai un bel cazzo! Forza mettimelo dentro ma ricordati la sborra la voglio bere!
Si mise a pancia in su e con le gambe aperte, dovevo fare piano non volevo sborrare subito! Il glande appena toccò la figa si irrigidì ancora di più, ecco ero dentro di lei, andavo piano, assaporavo ogni attimo di quel calore e senza accorgermene iniziai a baciarle nuovamente i seni, gemeva e si sentiva.
- Si..i scopami.. voglio cavalcarti bastardo. - mi girai lentamente, ora era lei a condurre il gioco.
Si muoveva con leggiadria e con potenza nello stesso momento, mi sembrava un sogno, ero pronto per ficcarglielo in gola, quando all’improvviso sentimmo una porta aprirsi.
- Mamma ci sei? Sono tornat ahhhhhhhhhh. - Ci vide, iniziai a togliere scusanti, ero impaurito, la madre invece non sembrava molto preoccupata.
- Bentornata Jessica, come vedi stavo verificando se quello che mi avevi detto fosse vero, dunque ti vuoi unire per il gran finale?
- Mhm, perché no!
Rimasi ancor più allibito di quanto lo fossi già!
Jessica si svesti in un batti baleno, si mise inginocchio davanti a me e iniziò a spompinarmi con molta foga! Si unì anche la madre baciandomi le palle. Si fermarono per un secondo scambiandosi uno sguardo poi subito dopo entrambe presero a leccarlo, non resistevo più dovevo sborrare, intimai alle due di aprire bene la bocca, mi segai per un secondo e poi la sborra iniziò ad uscire a fiotti sui loro volti e le loro gole, non sazie iniziarono a limonare tra di loro.
Dopo questa bella scopata chiesi alcune informazioni.
- Mi scusi signora ma lei come si chiama?
- Francesca, vieni domenica io e Jessica abbiamo intenzione di fare una cosa a tre!
- Certo non mancherò!
Questo racconto è frutto di fantasia, pertanto ogni riferimento è puramente casuale.
Erano passati diversi giorni dall’ultima volta che avevo passato la serata con Jessica, era giunto il momento di farmi sentire, le mandai un messaggio.
- Ehi piccola, come te la passi? Ti andrebbe se ci incontrassimo?
Non mi rispose, forse era occupata o forse non aveva udito il messaggio. Passarono diverse ore nelle quali stavo iniziando a preoccuparmi, decisi cosi di recarmi a casa sua.
Arrivato feci le solite scale, suonai ma non sentivo niente, non era in casa, preso dalla preoccupazione che le fosse successo qualcosa mi precipitai a casa della madre.
Anche qui suonai il campanello ma a differenza di prima mi aprirono, una signora sui 50 anni, capelli rossi e gli occhi verdi che mi paralizzarono immediatamente, il corpo non era niente male per avere quell’età! Sicuramente era la madre.
- Buongiorno mi scusi se la disturbo ma Jessica è in casa?
La donna mi scrutò e con un mezzo sorrisetto mi rispose.
- Mi spiace, mia figlia non è in casa. Ma comunque si accomodi dovrei parlarle. - Accettai immediatamente.
Mi fece accomodare su un vecchio divano in pelle e mi offrì un caffè, prese a parlare della sua famiglia, in particolare della figlia che le aveva raccontato un po’ di noi, nel parlare vidi che si avvicinava sempre più a me e non potevo certo perdermi l’occasione di guardare i suoi seni che a differenza della figlia erano ben più grandi!
- Sai mia figlia mi ha detto che te la scopi e da come mi guardi il seno credo che tu voglia farlo anche con me.
Rimasi esterrefatto dalle sue parole, cercai di rispondere in modo cortese e un po’ provocatorio.
- Vede lei è davvero una bella signora e con quel gran seno che si ritrova fa venire sicuramente l’alzabandiera a molti.
La signora si alzò, si mise davanti a me e si tolse la maglia lasciando davanti ai miei occhi i due bei seni.
- Forza sono tuoi, fammi vedere l’alzabandiera.
Mi avventai subito inizia a leccarli, baciarli e morderli, mi piaceva la sensazione che mi procurava il contatto tra la sua pelle e la mia barba, presi a mordere i capezzoli duri.
Il mio cazzo stava iniziando a indurirsi, lei notandolo prese a massaggiarlo.
Volevo assaggiare la sua figa, la scaraventai sul divano e le strappai i pantaloni, aveva un boschetto ben curato e le sue labbra erano umide, assaggiai quel nettare e ne rimasi estasiato.
Iniziai con infilare un dito ma vedevo che ne voleva altri decisi di fare un giochino, infilai nella figa umida tre dita e con le altre due mi facevo strada nel suo bel culo, iniziò a tremare, urlare.
- CAZZO SI SCOPAMI, SONO PIÙ TROIA DI MIA FIGLIA!?
- SEI LA PIÙ TROIA DI TUTTE, VUOI CHE CONTINUO? RISPONDIMI PUTTANA – Dalla foga iniziai a colpirla con l’altra mano.
- FERMATI VOGLIO SUCCHIARTI LE PALLE E POI BERE LA TUA SBORRA.
Mi fermai, mi slacciai i jeans, il cazzo ne usci fuori turgido e paonazzo, le prese subito in bocca, che goduria!
Andava sempre più velocemente, con la bocca mi faceva il miglior pompino che io avessi mai ricevuto e con l’altra mano mi massaggiava le palle, durò qualche istante e poi si fermò.
- Mia figlia aveva ragione, hai un bel cazzo! Forza mettimelo dentro ma ricordati la sborra la voglio bere!
Si mise a pancia in su e con le gambe aperte, dovevo fare piano non volevo sborrare subito! Il glande appena toccò la figa si irrigidì ancora di più, ecco ero dentro di lei, andavo piano, assaporavo ogni attimo di quel calore e senza accorgermene iniziai a baciarle nuovamente i seni, gemeva e si sentiva.
- Si..i scopami.. voglio cavalcarti bastardo. - mi girai lentamente, ora era lei a condurre il gioco.
Si muoveva con leggiadria e con potenza nello stesso momento, mi sembrava un sogno, ero pronto per ficcarglielo in gola, quando all’improvviso sentimmo una porta aprirsi.
- Mamma ci sei? Sono tornat ahhhhhhhhhh. - Ci vide, iniziai a togliere scusanti, ero impaurito, la madre invece non sembrava molto preoccupata.
- Bentornata Jessica, come vedi stavo verificando se quello che mi avevi detto fosse vero, dunque ti vuoi unire per il gran finale?
- Mhm, perché no!
Rimasi ancor più allibito di quanto lo fossi già!
Jessica si svesti in un batti baleno, si mise inginocchio davanti a me e iniziò a spompinarmi con molta foga! Si unì anche la madre baciandomi le palle. Si fermarono per un secondo scambiandosi uno sguardo poi subito dopo entrambe presero a leccarlo, non resistevo più dovevo sborrare, intimai alle due di aprire bene la bocca, mi segai per un secondo e poi la sborra iniziò ad uscire a fiotti sui loro volti e le loro gole, non sazie iniziarono a limonare tra di loro.
Dopo questa bella scopata chiesi alcune informazioni.
- Mi scusi signora ma lei come si chiama?
- Francesca, vieni domenica io e Jessica abbiamo intenzione di fare una cosa a tre!
- Certo non mancherò!
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