Lo yacht 10
di
Suve
genere
etero
- Hai fatto bene. A tenere Natasha tutta per noi rischiavamo un ammutinamento –
Alessandro ride spogliandosi nella cabina insieme a Sibylle.
- Non sei geloso di lei? –
- No, assolutamente. E’ piacevole averla con noi, così come è stato bello sodomizzarla per primo ma gelosia…. No, per niente. E’ un piacevole complemento… e devo tutto a te… vieni qui. –
Alessandro è nudo, il pene già sulla via della piena erezione. Tende la mano verso Sibylle invitandola ad avvicinarsi e lei lo fa, accostandosi e appoggiando il seno sul petto di lui, la mano che scivola in basso a massaggiare delicatamente il membro virile
- E non ti stuzzica l’idea che adesso lei sia sola con tutti e tre? –
- Tutti e tre? Sapevo che stava con qualcuno dalle battutine che ho colto, ma insieme…. Però, non me l’aspettavo –
Alessandro, stupito, sgrana gli occhi sentendo le parole dell’amante. Negli occhi gli si affaccia la visione del corpo della ragazza stretta nell’abbraccio dei tre marinai; il suo pene ha un sussulto immediatamente colto dalla mano di Sibylle.
- E’ bello quando una donna ha a disposizione più maschietti, come è stato per te avere me e Natasha? –
- Bello, te l’ho detto. –
- E hai mai pensato di… condividermi con qualche altro uomo? –
Alessandro tace guardandola fisso negli occhi, non si aspettava questa cosa e comincia a pensare che Sibylle abbia un’idea ben precisa in testa
- Non parli ma il tuo cazzo è più sincero di te… si è indurito nella mia mano. –
Pesanti come macigni, le parole della donna entrano nelle orecchie di Alessandro.
- Accidenti a te Sibylle. Ti conosco, tu hai qualcosa in mente… -
- Rispondimi: ti piacerebbe vedermi fare l’amore con un altro? Dividermi con lui, voi due insieme? –
Mentre parla, la sua mano non ha smesso un istante di masturbarlo, e Alessandro cede all’incalzare della donna:
- Non lo so … veramente, non lo so. Io e te siamo liberi, ce lo siamo sempre detti, ma era quando eravamo lontani, non quando stiamo insieme… Però… sarebbe una novità, come con Natasha… hai qualcuno in mente? –
- Forse tesoro, forse… -
Poi Sibylle non può più parlare perché, contenta della vittoria ottenuta, è scivolata in ginocchio sostituendo la bocca alla mano sul cazzo eretto di lui.
Nella sua cabina, Arianna non sa nulla di quello che sta accadendo nelle altre. Come aveva detto, è andata sotto la doccia chiedendosi se Carlos abbia compreso l’invito del suo annuncio a voce alta. Ha un po’ di stanchezza addosso ma anche si sente desiderosa di carezze. Passano brevi minuti e medita di andare da Natasha, scartando subito l’idea perché non sa se la troverebbe e con chi.
Sospirando, chiude il getto dell’acqua e allunga una mano verso l’accappatoio. Due forti braccia maschili ve la avvolgono strappandole un urletto di sorpresa.
- Carlos… -
Arianna sorride allo spagnolo, abbandonandosi al suo abbraccio, alle sue mani che le sfregano il corpo asciugandolo, stringendole i glutei in una stretta rude.
- Ciao piccolina, mi aspettavi?
Senza rispondere, Arianna appoggia la testa sulla spalla di lui, attaccandosi col corpo ancora umido e bagnandogli la maglietta. Sospira ancora baciandogli il lembo di pelle del torace appena sopra la stoffa, poi prosegue sul collo, sul mento, aprendo le labbra quando lui china la testa per corrisponderle. Arianna si sente sicura tra quelle braccia robuste, vi si rannicchia come un cucciolo in cerca di protezione. Ad occhi chiusi gli consegna la bocca e la lingua, e Carlos la bacia con dolcezza, provando un misto di sensazioni verso quella ragazza così candida eppure così attraente. Affetto, tenerezza, istinto di protezione, eccitazione… sa solo che si metterebbe contro il mondo per difenderla, sa solo che l’uccello gli sta diventando duro al contatto con quel corpo morbido
Si è interrogato a lungo Carlos sul suo rapporto con Arianna. E’ stato sincero quando ne parlava a Sibylle, sa che non è una storia che possa durare ma, senza imporsi, ha intenzione di goderne ogni istante per quel viaggio così pieno di sorprese per tutti. Stringendola per le spalle la stacca da se, la spinge verso la cabina e lì c’è Jacques, seduto sul letto, che li guarda sorridente. Anche lui si è interrogato, specie dopo quel rapporto a tre non preventivato ed alla domanda amara di Alessandro. Non si pone problemi, non ha intenzione di fare il bastardo, i suoi sentimenti non sono dissimili da quelli del suo amico Carlos. Li vede arrivare contento, guardando lei con affetto e desiderio, ed Arianna si china verso di lui, porgendogli le labbra, incurante dell’accappatoio che si apre mostrando le sue forme.
- Ancora… insieme…. –
Mormora pensando all’oscenità di quel rapporto che l’ha coinvolta.
- Solo se lo vuoi anche tu bambina, solo se lo vuoi… -
La risposta è nelle labbra che si poggiano sulle sue, nella lingua che si spinge in fuori mentre Carlos le toglie l’accappatoio e, da dietro, le prende in mano i seni accarezzandoli
- OOOOHHHHHHHHH SSSSIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII -
L’urlo percorre la barca suscitando reazioni differenti
- Accidenti, era Arianna allora. Ma con chi? Carlos o Jacques? –
Mino è steso sul letto. Natasha, in ginocchio, lo sta succhiando mentre Bibi la prende da dietro. Lei non si scompone, è concentrata sulla doppia sensazione di avere un cazzo nella vagina ed uno in bocca. Marginalmente pensa ad Arianna che si sta divertendo anche lei e questo la eccita ancora di più spingendola ad affondarsi l’uccello duro di Mino in gola.
Questi, sorpreso dall’urlo, lo commenta eccitato e curioso… e lo dimentica presto. Le labbra di Natasha e la sua lingua lo stanno portando verso un orgasmo anticipato a cui si sforza di resistere
Nell’altra cabina Alessandro, steso sul letto e cavalcato da Sibylle, ode lo stesso urlo della notte sulla spiaggia. La sillaba successiva gli fa riconoscere immediatamente la voce di Arianna.. E’ la prima volta che la sente in quel modo, è chiaramente un urlo di piacere e non di dolore. Istintivamente fa per alzarsi. Sibylle lo spinge per le spalle giù sul letto.
- Ssssshhhhh, fermo. La tua bambina non è in pericolo, anzi…. –
Scosso, Alessandro si lascia ricadere giù. Cerca di concentrarsi su Sibylle che gli ha afferrato le mani portandosele ai seni. Sarebbe veramente sconvolto se potesse vedere che sua figlia, in quel preciso istante, si sta dimenando stretta tra i corpi dei due marinai, trafitta contemporaneamente in figa e culo dai loro cazzi, godendo come una pazza.
Solo Jacques e Carlos si svegliano presto il mattino seguente. Non hanno bisogno di poi tanto sonno nonostante le energie spese la notte. Silenziosamente attendono ai loro doveri preparando la Sophie per la partenza. Uno ad uno arrivano anche gli altri marinai e ad ognuno viene assegnato un incarico. Non ne parlano ma sanno che gli incontri notturni e le loro combinazioni non sono più un segreto. Si sorridono amichevolmente mentre lavorano e Ciro canticchia mentre prepara la colazione per tutti
Così, quando Alessandro e Sibylle escono dalla loro cabina, trovano il tavolo già apparecchiato e tutto pronto. Mangiano di gusto, sorseggiando caffè all’americana lei e un forte espresso lui, oziando piacevolmente, senza fretta. Le due ragazze arrivano poco dopo e mangiano con voracità tutto quello che gli viene posto davanti.
- Uff… dovrò mettermi a dieta, rischio di tornare grassa come una balena, ma ho sempre fame -
Natasha si lamenta così, tanto per dire qualcosa, addentando un’ulteriore fetta biscottata con la marmellata. Sibylle non la lascia cadere nel vuoto:
- Normale… quando spendi tante energie di notte –
Un attimo di silenzio segue le sue parole. In quell’attimo succedono due cose contemporaneamente: Natasha quasi si strozza con la fetta biscottata portata alla bocca, Arianna scoppia a ridere afferrando velocemente il tovagliolo per asciugarsi il caffè che le è colato sul mento. Alessandro e Sibylle si uniscono alla risata guardando la scena delle due ragazze e l’ilarità diventa generale. Lo stesso Alessandro non sa trattenere la battuta:
- Mangia figliola… anche tu devi recuperare… -
Lo dice con tono semiserio, sorridendo, guardando la figlia dritto negli occhi. Arianna abbassa gli occhi un attimo, poi li rialza e ricambia lo sguardo con aria umile
- papà… io… -
- No, non c’è problema Arianna, scherzavo. Permettimi di scherzare con la mia adorata bambina che è diventata una splendida donna. Sul serio Ari, non ho nulla da rimproverarti, sei tu che decidi della tua vita -
Alessandro ha pensato a sua figlia prima di addormentarsi, Sibylle già tra le braccia di morfeo che gli poggiava la testa sul petto.
Si è detto che Arianna oramai è cresciuta, non deve rendere conto a lui, specialmente del suo privato e quando non corre pericoli. Conosce Jacques più di Carlos ma sa che sono entrambi persone mature e responsabili, sua figlia poteva fare scelte peggiori. E’ un po’ sorpreso del fatto che lo facciano in tre ma, dopotutto, si scusa e si giustifica a sua volta: Natasha non lo fa con i tre marinai? Non lo ha fatto anche con lui e Sibylle? Così ha deciso di accettare lo status quo, quantomeno per la durata della vacanza.
Arianna guarda il padre e si rende conto che sta parlando seriamente, gli occhi pieni di affetto per lei. Si alza e lo abbraccia stretto.
- Ti voglio bene papà. –
- Anche io bambina mia, anche io… -
L’applauso corale di Sibylle e Natasha li fa staccare leggermente imbarazzati. Arianna torna a sedere e la colazione prosegue. I quattro al tavolo meditano sul fatto che ora ogni cosa è nota e accettata, non c’è bisogno di sotterfugi, magari è meglio evitare la platealità ma tutto o quasi è consentito.
Dopo colazione, la Sophie prende il largo per recarsi verso un’altra isola: Creta. L’idea è di visitare i siti archeologici, fare shopping, prendere dei ricordini, dei regali. Le tre donne si mettono sui lettini come sempre a crogiolarsi al sole allegramente tutte e tre in topless, offrendosi agli sguardi ammirati dei maschi a bordo. Dopo un’ora circa, Sibylle si annoia e si volge verso Arianna, nel lettino di destra mentre Natasha è in quello centrale, per fare conversazione. L’argomento che più le interessa è ovviamente l’avventura notturna. Con tono complice le rivolge la prima domanda pruriginosa.
- Arianna, sbaglio o anche stanotte...? –
Lo dice sorridendo, alzando la mano per mostrare due dita alzate come nel segno di vittoria. Arianna capisce al volo e risponde:
- Sì… non so perché ma con quei due va a finire sempre in quel modo –
Ridacchia anche lei sollevandosi su un gomito verso le altre. Sibylle prosegue:
- E tu Natasha? Ne avevi tre tutti per te… magari … -
Natasha si toglie gli occhiali da sole e alza il busto facendo la faccia inorridita:
- No, no…non ci penso nemmeno. Anzi sono stata contenta che nessuno di loro mi ha chiesto… dietro. –
- Vuoi dire che i tre ragazzi hanno trascurato il tuo bel culetto? Non ci posso credere. –
- Beh, in realtà Mino ha provato a mettermi un dito dentro mentre mi scopava, lui sotto e io sopra, ma mi è bastato muovere le anche per fargli perdere la presa, e non ci ha più provato –
- Non pensare di salvarlo la prossima volta che sei con me e Alessandro… questa notte mi sei mancata, sai? –
La “minaccia” di Sibylle si stempera nel tono addolcito con cui pronuncia l’ultima frase, accompagnandola con una mano che posa sulla pancia della ragazza facendola poi scivolare verso il basso in una carezza lenta. Sinuosamente, le dita si addentrano sotto la poca stoffa del costume, fermandosi a stuzzicare il clitoride. Natasha emette un verso strozzato al tocco sapiente delle dita di Sibylle, sporge in alto il bacino per andare incontro alla mano e in quel momento è il turno di Sibylle, sempre così sicura, di stupirsi. Arianna, dall’altra parte, la imita e le loro dita si incontrano sulla fessura che inizia a inumidirsi.
- Ma…? –
Sibylle rivolge uno sguardo attonito ad Arianna che ricambia con un sorriso. E’ un attimo, gli sguardi dicono più delle parole. Con un sogghigno, Sibylle lascia spazio alla mano di Arianna e scivola più in basso, un ditino curioso che si insinua nello spazio tra le natiche cercando e forzando lievemente il buchino grinzoso. Natasha emette un gemito roco sentendosi penetrare contemporaneamente, davanti, da due dita di Arianna. La schermaglia dura pochi istanti, poi Sibylle ritira la mano imitata da Arianna, costringendo Natasha a protestare:
- Nooohhhh, mi piaceva. –
Un sorriso beffardo accomuna le altre due donne.
Dall’alto della barca, Jacques e Alessandro hanno visto, indisturbati, tutta la scena. Sottovoce Alessandro commenta:
- Ma che cazzo ha questo sole greco? State tutti a pensare sempre a quello. –
Jacques lo prende in giro:
- Perché tu no? Ho sbagliato a capire… tu, Sibylle… la ragazza… ?-
Con un sospiro Alessandro si arrende.
- Hai ragione, non posso certo fare la paternale quando anche io… -
Vedere sua figlia giocare con l’amica non l’ha sorpreso più di tanto. Una volta abituato all’idea che vada a letto con il suo amico Jacques e con Carlos, insieme, non è certo un giochino saffico a sconvolgerlo.
Ignare di tutto questo, le tre donne continuano a scherzare tra di loro e abbronzarsi. Già sono tutte e tre di un bel colorito bronzeo che si sta scurendo sempre più, solo il filo spostato di un costume rivela quanta sia la differenza rispetto all’inizio.
- Ho deciso una deviazione. -
Comunica Alessandro mentre, seduti al tavolo comune, consumano un pasto leggero di pesce e verdure.
- Dovevamo raggiungere Creta, perché è assurdo venire in Grecia e non fare, almeno un po’, turismo “culturale”. Però c’è un’isola, anzi una spiaggia in particolare, che voglio visitare.
- Che isola papà? –
- Cerigo, o Citèra se preferite. Anche qui ci sono diverse cose da visitare. Tralasciando i musei, la fortezza bizantina, o quella veneziana. Però il motivo principale che mi ha indotto è una spiaggia chiamata Palaiopi. –
- Che ha di particolare? –
- Se non lo sapete ve lo dirò al momento, sarà una sorpresa. Scusatemi, forse vi apparirà sciocca questa mia idea ma… ci tengo veramente a visitare quella spiaggia. –
Nessuno fa obiezione, una mèta vale l’altra quando si girovaga per le isole come stanno facendo. La distanza non è enorme, ma nemmeno piccola, e giungono a Diakofti, il porto di attracco, a pomeriggio inoltrato.
Non appena ormeggiata la Sophie, mentre Jacques si occupa della burocrazia, aiutato da Mino e Bibi per rifornire la barca, tutti gli altri scendono a terra dandosi appuntamento ad un ristorante per l’ora di cena. Per le vie assolate, il gruppo si sgrana con Alessandro e Sibylle davanti che guidano tutti alla ricerca di negozi. Dietro ci sono le due ragazze che si guardano intorno incuriosite da ogni cosa che vedono, e per ultimo Mino, che ben presto si trova a dover fare da “facchino” caricandosi pacchi e pacchettini via via che gli altri acquistano qualcosa.
E’ divertente cercare cose caratteristiche da provare e comprare, insieme a cose più turistiche da portare agli amici come ricordo. Il tempo vola e quando è ora di cena si accorgono di essere tutti affamati e si sbrigano verso il ristorante ove trovano Jacques e gli altri appena arrivati.
Su una veranda, gustandosi la fresca brezza di prima sera, fanno onore alle portate di pesce, accompagnandole con un bianco secco di Santorini e concludendo con un assaggio di un liquore alla cannella locale molto apprezzato da tutti. Quando Si alzano dal locale, Mino e Ciro tornano, di malavoglia, ma basta un’occhiata di Jacques a farli andare, alla Sophie per sorvegliarla ed effettuare gli ultimi aggiustamenti e per riportare a bordo gli acquisti. Gli altri, su due auto a noleggio, seguono Alessandro verso la “sua” spiaggia.
- Eccola, la spiaggia di Palaiopi, sotto la luna è bellissima –
In effetti lo spettacolo è notevole. La luce della luna è sufficiente a mostrare le onde che, placide, si spengono sulla sabbia liscia. Qui e là, appena visibili, i segni del passaggio di alcune persone. Poche, vista l’ora tarda, ma è evidente che non sono i soli a conoscere ed apprezzare quel posto.
- Adesso ci dirai cosa ha di speciale? –
Arianna interroga il padre curiosa.
- Secondo la leggenda… è qui che, dalla spuma del mare, è nata Afrodite… la dea della bellezza… e dell’Amore. –
L’annuncio non coglie di sorpresa Jacques e Sibylle, che già lo sapevano. Con disappunto di Alessandro, nemmeno gli altri accolgono la notizia con qualcosa più di uno sguardo curioso.
- Cioè, volevo dire… -
Arianna coglie il momento del padre. Non sa perché per lui sia importante la cosa ma è evidente che si attendeva un altro tipo di reazione. La butta sullo scherzo:
- Capisco… ma qui siamo tre ragazze, chi di noi è Afrodite? –
Poi, con un’improvvisa reminiscenza:
- E se tu sei Paride, a chi darai il pomo d’oro? –
Alessandro resta confuso, comunque grato alla figlia che l’ha tolto dall’imbarazzo. Di fatto, la sua era stata una decisione istintiva. Si è immaginato con Sibylle su quella spiaggia, lei che sorge dal mare come si racconta fece Afrodite. Un modo un po’ infantile per dichiararle il suo “affetto”, accresciuto dalla maggior complicità dei giorni precedenti, senza fronzoli, una dichiarazione vera e propria davanti a tutti. In quel momento si pente della sua idea senonché Sibylle, che ben lo conosce ed ha capito. Intenerita da quel romanticismo quasi adolescenziale, gli si avvicina.
- Vuoi che io sia la tua Afrodite, principe Paride? Dimmelo non con un pomo d’oro ma con un bacio –
Emozionato, Alessandro la bacia mentre gli altri applaudono commossi e divertiti insieme.
- Se devo essere una dea, allora come lei devo nascere dal mare. -
Sibylle si scioglie dall’abbraccio e si dirige verso la battigia. Lentamente, passo dopo passo, si toglie prima le scarpe proseguendo a piedi nudi sulla sabbia soffice; si ferma un istante per sgattaiolare via dalla gonna facendola cadere ai suoi piedi, quindi la camicetta viene abbandonata di lato. Giunta al limite, lì dove l’acqua arriva spumeggiante, si volge verso Alessandro e con gesto veloce si toglie reggiseno e slip e, nuda, corre verso l’acqua tuffandosi non appena è abbastanza alta.
Alessandro è rimasto immobile a guardarla, e così anche gli altri, quasi trattenendo il respiro. Dopo un minuto, Sibylle riemerge dall’acqua e, sempre con una lentezza eterea, fa per uscire, gli occhi fissi su Alessandro.
- psssttt, andiamo via, qui siamo di troppo –
Natasha dà di gomito a Arianna che è rimasta affascinata a guardare la scena. Si riscuote e si muove con l’amica facendo cenno a Jacques, Carlos e Bibi lì vicino. Si allontanano in gruppo di qualche decina di metri, e nel frattempo Sibylle è giunta a due metri da Alessandro. I due si fissano senza riuscire a staccare gli occhi, il mondo intorno è come scomparso per loro. Altri due passi e le braccia di Sibylle si tendono verso la camicia di lui, comincia a sbottonarla.
La scena ha un che di magico per gli astanti che la ammirano senza parole. Come in un muto accordo, si volgono insieme e si allontanano ancora per lasciare ai due innamorati la loro privacy.
- E’ bellissimo –
Commenta Arianna quasi con le lacrime agli occhi per la commozione. E’ felice per suo padre, per quel sentimento che gli ha visto in faccia.
- Sì, anche a me piacerebbe essere Afrodite per qualcuno –
Natasha gli fa eco con voce sognante.
- Voi due, ragazze, siete altrettanto belle, ma per Alessandro c’è di più. Devo dire che è la prima volta che lo vedo così preso da una donna, e ne ho viste passare diverse sulla Sophie, sapete? –
Jacques risponde alle due che sobbalzano. Avevano dimenticato quasi dove erano e con chi, ognuna persa nei propri pensieri romantici.
Le due ragazze si guardano sorridendosi, poi guardano gli uomini fermi poco distante, e ancora si guardano l’una con l’altra. Nella loro testa si concretizza l’idea. Solo un’esitazione per la presenza di persone diverse dagli amanti abituali, Bibi per Arianna e gli altri per Natasha, poi la tentazione prende il sopravvento, la voglia di fare una “pazzia” su quella spiaggia particolare:
- Dai, facciamolo –
Natasha invita l’amica e insieme iniziano a spogliarsi con lentezza, ammirandosi tra di loro e guardando l’effetto che fanno sui tre uomini man mano che gli abiti cadono. Orgogliosamente nude, corrono verso l’acqua, si tuffano, giocano tra di loro a schizzarsi e infine, con un brivido sulla pelle, tenendosi per mano, escono camminando verso gli uomini in attesa.
- Non una, ben due ragazze bellissime che escono dal mare, Afrodite stessa sarebbe invidiosa. –
Jacques, con tono ammirato, commenta lo spettacolo che gli si offre. Gli altri annuiscono convinti, senza parlare. Giunti davanti a loro, è naturale per le ragazze rivolgersi a chi già conoscono bene: Natasha si accosta a Bibi che la cinge tra le braccia e la fa spostare su una roccia piatta poco distante, così da evitare il fastidio della sabbia finissima. Arianna è indecisa tra Jacques e Carlos. Lancia un gridolino sorpreso quando i due la sollevano di peso, insieme, portandola verso la stessa roccia piatta.
Adagiate sulla tiepida e dura superficie, le due ragazze guardano gli uomini, in piedi, spogliarsi in fretta, mostrando i loro membri già parzialmente eretti. Per Natasha non è una novità ma Arianna emette un verso stupito vedendo l’uccello di Bibi. Non è “mastodontico” come la vulgata descrive il sesso dei neri, ma è comunque più grande di quelli di Jacques e Carlos che non sono esattamente minidotati. Affascinata, Arianna allunga la mano per toccarlo, accertarne la realtà. Lo sente inturgidirsi sotto le dita fino a svettare dritto, leggermente piegato verso l’alto. Natasha non è rimasta a guardare: accettando lo scambio, a sua volta si è messa tra Jacques e Carlos massaggiando i loro cazzi e portandoli alla completa erezione. Ha imparato da poco ma sa come trattare due uccelli insieme: tenendone uno per mano, avvicina la bocca all’altro, usando la lingua per conoscerlo, scoprire il nuovo sapore, e poi imboccandolo per una breve succhiata prima di dedicarsi all’altro, alternandosi con bocca e mano, provando a leccarli insieme. Jacques e Carlos si sorridono vedendo la testa della ragazza muoversi sui loro inguini, è una piacevole diversione per i due amici.
Insieme guardano Bibi che tiene la testa di Arianna senza forzarla mentre lei fa avanti e indietro ritmicamente. Ben presto i tre uomini emettono dei versi di godimento, stimolando ancora di più le due ragazze.
Quando non ne può più, quando la voglia di sentirsi penetrare, scavare nell’intimità diventa irresistibile, Natasha si sposta tirando giù Jacques, costringendolo a stendersi e salendogli sopra. Un sospiro deliziato le sfugge sentendosi aprire, un sospiro che smorza riprendendo in bocca il cazzo di Carlos. Di fianco, Arianna ha fatto lo stesso con Bibi. Gli è salita sopra, ha allargato le cosce e preso il cazzo nero in mano. Con cautela, se lo strofina all’ingresso della vagina già bagnata di voglia, poi lo punta e con decisione scende col bacino sentendolo entrare. Si ferma con un mugolio e poi prosegue, fermandosi e continuando fino a che non lo sente completamente dentro di se. Solo allora inizia a muoversi, dondolando avanti e indietro, prendendosi i seni con le mani e stuzzicandosi i capezzoli.
Carlos, dall’alto, si gode la lingua e la bocca, nuove per lui, di Natasha per qualche minuto, poi si sposta di lato, un passo, giusto per arrivare a portata di Arianna che, contenta, lo imbocca di gusto.
Passano altri minuti, gemiti e sospiri si allargano nella notte. Arianna ha già goduto una volta sentendosi riempita come non era abituata; sotto di lei Bibi si muove a un ritmo costante facendola sobbalzare. Nel momento in cui il cazzo di Carlos le sfugge dalle labbra, ode il mugolio di piacere di Natasha. Si volta, la vede sopra Jacques muovere velocemente il bacino avanti e indietro mentre gode, e un’idea le spunta improvvisa. Si divincola da sopra Bibi, si lascia cadere di lato, proprio di fianco alla coppia formata da Jacques e Natasha. Bibi e Jacques la guardano sconcertati finché non la vedono accostarsi alla schiena dell’amica, appoggiarvi le mani per guidare il movimento e, rapida, umettarsi l’indice in bocca facendolo poi sparire tra le curve posteriori esposte.
Un gemito roco esce dalle labbra di Natasha che si sente penetrare nel culetto da quel dito. Le serve un attimo per abituarsi, per rendersi conto che quel dito aumenta il piacere datole dal membro di Jacques che continua a penetrarla davanti. Spinge la testa indietro Natasha, arcua la schiena e geme ancora. Ha appena goduto ma già sente di nuovo crampi di piacere al basso ventre. Appoggiando le mani sul petto dell’uomo, facendo forza su queste, si muove avanti e indietro sporgendo il sedere per favorire l’intrusione dell’amica. Non vede Arianna muovere la testa come per dire sì verso Jacques, per fargli capire le sue intenzioni, né quando si gira verso Carlos invitandolo, con un altro cenno, a prendere il suo posto.
In un istante, Natasha avverte il vuoto dentro di se per il dito di Arianna che fuoriesce, poi si sente alzare e tirare indietro a quattro zampe, perdendo il contatto anche con l’uccello di Jacques. L’istante dopo sente due mani aprirle le natiche, una lingua scivolare nello spacco e spaziare dalla vagina all’ano. Volgendo la testa, vede Carlos che le ha immerso la testa nel suo culetto. La sua lingua gli da brividi, un piacere diverso rispetto al duro membro dell’altro ma ugualmente delizioso. Si accorge che Jacques si è mosso a sua volta tirandosi in su e ora il suo cazzo le sbatte sul volto ansioso di essere coccolato. Con un mugolio di assenso, Natasha lo accoglie tra le labbra e usa la lingua per renderlo scivoloso, stuzzicandolo per tutta la lunghezza. Bibi, nel frattempo, si è portato dietro Arianna accoccolata per terra, insieme guardano la scena degli altri tre, lui le pone una mano tra le cosce masturbandola lentamente.
Carlos è lento e metodico nella sua opera, fa scivolare la lingua sul taglio, sullo spazio che separa i due buchini, soprattutto sul piccolo ano che riempie di saliva, tentandolo con la lingua indurita, sentendolo diventare più morbido, ricettivo. Natasha geme a bocca piena sentendosi vicina ad un nuovo orgasmo. E’ quel che attendeva Carlos che si alza facendo cenno a Jacques. Questi tira a se la ragazza scivolandole di nuovo sotto, sordo al lamento di protesta di lei, cercandole e penetrandole la vagina con un unico gesto sciolto. E’ lui che la muove sopra di se, fino a quando non inizia a muoversi anche lei, quindi la tira ancora facendola inclinare in avanti, esporre il culetto a cui Carlos si avvicina tenendosi il membro per mano, puntandolo sul forellino grinzoso.
In quel momento Natasha ha un brivido di paura. Ha capito cosa stanno per farle e cerca di muoversi, di sottrarsi, senza esito per la forte stretta di Jacques.
- No, non voglio…. no Carlos, lì no –
E’ una preghiera più che una protesta, proferita senza urlare, con tono quasi rassegnato. Si muove ancora cercando si spostarsi, di impedire all’uomo di centrare il bersaglio. Nell’orecchio sente la voce dell’amica, il suo braccio sulle spalle che la spinge in basso, la sua mano che si insinua tra i corpi uniti raggiungendole e carezzandole il clitoride.
- Rilassati Nati, è solo un attimo, poi ti piacerà come è piaciuto a me. –
Arianna si è sporta in avanti abbracciando l’amica, vincendo le sue ultime resistenze.
Natasha si immobilizza, trattiene il respiro nell’attesa di ciò che sa ineluttabile. Sente una pressione sull’ano. Poi una spinta lenta e costante. Si sente aprire e, presa aria tutta d’un fiato, urla:
- AAAAAHHHHHHHH –
Arianna accelera le carezze sul grilletto, i due uomini si bloccano per darle il tempo di abituarsi, il grido diventa un gemito costante, più alto quando Carlos spinge entrando un altro poco, più basso quando si ferma ancora. Così, a più riprese, fino a che entrambi i cazzi sono profondamente piantati in lei.
Natasha non riesce a respirare bene, ha avvertito dolore ma già è passato lasciando la sensazione di essere enormemente dilatata; la coscienza di avere due cazzi dentro di lei per la prima volta le si para davanti agli occhi, si vede presa così come ha immaginato l’amica quando le ha raccontato. Il ricordo di lei, di quello che le ha detto, la spinge a aspettare, di attendere le sensazioni che lei le ha descritto, e queste arrivano lentamente, come un flusso di marea, partendole dagli orifizi violati e invadendole la pancia, correndole lungo la schiena fino a arrivarle al cervello.
- AAAAAHHHHHHHH –
Questa volta il grido è diverso seppur uguale, manifesta le prime sensazioni di piacere che la invadono.
Arianna, vedendo che l’amica sta cominciando a prenderci gusto, si sposta indietro trovando il corpo, e soprattutto il cazzo, di Bibi pronto ad accoglierla. Con un sospiro di apprezzamento si lascia penetrare, entrambi inginocchiati sulla roccia, lei sopra di lui che assapora centimetro per centimetro il cazzo nero che la apre. Si muove piano, eccitatissima dalla visione dell’amica stretta a sandwich e sente anche lei brividi di piacere correrle per la pelle. Quando Bibi esce per spostarsi di due centimetri e spingere ancora, Arianna non si ribella ma corre con la mano a impugnare il cazzo sentendolo durissimo. E’ lei stessa che se lo guida dentro, fermandosi quando sente fastidio, riprendendo quando si sente rilassata. Non le dà molto piacere l’uccello nel culo, le dimensioni sono troppo maggiori di quelle a cui è abituata; il piacere che la invade è più per empatia di quello che la sua amica, finalmente, sta provando così come lei sa bene. Però, quando Bibi cambia nuovamente, e Natasha si agita scomposta tra i due uomini, Arianna si lascia andare sentendo il godimento crescerle dentro, con Bibi che si muove avanti e indietro come un metronomo.
- SSSSIIIIIIII… NON SMETTETE, NON FERMATEVI…… PIU’ FORTE, DAIIIIIIII –
L’urlo improvviso di piacere di Natasha sconvolge tutti quanti. Finalmente sta provando quello che ha provato Arianna, i suoi sensi sono infiammati, le gira la testa, sente i cazzi entrare e uscire da lei con forza e chiede di più, urlando e lasciandosi poi cadere a corpo morto sopra Jacques. Arianna gode nello stesso momento, sentendo l’amica gioire. Senza urlare come lei ma agitando i fianchi sopra Bibi il quale da altri colpi più forte che può e poi si abbandona al proprio piacere riempiendole la vagina di seme bollente.
Natasha si riprende due minuti dopo. Ha sentito distintamente i getti liquidi e caldi dei due uomini dentro di lei che le hanno donato altri spasmi di piacere. Si sente senza forze, incapace di districarsi da quell’intreccio. Quando i due uomini lo fanno per lei e si ritrova distesa sulla roccia, di fianco trova la sua amica nelle stesse condizioni. Le due amiche si sorridono, i volti vicini, segnati dal piacere, le due bocche si uniscono in un bacio privo di libidine o quasi ma pieno di tenerezza e condivisione, e poi si alzano dirigendosi verso l’acqua per lavarsi via i segni ma non il ricordo di quei momenti
- Questa è Natasha –
Sulla spiaggia, poco distante, Alessandro e Sibylle hanno fatto l’amore con passione, incapaci di staccarsi anche dopo aver goduto.
Quando sentono l’urlo Alessandro ritorna con la mente a un’altra spiaggia, un’altra isola, a sua figlia. Sibylle lo stringe al suo corpo tranquillizzandolo anche se non ce ne sarebbe bisogno perché lui ha accettato la situazione. Mutuamente, decidono di rivestirsi, non senza aver fatto un bagno veloce nell’acqua ancora calda, e di attendere lì il ritorno degli altri. Passano il tempo seduti e abbracciati, lui dietro e lei davanti, la schiena appoggiata al suo petto, guardando le piccole onde frangersi pigramente sulla battigia.
Quando vengono raggiunti dal resto del gruppo si alzano e tutti insieme tornano verso le auto. Non dicono una parola, non ce ne è bisogno: Alessandro e Sibylle davanti, abbracciati, dietro le due ragazze, le mani unite in una stretta amichevole, in coda i tre uomini che guardano con affetto e possesso i due culetti che si muovono lì davanti.
Alessandro ride spogliandosi nella cabina insieme a Sibylle.
- Non sei geloso di lei? –
- No, assolutamente. E’ piacevole averla con noi, così come è stato bello sodomizzarla per primo ma gelosia…. No, per niente. E’ un piacevole complemento… e devo tutto a te… vieni qui. –
Alessandro è nudo, il pene già sulla via della piena erezione. Tende la mano verso Sibylle invitandola ad avvicinarsi e lei lo fa, accostandosi e appoggiando il seno sul petto di lui, la mano che scivola in basso a massaggiare delicatamente il membro virile
- E non ti stuzzica l’idea che adesso lei sia sola con tutti e tre? –
- Tutti e tre? Sapevo che stava con qualcuno dalle battutine che ho colto, ma insieme…. Però, non me l’aspettavo –
Alessandro, stupito, sgrana gli occhi sentendo le parole dell’amante. Negli occhi gli si affaccia la visione del corpo della ragazza stretta nell’abbraccio dei tre marinai; il suo pene ha un sussulto immediatamente colto dalla mano di Sibylle.
- E’ bello quando una donna ha a disposizione più maschietti, come è stato per te avere me e Natasha? –
- Bello, te l’ho detto. –
- E hai mai pensato di… condividermi con qualche altro uomo? –
Alessandro tace guardandola fisso negli occhi, non si aspettava questa cosa e comincia a pensare che Sibylle abbia un’idea ben precisa in testa
- Non parli ma il tuo cazzo è più sincero di te… si è indurito nella mia mano. –
Pesanti come macigni, le parole della donna entrano nelle orecchie di Alessandro.
- Accidenti a te Sibylle. Ti conosco, tu hai qualcosa in mente… -
- Rispondimi: ti piacerebbe vedermi fare l’amore con un altro? Dividermi con lui, voi due insieme? –
Mentre parla, la sua mano non ha smesso un istante di masturbarlo, e Alessandro cede all’incalzare della donna:
- Non lo so … veramente, non lo so. Io e te siamo liberi, ce lo siamo sempre detti, ma era quando eravamo lontani, non quando stiamo insieme… Però… sarebbe una novità, come con Natasha… hai qualcuno in mente? –
- Forse tesoro, forse… -
Poi Sibylle non può più parlare perché, contenta della vittoria ottenuta, è scivolata in ginocchio sostituendo la bocca alla mano sul cazzo eretto di lui.
Nella sua cabina, Arianna non sa nulla di quello che sta accadendo nelle altre. Come aveva detto, è andata sotto la doccia chiedendosi se Carlos abbia compreso l’invito del suo annuncio a voce alta. Ha un po’ di stanchezza addosso ma anche si sente desiderosa di carezze. Passano brevi minuti e medita di andare da Natasha, scartando subito l’idea perché non sa se la troverebbe e con chi.
Sospirando, chiude il getto dell’acqua e allunga una mano verso l’accappatoio. Due forti braccia maschili ve la avvolgono strappandole un urletto di sorpresa.
- Carlos… -
Arianna sorride allo spagnolo, abbandonandosi al suo abbraccio, alle sue mani che le sfregano il corpo asciugandolo, stringendole i glutei in una stretta rude.
- Ciao piccolina, mi aspettavi?
Senza rispondere, Arianna appoggia la testa sulla spalla di lui, attaccandosi col corpo ancora umido e bagnandogli la maglietta. Sospira ancora baciandogli il lembo di pelle del torace appena sopra la stoffa, poi prosegue sul collo, sul mento, aprendo le labbra quando lui china la testa per corrisponderle. Arianna si sente sicura tra quelle braccia robuste, vi si rannicchia come un cucciolo in cerca di protezione. Ad occhi chiusi gli consegna la bocca e la lingua, e Carlos la bacia con dolcezza, provando un misto di sensazioni verso quella ragazza così candida eppure così attraente. Affetto, tenerezza, istinto di protezione, eccitazione… sa solo che si metterebbe contro il mondo per difenderla, sa solo che l’uccello gli sta diventando duro al contatto con quel corpo morbido
Si è interrogato a lungo Carlos sul suo rapporto con Arianna. E’ stato sincero quando ne parlava a Sibylle, sa che non è una storia che possa durare ma, senza imporsi, ha intenzione di goderne ogni istante per quel viaggio così pieno di sorprese per tutti. Stringendola per le spalle la stacca da se, la spinge verso la cabina e lì c’è Jacques, seduto sul letto, che li guarda sorridente. Anche lui si è interrogato, specie dopo quel rapporto a tre non preventivato ed alla domanda amara di Alessandro. Non si pone problemi, non ha intenzione di fare il bastardo, i suoi sentimenti non sono dissimili da quelli del suo amico Carlos. Li vede arrivare contento, guardando lei con affetto e desiderio, ed Arianna si china verso di lui, porgendogli le labbra, incurante dell’accappatoio che si apre mostrando le sue forme.
- Ancora… insieme…. –
Mormora pensando all’oscenità di quel rapporto che l’ha coinvolta.
- Solo se lo vuoi anche tu bambina, solo se lo vuoi… -
La risposta è nelle labbra che si poggiano sulle sue, nella lingua che si spinge in fuori mentre Carlos le toglie l’accappatoio e, da dietro, le prende in mano i seni accarezzandoli
- OOOOHHHHHHHHH SSSSIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII -
L’urlo percorre la barca suscitando reazioni differenti
- Accidenti, era Arianna allora. Ma con chi? Carlos o Jacques? –
Mino è steso sul letto. Natasha, in ginocchio, lo sta succhiando mentre Bibi la prende da dietro. Lei non si scompone, è concentrata sulla doppia sensazione di avere un cazzo nella vagina ed uno in bocca. Marginalmente pensa ad Arianna che si sta divertendo anche lei e questo la eccita ancora di più spingendola ad affondarsi l’uccello duro di Mino in gola.
Questi, sorpreso dall’urlo, lo commenta eccitato e curioso… e lo dimentica presto. Le labbra di Natasha e la sua lingua lo stanno portando verso un orgasmo anticipato a cui si sforza di resistere
Nell’altra cabina Alessandro, steso sul letto e cavalcato da Sibylle, ode lo stesso urlo della notte sulla spiaggia. La sillaba successiva gli fa riconoscere immediatamente la voce di Arianna.. E’ la prima volta che la sente in quel modo, è chiaramente un urlo di piacere e non di dolore. Istintivamente fa per alzarsi. Sibylle lo spinge per le spalle giù sul letto.
- Ssssshhhhh, fermo. La tua bambina non è in pericolo, anzi…. –
Scosso, Alessandro si lascia ricadere giù. Cerca di concentrarsi su Sibylle che gli ha afferrato le mani portandosele ai seni. Sarebbe veramente sconvolto se potesse vedere che sua figlia, in quel preciso istante, si sta dimenando stretta tra i corpi dei due marinai, trafitta contemporaneamente in figa e culo dai loro cazzi, godendo come una pazza.
Solo Jacques e Carlos si svegliano presto il mattino seguente. Non hanno bisogno di poi tanto sonno nonostante le energie spese la notte. Silenziosamente attendono ai loro doveri preparando la Sophie per la partenza. Uno ad uno arrivano anche gli altri marinai e ad ognuno viene assegnato un incarico. Non ne parlano ma sanno che gli incontri notturni e le loro combinazioni non sono più un segreto. Si sorridono amichevolmente mentre lavorano e Ciro canticchia mentre prepara la colazione per tutti
Così, quando Alessandro e Sibylle escono dalla loro cabina, trovano il tavolo già apparecchiato e tutto pronto. Mangiano di gusto, sorseggiando caffè all’americana lei e un forte espresso lui, oziando piacevolmente, senza fretta. Le due ragazze arrivano poco dopo e mangiano con voracità tutto quello che gli viene posto davanti.
- Uff… dovrò mettermi a dieta, rischio di tornare grassa come una balena, ma ho sempre fame -
Natasha si lamenta così, tanto per dire qualcosa, addentando un’ulteriore fetta biscottata con la marmellata. Sibylle non la lascia cadere nel vuoto:
- Normale… quando spendi tante energie di notte –
Un attimo di silenzio segue le sue parole. In quell’attimo succedono due cose contemporaneamente: Natasha quasi si strozza con la fetta biscottata portata alla bocca, Arianna scoppia a ridere afferrando velocemente il tovagliolo per asciugarsi il caffè che le è colato sul mento. Alessandro e Sibylle si uniscono alla risata guardando la scena delle due ragazze e l’ilarità diventa generale. Lo stesso Alessandro non sa trattenere la battuta:
- Mangia figliola… anche tu devi recuperare… -
Lo dice con tono semiserio, sorridendo, guardando la figlia dritto negli occhi. Arianna abbassa gli occhi un attimo, poi li rialza e ricambia lo sguardo con aria umile
- papà… io… -
- No, non c’è problema Arianna, scherzavo. Permettimi di scherzare con la mia adorata bambina che è diventata una splendida donna. Sul serio Ari, non ho nulla da rimproverarti, sei tu che decidi della tua vita -
Alessandro ha pensato a sua figlia prima di addormentarsi, Sibylle già tra le braccia di morfeo che gli poggiava la testa sul petto.
Si è detto che Arianna oramai è cresciuta, non deve rendere conto a lui, specialmente del suo privato e quando non corre pericoli. Conosce Jacques più di Carlos ma sa che sono entrambi persone mature e responsabili, sua figlia poteva fare scelte peggiori. E’ un po’ sorpreso del fatto che lo facciano in tre ma, dopotutto, si scusa e si giustifica a sua volta: Natasha non lo fa con i tre marinai? Non lo ha fatto anche con lui e Sibylle? Così ha deciso di accettare lo status quo, quantomeno per la durata della vacanza.
Arianna guarda il padre e si rende conto che sta parlando seriamente, gli occhi pieni di affetto per lei. Si alza e lo abbraccia stretto.
- Ti voglio bene papà. –
- Anche io bambina mia, anche io… -
L’applauso corale di Sibylle e Natasha li fa staccare leggermente imbarazzati. Arianna torna a sedere e la colazione prosegue. I quattro al tavolo meditano sul fatto che ora ogni cosa è nota e accettata, non c’è bisogno di sotterfugi, magari è meglio evitare la platealità ma tutto o quasi è consentito.
Dopo colazione, la Sophie prende il largo per recarsi verso un’altra isola: Creta. L’idea è di visitare i siti archeologici, fare shopping, prendere dei ricordini, dei regali. Le tre donne si mettono sui lettini come sempre a crogiolarsi al sole allegramente tutte e tre in topless, offrendosi agli sguardi ammirati dei maschi a bordo. Dopo un’ora circa, Sibylle si annoia e si volge verso Arianna, nel lettino di destra mentre Natasha è in quello centrale, per fare conversazione. L’argomento che più le interessa è ovviamente l’avventura notturna. Con tono complice le rivolge la prima domanda pruriginosa.
- Arianna, sbaglio o anche stanotte...? –
Lo dice sorridendo, alzando la mano per mostrare due dita alzate come nel segno di vittoria. Arianna capisce al volo e risponde:
- Sì… non so perché ma con quei due va a finire sempre in quel modo –
Ridacchia anche lei sollevandosi su un gomito verso le altre. Sibylle prosegue:
- E tu Natasha? Ne avevi tre tutti per te… magari … -
Natasha si toglie gli occhiali da sole e alza il busto facendo la faccia inorridita:
- No, no…non ci penso nemmeno. Anzi sono stata contenta che nessuno di loro mi ha chiesto… dietro. –
- Vuoi dire che i tre ragazzi hanno trascurato il tuo bel culetto? Non ci posso credere. –
- Beh, in realtà Mino ha provato a mettermi un dito dentro mentre mi scopava, lui sotto e io sopra, ma mi è bastato muovere le anche per fargli perdere la presa, e non ci ha più provato –
- Non pensare di salvarlo la prossima volta che sei con me e Alessandro… questa notte mi sei mancata, sai? –
La “minaccia” di Sibylle si stempera nel tono addolcito con cui pronuncia l’ultima frase, accompagnandola con una mano che posa sulla pancia della ragazza facendola poi scivolare verso il basso in una carezza lenta. Sinuosamente, le dita si addentrano sotto la poca stoffa del costume, fermandosi a stuzzicare il clitoride. Natasha emette un verso strozzato al tocco sapiente delle dita di Sibylle, sporge in alto il bacino per andare incontro alla mano e in quel momento è il turno di Sibylle, sempre così sicura, di stupirsi. Arianna, dall’altra parte, la imita e le loro dita si incontrano sulla fessura che inizia a inumidirsi.
- Ma…? –
Sibylle rivolge uno sguardo attonito ad Arianna che ricambia con un sorriso. E’ un attimo, gli sguardi dicono più delle parole. Con un sogghigno, Sibylle lascia spazio alla mano di Arianna e scivola più in basso, un ditino curioso che si insinua nello spazio tra le natiche cercando e forzando lievemente il buchino grinzoso. Natasha emette un gemito roco sentendosi penetrare contemporaneamente, davanti, da due dita di Arianna. La schermaglia dura pochi istanti, poi Sibylle ritira la mano imitata da Arianna, costringendo Natasha a protestare:
- Nooohhhh, mi piaceva. –
Un sorriso beffardo accomuna le altre due donne.
Dall’alto della barca, Jacques e Alessandro hanno visto, indisturbati, tutta la scena. Sottovoce Alessandro commenta:
- Ma che cazzo ha questo sole greco? State tutti a pensare sempre a quello. –
Jacques lo prende in giro:
- Perché tu no? Ho sbagliato a capire… tu, Sibylle… la ragazza… ?-
Con un sospiro Alessandro si arrende.
- Hai ragione, non posso certo fare la paternale quando anche io… -
Vedere sua figlia giocare con l’amica non l’ha sorpreso più di tanto. Una volta abituato all’idea che vada a letto con il suo amico Jacques e con Carlos, insieme, non è certo un giochino saffico a sconvolgerlo.
Ignare di tutto questo, le tre donne continuano a scherzare tra di loro e abbronzarsi. Già sono tutte e tre di un bel colorito bronzeo che si sta scurendo sempre più, solo il filo spostato di un costume rivela quanta sia la differenza rispetto all’inizio.
- Ho deciso una deviazione. -
Comunica Alessandro mentre, seduti al tavolo comune, consumano un pasto leggero di pesce e verdure.
- Dovevamo raggiungere Creta, perché è assurdo venire in Grecia e non fare, almeno un po’, turismo “culturale”. Però c’è un’isola, anzi una spiaggia in particolare, che voglio visitare.
- Che isola papà? –
- Cerigo, o Citèra se preferite. Anche qui ci sono diverse cose da visitare. Tralasciando i musei, la fortezza bizantina, o quella veneziana. Però il motivo principale che mi ha indotto è una spiaggia chiamata Palaiopi. –
- Che ha di particolare? –
- Se non lo sapete ve lo dirò al momento, sarà una sorpresa. Scusatemi, forse vi apparirà sciocca questa mia idea ma… ci tengo veramente a visitare quella spiaggia. –
Nessuno fa obiezione, una mèta vale l’altra quando si girovaga per le isole come stanno facendo. La distanza non è enorme, ma nemmeno piccola, e giungono a Diakofti, il porto di attracco, a pomeriggio inoltrato.
Non appena ormeggiata la Sophie, mentre Jacques si occupa della burocrazia, aiutato da Mino e Bibi per rifornire la barca, tutti gli altri scendono a terra dandosi appuntamento ad un ristorante per l’ora di cena. Per le vie assolate, il gruppo si sgrana con Alessandro e Sibylle davanti che guidano tutti alla ricerca di negozi. Dietro ci sono le due ragazze che si guardano intorno incuriosite da ogni cosa che vedono, e per ultimo Mino, che ben presto si trova a dover fare da “facchino” caricandosi pacchi e pacchettini via via che gli altri acquistano qualcosa.
E’ divertente cercare cose caratteristiche da provare e comprare, insieme a cose più turistiche da portare agli amici come ricordo. Il tempo vola e quando è ora di cena si accorgono di essere tutti affamati e si sbrigano verso il ristorante ove trovano Jacques e gli altri appena arrivati.
Su una veranda, gustandosi la fresca brezza di prima sera, fanno onore alle portate di pesce, accompagnandole con un bianco secco di Santorini e concludendo con un assaggio di un liquore alla cannella locale molto apprezzato da tutti. Quando Si alzano dal locale, Mino e Ciro tornano, di malavoglia, ma basta un’occhiata di Jacques a farli andare, alla Sophie per sorvegliarla ed effettuare gli ultimi aggiustamenti e per riportare a bordo gli acquisti. Gli altri, su due auto a noleggio, seguono Alessandro verso la “sua” spiaggia.
- Eccola, la spiaggia di Palaiopi, sotto la luna è bellissima –
In effetti lo spettacolo è notevole. La luce della luna è sufficiente a mostrare le onde che, placide, si spengono sulla sabbia liscia. Qui e là, appena visibili, i segni del passaggio di alcune persone. Poche, vista l’ora tarda, ma è evidente che non sono i soli a conoscere ed apprezzare quel posto.
- Adesso ci dirai cosa ha di speciale? –
Arianna interroga il padre curiosa.
- Secondo la leggenda… è qui che, dalla spuma del mare, è nata Afrodite… la dea della bellezza… e dell’Amore. –
L’annuncio non coglie di sorpresa Jacques e Sibylle, che già lo sapevano. Con disappunto di Alessandro, nemmeno gli altri accolgono la notizia con qualcosa più di uno sguardo curioso.
- Cioè, volevo dire… -
Arianna coglie il momento del padre. Non sa perché per lui sia importante la cosa ma è evidente che si attendeva un altro tipo di reazione. La butta sullo scherzo:
- Capisco… ma qui siamo tre ragazze, chi di noi è Afrodite? –
Poi, con un’improvvisa reminiscenza:
- E se tu sei Paride, a chi darai il pomo d’oro? –
Alessandro resta confuso, comunque grato alla figlia che l’ha tolto dall’imbarazzo. Di fatto, la sua era stata una decisione istintiva. Si è immaginato con Sibylle su quella spiaggia, lei che sorge dal mare come si racconta fece Afrodite. Un modo un po’ infantile per dichiararle il suo “affetto”, accresciuto dalla maggior complicità dei giorni precedenti, senza fronzoli, una dichiarazione vera e propria davanti a tutti. In quel momento si pente della sua idea senonché Sibylle, che ben lo conosce ed ha capito. Intenerita da quel romanticismo quasi adolescenziale, gli si avvicina.
- Vuoi che io sia la tua Afrodite, principe Paride? Dimmelo non con un pomo d’oro ma con un bacio –
Emozionato, Alessandro la bacia mentre gli altri applaudono commossi e divertiti insieme.
- Se devo essere una dea, allora come lei devo nascere dal mare. -
Sibylle si scioglie dall’abbraccio e si dirige verso la battigia. Lentamente, passo dopo passo, si toglie prima le scarpe proseguendo a piedi nudi sulla sabbia soffice; si ferma un istante per sgattaiolare via dalla gonna facendola cadere ai suoi piedi, quindi la camicetta viene abbandonata di lato. Giunta al limite, lì dove l’acqua arriva spumeggiante, si volge verso Alessandro e con gesto veloce si toglie reggiseno e slip e, nuda, corre verso l’acqua tuffandosi non appena è abbastanza alta.
Alessandro è rimasto immobile a guardarla, e così anche gli altri, quasi trattenendo il respiro. Dopo un minuto, Sibylle riemerge dall’acqua e, sempre con una lentezza eterea, fa per uscire, gli occhi fissi su Alessandro.
- psssttt, andiamo via, qui siamo di troppo –
Natasha dà di gomito a Arianna che è rimasta affascinata a guardare la scena. Si riscuote e si muove con l’amica facendo cenno a Jacques, Carlos e Bibi lì vicino. Si allontanano in gruppo di qualche decina di metri, e nel frattempo Sibylle è giunta a due metri da Alessandro. I due si fissano senza riuscire a staccare gli occhi, il mondo intorno è come scomparso per loro. Altri due passi e le braccia di Sibylle si tendono verso la camicia di lui, comincia a sbottonarla.
La scena ha un che di magico per gli astanti che la ammirano senza parole. Come in un muto accordo, si volgono insieme e si allontanano ancora per lasciare ai due innamorati la loro privacy.
- E’ bellissimo –
Commenta Arianna quasi con le lacrime agli occhi per la commozione. E’ felice per suo padre, per quel sentimento che gli ha visto in faccia.
- Sì, anche a me piacerebbe essere Afrodite per qualcuno –
Natasha gli fa eco con voce sognante.
- Voi due, ragazze, siete altrettanto belle, ma per Alessandro c’è di più. Devo dire che è la prima volta che lo vedo così preso da una donna, e ne ho viste passare diverse sulla Sophie, sapete? –
Jacques risponde alle due che sobbalzano. Avevano dimenticato quasi dove erano e con chi, ognuna persa nei propri pensieri romantici.
Le due ragazze si guardano sorridendosi, poi guardano gli uomini fermi poco distante, e ancora si guardano l’una con l’altra. Nella loro testa si concretizza l’idea. Solo un’esitazione per la presenza di persone diverse dagli amanti abituali, Bibi per Arianna e gli altri per Natasha, poi la tentazione prende il sopravvento, la voglia di fare una “pazzia” su quella spiaggia particolare:
- Dai, facciamolo –
Natasha invita l’amica e insieme iniziano a spogliarsi con lentezza, ammirandosi tra di loro e guardando l’effetto che fanno sui tre uomini man mano che gli abiti cadono. Orgogliosamente nude, corrono verso l’acqua, si tuffano, giocano tra di loro a schizzarsi e infine, con un brivido sulla pelle, tenendosi per mano, escono camminando verso gli uomini in attesa.
- Non una, ben due ragazze bellissime che escono dal mare, Afrodite stessa sarebbe invidiosa. –
Jacques, con tono ammirato, commenta lo spettacolo che gli si offre. Gli altri annuiscono convinti, senza parlare. Giunti davanti a loro, è naturale per le ragazze rivolgersi a chi già conoscono bene: Natasha si accosta a Bibi che la cinge tra le braccia e la fa spostare su una roccia piatta poco distante, così da evitare il fastidio della sabbia finissima. Arianna è indecisa tra Jacques e Carlos. Lancia un gridolino sorpreso quando i due la sollevano di peso, insieme, portandola verso la stessa roccia piatta.
Adagiate sulla tiepida e dura superficie, le due ragazze guardano gli uomini, in piedi, spogliarsi in fretta, mostrando i loro membri già parzialmente eretti. Per Natasha non è una novità ma Arianna emette un verso stupito vedendo l’uccello di Bibi. Non è “mastodontico” come la vulgata descrive il sesso dei neri, ma è comunque più grande di quelli di Jacques e Carlos che non sono esattamente minidotati. Affascinata, Arianna allunga la mano per toccarlo, accertarne la realtà. Lo sente inturgidirsi sotto le dita fino a svettare dritto, leggermente piegato verso l’alto. Natasha non è rimasta a guardare: accettando lo scambio, a sua volta si è messa tra Jacques e Carlos massaggiando i loro cazzi e portandoli alla completa erezione. Ha imparato da poco ma sa come trattare due uccelli insieme: tenendone uno per mano, avvicina la bocca all’altro, usando la lingua per conoscerlo, scoprire il nuovo sapore, e poi imboccandolo per una breve succhiata prima di dedicarsi all’altro, alternandosi con bocca e mano, provando a leccarli insieme. Jacques e Carlos si sorridono vedendo la testa della ragazza muoversi sui loro inguini, è una piacevole diversione per i due amici.
Insieme guardano Bibi che tiene la testa di Arianna senza forzarla mentre lei fa avanti e indietro ritmicamente. Ben presto i tre uomini emettono dei versi di godimento, stimolando ancora di più le due ragazze.
Quando non ne può più, quando la voglia di sentirsi penetrare, scavare nell’intimità diventa irresistibile, Natasha si sposta tirando giù Jacques, costringendolo a stendersi e salendogli sopra. Un sospiro deliziato le sfugge sentendosi aprire, un sospiro che smorza riprendendo in bocca il cazzo di Carlos. Di fianco, Arianna ha fatto lo stesso con Bibi. Gli è salita sopra, ha allargato le cosce e preso il cazzo nero in mano. Con cautela, se lo strofina all’ingresso della vagina già bagnata di voglia, poi lo punta e con decisione scende col bacino sentendolo entrare. Si ferma con un mugolio e poi prosegue, fermandosi e continuando fino a che non lo sente completamente dentro di se. Solo allora inizia a muoversi, dondolando avanti e indietro, prendendosi i seni con le mani e stuzzicandosi i capezzoli.
Carlos, dall’alto, si gode la lingua e la bocca, nuove per lui, di Natasha per qualche minuto, poi si sposta di lato, un passo, giusto per arrivare a portata di Arianna che, contenta, lo imbocca di gusto.
Passano altri minuti, gemiti e sospiri si allargano nella notte. Arianna ha già goduto una volta sentendosi riempita come non era abituata; sotto di lei Bibi si muove a un ritmo costante facendola sobbalzare. Nel momento in cui il cazzo di Carlos le sfugge dalle labbra, ode il mugolio di piacere di Natasha. Si volta, la vede sopra Jacques muovere velocemente il bacino avanti e indietro mentre gode, e un’idea le spunta improvvisa. Si divincola da sopra Bibi, si lascia cadere di lato, proprio di fianco alla coppia formata da Jacques e Natasha. Bibi e Jacques la guardano sconcertati finché non la vedono accostarsi alla schiena dell’amica, appoggiarvi le mani per guidare il movimento e, rapida, umettarsi l’indice in bocca facendolo poi sparire tra le curve posteriori esposte.
Un gemito roco esce dalle labbra di Natasha che si sente penetrare nel culetto da quel dito. Le serve un attimo per abituarsi, per rendersi conto che quel dito aumenta il piacere datole dal membro di Jacques che continua a penetrarla davanti. Spinge la testa indietro Natasha, arcua la schiena e geme ancora. Ha appena goduto ma già sente di nuovo crampi di piacere al basso ventre. Appoggiando le mani sul petto dell’uomo, facendo forza su queste, si muove avanti e indietro sporgendo il sedere per favorire l’intrusione dell’amica. Non vede Arianna muovere la testa come per dire sì verso Jacques, per fargli capire le sue intenzioni, né quando si gira verso Carlos invitandolo, con un altro cenno, a prendere il suo posto.
In un istante, Natasha avverte il vuoto dentro di se per il dito di Arianna che fuoriesce, poi si sente alzare e tirare indietro a quattro zampe, perdendo il contatto anche con l’uccello di Jacques. L’istante dopo sente due mani aprirle le natiche, una lingua scivolare nello spacco e spaziare dalla vagina all’ano. Volgendo la testa, vede Carlos che le ha immerso la testa nel suo culetto. La sua lingua gli da brividi, un piacere diverso rispetto al duro membro dell’altro ma ugualmente delizioso. Si accorge che Jacques si è mosso a sua volta tirandosi in su e ora il suo cazzo le sbatte sul volto ansioso di essere coccolato. Con un mugolio di assenso, Natasha lo accoglie tra le labbra e usa la lingua per renderlo scivoloso, stuzzicandolo per tutta la lunghezza. Bibi, nel frattempo, si è portato dietro Arianna accoccolata per terra, insieme guardano la scena degli altri tre, lui le pone una mano tra le cosce masturbandola lentamente.
Carlos è lento e metodico nella sua opera, fa scivolare la lingua sul taglio, sullo spazio che separa i due buchini, soprattutto sul piccolo ano che riempie di saliva, tentandolo con la lingua indurita, sentendolo diventare più morbido, ricettivo. Natasha geme a bocca piena sentendosi vicina ad un nuovo orgasmo. E’ quel che attendeva Carlos che si alza facendo cenno a Jacques. Questi tira a se la ragazza scivolandole di nuovo sotto, sordo al lamento di protesta di lei, cercandole e penetrandole la vagina con un unico gesto sciolto. E’ lui che la muove sopra di se, fino a quando non inizia a muoversi anche lei, quindi la tira ancora facendola inclinare in avanti, esporre il culetto a cui Carlos si avvicina tenendosi il membro per mano, puntandolo sul forellino grinzoso.
In quel momento Natasha ha un brivido di paura. Ha capito cosa stanno per farle e cerca di muoversi, di sottrarsi, senza esito per la forte stretta di Jacques.
- No, non voglio…. no Carlos, lì no –
E’ una preghiera più che una protesta, proferita senza urlare, con tono quasi rassegnato. Si muove ancora cercando si spostarsi, di impedire all’uomo di centrare il bersaglio. Nell’orecchio sente la voce dell’amica, il suo braccio sulle spalle che la spinge in basso, la sua mano che si insinua tra i corpi uniti raggiungendole e carezzandole il clitoride.
- Rilassati Nati, è solo un attimo, poi ti piacerà come è piaciuto a me. –
Arianna si è sporta in avanti abbracciando l’amica, vincendo le sue ultime resistenze.
Natasha si immobilizza, trattiene il respiro nell’attesa di ciò che sa ineluttabile. Sente una pressione sull’ano. Poi una spinta lenta e costante. Si sente aprire e, presa aria tutta d’un fiato, urla:
- AAAAAHHHHHHHH –
Arianna accelera le carezze sul grilletto, i due uomini si bloccano per darle il tempo di abituarsi, il grido diventa un gemito costante, più alto quando Carlos spinge entrando un altro poco, più basso quando si ferma ancora. Così, a più riprese, fino a che entrambi i cazzi sono profondamente piantati in lei.
Natasha non riesce a respirare bene, ha avvertito dolore ma già è passato lasciando la sensazione di essere enormemente dilatata; la coscienza di avere due cazzi dentro di lei per la prima volta le si para davanti agli occhi, si vede presa così come ha immaginato l’amica quando le ha raccontato. Il ricordo di lei, di quello che le ha detto, la spinge a aspettare, di attendere le sensazioni che lei le ha descritto, e queste arrivano lentamente, come un flusso di marea, partendole dagli orifizi violati e invadendole la pancia, correndole lungo la schiena fino a arrivarle al cervello.
- AAAAAHHHHHHHH –
Questa volta il grido è diverso seppur uguale, manifesta le prime sensazioni di piacere che la invadono.
Arianna, vedendo che l’amica sta cominciando a prenderci gusto, si sposta indietro trovando il corpo, e soprattutto il cazzo, di Bibi pronto ad accoglierla. Con un sospiro di apprezzamento si lascia penetrare, entrambi inginocchiati sulla roccia, lei sopra di lui che assapora centimetro per centimetro il cazzo nero che la apre. Si muove piano, eccitatissima dalla visione dell’amica stretta a sandwich e sente anche lei brividi di piacere correrle per la pelle. Quando Bibi esce per spostarsi di due centimetri e spingere ancora, Arianna non si ribella ma corre con la mano a impugnare il cazzo sentendolo durissimo. E’ lei stessa che se lo guida dentro, fermandosi quando sente fastidio, riprendendo quando si sente rilassata. Non le dà molto piacere l’uccello nel culo, le dimensioni sono troppo maggiori di quelle a cui è abituata; il piacere che la invade è più per empatia di quello che la sua amica, finalmente, sta provando così come lei sa bene. Però, quando Bibi cambia nuovamente, e Natasha si agita scomposta tra i due uomini, Arianna si lascia andare sentendo il godimento crescerle dentro, con Bibi che si muove avanti e indietro come un metronomo.
- SSSSIIIIIIII… NON SMETTETE, NON FERMATEVI…… PIU’ FORTE, DAIIIIIIII –
L’urlo improvviso di piacere di Natasha sconvolge tutti quanti. Finalmente sta provando quello che ha provato Arianna, i suoi sensi sono infiammati, le gira la testa, sente i cazzi entrare e uscire da lei con forza e chiede di più, urlando e lasciandosi poi cadere a corpo morto sopra Jacques. Arianna gode nello stesso momento, sentendo l’amica gioire. Senza urlare come lei ma agitando i fianchi sopra Bibi il quale da altri colpi più forte che può e poi si abbandona al proprio piacere riempiendole la vagina di seme bollente.
Natasha si riprende due minuti dopo. Ha sentito distintamente i getti liquidi e caldi dei due uomini dentro di lei che le hanno donato altri spasmi di piacere. Si sente senza forze, incapace di districarsi da quell’intreccio. Quando i due uomini lo fanno per lei e si ritrova distesa sulla roccia, di fianco trova la sua amica nelle stesse condizioni. Le due amiche si sorridono, i volti vicini, segnati dal piacere, le due bocche si uniscono in un bacio privo di libidine o quasi ma pieno di tenerezza e condivisione, e poi si alzano dirigendosi verso l’acqua per lavarsi via i segni ma non il ricordo di quei momenti
- Questa è Natasha –
Sulla spiaggia, poco distante, Alessandro e Sibylle hanno fatto l’amore con passione, incapaci di staccarsi anche dopo aver goduto.
Quando sentono l’urlo Alessandro ritorna con la mente a un’altra spiaggia, un’altra isola, a sua figlia. Sibylle lo stringe al suo corpo tranquillizzandolo anche se non ce ne sarebbe bisogno perché lui ha accettato la situazione. Mutuamente, decidono di rivestirsi, non senza aver fatto un bagno veloce nell’acqua ancora calda, e di attendere lì il ritorno degli altri. Passano il tempo seduti e abbracciati, lui dietro e lei davanti, la schiena appoggiata al suo petto, guardando le piccole onde frangersi pigramente sulla battigia.
Quando vengono raggiunti dal resto del gruppo si alzano e tutti insieme tornano verso le auto. Non dicono una parola, non ce ne è bisogno: Alessandro e Sibylle davanti, abbracciati, dietro le due ragazze, le mani unite in una stretta amichevole, in coda i tre uomini che guardano con affetto e possesso i due culetti che si muovono lì davanti.
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