L'Estetista Cap.5

di
genere
dominazione

siamo Carla e Paolo una coppia di Roma, rispettivamente di 56 e 57 anni, stiamo raccontando le nostre storie vissute da quando avevamo 18 anni, io Carla vi ringrazio per i commenti sempre graditi:

La sera tornai a casa e avevo il culo dolorante in tutti i sensi, feci un doccia e provai a mettere un dito sul buchetto, sentii che era osceno, arrivò mio marito e come al solito iniziò a toccarmi, e mi disse giochiamo anche stasera? Risposi si tesoro, con tono autoritario gli dissi, non mi toccare vai a lavarti e torna in cucina nudo….
Lo feci cenare nudo, ogni tanto gli toccavo il pisellino, e lo provocavo, nel letto a luci spente gli dissi che non doveva toccarsi, dovevo eccitarlo al amassimo, quindi gli dissi che oggi Olga per la prima volta mi aveva vista nuda e mi accarezzò le spalle e mi disse che avevo una pelle favolosa, lui mi disse amore ti ha solo toccato la schiena? Risposi anche le chiappe, gli presi il pisellino in mano e venne subito….mi disse amore sei fantastica, gli risposi che lo amavo e che dovevo parlargli e la mattina successiva gli dissi:
che avevo una relazione con Olga, in pratica ero la sua schiavetta, la cosa mi piaceva e mi faceva eccitare da morire, gli raccontai tutto, volevo dirtelo subito ma Olga mi ha costretto a dirtelo solo oggi dopo 2 mesi, se vuoi interrompo subito altrimenti vado avanti, lui mi disse amore devi fare ciò che vuoi, sei libera, importante che non mi lasci, amore io non ti lascerò mai sei l’uomo della mia vita, aveva il cazzetto dritto, vedo che la cosa ti ha eccitato, si amore mi rispose.
Lo presi per la mano e lo portai nel letto, gli salii sopra e misi il cazzetto nella mia fica, poco dopo mi venne in fica, lo feci abbassare e glie la feci leccare, poi lo feci nuovamente risalire e gli dissi se volevamo fare un gioco.
Mi rispose che gioco? Che nel nostro gioco. io ero la sua padrona e che avrebbe dovuto fare tutto quello che gli avrei chiesto, io sarei stata libera di fare ciò che volevo con Olga e altre persone e che poi gli avrei raccontato tutto.
Raccontai tutto alla signora e Olga e mi disse che dopo le feste di Natale mi avrebbe fatto conoscere il marito Beppe.
La signora parti per la germania e tornò dopo un mese, durante quel periodo sentivo la sua assenza, mi mancava e non vedevo l’ora che tornasse.
Ricordo che erà metà gennaio e la signora Olga tornò dalla germania, mi chiamò al telefono e mi disse se potevo andare da lei a preparare la stanza di lavoro che la settimana dopo aveva parecchie clienti, gli dissi subito di si, la sera entusiasta lo dissi a mio marito, era eccitato anche lui, perché sapeva che la sera gli avrei raccontato tutto, voleva fare sesso, gli imposi di farsi una pippa pensando a quello che mi avrebbe fatto.
Arrivai a casa della signora, mi baciò con un lungo e profondo bacio, mi raccontò della sua vacanza e poi volle sapere come andava con mio marito, gli raccontai tutto e mi disse che era molto contenta di come avevo preso in mano la situazione e come mio marito stava entrando mentalmente nel ruolo di sottomesso.
Mentre pulivamo la stanza di lavoro, sentii aprire la porta di casa, la signora mi disse che era il marito, e che avrebbe ripreso a lavorare il lunedi successivo.
Me lo presentò, era un uomo alto, robusto, capelli corti e neri, occhi neri, accento calabrese, si presentò e mi baciò sulle labbra, accarezzandomi il culo, io come al solito indossavo il solito grembiule e facevo la mia porca figura.
Ricordo che pranzammo tardi, quel giorno non successe nulla di particolare e la signora mi disse se potevo venire anche il giorno dopo.
La sera raccontai ul tutto a mio marito che come al solito si eccitò e gli feci fare l’ennesima pippetta.
Il giorno dopo eravamo sole, non c’era molto da fare, la signora mi fece stendere sul lettino e iniziò a farmi un lungo e sensuale massaggio, poi mi portò in camera da letto, e iniziò a baciarmi, torturarmi i capezzoli, stringermi le tette, poi con la mano mi toccò la fica e mise un dito dentro, mi piaceva stavo godendo, poi si tolse anche lei il grembiule, il reggiseno e con i suoi capezzoli iniziò a passarli sul mio clitoride, ero al settimo cielo….poi iniziò a leccarmela….con le labbra mi succhiava il clitoride e con i denti lo mordicchiava, ero in estasi volevo godere, poi mi Sali sopra e iniziò nuovamente a mordermi i capezzoli, gli dissi che volevo godere, che non riuscivo a trattenere l’orgasmo, allora mi girò e iniziò a sculacciarmi e mi disse, schiava devi fare silenzio, poi mi mise un dito in fica e con i miei umori mi bagno il buchetto del culo, e disse, senti come si è ristretto e mi mise un dito in culo, lo infilò tutto e iniziò a muoverlo internamente, mi ordinò che se volevo godere, dovevo farlo solo con il dito nel culo, iniziai a pensare che avevo un pisellone dentro, nel mentre la signora iniziò nuovamente a sculacciarmi, piacere e dolore si mischiavano, iniziai a tremare e venni urlando dicendo alla signora che ero la sua serva e schiava.
Mi fece alzare e mi disse, andiamo a preparare il pranzo che oggi a tavola ci sarà anche mio marito.
Arrivò Beppe, mi salutò con il solito bacio e una palpatina alle chiappe, mi scostati leggermente perché sentii dolore e mi disse, vedo che Olga ti ha punita….poi disse alla moglie se poteva fare una doccia prima di pranzo oppure era già pronto, Olga disse vai tesoro, sarà pronto tra una mezz’ora, Beppe mi disse, vieni Carla ad insaponarmi la schiena per favore…finii di apparecchiare, guardai la signora che mi disse vai tesoro se io sono la tua signora padrona, lui è il tuo signore padrone.
Tremavo….al solo pensiero di una sculacciata di Beppe, andai in bagno, Beppe era già nella doccia e mi disse attenta a bagnarti, prendi la spugna e insaponami, iniziai ad insaponare tutta la schiena mi disse anche le chiappe e le gambe, poi si girò e rimasi folgorata da un cazzo enorme, era moscio ed arrivava quasi a metà coscia, iniziai a pensare che era molto più grande e più largo di quello del professore, e non feci neanche paragone con quello di mio marito, pensai se me lo mette mi squarta la fichetta.
Beppe mi disse tesoro ora insaponami davanti non vergognarti, presi in mano quel pisellone e iniziai ad insaponarlo, insaponai anche le palle, era enormi…immaginai quanto sperma potessero contenere, chiusi gli occhi e iniziai ad ansimare, Beppe mi disse perché ero agitata, gli dissi che mi vergognavo (mentivo, volevo quel cazzo, però ne avevo timore), Beppe mi disse ora mi sciacquo e passami l’accappatoio e torna dalla signora.
Tornai in cucina, la signora mi disse tutto bene cara? Risposi si, entrò in cucina Beppe, aveva ancora l’accappatoio addosso, quell’uomo mi metteva soggezione e timore, mangiammo, Beppe mi chiese cosa facevo nella vita, quanti anni avevo, mi chiese di mio marito e che lavoro faceva, poi feci il caffè e fumammo una sigaretta, poi Beppe si alzò e andò sul divano, la signora lo raggiunse e mi disse quando hai terminato vieni di in sala.
Finito di pulire la cucina, andai in sala, Beppe mi disse di sedermi sulle sue gambe, e iniziò a toccarmi i seni e dire alla signora che aveva scelto bene e che aveva esaudito ogni suo desiderio visto che erano anni che cercava una bella ragazza/signora da sottomettere e la baciò.
Senti il suo cazzo premere sulle mie chiappe, provai a muovermi e Beppe mi strinse i seni e mi disse che dovevo stare ferma, e, che mi fossi mossa nuovamente mi avrebbe sculacciato…
Rimasi immobile, quel pisello mi pigiava sul culo, mi piaceva, sentivo i miei umori scendere dalla mia fica, Beppe mise una mano e disse, senti la troia come si bagna…., la signora, disse a Beppe caro è sempre bagnata…..
La signora disse a Beppe, vado a coricarmi mi segui? Rispose si tesoro, Beppe mi disse tu rimani qui in piedi.
Non saprei dire quanto tempo rimasi in piedi, mi facevano male le gambe, poi la signora mi chiamò, andai in camera e stava cavalcando il marito, mi disse vieni qui e leccami il culo, e non ti toccare troia… iniziai a leccargli il culo, avevo davanti a me il pisello di Beppe, bello, nodoso e duro come il marmo, che faceva su e giù nella fica della signora, istintivamente leccai il cazzo di Beppe che se ne accorse e lo disse alla signora che si alzò di scatto e mi diede uno schiaffo forte sulle tette, sentii un dolore lancinante, poi disse al marito di sculacciarmi, chiesi ad alta voce perdono, la prego signora suo marito mi farà male, mi disse che non era la prima volta che disubbidivo agli ordini, mi fece mettere in piedi e Beppe iniziò con forza a sculacciarmi, non resistevo, mi bruciavano le chiappe, poi la signora disse al marito di smettere e gli disse di mettermi un dito in fica, ogni dita erano lunghe come il pisellino di mio marito, mi spinse con forza il dito e sobbalzai e Beppe disse alla moglie che ero un lago, lo fece smettere perché altrimenti ci avrei preso gusto, la schiava deve soffrire…
Poi mi portarono in bagno e fui obbligata a leccare la fica della signora dopo che fece pipi, poi fu la volta del pisellone di Beppe che dovetti asciugare solo con la lingua.
Mi fecero stare seduta per terra con la schiena poggiata alla vasca fine a quando non andai via.
La sera, raccontai tutto a mio marito, ero distrutta, feci vedere le chiappe e lui disse amore sono rosse violacee, si amore questo perché ho disubbidito….
Il giorno dopo era un venerdi, arrivai a casa della signora, andai nella stanzetta per spogliarmi quando la signora mi disse, se andavo dalla signora Maria a prendere un paio di pantaloni del marito.
Maria era solo, quando mi vide mi baciò e mi disse, tesoro vestita non ti avevo mai vista, avevo un completo nero con camicia grigia lo stesso colore delle scarpe, sotto ovviamente ero nuda, avevo solo reggicalze e calze, mise la mano sotto il vestito e mi accarezzò la fica, sei sempre bagnata tesoro, tirò su il vestito e prese con due dita strinse il clitoride e mi piegai dal dolore, continuò a premere, stavo per godere quando ad un tratto smise, mi diede i pantaloni di Beppe e andai via.
Salii dalla signora e mi venne ad aprire Beppe, mi salutò con un bacio sulla guancia e mi palpò il culo…
Dissi alla signora che andavo a cambiarmi., mi disse di spogliarmi e di aspettarla in ginocchio ai piedi del letto, rimasi li non so per quanti minuti, quando entrarono in stanza, mi ordinò di spogliarli, Beppe si mise a pancia in sotto e la signora seduta sul bordo del letto, mi chiamò e mi disse di salire sul letto e iniziare a massaggiare la schiena di Beppe con, mani, tette e fica, poi mi prese la testa e la mise sul culo di Beppe e mi ordinò di leccargli il culo, nel mentre la signora mi masturbava, quel trattamento mi piaceva, pensai dentro di me che sarebbe stata una giornata indimenticabile, la signora poi iniziò a infilarmi un dito e a scoparmi, stavo godendo, mi disse non venire altrimenti ti punisco e faccio venire maria, che hai visto come gode a punire le persone, (maria era sadica, mi faceva paura), era un supplizio, mi bagnavo in continuazione, poi tolse il dito, Beppe si girò e vidi il suo cazzo a due cm dal mio viso, la signora mi disse leccalo tutto e lecca anche le palle senza toccarlo con le mani, iniziai dalle palle che erano due pesche, poi iniziai a leccargi il cazzo, partendo dalla cappella, fino a raggiungere la base del cazzo, lo immaginavo dentro di me, lo desideravo, non so per quanto tempo andai avanti, poi la signora mi tolse da quel palo e iniziò a fare un pompino al marito e mi disse leccami la fica, lei era a pecorina e io dovetti mettere il viso sotto di lei, mi strusciava la sua fica sul mio viso, mi ordinava di infilargli la lingua dentro, di ciucciare il suo clitoride, stava raggiungendo l’orgasmo e si alzò, tutta nuda disse andiamo che pranziamo.
Mentre pranzavamo mi obbligarono a ad andare sotto il tavolino e a leccare la fica alla signora ed a leccare il cazzo del marito, ero ai loro ordini, finimmo di pranzare, e, mentre rimettevo a posto la cucina, iniziai a pensare che ero la schiava e la serva di una coppia, senza farmi accorgere, mi toccai la fica, le labbra e il clitoride e mi facevano male per quanto era/erano gonfie, smisi subito, mi scappava la pipi andai in sala dalla signora e chiesi il permesso, mi accompagnò Beppe, e mentre facevo pipi, mise la sua cappella davanti alla mia bocca, mi ordinò di tirare fuori la lingua e laccarla, arrivò anche la signora e disse a Beppe se gli piacevo, rispose che aveva fatto un bel lavoro…..la signora disse al marito anche del trattamento che io stavo facendo con mio marito, Beppe sorrise.
La signora mi fece il bidet e andammo di nuovo in camera, mi ordinò nuovamente di leccare il cazzo del marito, e quando fù bello duro mi disse ora stenditi sopra con le gambe chiuse, in pratica avevo il cazzo di Beppe che faceva su e giù tra le mie gambe strusciando la fica, era magnifico, Beppe disse, questa troia mi ha lavato il cazzo per quanto è bagnata, mi prese per i capelli e mi baciò con la lingua, mentre mi baciava la signora iniziò a darmi delle sculacciate sul culo, poi iniziò Beppe, erano forti e decise, dolore e piacere nella mia testa si davano il cambio, la signora poi disse al marito di smettere, mi tirò su e mi disse ora a cavalcioni fai entrare piano piano il cazzo, devi usare la fica come useresti la bocca, fai entrare solo la cappella, su e giù senza raggiungere l’orgasmo, sentirai il cazzo indurirsi sempre di più, sentivo la cappella dentro la fica, sembrava un pezzo di marmo, mi bagnavo in continuazione, ad un certo punto siamo rimasti da soli, continuai a fare su e giù, Beppe si godeva quel su giù e mi diceva che ero una gran troia, mi disse se gli piaceva essere la loro schiava, schiava della fica della signora e del suo cazzo, dissi si mi piace, pensa quando ti vedrà quel cornuto di tuo marito….gli dissi che non vedevo l’ora….e che se lo sognava un cazzo cosi grande, avevo la fica che era un lago, Beppe con i miei umori mi bagnava il culetto, ci passava il dito sopra, era stupendo, tornò la signora, si mise alle mie spalle e mi bendò, poi si mise di lato e iniziò a palparmi le tette e stringermi i capezzoli, non ragionavo più, dovevo trattenermi a raggiungere l’orgasmo, la signora mi disse ora sentirai i capezzoli che ti faranno più male, non preoccuparti e non urlare, ora ti metterò una molletta su ogni capezzolo, sentirai dolore all’iniziò poi ti piacerà, non riusci a pensare neanche al dolore che potevo provare che sentii da dietro la schiena una mano che mi prese il capezzolo e mise la molletta sul mio capezzolo e tirò, non era la signora era qualcun altro, pensai a maria (la sadica del terzo piano), poi toccò all’altro capezzolo, era un dolore lancinante, poco dopo passò, ogni tanto la molletta veniva tirata e il dolore tornava, dolore e piacere, non ragionavo più, non riuscivo a capire a pensare, quando la signora mi fece abbassare di più la schiena verso il marito, sentivo le mollette toccare il petto di Beppe, la signora iniziò a mordermi il lobo dell’orecchio e simultaneamente sentii qualcosa che mi piagiva dietro il buchetto, la signorà mi tranquilizzò e mi disse che era un giocattolino che aveva portato dalla germamia, era un fallo finto di piccole dimensioni, maria iniziò a farlo entrare e fare su e giù, pregai la signora di farmi raggiungere l’orgasmo, la signora mi disse ora ti farò raggiungere orgasmi che forse non proverai mai più in vita tua, e mi dissi:
e’ vero che sei la mia cagna, schiava, troia e io sono la tua padrona e potrò farti scopare da chi voglio io, e che il tuo corpo e la tua mente è solo mia? Risposi siiii signora faccia di ciò che vuole, la supplico mi faccia godere, il cazzo finto dietro era entrato tutto, la signora mi disse ora puoi scendere con la tua fica sul cazzo di mio marito, scesi e sentii che il cazzo aderiva alle pareti della mia fica, era troppo grande, considerando che avevo anche un cazzo finto in culo, inizia a tremare e a godere, il piacere e il godimento aveva superato il dolore, mi tolsero il cazzo finto dal culo e a cavalcare quel cazzo favoloso, urlavo come una forsennata che la signora mi dovette togliere la benda e metterla sulla mia bocca per quanto urlavo, maria da dietro mi sculacciava, la signora mi schiaffeggiava le tette, guardavo Beppe che sorrideva per il piacere che provavo, le sue mani erano sui miei fianchi, maria venne davanti a me mise il cazzo finto che avevo in culo in bocca e mi disse puliscilo, non mi fece schifo anzi, immaginai il cazzo di un altro uomo, mi sentivo svenire, non riuscii a capire quante volte ero venuta, Beppe ancora non era venuto, gli dissi ti prego inondami la fica, mi rispose che prima di venirmi in fica dovevo subire l’ultima umiliazione, la signora disse ok ora basta scendi dal cazzo di mio marito, mi fece guardare allo specchio ero oscena, avevo le calze fradicie, le mollette sui capezzoli, le tette arrossate, la fica gonfia e le chiappe rosso fuoco, mi portarono in bagno, mi fecero mettere a pecorina nella vasca, maria mi diede il cazzo finto e mi ordinò di infilarlo tutto nel culo, poi arrivò Beppe, mi tolse il cazzo finto dal culo e mise il cazzo nella fica, gli dissi di fare piano che non ero abituata a quelle dimensioni, disse troia non sei padrona della tua fica, mi penetrò cosi violentemente che sentii un forte dolore, sembrava che mi stesse sverginando, prima sul letto non era stato cosi doloroso, iniziò a scoparmi, il suo cazzo mi arrivava fino all’utero, stavo nuovamente godendo, poi tolse il cazzo e inizia a schizzare dalla fica, dissero, guarda come schizza, la signora disse al marito, ti ricordi anche la lei di quella coppia che si chiamava silvia schizzava, quella però era una ninfomane, lei è solo una serva e schiava, ad un certo punto sentii accelerare l’avanti e indietro di Beppe, mi spinse fino in fondo il suo cazzo e mi scaricò non so quanta sborra in fica, iniziai nuovamente a tremare e a sussultare il mio corpo non si fermava, venivo in continuazione, sentii il cazzo di Beppe perdere consistenza nella fica lo tolse e lo ripuli passandolo sul mio buchetto del culo e venni nuovamente,, mi fecero stare con il culo all’insù per qualche minuto, mi fecero poi alzare, chiesi alla signora se potevo farmi una doccia, rispose no, stasera tornerai a casa cosi, e fatti lavare con la lingua dal cornuto di tuo marito, poi lunedi mi racconterai. Ero inguardabile, avevo le calze bagnate il trucco andato, i capelli arruffati, cercai di darmi una sistemata ma non cambiò molto, mi vestii e tornai a casa.
scritto il
2020-04-27
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