Suor Camelia

di
genere
prime esperienze

Nel mio paese esisteva diversi anni fa un convento dove albergavano solo suore. Per motivi di lavoro avemmo la necessità di accedere nel loro recinto e chiesi il permesso di entrare. Mi fecero accomodare in un salottino in attesa della madre superiora che dopo 10 minuti arrivò stancamente. Le spiegai il motivo, chiamò un'altra suora (suor Camelia) e mi fece accompagnare. Suor Camelia era molto simpatica, aveva un dialetto romagnolo ed era molto spigliata.
Mi accompagnò illustrai il lavoro da fare passarono venti minuti di piacevole dialogo e mi guardava fisso negli occhi, salutai e mi obbligò a tornare dalla madre superiora.(Così voleva essere chiamata). Ci fu la necessità di tornare per circa 20 giorni quindi entrai in amicizia co suor Camelia che qualche mattina venne accompagnata da un'altra suora (suor Angelica) e gioco forza entrai in confidenza anche con lei.
Una mattina mentre aspettavamo l'arrivo di alcuni materiali ci sedemmo su una panchina ed iniziammo un discorso sui comportamenti delle ragazze in genere. Scoprii un altro mondo, sapevano tutto, fino a quando arrivammo a parlare di sesso. Suor Camelia cambiò voce e mentre parlava aveva gli occhi socchiusi e mi rivelò che , in modo particolare, lei e suor Angelica che erano compagne di cella oltre ai periodi di preghiera avevano avevano anche quelli di fervore verso il sesso e non erano le sole. Di loro due mi illustrò perfettamente cosa facevano alcune notti sempre con la paura di essere scoperte perché avevano la disposizione di non chiudere la cella a chiave. Il cazzo cominciò a fare capolino dalle mutande fino all'erezione completa. Ero seduto in mezzo a loro e suor Camelia mi accarezzo la protuberanza e disse: Non so cosa faremmo se potessimo avere un cazzo durante le nostre effusioni. Chiesi se fosse stato possibile farmi entrare oltre l'orario di lavoro ma la paura era tanta e non se ne fece nulla, mi chiesero di procurare
due cazzi di plastica, specificò non troppo piccoli, perché si arrangiavano con zucchine e carote che non erano il massimo dell'igiene e vollero dei preservativi. Dico ma allora viene qualcuno? No rispose, ma solo per simulare la presenza di un uomo.
Procurai i materiali richiesti, la mattina li consegnai. Si divisero la strumentazione e nascosero il tutto sotto le tonache. Il giorno successivo mi accompagnò solo suor Camelia, mi raccontò che avevano trascorso una notte masturbandosi mille volte e che suor Angelica, simulando il mal di testa, era rimasta a letto con il cazzo di plastica infilato nella figa.
Entrai tanto in amicizia con loro, al punto che dopo i rapporti di lavoro, mi facevano entrare ogni volta che volessi, addirittura mi utilizzavano per alcuni servizi. Mi affidavano un furgoncino con cui andavo a caricare la spesa e spesso con me veniva veniva suor Camelia ed a volte anche suor Angelica. Mi confidavano che avevo ridato loro la vita. Proposi di lasciare la tonaca ma per i loro cattolicissimi genitori non potevano.
Una mattina seppi che la superiora stava poco bene ed approfittai dello scarico della merce in magazzino per abbracciare suor Angelica e metterle la lingua in bocca. Si inginocchiò ed ingoiò il mio cazzo facendomi venire in un momento.
Lo stesso trattamento la settimana successiva riservai a suor Angelica. Mi chiesero di trovare il modo per essere scopate. Chiamai un mio amico che viveva solo e gli dissi se voleva scoparsi una suora. Mi prese per matto ma organizzammo tutto per una mattina durante la spesa. Non avevamo tanto tempo a disposizione ma ci scopammo a dovere le due suore che per poco non morivano dal piacere. Continuai le frequentazioni per qualche tempo ancora ma queste stronze evidentemente ne avevano parlato con qualche altra suora e la voce si sparse. Rinunciai totalmente ai servizi ed alle visite e seppi in seguito che le due furono allontanate e trasferite in altra località.
scritto il
2022-01-24
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