Lavori in parrocchia
di
goldenoro69$
genere
prime esperienze
Nella chiesa del mio paese morì il vecchio prete che fu sostituito da don Vittorio. Un prete giovane con idee all'avanguardia. Attirò in chiesa tutto il paese, Uomini, donne, ragazzi era un organizzatore formidabile di attività ricreative. Mi capitò di comprare un colbacco che spesso portavo. Lo vide e lo volle subito. Girava sempre con quel cappello.
Alcune donne cadevano ai suoi piedi ma lui le lasciava perdere. Parlava chiaro non aveva grilli per la testa e rivolgeva le sue attenzioni alla comunità in generale. Il mio lavoro mi portava spesso a stare fuori qualche giorno e quando mi rivedeva mi abbracciava affettuosamente. Mi chiese se nel tempo libero potevo collaborare con lui a sistemare alcune cose in parrocchia, accettai senza indugio, mi abbracciò più forte delle altre volte e restò in quella posizione per un qualche secondo. Sentii un leggero aumento di volume in corrispondenza del cazzo. Come finivo un lavoretto me ne trovava subito un altro. Non potevo andare tutti i giorni ma nel tempo libero stavo sempre li. I paesani
mi chiamavano "la perpetua" ma erano felici che collaborassi con la chiesa. Un pomeriggio scivolai dalla scala e cadendo sbattei violentemente il coccige. Mi soccorse subito ma non riuscivo a camminare bene. Mi accompagno sul suo lettino mi fece mettere con la pancia a terra ed iniziò a massaggiarmi. Prese una pomata antidolorifica dal cassetto mi tolse pantaloni e mutande e cominciò a massaggiarmi. Dopo qualche minuto il dolore sparì totalmente, ma lui volle farmi provare alcuni movimenti. Mi fece mettere a pancia in. aria, sfilò completamente mutande e pantaloni e sollevava le gambe massaggiandomi le anche, ma il cazzo mostrò i primi segni di eccitazione. Mi disse di non preoccuparmi e di stare tranquillo, mi rilassai e sentii la sua bocca avvolgermi il cazzo. Goduria micidiale, lo faceva benissimo. Esplosi in una sborrata quantitativamente esagerata che senza fare una piega ingoiò. Si spogliò completamente e si mise al mio fianco . Mi sussurrò "Ora ti faccio morire". Mi baciava e mi leccava dappertutto ma suonò il campanello alla porta. Mi lasciò si rivestì chiuse la porta a chiave e andò ad aprire. Sentivo una voce di donna ma non distinguevo chi fosse. Voce sempre più concitata e capii che era Emma una donna sposata che si lamentava dei maltrattamenti del marito. Il colloquio durò diversi minuti e capii che si voleva scopare don Vittorio il quale si giustificava dicendo che non poteva per rispetto della religione. Lei insisteva e si spogliò nuda al che don Vittorio aprì la porta ed Emma mi vide col cazzo dritto, per un attimo si sentì sconcertata ma riprese immediatamente la situazione in mano e si fiondò sul letto infilandosi il mio cazzo nella figa. "Brutto porco" mi disse "te la fai con don Vittorio" ma no mi giustificai, sono caduto dalla scala. Ora ti faccio cadere io e cavalcava a vita persa. Si spogliò anche don Vittorio, mi misero in mezzo non capii più nulla. Non conoscevo Emma in quelle vesti, scopava in maniera atroce dopo avermi fatto sborrare pure l'anima si rivolse a don Vittorio facendolo distendere a pancia in su ed iniziò facendogli un magistrale pompino che interruppe a meta e si infilò nella figa dicendogli. Vienimi dentro che magari resto incinta che quel frocio di mio marito non ci riesce. E fu così che finì. Riprendemmo la nostra vita normale ma il seguito non fu proprio normale e magari racconterò un altra volta.
Alcune donne cadevano ai suoi piedi ma lui le lasciava perdere. Parlava chiaro non aveva grilli per la testa e rivolgeva le sue attenzioni alla comunità in generale. Il mio lavoro mi portava spesso a stare fuori qualche giorno e quando mi rivedeva mi abbracciava affettuosamente. Mi chiese se nel tempo libero potevo collaborare con lui a sistemare alcune cose in parrocchia, accettai senza indugio, mi abbracciò più forte delle altre volte e restò in quella posizione per un qualche secondo. Sentii un leggero aumento di volume in corrispondenza del cazzo. Come finivo un lavoretto me ne trovava subito un altro. Non potevo andare tutti i giorni ma nel tempo libero stavo sempre li. I paesani
mi chiamavano "la perpetua" ma erano felici che collaborassi con la chiesa. Un pomeriggio scivolai dalla scala e cadendo sbattei violentemente il coccige. Mi soccorse subito ma non riuscivo a camminare bene. Mi accompagno sul suo lettino mi fece mettere con la pancia a terra ed iniziò a massaggiarmi. Prese una pomata antidolorifica dal cassetto mi tolse pantaloni e mutande e cominciò a massaggiarmi. Dopo qualche minuto il dolore sparì totalmente, ma lui volle farmi provare alcuni movimenti. Mi fece mettere a pancia in. aria, sfilò completamente mutande e pantaloni e sollevava le gambe massaggiandomi le anche, ma il cazzo mostrò i primi segni di eccitazione. Mi disse di non preoccuparmi e di stare tranquillo, mi rilassai e sentii la sua bocca avvolgermi il cazzo. Goduria micidiale, lo faceva benissimo. Esplosi in una sborrata quantitativamente esagerata che senza fare una piega ingoiò. Si spogliò completamente e si mise al mio fianco . Mi sussurrò "Ora ti faccio morire". Mi baciava e mi leccava dappertutto ma suonò il campanello alla porta. Mi lasciò si rivestì chiuse la porta a chiave e andò ad aprire. Sentivo una voce di donna ma non distinguevo chi fosse. Voce sempre più concitata e capii che era Emma una donna sposata che si lamentava dei maltrattamenti del marito. Il colloquio durò diversi minuti e capii che si voleva scopare don Vittorio il quale si giustificava dicendo che non poteva per rispetto della religione. Lei insisteva e si spogliò nuda al che don Vittorio aprì la porta ed Emma mi vide col cazzo dritto, per un attimo si sentì sconcertata ma riprese immediatamente la situazione in mano e si fiondò sul letto infilandosi il mio cazzo nella figa. "Brutto porco" mi disse "te la fai con don Vittorio" ma no mi giustificai, sono caduto dalla scala. Ora ti faccio cadere io e cavalcava a vita persa. Si spogliò anche don Vittorio, mi misero in mezzo non capii più nulla. Non conoscevo Emma in quelle vesti, scopava in maniera atroce dopo avermi fatto sborrare pure l'anima si rivolse a don Vittorio facendolo distendere a pancia in su ed iniziò facendogli un magistrale pompino che interruppe a meta e si infilò nella figa dicendogli. Vienimi dentro che magari resto incinta che quel frocio di mio marito non ci riesce. E fu così che finì. Riprendemmo la nostra vita normale ma il seguito non fu proprio normale e magari racconterò un altra volta.
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