Dyivia

di
genere
trans

Racconto inventato
Mi chiamo Roberto ho 19 e vivo in un paese alle porte di Torino, lavoro come barista in un bar del mio paese in zona centrale, essendo l'unico bar è sempre molto affollato.
Una mattina come le altre entra nel bar una ragazza, non tanto alta sarà 1,50 un po' scura di carnagione, bellissima la mia ragazza ideale.
"Ciao sono Dyivia, mi sono appena trasferita qui, visto che sembriamo coetanei mi chiedevo cosa si fa' qui per divertirsi". "Da due settimane hanno aperto una birreria appena fuori dal paese, visto che anche per me e una novità se vuoi possiamo andare insieme?" Dyivia rispose "va bene a che ora ci vediamo?". "Alle 20 qui davanti al bar va bene?", "perfetto a dopo". Alle 19.50 ero davanti al bar con la macchina dopo pochi minuti la vedo arrivare, bellissima, gonna nera con i collant neri, unghie smaltate di rosso scuro rossetto rosso, scesi dall'auto le aprii la porta "grazie che cavaliere" "sei bellissima", "grazie, anche tu stai molto bene", durante il tragitto parlammo di un po' di cose mi presentai, dei nostri gusti musicali e cinema, una volta arrivati in birreria la delusione "chiuso per problemi di permessi", scusami "Dyivia non ne sapevo nulla", "tutto bene non importa sarà per un'altra volta, che cosa facciamo?", "il bar adesso è chiuso, se vuoi possiamo andare da me ho birre in fresco", "va bene, andiamo". Una volta a casa mia, bevuta la birra, ho voluto provarci, "Dyivia, ti sembrero matto, però devo dirti che mi piaci molto e vorrei baciarti", mi risponde in maniera diretta "anche tu mi piaci da quando ti ho visto al bar", così ci baciamo e nel mentre con le mani le tocco le gambe, appena inizio a salire su per toccare la figa mi ferma, ci stacchiamo e lei mi fa', "Roby scusami se non sono stata del tutto sincera ma devo prima dirti una cosa se vuoi continuare, vedi io sono un ragazzo", si tira su la gonna e si vede chiaramente il suo cazzo coperto dalle mutandine di pizzo nero trasparente, io rimango completamente spiazzato eppure voce, gestualità, modo di parlare era chiaramente da ragazza, ero come spento poi Dyivia mi svegliò, "allora cosa vuoi fare, vado via?", risposi quasi subito "No, scusami Dyivia ero convinto fossi una ragazza è un po' co sono rimasto male devo ammetterlo, però visto che continuo a trovarti bellissima, sono sincero vorrei continuare, ti va di tirarlo fuori e farmelo vedere?", così con calma abbassa le mutandine e viene fuori un bel cazzo, io quasi intontito mi muovo senza pensarci troppo ed inizio a fargli un pompino con il suo suggerimento di non usare i denti, non potevo crederci stavo succhiando un cazzo e la cosa mi stava piacendo un sacco, finché non mi fermò, e mi disse "piano che mi fai venire, ti andrebbe di provarlo anche nel culo?", "sinceramente ho un po' paura, però si mi piacerebbe, fai però molto piano ti prego", così mi tirai giù i pantaloni e mutande lei vide il mio cazzo in tiro e cambiò idea "quasi quasi ti faccio un pompino anche a te così ti rilassi un pochino", mi disse con aria da esperta così si inginocchio e iniziò a succhiarmelo con divina maestria, e vederla con il mio cazzo in bocca con i suoi occhi che mi guardavano gli venni in gola, lei con naturalezza ingoiò tutto, si alzò in piedi e con la bocca ancora piena di sperma mi baciò, mi disse "adesso mio caro Roby girati e inginocchiati sul letto, così feci, lei si avvicinò e inumidendo l'indice iniziò a penetrarmi dolcemente, sentivo il mio culetto avvolgete completamente il suo dito, io mi sentivo strano piacevolmente bene da una parte ma comunque impaurito dal suo cazzo che dà lì a poco mi avrebbe completamente sverginato, lei sentiva la mia tensione così si avvicinò al mio orecchio e mi disse, "adesso tolgo il dito e inizio a spingere molto lentamente, ma tu stai rilassato ok, e mi baciò sul collo, avvicina il cazzo al mio buchetto e inizia a spingere molto lentamente, io inizio quasi a gridare, ma non si ferma sempre lentamente ma decisa a poco a poco il dolore si attenua intanto arriva fino in fondo e inizia a tornare indietro e poi riprende a spingere io, sono stravolto tra il dolore e un piacere mai provato prima, finché mi sussurra all'orecchio "da adesso in poi sarai la mia troia" così iniziò a stantuffarmi sempre più velocemente, finché si fermò uscì mi disse "adesso io mi sdraio sul letto e tu ti siedi sopra guardandomi negli occhi", così feci e una volta che il suo cazzo era dentro iniziai ad andare su e giù era ancora più bello che a pecorina perché il mio peso mi permetteva di sentirlo di più, da lì a poco Dyivia mi venne dentro il suo sperma caldo mi inondò il ventre, ed io dissi una cosa che fino a poche ore prima non mi sarei mai sognato, "mia cara Dyivia da domani in poi voglio sentire dentro di me il tuo cazzo ogni volta, e stata una scopata clamorosa amo il tuo cazzo alla follia" lei stupita dalle mie parole mi disse, "ok ami solo il mio cazzo?" risposi, "di te sono già innamorato, da quando ti ho vista", da quel giorno abbiamo iniziato a frequentarci seriamente e adesso conviviamo insieme sono follemente innamorato di Dyivia e del suo splendido cazzo.
Spero vi sia piaciuto il mio racconto vi chiedo scusa per errori grammaticali e di coniugazione dei verbi.
scritto il
2022-01-24
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