Destinato a essere marito e ……c……. 2 parte
di
maritinosemplice
genere
tradimenti
Nel fine settimana cerco di rabbonirla e di non contrastare le sue ultime prese di posizione ,lei ne sembra sollevata e riprendiamo a parlare del nostro futuro matrimonio: Del resto di lì a pochi mesi ci sarebbe stata la cerimonia e dovevamo organizzare ancora tutto. Sapevo che sarebbero venuti i miei genitori in settimana a trovarci ,nella casetta dove viviamo ,proprio per stabilire i preparativi al grande giorno. Mi sento sollevato, la vedo felice e penso che le nubi siano passate. Lunedi andiamo al lavoro come di solito, prendiamo l’auto e arriviamo in ufficio. Mentre parcheggio vedo Valerio che scende da un taxi e ci saluta calorosamente con la mano. Si avvicina a noi con fare deciso . Camilla lo saluta con affetto e lo bacia su una guancia, io un po' discosto lo saluto con rispetto e più riservato. Dobbiamo andare a lavorare, dice lui ridendo e prende lei sottobraccio avviandosi verso il portone . Io sorpreso li seguo a pochi passi mentre loro già stanno parlando animatamente delle cose da fare. Saliamo in ascensore ,ma lì siamo un po' stretti nella cabina .Noto che lui è più alto di me di circa 20 cm ,molto elegante in abito blu e con un profumo maschile che invade l’ambiente. Lei lo guarda ammirata e pende letteralmente dalle sue labbra ,acconsentendo a ogni cosa che il capo dice. Entrati in ufficio vado alla mia scrivania mentre Valerio dice a Camilla di raggiungerlo poco dopo nella sua stanza ,la più grande in fondo al corridoio. Vedo che lei va al suo tavolino ,non lontanissimo dal mio e con la coda dell’occhio osservo i suoi movimenti. Questo incipit di giornata mi ha procurato subito ansia ,mi vedo riproiettato nei problemi della settimana precedente. Infatti noto che lei si guarda a uno specchietto che aveva in borsa e ne approfitta per ripassare il rossetto e il trucco del contorno occhi. Poi si sistema bene la gonna tirandola un po' su e lisciandola con la mano, in particolare dietro . Soddisfatta, si gira di spalle e si avvia dondolando sui tacchi verso la stanza del dirigente. Non posso non sentirmi in ansia quando la vedo bussare alla stanza di lui. Vedo che le apre e le dice di entrare. Faccio in tempo a intravedere il suo sguardo che si posa sul lato b della mia fidanzata prima che lui le richiuda la porta dietro . Immediatamente mi assalgono mille dubbi su cosa succeda oltre quella porta. Cerco di calmarmi e guardo nervosamente l’orologio e la porta chiusa , non riesco proprio a stare fermo. Sento che ho dei dubbi sulle intenzioni del boss e certi suoi atteggiamenti non fanno altro che confermarli. Mentre sudo e mi muovo sulla sedia ,sento di nuovo quella fastidiosa cefalea salirmi … ci mancava solo questo! Passano una decina di minuti e mi viene in mente un piccolo stratagemma per raccogliere dati su quanto succede in quella stanza. C’è la fotocopiatrice nello sgabuzzino adeso alla stanza del capo. Raccolgo dei fogli di una pratica e mi avvio verso la stanzetta per fare delle copie inutili al mio lavoro. Passando accanto alla stanza cerco di origliare ma non sento nulla. Poi arrivato nello stanzino accendo la macchina e noto in alto una finestrella chiusa che unisce alla stanza del dirigente. La apro e posso così sentire quanto si dicano nell’altro locale. Sento infatti la voce di lui che le dice “ spero di essere stato chiaro Camilla ,il ruolo che ho pensato per lei non si deve limitare al semplice lavoro di ufficio, deve essere più inclusivo” Si sig direttore ,dice lei , sono lusingata di poter essere a sua disposizione in ogni circostanza . Mi sento imbarazzato e mi chiedo il senso delle loro parole . Cosa le avrebbe chiesto prima lui? Ci siamo intesi allora riprende lui, ora procedo prendendo le giuste iniziative per creare i presupposti dei suoi compiti. Quanto a quel mezzo uomo del suo maritino deve adattarsi alla nuova situazione, essendo solo una pedina sacrificabile, senza importanza. Sento che si stanno alzando dalle sedie e forse si salutano, quindi prendo i fogli e con passo veloce torno alla mia scrivania. Fingo di leggere mentre la vedo uscire dalla stanza di Valerio. Non mi sfugge il sorriso che incornicia in suo viso e ho anche l’impressione che lei sia un po' rossa in volto ed emozionata. Infatti cammina pensierosa sui tacchi e torna al suo posto, senza guardarmi o dirmi nulla. Con l’animo in subbuglio riprendo il lavoro e mi pongo mille congetture del senso delle frasi udite. Passo qualche ora agitato e incerto sul da farsi finchè non vedo che lui apre la porta e mi chiama nella sua stanza. MI chiudo la giacca e mi alzo avviandomi col cuore a mille verso la sua stanza. Camilla alza gli occhi per un istante dalla scrivania per guardarmi, ma poi riprende a leggere i suoi fogli. Posso entrare sig Valerio? Chiedo affacciandomi dalla porta .Si vieni Gerardo siediti . Come sai ,riprende sto risistemando l’azienda e voglio tagliare i rami inutili e improduttivi. Quindi chiedo anche di più da voi impiegati. Tutti devono dare il massimo oppure se ne vanno. Per i miei impegni ,riprende, ho bisogno di spostarmi spesso in città e fuori, perciò ho pensato a te ,quando ti ho visto arrivare con la tua fidanzata questa mattina. N capisco cosa intende direttore dico. Bene ,ascoltami , vedo che sei un po’ tardo e mi prende un orecchio tirandolo forte come fossi l’asino della classe. Oltre al tuo solito lavoro voglio che guidi la macchina aziendale e porti me e chi ti dico dove c’è bisogno. Considero tutto questo una parte del tuo lavoro e mi aspetto che tu lo faccia con diligenza e disponibilità, senza fare alcuna obiezione. Sono stato chiaro? Conclude . Dico di si e lui mi congeda lasciandomi l’orecchio e dicendo che mi avrebbe richiamato; appena necessario. Finisce la mattina e al pomeriggio, dopo altre ore di lavoro vado al tavolo di Camilla per prenderla e portarla a casa. Mi fa ancora male l’orecchio ,dopo lo strattone preso e credo che sia rosso .In quel momento arriva il capo che senza preamboli mi dice di scendere e prendere la macchina ,che oggi avremmo usato la mia. Mi avvio mentre loro parlano di lavoro e di impegni prossimi. Vengo con l auto davanti al portone, quando li vedo uscire, sempre sottobraccio. Lui apre lo sportello posteriore e dice che è meglio se loro salgono dietro ,così possono parlare meglio. Faccio senso di assenso con la testa, mentre mi giro e vedo Camilla che aiutata da lui entra dietro , subito seguita da lui. Mi dice di andare a casa nostra e mentre mi avvio Cami inizia a parlare di una pratica spinosa e complicata. Nel sedersi sul divanetto posteriore, stretto e infossato, il bordo della gonna di Camilla è risalito ,lo vedo bene dal retrovisore. Lui le parla e ogni tanto getta uno sguardo sulle gambe della mia fidanzata. Cerco di restare calmo e finalmente arriviamo a casa. Il capo dice che deve salire un istante, per prendere una cartella che Camilla aveva portato a casa il mese precedente .Scendiamo tutti dall’auto e saliamo;entrati in casa Camilla va a prendere l’incartamento . Proprio in quel momento suona il citofono. Ah ciao mamma siete arrivati ? dico rispondendo. Valerio legge in salone la pratica seduto al tavolo quando i miei entrano in casa. CI salutiamo con affetto e prendo i soprabiti dei genitori ,per portarli nella nostra stanza sul letto. Quando ritorno in salone vedo che la mia ragazza fa le presentazioni di rito. Valerio saluta tutti con affetto e in particolare sorride a mamma che ricambia la sua affettuosità .Lei gli racconta della sua passione per il teatro e lui si dice interessato ad un test. Mentre lo dice le guarda la scollatura ,che come sempre mamma esibisce in modo generoso. Le sue tettone sono esposte, c’ è un bottone di troppo aperto nella camicetta. Papà come al solito finge di non vedere. Camilla ride e annuncia al capo che stiamo preparandoci per le prossime nozze. Allora succede l’incredibile ! Valerio si gira e dice con voce stentorea “ voglio essere io il testimone di Camilla” . Piomba un silenzio teso sulla camera. Io sento il terreno mancarmi sotto i piedi . Lui riprende dicendo “ allora è deciso , voglio seguire bene i miei sposi. Si rigira verso mamma, le sorride con aria furba e le chiede il numero per una lezione privata e approfondita di teatro . Non so cosa dire, riesco appena a cercare di capire cosa sta accadendo. Rompe il ghiaccio Camilla che si dice molto lieta dell’offerta del capo e lo accompagna alla porta, mentre io precipito sulla sedia più vicina. Sono sconvolto dalla piega presa dagli avvenimenti…..questo mal di testa non mi lascia pace….
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