Destinato a essere marito e ……c……. finale
di
maritinosemplice
genere
tradimenti
Il giorno dopo sono ancora furente per quanto successo. Non posso capacitarmi di come la mia futura moglie si sia denudata davanti a lui nello spogliatoio. Del resto lui ha giocato con astuzia nel mostrarsi generoso e disponibile ad aiutare, ma lei non doveva accettare il suo aiuto, se mi amava. Quando arriviamo in ufficio mi preparo alla solita ridda di complicazioni incresciose, invece vedo una situazione regolare ,di grande tranquillità. Il capo non è venuto oggi al lavoro ,tutti sono sereni , fanno il loro lavoro, direi di vedere le donne quasi rilassate dalla sua assenza. Il tempo di adattarmi al meglio e di passare alcune ore di lavoro alla mia scrivania. Anche Camilla segue l questa atmosfera generale e sfoglia le sue pratiche in silenzio , senza guardarmi . Ad un certo momento sento che le squilla il telefono sulla scrivania, lei risponde e parla concitatamente mentre prende appunti. Penso a qualche cliente arrabbiato e sto per proseguire il mio compito, quando la vedo alzarsi e venire della mia direzione, con un faldone in mano. Gerardo,mi dice, appena giunta davanti a me , mi ha chiamato il direttore. Tutto il senso di benessere che provavo prima mi scompare in un secondo. La guardo con una certa preoccupazione e in silenzio aspetto cosa mi debba dire. Lui mi ha detto di raggiungerlo oggi alle 16 a casa sua , dice, vuole studiare con me questa pratica . Inoltre ha detto di accompagnarmi e di essere puntuali. La terra mi si apre sotto i piedi , dunque la battaglia col becero si riapre nel pomeriggio…cosa mi devo aspettare? Lei si allontana senza attendere un mio commento alla novità . Sento il cuore a mille, non ho alcuna sensazione buona . Restiamo senza parlare per qualche ora ,poi andiamo a casa col faldone e ci prepariamo a fare quella visita del pomeriggio. Camilla si chiude in bagno e dopo in camera a prepararsi .Anche io mi rinfresco e cerco di rilassarmi un poco. Impresa impossibile, visto il corso degli avvenimenti. Lei dopo poco esce dalla stanza con un nuovo look. Indossa infatti quella gonna molto corta e aderente ,che avevamo scelto ieri sulle indicazioni del boss, inoltre camicetta e giacca abbinate. Ha anche messo delle scarpe con tacco più alto che la valorizzano e si è truccata da capo. Vedo che tiene in mano la famosa pratica da studiare col capo. Andiamo, mi dice senza far trapelare nessuna emozione dallo sguardo. Scendiamo in auto, imposto il navigatore sulla nuova direzione e con la coda dell’occhio cerco di capire le sue emozioni. Non ne ricavo nulla, lei è come distaccata e proiettata al prossimo incontro con Valerio. IN realtà non credo di rientrare nel flusso dei suoi attuali pensieri. Dopo una ventina di minuti arriviamo alla residenza del capo. Si tratta di un villino di media grandezza, con un giardino ben tenuto che lo circonda da tutti i lati. Scendo ,suono al citofono e mi risponde la sua voce, un po' metallica che mi dice di entrare con l’auto e di parcheggiare. Eseguo la manovra e scendiamo nel giardino avviandoci verso una porta che pare essere l’ingresso. Infatti sulla soglia ci appare lui ,vestito sportivo ma elegante e ci fa segno di entrare . Arrivati di fronte a lui ,Valerio bacia Camilla e poi mi da una stretta di mano. Seguitemi, dice , con tono discreto . Prende Camilla per mano e salgono alcuni gradini nella casa. Io li seguo dietro di qualche passo. Siamo in un salone abbastanza grande, lui ci offre un drink fresco da una caraffa e ci lascia bere guardandoci . Poi prende la parola e mi dice di sedermi su una poltrona lì vicino e presa lei per mano le dice di seguirlo nel suo studio per vedere la pratica. Si gira verso di me e mi avverte severamente di non muovermi da quel posto fino quando loro sarebbero tornati . Non rispondo, lo guardo allontanarsi e andare con la mia fidanzata verso una porta in fondo al salone. Entrano e mi giunge il rumore di una serratura che si chiude dietro loro. Sono nell’inferno più nero ,mi sento bloccato in uno stallo ,senza difesa, senza modo di reagire . La poltrona dove siedo mi sembra di fuoco e non posso restare fermo come un salame in quel modo. Dopo poco mi alzo, mi dirigo verso la stanza dove sono loro ,cercando di origliare da fuori. Nessun suono o rumore proviene dall’interno . Sono incerto se rallegrarmi o dolermi della cosa. Penso furiosamente a come avere notizie di quanto succede lì dentro. Non mi viene in testa alcuna idea, poi mi viene rammento la topografia della villa. Mi ricordo che dal giardino si vedevano una fila di finestre e porte finestre delle varie stanze. Forse se mi avvicino a quella della studio posso sbirciare dentro ,per capire cosa accade. Conto che dal salone dovrebbe essere la terza finestra quella che mi interessa. Esco dalla porta principale facendo attenzione che non si chiuda alle mie spalle , sono nel giardino assolato…Fa un caldo terribile, sudo abbondantemente. Conto le finestre e mi avvio alla terza che è una porta finestra. Cercando di non fare nessun rumore mi avvicino di lato, sono fortunato ed è aperta . Dalla mia posizione posso vedere delle tende interne bianche semitrasparenti ,per cui se mi tengo da quel lato posso vedere l’interno senza essere notato. Le loro voci mi giungono chiare, distinte :sono seduti a una scrivania su due sedie vicine, davanti loro la famosa pratica. Vede ,cara Camilla dice lui, come le dissi le ho chiesto la massima disponibilità e sono lieto di averla qui oggi ,che collabora con me. Grande sorriso a 32 denti e anche lei sorride e lo ringrazia della sua cortesia . Lui riprende dicendo che ha bisogno di una donna come lei che lo supporti e mentre lo dice la sua mano si posa sulla coscia di lei ,molto esposta dalla minigonna. Camilla ha un lieve soprassalto, ma non si ritrae, di conseguenza vedo la sua mano muoversi per carezzarle la gamba, indisturbata. Poi Valerio si avvicina col viso e lentamente la bacia. Si tratta di un bacio profondo con le labbra che si aprono e le lingue si cercano: Camilla chiude gli occhi mentre lo ricambia. Poi lui con la mano la fa alzare e la porta verso il divanetto di fronte alla scrivania, illuminato dal sole. Mi sembra di morire quando vedo lui sedersi e far sedere lei sulle sue gambe. Con fare deciso la libera della giacca e comincia a sbottonare la camicetta. Lei lo lascia fare ,baciandolo sempre ,mi sembra visibilmente eccitata dalle manovre del suo capo. Anche la camicetta fa la stessa fine della giacca e lei ,con le mani dietro ,si libera del reggiseno bianco che indossava . Escono le tette della mia fidanzata che lui aveva già rimirato il giorno precedente nel negozio. Il bel seno di lei viene preso dalla mano di Valerio che lo massaggia e poi inizia a giocare con i capezzoli. Questi eccitati dalla stimolazione si alzano e si drizzano, come per essere ulteriormente solleticati. Lui si è tolto anche la camicia e chiede a lei di aiutarlo con i pantaloni. La manovra riesce in pochi secondi quindi la mano di lei si posa sullo slip dell’uomo. Mentre riprendono a baciarsi lei lo carezza nel punto centrale provocando una visibile erezione del maschio. Quello che non potevo immaginare era che anche il mio pisellino reagisce a quanto vedo e si gonfia nei pantaloni. Mi sento morire, sono distrutto e non so cosa fare. Inoltre mi sento un verme, un porco ad eccitarmi nel vedere la mia donna che si concede ad un altro. Lo slip di lui cade a terra e quello che vedo mi umilia. La potente virilità di Valerio si erge in tutta la sua grandezza , impraticabile ogni paragone con le mie modeste misure. Anche Camilla la apprezza e la carezza fino alla base, scappellando così il grande attrezzo. La mano di Valerio dietro la nuca di lei la spinge ad avvicinarsi al membro. Lei poggia le labbra sulla punta del membro completamente eretto. Sono impazzito dalla tensione, ma non posso impedire alla mia mano di afferrare il mio pisellino attraverso la cintura dei pantaloni. Li apro come in trance e in pochi secondi lunghi schizzi del mio seme si posano sulla parete esterna della villa. Riapro gli occhi proprio nel momento che lei sta leccando e succhiando l’asta del capo. Anche lui non sembra resistere molto, la alza di peso ,le toglie lo slip e le apre le gambe al massimo. Lei si lascia condurre e la vedo contrarsi quando la lingua del maschio si insinua nella sua intimità. Arrivano immediati una serie di gemiti soffocati di Camilla. Lui la considera ormai pronta, perché si rialza e senza permetterle di chiudere le gambe appoggia la cappella sulla vulva ,totalmente bagnata. Gli basta una spinta lieve per penetrarla e iniziare a pompare la donna con un ritmo lento. Mentre continuano i gemiti di lei ,più forti, lui accelera le spinte provocando ,credo, un orgasmo alla donna. Continua a cavalcarla senza soste ,il tempo sembra infinito come anche il piacere che prova la mia fidanzata. Resto paralizzato a vedere come lei si conceda senza freni al maschio. Con me non accadeva così, vi erano spesso resistenze e critiche al mio modo di fare sesso. Da lui, invece accetta tutto. Infatti dopo poco lui esce, la posiziona a 4 zampe sul divano e la penetra di nuovo da dietro. Una nuova veloce cavalcata lo porta sull’orlo dell’orgasmo. Prendendola per i capelli, la mette in ginocchio e posiziona il suo membro davanti a lei. Sono veloci e abbondanti i fiotti che raggiungono sul viso Camilla ,lei accetta tutto con gli occhi chiusi . L’immagine del suo volto imbrattato dal seme mi perseguiterà per anni. Finito il rapporto i due si rialzano, lui la indirizza verso un bagnetto adeso alla stanza. Mentre lei si ricompone capisco che non posso restare in quella posizione. Velocemente mi rialzo anche io e facendo il giro torno silenziosamente alla poltrona del salone. Passano una decina di minuti che i due escono dalla stanza e vengono verso di me. E’ stata una seduta molto profonda, mi dice lui col solito sorriso, la nostra Camilla si è mostrata all’altezza del suo compito. L’ironia è palese alla luce degli avvenimenti, ne sono molto infastidito. Lei ed io siamo umiliati, mentre lui tronfio si gode il suo successo. Ci congediamo senza parlare e torniamo all’auto. Dopo pochi minuti trovo il coraggio di chiederle cosa fosse successo . La sua risposta mi spiazza “ qualcosa adi cui mi vergognerò tutta la vita” dice . Capisco cosa prova e la consolo dicendo che anche io ho molto da farmi perdonare . Non approfondiamo ulteriormente e arriviamo a casa abbracciati, come ai bei tempi.
Nella buca della posta, al rientro ,ritiro una raccomandata. Viene dal sig. Elio ,il nostro vecchio dirigente . Ci informa che ha aperto una nuova agenzia e che si ricorda della stima che ha per noi. Segue una proposta economica che mi appare molto interessante. Ne parliamo con gioia; si tratta di una svolta. Il giorno seguente ci mettiamo in malattia (finta) per fare alcune pratiche e la mattina dopo vado in ufficio da solo. Senza bussare entro nella stanza di Vittorio . Gli sbatto sul tavolo le lettere di licenziamento di entrambi e una lettera di Marco ,il mio amico avvocato. La lettera contiene le istruzioni per la corretta liquidazione , con chiare note di minacce legali ,se vi fosse qualche inadempienza da parte sua. La faccia sbalordita di Valerio mi ripaga di tutti torti subiti. Concludo tirando sul tavolo le chiavi dell’auto aziendale, lo ammonisco severamente di non farsi vivo al matrimonio e volutamente faccio sbattere la porta.
Sono passati tre anni da allora la nostra nuova attività ha avuto un successo insperato e il sig Elio ,avendo deciso il ritiro ci ha dato in mano tutta l’azienda .
Tornando a casa penso che ognuno ha avuto il suo, noi una famiglia felice, lui un’ora di piacere per il suo ego……ah dimenticavo…non ho più mal di testa
Commenti ad acacmc@virgilio.it
Nella buca della posta, al rientro ,ritiro una raccomandata. Viene dal sig. Elio ,il nostro vecchio dirigente . Ci informa che ha aperto una nuova agenzia e che si ricorda della stima che ha per noi. Segue una proposta economica che mi appare molto interessante. Ne parliamo con gioia; si tratta di una svolta. Il giorno seguente ci mettiamo in malattia (finta) per fare alcune pratiche e la mattina dopo vado in ufficio da solo. Senza bussare entro nella stanza di Vittorio . Gli sbatto sul tavolo le lettere di licenziamento di entrambi e una lettera di Marco ,il mio amico avvocato. La lettera contiene le istruzioni per la corretta liquidazione , con chiare note di minacce legali ,se vi fosse qualche inadempienza da parte sua. La faccia sbalordita di Valerio mi ripaga di tutti torti subiti. Concludo tirando sul tavolo le chiavi dell’auto aziendale, lo ammonisco severamente di non farsi vivo al matrimonio e volutamente faccio sbattere la porta.
Sono passati tre anni da allora la nostra nuova attività ha avuto un successo insperato e il sig Elio ,avendo deciso il ritiro ci ha dato in mano tutta l’azienda .
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