Notti caldissime 2° parte
di
Cristallodirocca
genere
masturbazione
Ma così non giochiamo ad armi pari. E tu lo sai bene. Io voglio giocare con te ad armi pari, quando ti chiedo, quando ti desidero voglio che tutto il tuo essere sia mio. Solo mio. Tu questa notte me lo lascerai fare, lo so, ma questa notte ti chiedo di trasformarti da creatura attiva in passiva, io ti chiedo ardentemente di abbandonarti a me, vuoi? Sarai in grado di ascoltare il battito del mio cuore nel momento in cui mi stringerai forte al tuo corpo? Sarai capace di trattenere la tua forza, il tuo impeto al culmine dell’estasi?
Provaci. Sono io che te lo chiedo . Non negarmelo.
Ma è una dolce sfida quella che ti lancio.
Eccomi questa volta sono io che ti sto aspettando, ma non a casa mia né a casa tua. Siamo in una piccola abitazione fuori le mura, lontano da occhi e orecchie indiscreti, questa piccola casetta singola non possiede nemmeno un contatto elettronico, è un’antica masseria in campagna, riedificata per ospitare piccole comitive, ospiti che vogliono soggiornare per tempi brevi e amanti stranieri. Le camere non brillano, una piccola lucerna alimentata a petrolio inonda di una luce fioca la stanza, una piccolissima stanza che è arredata solamente con un letto a due piazze, con un piccolo scrittoio e una seggiola di legno. Le mura sono fredde e in pietra grossa anche all’interno. Tutto è molto essenziale, semplice, persino le lenzuola sono di un lino color carne e la tenera trapunta già mi fa pensare a sogni impossibili. Il letto è molto confortevole, ma stasera ho voglia d’altro sai? Tu mi raggiungi solo dopo qualche tempo, hai appena finito di sbrigare le pratiche per il soggiorno.
Così sarà dunque perché attendere altro tempo ancora? Non ho voglia di quel letto subito, così mi spoglio dei miei vestiti e li lascio cadere vicino al letto, spero che il mio profumo ti conduca dove mi trovo io in questo momento. Sai dove mi trovo? Lo puoi immaginare?
Sì. Eccoti. Perché sei così tanto stupito?
Solamente perché ti sto aspettando immersa in una vasca antica di ceramica, colma d’acqua e di schiuma?
Avresti dovuto saperlo che questo è il mio elemento preferito e attendo ora che tu ti sciolga il bottone della camicia e te la sfili. Io ti guardo con un piccolo sorriso e abbasso il capo leggermente, con questo cenno ti sto invitando ad entrare…
Che aspetti? Ti ferma un cintura? Non vedi come mi sto passando delicatamente la schiuma sulle braccia alzandole lentamente? In un mio movimento lascio per sbaglio intravedere un capezzolo rosa che sporge dalla schiuma profumatissima e tu lo guardi rapito e lanci l’ultimo indumento che ti ricopriva alla mia vista, lontano. Ora vedo il tuo torace e intravedo la muscolatura soda delle tue spalle, la luce è fioca, ma tu con un unico movimento entri nella vasca con me. Finalmente.
Non ce la facevo più ad attenderti e ora che sei per metà coperto dalla schiuma io con un velocissimo guizzo mi avvicino a te e adagio i miei seni sul tuo torace abbracciando il resto del corpo dal di sotto della tua schiena.
Ora lascia che sia io ad occuparmi del tuo corpo, prendo un po’ di schiuma e comincio ad accarezzarti il torace con piccoli movimenti circolari, lentamente. Molto delicatamente. Perché chiudi gli occhi? Lasciali aperti, lasciami intravedere il tuo desiderio ardito, ma stasera si farà tutto molto lentamente. Lo so che stai già fremendo, perché mi vuoi, lo sento dai tuoi lombi caldi che stringono i miei nella vasca.
Scendo con movimenti sempre più piccoli dal tuo torace e dai tuoi organi vitali ai tuoi lombi e incontro quello che stasera è l’oggetto del mio desiderio. Lo sapevi che questa sera io volevo fare una danza speciale con te, la danza che ho in mente è con una parte del tuo corpo, mi lascerai fare? O sono troppo audace questa sera?
Non ho mai avuto il coraggio di sfiorare questa parte del tuo corpo con le mie mani, ti ho avuto dentro di me, ma ora voglio accarezzare e baciare questa tua parte così preziosa e vitale. Sarò molto dolce e delicata me lo permetti?
La mia mano è candida, segno che non ho ancora offerto il mio corpo ai raggi solari, mentre tu possiedi un naturale colorito che fa risaltare il tuo sguardo.
Eccomi, mi senti? Sono arrivata sopra il tuo membro. E’ già così rigido solamente perché ti sto chiedendo il permesso?
Il tuo sesso ora è umido e bagnato perché immerso nell’acqua, ma io te lo riscalderò e lo asciugherò con il calore della mia bocca.
Mi avvicino per guardarlo meglio, è meraviglioso, lo sai?
Eccomi ora mi avvicino con la bocca e comincio ad aprirla piano, voglio che il mio fiato comici a scaldarlo. Lo senti che sono vicinissima a te?
È la mia bocca che guida il mio movimento, la mano segue accompagnandola. Mentre lo accarezzo lungo tutta l’asta con la mano aperta, tu non ce la fai e chiusi gli occhi, aprendo la bocca in un sospiro forte.
Tutta la tua tensione di questi minuti si sta sciogliendo, lo sento.
Ora sarò ancora più spinta e ancora più audace, non mi immaginavi proprio così vero? Lo sai perché sono così? Perché siamo lontani dalla rumorosa città da tutto e da tutti e mi sto lasciando andare. Solo con te.
Mentre chiudo la mano facendo attenzione a non stringere troppo, disegno dei cerchi sul tuo sesso con la lingua.
Ti piace, lo sento, ora oltre al sospiro emetti un piccolo mugolio, come i lupi nelle grotte quando le loro compagne si accovacciano vicino a loro e prendono a leccarli dopo una lunga giornata.
Ogni tanto ti stuzzico e tu apri gli occhi. Uso la mia lingua arcuata per donargli sostegno.. Mentre sto andando su e giù con la bocca, la mia mano bagnata e ricoperta di schiuma ruota leggermente e per un attimo tolgo la parte superiore protettiva e poi torno su. Comincio a tenere un ritmo lento e sensuale e, prima di accelerare, ci gioco un po’. Naturalmente non ho dimenticato la tua pelle, sai di magnolia lo sapevi? Ma è solo il sapore del bagnoschiuma…
Ora vedo che non ce la fai più, mi stai addirittura portando una mano sopra la testa.
I miei capelli lunghi che cadono in riccioli neri in forma scomposta. Ti piace tantissimo infilare la tua mano aperta fra i miei riccioli, dici che ti fanno il solletico. E a me piace tanto farmi accarezzare i capelli da te. Con la tua mano aperta lentamente mi dai il ritmo di apertura e chiusura della mia bocca, ma ora voglio accelerare perché neppure io posso trattenermi ancora, il mio piccolo bottone rosso fra le gambe sento che sta premendo e si sta gonfiando di piacere, cosa mi stai facendo? Sono io che voglio darti piacere questa sera eppure anche tu hai compreso il mio desiderio di te… perché mi confondi così?… lo stai facendo apposta, sai che quando ti darò l’ultima scossa di piacere io emetterò un gemito, perché l’apice lo toccherò anch’io in mezzo alle cosce. Torno in me , faccio fatica ma ci provo… a noi. Sono sopra di te, sto facendo su e giù con la bocca, ed ora voglio farti gemere.
Accelero il ritmo, senza smettere i movimenti rotatori con la lingua e aumento contemporaneamente la pressione della mano. Hai ancora la tua mano sulla mia testa, per guidarmi. Segui il mio consiglio, nessuno meglio di me sa quello che ti piace. Sei sul punto di venire. Ci dò dentro. Devi solo decidere dove guidare il gioco.
Mi allontano con il viso un attimo prima dell’orgasmo: voglio farti venire con la mano. Eccoti! Con un leggero movimento sussultorio il tuo membro si irrigidisce ancora di più e finalmente vieni! Alcuni schizzi arrivano vicino alle mie labbra, ma tu con il tuo pollice le prelevi e attendi che io ci passi la lingua sopra. Sto salendo dolcemente con il mio corpo dall’acqua, il tuo membro è lì ancora adagiato,ancora teso ma leggermente esausto e io mi sto strusciando contro il tuo corpo per appoggiare un bacio a fior di labbra su di te.
La notte sarà ancora lunga, io non ho ancora finito, io ho ancora voglia del tuo corpo… ma ora il mio piccolo punto rosso fra le cosce è turgido di piacere, e non so come fare a controllarlo, siamo ancora dentro all’acqua…
Che cosa stai provando ora? A che cosa stai pensando in questo momento?Dimmelo ti prego!
Provaci. Sono io che te lo chiedo . Non negarmelo.
Ma è una dolce sfida quella che ti lancio.
Eccomi questa volta sono io che ti sto aspettando, ma non a casa mia né a casa tua. Siamo in una piccola abitazione fuori le mura, lontano da occhi e orecchie indiscreti, questa piccola casetta singola non possiede nemmeno un contatto elettronico, è un’antica masseria in campagna, riedificata per ospitare piccole comitive, ospiti che vogliono soggiornare per tempi brevi e amanti stranieri. Le camere non brillano, una piccola lucerna alimentata a petrolio inonda di una luce fioca la stanza, una piccolissima stanza che è arredata solamente con un letto a due piazze, con un piccolo scrittoio e una seggiola di legno. Le mura sono fredde e in pietra grossa anche all’interno. Tutto è molto essenziale, semplice, persino le lenzuola sono di un lino color carne e la tenera trapunta già mi fa pensare a sogni impossibili. Il letto è molto confortevole, ma stasera ho voglia d’altro sai? Tu mi raggiungi solo dopo qualche tempo, hai appena finito di sbrigare le pratiche per il soggiorno.
Così sarà dunque perché attendere altro tempo ancora? Non ho voglia di quel letto subito, così mi spoglio dei miei vestiti e li lascio cadere vicino al letto, spero che il mio profumo ti conduca dove mi trovo io in questo momento. Sai dove mi trovo? Lo puoi immaginare?
Sì. Eccoti. Perché sei così tanto stupito?
Solamente perché ti sto aspettando immersa in una vasca antica di ceramica, colma d’acqua e di schiuma?
Avresti dovuto saperlo che questo è il mio elemento preferito e attendo ora che tu ti sciolga il bottone della camicia e te la sfili. Io ti guardo con un piccolo sorriso e abbasso il capo leggermente, con questo cenno ti sto invitando ad entrare…
Che aspetti? Ti ferma un cintura? Non vedi come mi sto passando delicatamente la schiuma sulle braccia alzandole lentamente? In un mio movimento lascio per sbaglio intravedere un capezzolo rosa che sporge dalla schiuma profumatissima e tu lo guardi rapito e lanci l’ultimo indumento che ti ricopriva alla mia vista, lontano. Ora vedo il tuo torace e intravedo la muscolatura soda delle tue spalle, la luce è fioca, ma tu con un unico movimento entri nella vasca con me. Finalmente.
Non ce la facevo più ad attenderti e ora che sei per metà coperto dalla schiuma io con un velocissimo guizzo mi avvicino a te e adagio i miei seni sul tuo torace abbracciando il resto del corpo dal di sotto della tua schiena.
Ora lascia che sia io ad occuparmi del tuo corpo, prendo un po’ di schiuma e comincio ad accarezzarti il torace con piccoli movimenti circolari, lentamente. Molto delicatamente. Perché chiudi gli occhi? Lasciali aperti, lasciami intravedere il tuo desiderio ardito, ma stasera si farà tutto molto lentamente. Lo so che stai già fremendo, perché mi vuoi, lo sento dai tuoi lombi caldi che stringono i miei nella vasca.
Scendo con movimenti sempre più piccoli dal tuo torace e dai tuoi organi vitali ai tuoi lombi e incontro quello che stasera è l’oggetto del mio desiderio. Lo sapevi che questa sera io volevo fare una danza speciale con te, la danza che ho in mente è con una parte del tuo corpo, mi lascerai fare? O sono troppo audace questa sera?
Non ho mai avuto il coraggio di sfiorare questa parte del tuo corpo con le mie mani, ti ho avuto dentro di me, ma ora voglio accarezzare e baciare questa tua parte così preziosa e vitale. Sarò molto dolce e delicata me lo permetti?
La mia mano è candida, segno che non ho ancora offerto il mio corpo ai raggi solari, mentre tu possiedi un naturale colorito che fa risaltare il tuo sguardo.
Eccomi, mi senti? Sono arrivata sopra il tuo membro. E’ già così rigido solamente perché ti sto chiedendo il permesso?
Il tuo sesso ora è umido e bagnato perché immerso nell’acqua, ma io te lo riscalderò e lo asciugherò con il calore della mia bocca.
Mi avvicino per guardarlo meglio, è meraviglioso, lo sai?
Eccomi ora mi avvicino con la bocca e comincio ad aprirla piano, voglio che il mio fiato comici a scaldarlo. Lo senti che sono vicinissima a te?
È la mia bocca che guida il mio movimento, la mano segue accompagnandola. Mentre lo accarezzo lungo tutta l’asta con la mano aperta, tu non ce la fai e chiusi gli occhi, aprendo la bocca in un sospiro forte.
Tutta la tua tensione di questi minuti si sta sciogliendo, lo sento.
Ora sarò ancora più spinta e ancora più audace, non mi immaginavi proprio così vero? Lo sai perché sono così? Perché siamo lontani dalla rumorosa città da tutto e da tutti e mi sto lasciando andare. Solo con te.
Mentre chiudo la mano facendo attenzione a non stringere troppo, disegno dei cerchi sul tuo sesso con la lingua.
Ti piace, lo sento, ora oltre al sospiro emetti un piccolo mugolio, come i lupi nelle grotte quando le loro compagne si accovacciano vicino a loro e prendono a leccarli dopo una lunga giornata.
Ogni tanto ti stuzzico e tu apri gli occhi. Uso la mia lingua arcuata per donargli sostegno.. Mentre sto andando su e giù con la bocca, la mia mano bagnata e ricoperta di schiuma ruota leggermente e per un attimo tolgo la parte superiore protettiva e poi torno su. Comincio a tenere un ritmo lento e sensuale e, prima di accelerare, ci gioco un po’. Naturalmente non ho dimenticato la tua pelle, sai di magnolia lo sapevi? Ma è solo il sapore del bagnoschiuma…
Ora vedo che non ce la fai più, mi stai addirittura portando una mano sopra la testa.
I miei capelli lunghi che cadono in riccioli neri in forma scomposta. Ti piace tantissimo infilare la tua mano aperta fra i miei riccioli, dici che ti fanno il solletico. E a me piace tanto farmi accarezzare i capelli da te. Con la tua mano aperta lentamente mi dai il ritmo di apertura e chiusura della mia bocca, ma ora voglio accelerare perché neppure io posso trattenermi ancora, il mio piccolo bottone rosso fra le gambe sento che sta premendo e si sta gonfiando di piacere, cosa mi stai facendo? Sono io che voglio darti piacere questa sera eppure anche tu hai compreso il mio desiderio di te… perché mi confondi così?… lo stai facendo apposta, sai che quando ti darò l’ultima scossa di piacere io emetterò un gemito, perché l’apice lo toccherò anch’io in mezzo alle cosce. Torno in me , faccio fatica ma ci provo… a noi. Sono sopra di te, sto facendo su e giù con la bocca, ed ora voglio farti gemere.
Accelero il ritmo, senza smettere i movimenti rotatori con la lingua e aumento contemporaneamente la pressione della mano. Hai ancora la tua mano sulla mia testa, per guidarmi. Segui il mio consiglio, nessuno meglio di me sa quello che ti piace. Sei sul punto di venire. Ci dò dentro. Devi solo decidere dove guidare il gioco.
Mi allontano con il viso un attimo prima dell’orgasmo: voglio farti venire con la mano. Eccoti! Con un leggero movimento sussultorio il tuo membro si irrigidisce ancora di più e finalmente vieni! Alcuni schizzi arrivano vicino alle mie labbra, ma tu con il tuo pollice le prelevi e attendi che io ci passi la lingua sopra. Sto salendo dolcemente con il mio corpo dall’acqua, il tuo membro è lì ancora adagiato,ancora teso ma leggermente esausto e io mi sto strusciando contro il tuo corpo per appoggiare un bacio a fior di labbra su di te.
La notte sarà ancora lunga, io non ho ancora finito, io ho ancora voglia del tuo corpo… ma ora il mio piccolo punto rosso fra le cosce è turgido di piacere, e non so come fare a controllarlo, siamo ancora dentro all’acqua…
Che cosa stai provando ora? A che cosa stai pensando in questo momento?Dimmelo ti prego!
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Notte solitaria caldissimaracconto sucessivo
Notti caldissime 3° parte
Commenti dei lettori al racconto erotico