Notti caldissime 3° parte

di
genere
bondage

Sei già sdraiato sul tuo letto a casa tua e sei in dormiveglia, così stanco della giornata, che indossi ancora il tuo completo con la camicia, ti sei lasciato andare sul materasso sfinito, credi che non ci sia nessuno a casa. Il tuo primo errore, io sono entrata con le chiavi che hai lasciato l’ultima volta, le ho tenute così care nel mio scrigno segreto. Mi sono nascosta in una delle tue stanze che funge da antibagno, è piccolissima e cieca, ma varrà davvero la pena stasera aspettare ancora qualche minuto qui dentro. Ti stai appisolando e non c’è miglior momento per me per uscire. Piano, faccio girare la chiave nella toppa e a piedi nudi esco, coperta solo dalla tua maglietta.
Eccoti, il tuo respiro si fa più pesante e capisco che stai davvero addormentando. E’ il momento giusto . Piano allungo una gamba, cercando di sviare le tue, per non farti male e salgo sopra di te. Tu hai un sussulto e apri gli occhi, hai paura? Sono solo io e tu non sai se stai dormendo o se sei sveglio. Non ti lascio il tempo di pensare a niente che, sopra di te a cavalcioni mi sfilo la tua maglietta e tu allarghi le pupille sui miei seni che, scomposti , si manifestano sodi a te, i miei capezzoli sono già turgidi e non aspettano altro che la tua bocca.
Oh.. eccole le tue labbra, calde, umide sui miei capezzoli, la tua lingua gioca con loro, sgusciando fra l’uno e l’altro.
No! Ti avevo detto che anche questa volta avresti subito il mio dolce attacco che fai? Vuoi farmi raggiungere l’estasi da subito? Adesso sono io sopra di te e tu ubbidirai a tutti i miei comandi.
Prendo la lunga sciarpa di seta, è morbidissima e fluttuante e la lascio scivolare sul mio seno, la sua vista ti eccita e sento qualcosa che spinge già fra le mie cosce. “Aspetta, impaziente che non sei altro” ti sussurro all’orecchio. Prendo le tue braccia in alto e sfilo la tua camicia lasciandoti solo con i tuoi pantaloni, lo sai che sei molto desiderabile anche con i pantaloni? Mi adagio con il seno sopra il tuo torace e incateno delicatamente i tuoi polsi alla spalliera del letto. Sto attenta a non stringere troppo, al momento buono le parti dovranno invertirsi, questo ricordatelo bene. Tu non emetti nessun suono, mi guardi dolcemente mentre opero con le tue mani, sento che ti fidi di me. Ecco, ora sei pronto possiamo dare il via alla danza di questa sera.
Ora mi sposto sempre più giù sul tuo torace e comincio a muovermi sopra il tuo membro, appena sgusciato fuori dai pantaloni che indossi ancora e a te sembra che io stia cavalcando qualcosa che mi piace molto, che bramo per conquistare. Tiro indietro i miei capelli, mi danno noia perché i riccioli mi coprono gli occhi e continuo la mia danza lentamente, poi appoggio tutte e due le mani sopra il tuo torace per cercare sostegno. Non ho considerato la cosa più importante in questo gioco, le tue mani che sanno sempre come farmi impazzire, sono legate, chi mi donerà piacere? Ora cerco di drizzarmi con la schiena e di cavalcarti sempre più velocemente, sento che il tuo respiro è affannoso, sento che la cosa ti turba, ma ti piace tanto, emetti un grido soffocato quando stai per venire e allora mi chiedo perché invece non ritardare il piacere dell’estasi?
Io mi tiro indietro in modo tale che il tuo membro dentro di me possa rifare il percorso che aveva compiuto pochi minuti fa, la strada la conosce no? Eccolo il tuo pene è sempre più grosso, vuole entrare sempre più a fondo dentro di me spinge, sussulta, sembra che gridi – ancora più in basso- mi dici con voce strozzata, la cavalcata ora è furiosa, ho perso il ritmo, il tuo pene mi sta solleticando il mio piccolo bottone rosso segreto e so già che per me l’estasi sarà doppia. Cerchi di allentare la presa, potresti farlo ma non vuoi… sto venendo... ho caldo… e tu sei sotto di me, questa volta sono io a possederti, ma mi mancano le tue mani sul mio seno, aiutami ti prego. Aiutami.
scritto il
2012-06-07
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