Non erano solo fantasie

di
genere
esibizionismo

Era in programma la nostra prima vacanza dopo tante sofferenze. Solo una settimana d’accordo ma ci sembrava di tornare a vivere una vita bella e piacevole. La meta non era neanche molto distante. Avevamo scelto di proposito una località che dista solo 180 Km da casa proprio per lasciare quanto più tempo possibile alla nostra vacanza che aveva il gusto di una ritrovata libertà e desiderio di Vita. Per giunta saremmo stati soli, senza i figli ormai grandi che avevano mete, desideri e impegni diversi dai nostri. Io sono Claudio, ho 48 anni impiegato e lei, mia moglie da sempre, 44 anni Giulia, impiegata anche lei. Io persona tranquilla e casalingo, fin troppo scontato a detta di lei che, al contrario, è esuberante, estremamente socievole, disinvolta. Abbiamo due figli come dicevo autonomi di 19 anni il ragazzo, e 17 la ragazza. Facciamo una vita tranquilla; amici fin quando si è potuto, cene, qualche ristorante e via dicendo. Senza mai eccedere né in un senso, né in un altro. Qualcuno potrebbe anche definirla una vita piatta, e forse a ben pensarci, era così. Ma fino a quel giorno di Luglio scorso sembrava ci andasse bene così. Ah dimenticavo le nostri descrizioni; io alto 1,75 con un po’ di pancetta. Niente di eclatante sia chiaro ma i famosi “rotolini dell’amore”, come li definisce Giulia. Lei alta 1,70 per 54 kg, mora naturale con i capelli che scendevano poco sotto il collo. Ultimamente li aveva leggermente tagliati un po’ più corti davanti e un po’ più lunghi dietro, credo si dica a scalare e questo dava una luce nuova al suo bel viso dove si notavano due occhi verdi e labbra carnose. Il tutto era poi completato con una seconda bella piena di seno ed un sederino, che pur non essendo la perfezione, faceva bella mostra quando indossava un pantalone o una gonna attillata. Nel sesso abbiamo rapporti abbastanza frequenti per una coppia sposata ormai da circa venti anni. Giudicavamo la nostra relazione soddisfacente ma è chiaro che non era poi così appagante. Ci capitava, mentre facevamo l’amore, di confessarci desideri, fantasie o situazioni ma di fatto non abbiamo mai dato nessuna importanza a queste chiacchiere e tutto finiva dopo l’orgasmo, lasciando che tutto morisse lì nel momento in cui si consumava la nostra scopata. Comunque sia, quel giorno dovevamo mettere in auto le poche cose che avevamo deciso di portarci. Più che altro erano viveri. Avevamo solo una settimana e volevamo fare solo ed esclusivamente mare, riposo e coccole. Per questo un bungalow in un campeggio sul mare andava più che bene senza organizzare escursioni un po’ qui e un po’ lì, dove alla fine torni a casa che sei più stanco di quando sei partito. Quindi avevamo deciso di caricare la macchina solo di alcuni lenzuoli - non compresi nell’affitto – e alimenti. Birra, vino, acqua e altre cose necessarie per una settimana di libertà. Siamo scesi in strada così come eravamo vestiti in casa, carichi e felici. Pronti a mettere tutto in auto e partire. Io in pantaloncini, maglietta e sandali. Lei pantaloncini molto corti e attillati e canottiera bella larga senza reggiseno. Nello sporgersi verso il vano portabagagli, la maglietta scende verso il basso, sospinta dai seni. I capezzoli erano duri e turgidi, evidentemente eccitati per lo sfregamento sul tessuto. Un seno era praticamente libero di mostrarsi agli occhi dei passanti. E un passante in effetti c’è stato. Un ragazzo di circa 20 anni, che transitava per caso, si era accorto dell’offerta casuale di Giulia ed aveva volutamente rallentato il passo per vedere meglio e fino alla fine. Giulia si era accorta dei suoi sguardi ma non si era coperta il seno esposto come mi sarei aspettato ma, al contrario, si era girata verso di me facendomi un malizioso occhiolino di approvazione agli sguardi del fortunato. Da parte mia avevo notato la scena ma non me la sono sentita di dire nulla a Giulia per la sua palese esposizione. Non volevo rovinare fin dalla partenza quei pochi giorni, devo però dire che dalla scena ne ero rimasto compiaciuto ed anche eccitato. Sentivo che quell’involontario panorama, del tutto casuale e innocente, non mi aveva provocato sentimento di rimprovero verso Giulia né tantomeno gelosia ma solo eccitazione. Il fatto che uno sconosciuto avesse visto un seno di mia moglie con quel capezzolo così turgido e in bella evidenza, mi aveva eccitato. So benissimo quanto sia sensibile sui capezzoli. Spesso quando facciamo sesso è lei stessa che si eccita toccandoseli e tirandoli o torcendoli, fino a provocarsi un dolore che dice la fa eccitare ancor di più e impazzire di piacere. Però da quanto avevo visto ho iniziato a fantasticare. Una volta saliti di nuovo in casa, chiesi a Giulia di non cambiarsi ma di partire così come era vestita e come quel fortunato l’aveva vista perché in cuor mio speravo che la scena si ripetesse di nuovo “Ok se proprio ti fa piacere va bene anche a me”, mi rispose. Andò un attimo in bagno e qualche minuto dopo eravamo in auto direzione Toscana. Io in pantaloncini e maglietta e lei in canottiera, bella comoda, senza reggiseno con i pantaloncini attillati. Non abbiamo detto una parola su quanto accaduto poco prima… almeno fino a che non ho preso l’autostrada. Durante il percorso ad un tratto ho allungato le mani verso il seno di Giulia e volutamente l’ho scoperto dalla maglietta, mettendolo alla mercé di ogni sguardo fosse transitato vicino a noi. Tutti e tutte avrebbero potuto vedere il suo seno così volutamente esposto. Voltandosi con quella sua espressione allusiva mi ha detto: “Ma lo sai che qualsiasi persona ci passa vicino può vedermi così? Non ti disturba l’idea che un altro, o un’altra, possano vedermi i seni eccitati? In fin dei conti fino ad ora li hai visti sempre e solo tu”. No la cosa non mi disturba affatto e anzi ad essere sincero mi piace che altri godano della tua visione. Mentre rispondevo ho visto che Giulia aveva iniziato a toccarsi il capezzolo esposto, segno che si stava scaldando mentre parlavamo. “Vedo però che anche a te piace l’idea e a mi piace che altri ti vedano in questo stato di eccitazione… sono eccitato anch’io all’idea che altri ti vedano, apprezzino le tue forme, il tuo seno e magari fantasticano su di noi. “Quindi mi vorresti ancora più spinta, più porca insomma più troia…” “Non saprei dirti ma di certo non mi è dispiaciuto che quel ragazzo ha visto il tuo seno e quel capezzolo così eccitato… e credo che non sia dispiaciuto neanche a te”. Per tutta risposta Giulia ha preso a slacciarsi il pantaloncino facendomi vedere che non indossava mutandine. Ha allargato bene bene i calzoncini, mostrando la sua fica, bella e con i peli curati, alla luce del sole. Non lo so è stato un attimo ma ho allungato istintivamente la mano verso quell’offerta così oscena e l’ho sentita estremamente bagnata. Giulia era eccitata come non credevo fosse possibile. Intorno a noi in quel momento non c’era più nessuno, solo noi e la nostra peccaminosa realtà. L’ho guardata ridendo ed ho spinto il gioco ancora oltre. Ho spostato la sua maglietta, lasciando uscire entrambi i seni fuori. I capezzoli erano duri, appuntiti con le aureole consistenti e bitorzolute. Toccarli è stato un attimo ed è stato come arrivare in paradiso: stavamo facendo una cosa che non avevamo mai fatto, ne avevamo piena coscienza ma anche tanto desiderio di farla. Giulia ha portato la sua mano verso la fica, iniziando a masturbarsi incurante di eventuali sguardi sconosciuti. Da parte mia avevo il cazzo così duro che non poteva più essere costretto in un boxer e pantaloncini, così qualche kilometro dopo mi sono fermato ad una piazzola sosta. Ho scelto un posto appartato come ce ne sono sempre in queste aree, ed ho iniziato a baciarla, toccandola dappertutto senza alcun ritegno. Giulia sembrava gradire ed iniziava a gemere chiedendomi di masturbarla mentre lei si era alzata la canottiera sopra la testa, toccandosi i capezzoli. Li stringeva, li tirava e li torceva con forza godendo del dolore che si stava procurando nel mentre che io la stavo masturbando con forza. Era una troia in calore oramai. “Vieni qui e mettimi il tuo cazzo dentro, ho bisogno del tuo cazzo…”. Subito mi sono spostato sul sedile passeggero e mi sono messo sotto di lei mentre Giulia si infilava il mio cazzo nella fica ormai fradicia iniziando un su e giù che ci stava portando verso vette altissime. Non ci siamo accorti subito però che tutta la scena aveva attirato l’attenzione di un altro automobilista fermo per pisciare. Piano piano lo sconosciuto, continuando a tenere il suo cazzo di fuori, si era avvicinato ai nostri finestrini. Giulia è stata la prima a notarlo e girandomi il mio volto ha fatto in modo che lo vedessi anch’io. Non era preoccupata né impaurita dalla presenza dello sconosciuto e di nuovo facendomi quell’occhiolino malizioso mi ha fatto notare la presenza. L’uomo ormai aveva il suo cazzo in evidente erezione poggiato al vetro chiuso e si poteva notare una bella cappella ed un cazzo di normale grandezza. Si segava lentamente e premeva sul vetro la sua asta. Ripeto che noi non eravamo impauriti o altro ma solo molto eccitati dalla presenza dell’uomo che ci stava osservando e certamente Giulia era eccitata anche del suo cazzo. Senza pensarci un attimo ho allungato la mano verso il quadro elettrico, azionando l’apertura del vetro passeggero invitando così lo sconosciuto ad introdurre il suo cazzo nel veicolo. Giulia mi guarda con occhi diversi fatti di lussuria e godimento e un piccolo sorriso di approvazione per il mio gesto mentre continuava ad impalarsi sul mio cazzo. L’uomo dal canto suo ha colto al volo l’invito del vetro abbassato e si è posizionato con il suo cazzo fin dentro la vettura. A quel punto ho preso la mano di Giulia guidandola verso il cazzo dell’intruso e invitandola a toccare il suo membro. Mi ha guardato stupita ma sorridente ha preso quel cazzo in mano iniziando una lenta masturbazione. Io chiavavo mia moglie mentre lei stringeva nella sua mano un cazzo di uno sconosciuto. E questo piaceva sia a lei che a me e ci stava dando sensazioni nuove mai provate. Allora ho preso delicatamente il volto di mia moglie accostando le sue labbra al cazzo del tizio, invitandola a tirare fuori la lingua per leccarlo. Lei non si è scomposta minimamente e con estrema naturalezza ha aperto le sue labbra facendo intravedere la lingua che piano piano si è andata a congiungere con la cappella dello sconosciuto. Ha leccato per bene tutta l’asta e poi ha aperto la bocca ingoiando il frutto del desiderio nel mentre che io la chiavavo. Sapevo che era brava a spompinare e che le piaceva molto farlo e immagino che per lei fosse anche estremamente eccitante a giudicare dagli orgasmi avuti. L’uomo si faceva via via più intraprendente ed iniziò a toccare prima un seno e poi tutte e due, torcendole i capezzoli come aveva visto prima Giuli farsi. Era in estasi, una vera troia ed io un vero porco. D’un tratto vicino all’uomo ne venne un altro. La situazione si era fatta complicata. Anche quest’ultimo reclamava qualche attenzione da parte di Giulia che senza perdersi d’animo allungò la mano andando a stringere quel secondo cazzo in una sega lenta e immagino piacevole. Giulia era con un cazzo nella fica, uno in bocca ed un altro in mano ma non mostrava affatto l’inesperienza di chi si trova in questa situazione per la prima volta. Sembrava avesse già vissuto la cosa più e più volte tanto era la sua naturalezza. Segno questo che il nostro fantasticare a letto non era solo eccitazione del momento ma desiderio di provare a sperimentare nuove situazioni. Presi quindi una decisione. Feci alzare da me Giulia e aperto lo sportello l’ho messa davanti agli sconosciuti. Il mio cazzo di nuovo nella sua fica e la sua più naturale posizione di trovarsi di fronti a quei due cazzi con i seni esposti alle mani degli uomini. Lei subito riprese il cazzo dell’uomo in bocca e questa volta poteva muovere più liberamente la testa nel fare il pompino e contemporaneamente prese a segare con più energia il secondo cazzo. I frutti di questo suo lavoro non tardarono ad arrivare e l’uomo il cui membro era nella bocca di Giulia iniziò ad ansimare e poco dopo scarico il suo sperma al suo interno. Da brava pompinara non fece scendere neanche una goccia ma si girò istantaneamente verso di me baciandomi e facendomi così assaporare lo sperma che aveva in bocca mentre il resto lo inghiottì. L’altro uomo a questa scena prese a segarsi con più violenza e, mentre il primo si era già allontanato senza neanche un grazie o un ciao, il secondo scaricava sul seno di mia moglie una quantità notevole di sborra che colpì sia i seni che il volto di Giulia. Lei prese a spalmarsi quella crema sui seni e sui capezzoli oltre che sul viso quasi fosse una protezione solare e dopo, con le dita ancora sporche della venuta dell'uomo, mi aprì la bocca obbligandomi a pulirle le dita e facendomi assaporare il secondo dono ricevuto nel mentre che io scaricavo a mia volta il frutto del mio orgasmo dentro la sua fica ormai ridotta in un lago di umori. Il secondo ci ringraziò del trattamento e ci disse che sperava di incontrarci di nuovo. Giulia con una tranquillità e impassibilità indossò di nuovo la maglietta senza neanche pulirsi il seno, i capezzoli e la pancia, voleva goderne ancora della cosa appena vissuta. Si pulì delicatamente solo il volto quel tanto che bastava a non farsi vedere così imbrattata. Ci siamo ricomposti e senza dire una parola di quanto fatto prima, siamo arrivati al camping. Volevamo di certo rimanere nei nostri pensieri e sensazioni prima di parlarne tra noi mentre nell’auto c’era un forte odore di sesso e di sperma. Scesi solo io per fornire i documenti alla reception e prendere la chiave del bungalow incurante che qualcuno potesse accorgersi dall’odore. Mi feci indicare la piazzola e non appena aperta la porta di quella che sarebbe stata la nostra casa per sei notti, dato un veloce sguardo in giro siamo entrati nella doccia e nudi ci siamo abbracciati, baciati ed io ho preso a leccarle i seni e i capezzoli che sapevano ancora dello sperma dello sconosciuto. L’eccitazione prese di nuovo il sopravvento e lì in piedi sotto l’acqua scopammo di nuovo raggiungendo un orgasmo fatto di libidine e cose proibite. Mentre ancora ci trovavamo sotto l’acqua Giulia mi disse: “Di questo avevamo bisogno? Allora non erano pensieri solo frutto del momento ma noi vogliamo davvero fare queste cose?”. Veramente le abbiamo fatte e ci è anche piaciuto e molto… forse sì non era solo frutto della nostra fantasia ma anche desiderio di qualcosa di nuovo. E se ti va possiamo continuare a provare, a cercare di godere come più ci piacerà… sempre che lo vuoi anche tu…” il suo sorriso sornione fu la risposta più eloquente

P.S. Attendo critiche, commenti, suggerimenti o altro al mio indirizzo mas1908@libero.it


scritto il
2022-01-31
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