Ilaria e il suo battesimo Pt.1

di
genere
prime esperienze

Ilaria e il suo battesimo
Mi chiamo Ilaria, ho appena compiuto 18 anni, sono una ragazza molto timida, introversa, ho pochi amici e vivo in un famiglia molto severa e bigotta. Mia madre è una donna di altri tempi, non tollera insufficienze a scuola, non mi fa uscire con gli amici, mi costringe a studiare per ore e ore tutti i pomeriggi , solo al sabato ogni tanto mi permette di uscire con la mia migliore amica Greta, che è poi l’unica amica che ho. Non ho mai avuto un ragazzo, sono vergine e non ho mai neanche toccato un pene. Tutte le altre ragazze della scuola hanno fidanzati, vanno alle feste, fanno pompini nei bagni della scuola oppure si trovano a casa di altri amici quando non c’è nessuno per scopare. Anche Greta mi ha raccontato di aver avuto alcune esperienze, quando al sabato le chiedo di raccontarmele mi fa eccitare troppo e capita che mentre racconta mi bagno un po’ lì sotto. Io non sono neanche brutta come ragazza, sono mora con i capelli lunghi, magra, tette piccole ma sode, una terza abbondante, il mio punto forte è il culo sicuramente, dopo tutti quegli allenamenti di tennis ho davvero messo su un culetto alto, sodo e bello grosso. La mia amica Greta mi dice sempre “ Se venissi a scuola con dei leggins faresti venire il cazzo duro a tutti i maschi della classe, pure le ragazze ti guarderebbero”, ed io morivo dalla voglia di farlo ma non avevo il coraggio, poi mia madre mai me lo avrebbe permesso. Un giorno mi organizzo con Greta per andare a dormire da lei è incredibilmente mia madre acconsente, sarà stato per il 10 in matematica che ho preso, cosi alla sera sono da Greta. Lei inizia subito con il dirmi “ domani è il grande giorno, finalmente ti toglierai questi vestiti orrendi e andrai finalmente a scuola vestita bene, ti farò diventare una troietta” io mi metto a ridere, pensavo scherzasse e le dico “ Gre ma cosa dici? Non me la sento, non voglio farmi vedere” lei mi risponde scocciata “ Senti Ilaria, ma vuoi vederlo un cazzo nei prossimi mesi oppure vuoi passare la vita come una suora di clausura?!” Fare queste conversazioni con Greta mi eccitava tanto e anche se ero molto timida, in quel periodo avevo una voglia di cazzo che non potevo più aspettare. Greta comincia a tirare fuori dei vestiti e mi dice “Spogliati!” Io rimango in intimo, avevo delle mutande oscene e un reggiseno che era enorme rispetto alle mie tette, “ ma come sei conciata hahahah!” Mi dice Greta vedendomi in intimo, “ dai leva quella roba” così rimango nuda davanti a lei con le guance rosse dalla vergogna, Gre mi guarda ridendo e mi dice “ma che bel boschetto che hai lì in mezzo” io muoio di vergogna, mi metto e piangere e mi arrabbio con lei, le dico che non è divertente. Greta capisce che ha esagerato, viene vicino a me e mi dice “ scusa non volevo, dopo ti insegno a depilarti, così ti sentirai più a tuo agio”, io la ringrazio e mi provo l’intimo che mi presta per andare a scuola domani. Mi ha dato della roba di sua madre, un perizoma nero e un reggiseno push-up molto bello, me li provo e le dico” Gre sono molto belli ma non posso andare a scuola cosi!” Lei risponde “ certo che puoi, io lo faccio tutti i giorni”
Lei continua a tirar fuori vestiti e mi da dei leggins grigi e un maglioncino scollato, me li provo, Greta mi guarda e mi dice “ Ma che bel culo che ha la nostra Ilaria, guarda come si vede bene, se fossi un uomo ti scoperei anch’io” io le rispondo “ stai zitta scema, mi si vede tutto, non posso andare a scuola così, sembro una porca” lei mi risponde ridendo “ devi essere porca, così i maschi ti guardano e all’Intervallo vai a succhiare qualche cazzo nei bagni!” Io terrorizzata la guardo “ non so se c’è la faccio, non so neanche come si fa un pompino”, lei mi tranquillizza e dice “ tranquilla ti insegno io”. Dopo tutto ciò andiamo a cena e torniamo velocemente in camera da letto, Gre aveva rubato dalla tavola una zucchina e mi dice “ora ti faccio vedere come si succhia un cazzo” io guardo attentamente “ allora prima puoi leccare un pó la cappella e con la mano tocchi piano le palle e lo seghi, poi devi aprire bene la bocca e stare attenta a non usare i denti, comincia a muoverti avanti e indietro, devi succhiarlo come un lecca-lecca, se te la senti puoi metterlo in gola e ingoiarlo tutto, ma non devi soffocare” mi dice ridendo mentre succhia questa zucchina e io la guardo incredula, le chiedo “ ma quando lui viene cosa devo fare?” Lei mi spiega “ non devi fare niente, ti fai sborrare in bocca e mandi giù tutto, poi dopo lo pulisci per bene, non devi perdere neanche una goccia, hai capito?!” Realizzo che la mia amica era veramente una Troia e le rispondo che avevo capito, lei mi dice “ dai prova tu, facciamo finta che io sono un bel maschione” si mette in piedi con la zucchina tra le gambe e mi dice “inginocchiati e succhiamelo” io pensavo scherzasse e rido, ma Greta insiste “ Ilaria muoviti, devi imparare!” Io mi inginocchio e comincio a provare questo pompino alla zucchina di Greta. Mi vergono a dirlo ma la cosa mi eccitava parecchio, ci stavo prendendo gusto e continuavo, mi stavo bagnando le mutandine e mi sa che Greta se ne era accorta, “ qui qualcuno si sta eccitando” io le dico “mi piace fare i pompini, non pensavo”, Greta si mette a ridere e dice “dai proviamo anche qualcos’altro, mettiti sul letto” io non esito e mi metto sul letto, eravamo tutte e due in intimo e Greta si avvicina a me con la zucchina in mano, mi dice “ ora ti faccio provare la sensazione del cazzo dentro” io ero eccitatissima e non ho opposto resistenza, mi sentiva sporca e peccatrice ma volevo provare, Greta mi scosta le mutandine e comincia a penetrarmi con la zucchina, va avanti e indietro, io mi metto a gemere e inavvertitamente inizio a toccare le tettone di Greta (lei era una ragazza un po’ in carne con una quinta di seno) sento i suoi capezzoli duri e mi dice “vedo che ti piacciono”, io non capivo nulla in quel momento. Ad un certo punto comincio a sentire un calore venire dall’interno, le dico “Gre fermati ti prego!”, Lei aumenta l’intensità e provo un orgasmo intenso e magico, ho alcuni spasmi e bagno tutto il letto con i miei umori, Greta si mette a leccare la zucchina che era appena stata nella mia figa e dice “ sei proprio una porcellina”.
Dopo queste esercitazioni, ci mettiamo a letto e dormo profondamente, ero decisa più che mai ad andare a scuola vestita attillata e cercare di fare qualcosa ad un ragazzo. La mattina però torna qualche incertezza, avevo davvero paura e comincio ad esitare, Greta insiste e mi obbliga a vestirmi come voleva lei, d’altronde non potevo deluderla dopo tutti i suoi insegnamenti, perciò mi metto i leggins grigi e la maglia bianca scollata, mi guardo allo specchio…. Il mio culo grosso e sodo era come in pole position, si sarebbe potuto vedere da lontano un miglio, i leggins delineavano i contorni delle mie chiappe da tennista e si intravedeva il segno del perizoma che mi attraversava il sedere, la maglia porgeva il seno come su un vassoio, lasciava intravedere il reggiseno nero e sembrava avessi le tette pure più grandi, mi sentivo una porca assurda. Io e Greta prendiamo il bus e andiamo a scuola, io ero nervosissima e volevo tirarmi indietro, non me la sentivo per niente, non ero pronta, ma non volevo deludere Gre. Entro in classe e tutti iniziano a fissarmi, non ero abituata a quella sensazione, mi aveva pure fatto mettere mascara e rossetto, sembravo una zoccola in tutti i sensi, sentivo lo sguardo dei ragazzi appoggiarsi su di me, mentre cammino verso il mio banco sento un commento di Mario verso i suoi amici “ Raga ma che culo ha Ilaria?!” Io faccio finta di non sentire e arrossisco, mi vergognavo ma allo stesso tempo mi piaceva un sacco che mi guardassero, Mario poi era proprio un bel ragazzo, muscoloso, atletico, moro, ogni tanto mi era pure capitato di fantasticare su di lui. Inizia la lezione, mi cade inavvertitamente una biro in mezzo alle file di banchi, mi alzo e mi piego a 90 gradi per raccoglierla, Greta mi aveva detto che d’ora in poi dovevo piegarmi così per far vedere meglio la mercanzia, sento dalle file dietro dei sussulti e mi giro per guardarli, Mario mi stava spogliando con gli occhi e mi lancia un occhiolino. Non sapevo cosa fare e chiedo subito aiuto a Greta, che sedeva di fianco a me, lei prende un bigliettino e ci scrive “ ti va un pompino dopo la scuola?” sotto c’erano due caselle con scritto “si e no”, prima che io potessi fermarla lei lo lancia dietro e Mario lo prende. Dopo poco tempo lui mi appoggia sul banco il bigliettino, lo apro e vedo la crocetta sulla casella del si. Il mio cuore inizia a battere forte, sudo e mi sale l’ansia, Greta mi dice di calmarmi…. cerco di non pensarci, mi metto a stare attenta alla lezione.
Arriva la fine della mattinata e Greta mi accompagna dietro la scuola dove c’era il magazzino della palestra, era il posto in cui tutti andavano per farsi fare dei lavoretti dalle ragazze, quando arriviamo Greta mi da un bacio sulla guancia e mi abbraccia, all’orecchio mi dice “ mi raccomando non lasciarne neanche una goccia” mi da uno schiaffo sul culo e se ne va. Rimango lì da sola qualche istante finché non arriva Mario, ero in ansia ma avevo anche voglia di farlo, mentre lo vedo arrivare riesco a vedere dalla sua tuta il suo bel pacco, in quel momento volevo sentirmi una vera Troia e lasciarmi andare. Quando arriva non ci parliamo neanche, iniziamo a baciarci, lui mi mette tutta la lingua in bocca e dopo solo qualche secondo avevo già le sue mani sul culo, come se dovesse sorreggermelo completamente, lo toccava con foga e mi spingeva verso di lui. Mentre lo limonavo sentivo il suo pacco ingrossarsi, era contro la mia Figa e lo sentivo pulsare. Mi tocca il seno, mi prende una mano e se la appoggia sul pacco, ero la sua marionetta, mi abbassa la maglia e inizia a leccarmi i capezzoli, io mi eccito un sacco, nessuno me lo aveva mai fatto e iniziò ad ansimare, intanto continuò a massaggiargli il pene, non mi dispiaceva per niente quella sensazione. Ad un certo punto mi spinge dalle spalle verso giù, io capisco che era il momento e quasi cadendo mi inginocchio davanti a quel bel pacco grosso, voglio fargli vedere che non sono una principiante, così iniziò a tirare giù la tuta e i boxer e tutto d’un tratto mi salta davanti alla faccia questo cazzone duro, rimango allibita, era molto peggio della zucchina di Greta, era un cazzo grosso, non lunghissimo ma comunque almeno di 18 cm e davvero largo. Iniziò a toccarlo, mentre lo sego lentamente mi accorgo di essere un po’ impacciata, così decido di non indugiare troppo e iniziò a leccarlo, vado su e giù per tutta l’asta, mi soffermo sulle palle, le prendo in bocca e ci gioco con la lingua, non è poi così difficile, ora sono sulla cappella, enorme e rossa, la prendo in bocca e comincio a pompare come Greta mi aveva insegnato, non sono più una suora ora ma una delle tante troiette della scuola e non mi dispiaceva per niente. Succhio tutto quel bel pisellone per vari minuti, avevo male ai muscoli della bocca e sentivo dolore alle ginocchia a forza di stare così, però era stupendo spompinare quell’arnese, Mario mi prende la testa e inizia letteralmente a scoparmi la bocca, io non ero pronta quello, lui era più esperto, lo aveva fatto altre volte e mi usava come fossi la sua bambola, ad un certo punto fece la cosa che più temevo, mi spinse il cazzo in gola e io finì con il naso contro il suo pube e mi senti soffocare, iniziai a sbavare copiosamente e quasi urlai quando finalmente lo estrasse dalla mia gola. Ero rimasta un attimo sotto shock e mi scendevano le lacrime, continuai comunque a succhiarlo, non volevo fermarmi, e dopo un minuto iniziai a percepire qualcosa, lui mi dice “Ila sto venendo” io non feci in tempo a spostarmi, lui mi teneva la testa premuta contro il suo uccello, sentii dei copiosi fiotti di sborra riempirmi la bocca, il suo orgasmo duro almeno 10 secondi, non finiva più, usciva forte, densa e calda mi riempi completamente. Io esitai, non ero pronta a tutto ciò, ma ripensai alle parole di Gre, così ingurgitai tutto quel liquido caldo e continuai a spompinare Mario per ripulirgli il cazzo dalla sua sborra. Dopo mi alzai velocemente, mi sistemai il reggiseno e mi preparai a salutare velocemente Mario, mi accorsi che avevo ancora una qualche goccia di sborra che mi usciva dalla bocca e me la pulì rapidamente con la maglietta. Mario si tirò su i pantaloni e mi disse “la prossima volta potresti farmi provare quel bel culetto” io non gli risposi e corsi via, mi sentivo sporca, una vera puttana, ma mi era piaciuto troppo, ero finalmente una pompinara.
scritto il
2022-02-01
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