Elisabetta la Ninfomane Tettona parte 4

di
genere
etero

A Elisabetta piace trasgredire e sedurre, mostrando le sue curve con disinvoltura. Una delle sue più grandi trasgressioni è quella di volersi mostrare nuda anche all'aria aperta e non posso mai dimenticare quella volta in cui un giorno al telefono lei mi confessò: "Tra una settimana vado in Francia, ho affittato un bellissimo appartamento vicino ad una spiaggia nudisti. Mi accompagni?" - "Ma certo, quando passo a prenderti?" - "Arriva venerdì sera, poi sabato mattina ce ne andiamo, ok? Il cornuto è dai suoi così ne approfittiamo. Lo lascio, io voglio solamente te!".

Al venerdì sera mantengo la parola e la raggiungo; suo marito è a casa, quindi per quella sera me ne sto in hotel, in attesa che lui se ne vada via il mattino seguente. La sera stessa però ricevo una chiamata dopo cena. Era lei. Piangeva, era disperata. "Che è successo?" - "Ho litigato con lui, mi ha presa a schiaffi ed insultata, non vuole più vedermi. Sa che ho un amante ma non gli ho detto che sei tu. Sono disperata, non so che fare!" - "Stai tranquilla, quel bastardo che ti ha messo le mani addosso merita una lezione. Se te la senti vieni in hotel da me stasera, poi domani ce ne andiamo in Francia, lontano da tutti".

Mi raggiunge dopo due ore, sicura che il figlio di puttana non l'abbia seguita, altrimenti gli avrei dato qualche pugno in faccia. Sale in camera e mi abbraccia piangendo. Poi ci baciamo, con le nostre lingue che si attorcigliano, e la faccio accomodare. Mi siedo al suo fianco e cerco di rincuorarla, di farla sentire serena. Stare con me la fa sorridere, vedo che il suo sguardo torna ad essere felice, forse ha trovato in me la persona con cui voler passare il resto della sua vita. Da parte mia c'è sempre stata l'intenzione di portarmela a letto e scopare con lei, è sempre stato il mio sogno erotico e nulla più. Ma quella sera anche io cominciai ad avere sentimenti diversi per lei, più profondi. Non era amore, ma quasi, almeno per me. Lei era proprio innamorata, al punto di voler passare con me una bella vacanza partendo per la Francia il mattino seguente.

Passammo la notte facendo solo sesso, lei si riprese da quel brutto litigio con il marito cornuto. Una calda notte estiva che diventò rovente, prima in doccia e poi a letto. Le sue curve bagnate erano uno spettacolo, le leccai ogni centimetro della sua pelle nuda, la baciai sulle labbra, sui capezzoli turgidi delle sue enormi mammelle, sulla figa. Poi lei si abbassò e mi fece un pompino memorabile. Una prima schizzata in faccia le arrivò subito, ero eccitatissimo come non mai: lei fece un sorriso e si leccò il viso mangiandosi lo sperma che le avevo appena spruzzato. "Ne voglio ancora, andiamo a letto..."

Per non mollare la presa glielo infilai nella figa. Lei uscì dalla doccia a pecorina, le schiaffeggiai il culo, sodo e perfetto, mentre il mio cazzo entrava e usciva dalla sua passera. Poi si appoggiò al materasso e glielo misi nel buco del culo, lei adora il sesso anale. La schizzata che le feci pochi minuti dopo era quella che desiderava. Il marito doveva e voleva essere soltanto un brutto ricordo, almeno quella notte. Alla fine lei mi baciò dicendomi: "Partiamo subito, non voglio più stare in questa città, ho bisogno di stare con te ma non qui."

Nel giro di un'ora lasciammo l'hotel, destinazione Francia. Un viaggio lungo, di notte, verso una nuova vita insieme. Dovevamo trovarci un lavoro se davvero avessimo avuto l'occasione di trasferirci lì definitivamente, e dovevamo inventarci qualcosa. Ma cosa?
Ecco l'idea: una casa di produzione di film hard, dove io e lei dovevamo essere sempre gli attori protagonisti. Film amatoriali, ma fatti bene. Poi non c'era bisogno di recitare, ormai noi due scopavamo come un toro monta la sua vacca da diversi mesi.

I primi giorni nella nuova casa furono dedicati solo al sesso e al naturismo: "Qui si sta in giro nudi, guai se ti azzardi a vestirti!", mi disse in tono semiserio appena arrivati. Un secondo dopo era già con le tette fuori, dopo due era tutta nuda. "Spogliati, subito!". Non ci pensai due volte e lo feci. Ero già duro ma non me ne ero accorto. Lei si invece, e si lanciò sul mio uccello per ciucciarmelo: fu il pompino che inaugurò casa sua, una bella villa con piscina, il posto ideale per la location dei film che avevamo in mente da realizzare.

Elisabetta andò a vedere la piscina, ovviamente era nuda: le sue tette enormi rimbalzavano su e giù mentre camminava, poi si girava verso di me iniziando a farle ballare. "Vienimi a prendere!" - disse ridendo, e inizio a correrle dietro. Per un attimo mi fermai, perchè volevo ammirare le sue mammelle fare boing boing mentre correva completamente nuda. Poi si tuffò in acqua e la presi. Ci baciammo ed iniziamo a fare sesso, ancora una volta. Lei voleva solo questo, e così volevo anche io.

Mi mancano queste avventure con Elisabetta, è da tanto che non ci vediamo. Vorrei sentirla ancora e incontrarla, magari vuole farlo ancora. Almeno io lo spero, anche se non so che vita stia facendo attualmente. Ci lasciammo improvvisamente diversi mesi fa e mi manca molto. La chiamerò, sento ancora il bisogno di averla accanto.
scritto il
2022-02-06
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