Mia cognata Marisa

di
genere
etero

Mi chiamo Alessandro di professione Dirigente e vi racconto di mia cognata Marisa.

Quando vidi mia cognata la prima volta, ebbi un sussulto. Bruna, 38 anni e, a differenza della sorella (mia attuale moglie), aveva una carica di erotismo pazzesca. 1,70 di altezza, 40 di taglia e terza di seno. Un culo che parlava da solo. Per farla breve, una bella femmina.
Capì subito che provava invidia per sua sorella perché suo marito non era granché, infatti lo tradiva con un amico di famiglia. Lo scoprì perché, avendo avuto qualche sospetto dovuto a certi suoi atteggiamenti, ne ebbi la conferma quando un giorno lei, andando in bagno, aveva lasciato il telefono alla mia portata. Perché in quel periodo non esisteva ancora la password di accesso, fu semplice per me accedervi e leggere la messaggistica. Mi colpi subito un messaggio e, nonostante avesse camuffato il nome dell’amante, non fu difficile capire di chi si trattasse. In particolare lui la ringraziava per il favoloso pompino che lei gli aveva praticato il giorno prima in auto.
Arriva purtroppo per lei il momento in cui il marito scopre tutto e si separano.
Lei dovette lasciare la casa insieme ai figli e ne prese una in affitto. Nel frattempo, nel corso degli anni, ebbe qualche relazione che non andò a buon fine a causa della sua non predisposizione a curare la casa ed al carattere un po’ antipatico che indisponeva quanti la frequentassero a tal punto che la mollavano.
Ci fu un periodo in cui, lavorando fuori, ogni tanto, quando la sera ero in albergo, massaggiavo con lei con la scusa di chiederle come stesse e capitava di scambiarci alcuni messaggi a doppio senso. Una volta, in particolare, sul fatto che sua sorella (mia moglie) le aveva confidato di quanto fossi dotato. Curiosa, mi chiese di quale lunghezza fosse il mio pene e le risposi subito che superava i 20 cm con un diametro di 4 centimetri. Con la scusa di non crederci, rispose che ero stato esagerato. Presi la palla al balzo e le proposi di mandarle una foto a dimostrazione. Mi rispose che non avrei avuto il coraggio e, senza farmelo ripetere, scattai una foto al mio cazzo che, nel frattempo, visto l’argomento, era diventato duro. Ricevuta la foto, per diversi minuti non ricevetti alcuna risposta. Pensai subito che forse avevo esagerato. Le mando un messaggio chiedendole scusa per la volgarità. Lei mi rispose con un: “E’ Imbarazzante”! Avevo inizialmente compreso che forse non aveva gradito e le rinnovai le mie scuse. A quel punto mi scrisse che probabilmente non avevo compreso il senso e quella esternazione si riferiva al fatto che non aveva mai visto nulla del genere.
A quelle parole, il mio cazzo diventò ancora più duro e, visto che il ghiaccio era rotto, le chiesi se le sarebbe piaciuto provarlo. Lei rispose con un: - magari - , ma allo stesso tempo che non se la sentiva di fare un torto a sua sorella.
Qualche settimana dopo, la chiamai al telefono dicendole che le avevo comprato un bel completino intimo. Fu felice perché era da tanto che un uomo non le faceva regali. Andai a casa sua, lei scese e le detti il regalo con la richiesta che, mi avrebbe fatto piacere ricevere delle foto sue con indosso il completino. Accettò di buon grado e mi mandò 4 foto di cui una girata a 90 gradi dove mostrava il suo lato B con il perizoma che le avevo comprato. Un culo favoloso!!!
Passò qualche mese da allora e capitò che andò in vacanza con una sua amica. La destinazione fu proprio la regione in cui lavoravo che era sul mare. Infatti, visto che eravamo vicini, una sera le raggiunsi per cenare con loro e passammo una bella serata tranquilla.
Dopo 2 giorni mi arriva una sua telefonata. Mi diceva che la sua amica era partita perché suo padre era stato colpito da un infarto e che era rimasta da sola. Le dissi che, se riteneva poteva venire a stare da me (nell’appartamento di lavoro) per evitare di pagare il B&B a pieno. Mi disse di sì ed avvisai mia moglie sulla situazione la quale mi ringrazio pure per la generosità verso sua sorella.
Quando arrivò, le dissi che poteva disporre della casa e che tanto sarei rientrato dal lavoro solo la sera. Per la notte, perché il letto era un matrimoniale mi sarei adagiato sul divano. Lei sarebbe andata di giorno al mare per rientrare il tardo pomeriggio. Preparò la cena aspettando che rientrassi. Arrivai a casa ed ebbi una bella accoglienza. Visto il caldo, era in culottes e canottiera ed ebbe su di me un effetto devastante dal punto di vista dell’erezione. Mi andai a fare una doccia e iniziai a fantasticare sparandomi una sega su di lei.
Cenammo bevendo anche un po’ di più del previsto. Al termine, dopo aver sistemato la cucina, lei disse che sarebbe andata a letto perché stanca. Le risposi che avrei fatto uguale. Andai in camera a prendermi il necessario per il divano e lei mi disse che potevamo dividere il letto matrimoniale. Le chiesi se fosse sicura e mi ribadì che non aveva nessun problema.
Accendemmo la tv e ci mettemmo stesi a letto. Io avevo solo un paio di boxer mentre lei una canottiera che arrivava appena sotto le natiche.
Guardando la tv, mi chiese se poteva appoggiare la testa sul mio braccio e le dissi di sì. Il cazzo iniziò a diventare duro e si notava. Prese allora ad accarezzarmi il petto mentre io le accarezzavo il braccio sinistro. Si accorse della mia erezione e con la mano scendeva lentamente sempre più giù. Sino ad arrivare a strusciare la mano sui miei box. Stavo impazzendo dall’eccitazione tanto che il cazzo era venuto fuori dai box. Toccava la cappella con le dita che nel frattempo si era inumidita di alcune gocce di sperma che lei si portava alla bocca per leccarla.
La girai, verso di me e le infilai la lingua in bocca. Ci slinguammo per diversi minuti e contemporaneamente iniziai a toccarla ovunque e alzandole la canottiera mi resi conto che non portava le mutandine. Gliela sfilai completamente come lei mi sfilò i boxer. Le succhiavo i capezzoli turgidi e grossi e le masturbai la figa che era ormai fradicia di umori. Mi girai di lato a 69 per leccargliela. Lei, prese il cazzo in mano e ammirandolo per le sue dimensioni esternò che finalmente era suo. Lo prese in bocca ingoiandolo sino a quando potesse contenerlo. Io continuavo a succhiarle il clitoride e scopavo la figa con la lingua. Con gli umori che le venivano fuori, le inumidivo il buco del culo mettendoci poi l’anulare dentro. Per la facilità con cui il dito entrava, era evidente che era stata già sverginata.
Si contorceva per il piacere sino al punto che mi chiese di scoparla. Mi giro e si mette su di me infilandosi il cazzo nella figa a smorza candela. – Che cazzo pazzesco, non l’ho mai preso cosi grosso. - Voglio essere la tua puttana tutte le volte che vuoi. – Siiiiiiiii tesoro bello, falla godere questa troia. – Quante volte ho sognato che tu potessi scoparmi. – aahhhh, che cazzo duro, lo voglio tutto per me.
Dopo un po’, se lo sfila, si gira alla pecorina e prendendo il cazzo in mano se lo infila ancora nella figa. L’ho pompata per un bel po’ e contemporaneamente le mettevo un dito nel culo allargandolo. L’ho tiro fuori dalla figa puntandolo sul suo buco del culo. Si gira terrorizzata dicendomi che aveva timore che le potessi lacerare il culo perché lo aveva preso solo un paio di volte ma che erano cazzi normali. Le dissi di rilassarsi con la promessa che avrei fatto piano. Mi guardava terrorizzata mentre pian piano spingevo dentro e mi teneva il cazzo con la mano per gestire la penetrazione. Ad un certo punto, dopo che le era entrato già per metà, le diedi un colpo sfondandole lo sfintere. Ha lanciato un urlo di dolore dicendomi che ero un bastardo e supplicandomi di tirarlo fuori. Ormai ero dentro ed ho cominciato a pomparla e allo stesso tempo le stuzzicavo il clito. Dopo qualche istante di sofferenza, ha cominciato a godere. – Dai stronzo, mi hai sfondato il culo. – Aprilo tutto e sborraci dentro.
Nel frattempo era venuta dalla figa e mentre continuavo a scoparla nel culo raggiunse un orgasmo anale che la fece impazzire. Venni anch’io copiosamente inondandole il culo di sborra. Lo tirai fuori ed il culo rimase aperto per qualche minuto facendo colare lo sperma.
Ero esausto e andai in bagno a lavarmi visto che avevo notato qualche traccia di feci. Tornai a letto e mi stesi abbracciandola. Mi disse che aveva il culo in fiamme ma che mai aveva goduto così tanto.
Non era ancora sazia e si mise sopra di me per iniziare un lungo pompino. Mi leccava e succhiava avidamente e non ci misi molto a venire ancora. La avvisai che stavo per venire per timore non gradisse ingoiare la sborra ed invece, si fece godere in bocca ingoiando tutto. Ero appagato con non mai. La tirai a me baciandola e mi passo un po’ del mio sperma che le era rimasto impastato sulla lingua.
Ci appisolammo per un paio d’ore dopodichè mi alzai per andare a prendere qualcosa per dissetarci e riprendere un po’ di energie. Le proposi una doccia semifredda che accettò. Sotto la doccia ci lavammo a vicenda. Lei prese a massaggiarmi il cazzo ed io le sgrillettavo il clitoride succhiando i capezzoli. La feci girare e la penetrai in figa. Muoveva il culo in direzione del mio cazzo per sentirlo tutto dentro. Dopo qualche minuto, lo sfilai dalla figa e puntai la cappella sul suo ano.
Mi disse che le duoleva ancora ma non mi feci intenerire. Lo spinsi dentro ed entrò tutto di un colpo. Ebbe un sussulto e mi implorò di tirarlo fuori visto il male. Iniziai a sfondarla con più vigore mentre la baciavo in bocca e con una mano le masturbavo la figa. Dopo un po’ le sborrai nel culo e venne anche lei. Eravamo stanchi ma felici.
Rimase da me 3 giorni prima di rientrare a casa e furono scopate interminabili. Avevo il cazzo infiammato e screpolato tanto che l’avevo scopata.
Dopo quella volta non ci furono altre occasioni. Lei si è trovata un brav’uomo con cui vive tutt’ora. In poco tempo, ho visto quest’uomo perdere diversi chili ed ho immaginato quale potesse esserne la causa.


di
scritto il
2022-02-09
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