La visita prostatica
di
vidro
genere
feticismo
Avendo superato la soglia delle sessanta primavere, il mio medico di base ha deciso che fosse giunto il momento per me, per sottopormi ad una visita prostatica preventiva e quindi mi ha prescritto una serie di esami del sangue e delle urine ed ha compilato l’impegnativa per la successiva visita specialistica. Non appena ho ricevuto gli esiti degli esami ho telefonato al reparto di urologia dell’ospedale per prenotare la visita, che mi è stata fissata per la settimana successiva. La mattina dell’esame, per pulizia, mi sono somministrato una pera da 650 cc. di acqua calda, mi sono lavato e depilato accuratamente e sono partito. Devo confessare che l’idea di farmi palpare ed infilare un dito nell’ano da un dottore non mi sorrideva assolutamente, ma trattandosi di questioni di salute, ho fatto buon viso a cattivo gioco. Arrivato di buon ora in ospedale, ho trovato la sala d’attesa semi vuota, così mi sono seduto, rassegnato comunque ad una certa attesa; più aspettavo e più nella mia mente si affacciavano sgradevoli immagini di medici con mani enormi che mi smanacciavano e penetravano a loro piacimento, finalmente arriva il mio turno e, con un certo batticuore busso alla porta dello studio: vi lascio immaginare la mia sorpresa nello scoprire che dietro alla scrivania sedeva una bella donna dai lunghi capelli neri, sulla cinquantina, che mi accoglie con un caldo sorriso. Dopo i convenevoli d’uso, la dottoressa mi fa spogliare dalla vita in giù e mi fa sdraiare sul lettino, spiegandomi cosa farà “per prima cosa eseguirò un’ecografia della vescica per verificare la dimensione della prostata, a seguire, una visita interna per vedere se ci sono problemi”, vista la mia espressione non propriamente soddisfatta, prosegue ammiccando “non si preoccupi, sarò molto delicata e non le farò male, anzi, potrebbe anche darsi che la cosa non sia poi così spiacevole”. Quest’ultima frase mi lascia un po’ sconcertato, non riuscendo a capirne il senso, intanto mi cosparge basso ventre con il gel ed inizia a muovere la sonda, girando verso di me il video, e facendomi vedere l’immagine commenta “La sua prostata è normale, leggermente ingrossata ma ancora nella norma e non c’è ristagno di urina, direi che va tutto bene, adesso passerò alla visita interna, non abbia paura, non se ne accorgerà neanche… oppure no, saremo a vedere!” Di nuovo queste strane frasi, mi chiedo cosa voglia sottintendere… la dottoressa nel frattempo abbatte la parte finale del lettino e mi prega di mettere le gambe negli appositi sostegni e scivolare in avanti mentre indossa i guanti in lattice e si posiziona tra le mie gambe. “adesso esamino i testicoli ed il pene, poi passerò all’esame interno, lei si rilassi” io cerco di rilassami pensando ad altro visto che a seguito dei suoi palpeggiamenti comincio ad avere un’erezione, la dottoressa fa finta di non accorgersene e commenta “testicoli e pene non presentano anomalie, le dimensioni sono normali, va tutto bene, non si vergogni per l’erezione, è del tutto normale durante questo tipo di visita” e mi scocca un sorriso ammiccante. Quindi, preso un tubo di crema, ne versa una dose generosa su una mano e sull’area anale che, vista la mia posizione, è ben esposta e mi chiede “ha mai fatto una visita prostatica interna?” io, giocando il tutto per tutto le rispondo esitante “non proprio” lei aggrotta la fronte con fare interrogativo “cosa intende? Se ha ricevuto una visita prostatica dovrebbe ricordarsene, non mi è chiaro cosa intende con non proprio” ormai il dado è tratto per cui mi lancio “vede dottoressa, una mia fantasia erotica consiste nell’immaginare situazioni medical-fetish e per soddisfarla mi rivolgo ad una mistress che svolge sedute medical” lei mi guarda con un ampio sorriso ammiccante “adesso ho capito! Quindi per lei l’introduzione di un dito non è una novità, chissà perché in lei avevo intuito qualcosa del genere, comunque parleremo dopo della sua fantasia, adesso procedo”. Con delicatezza infila il medio e lo muove alla ricerca della prostata, mentre con l’altra mano, quasi con noncuranza, continua a tastarmi pene e testicoli, ad un certo punto faccio un piccolo sobbalzo con un sospiro di soddisfazione “il canale e bello sgombro” al che io rispondo di essermi praticato una pera da 650 cc. di acqua calda prima di uscire di casa “bravo! ha fatto molto bene, ecco ho trovato la prostata - movendo il dito in tutte le direzioni regalandomi piacevolissime sensazioni - e mi sembra che tutto sia a posto, non le fa male vero?” al mio cenno di diniego lei aggiunge “perfetto, ma non posso lasciarla andare via in questo stato - strizzatina al pene - bisogna provvedere in qualche modo” e con un sorriso esplicito, dopo essersi cospersa anche l’altra mano di lubrificante, guardandomi fisso negli occhi, inizia una lenta masturbazione continuando a massaggiare la prostata, questa volta introducendo anche il dito indice. Il mio respiro si fa sempre più ansante finché dopo pochi istanti esplodo in una copiosa eiaculazione al termine della quale la dottoressa sfila le dita, si toglie i guanti e mi passa delle salviettine per pulirmi, mi dice di rilassarmi un momento e rivestirmi e torna alla scrivania. Io riprendo fiato, finisco di pulirmi mi rivesto e vado a sedermi di fronte alla dottoressa farfugliando varie scuse e ringraziamenti ma lei mi ferma subito “non si preoccupi, la sua fantasia coincide con la mia, fin dal primo anno all’università ho desiderato penetrare gli uomini ed per questo che ho scelto la specializzazione in urologia, ma mi spieghi meglio le sedute medical-fetish alle quali si sottopone, sono molto curiosa!”. Dal momento che ormai il ghiaccio è rotto, sotto il suo sguardo interessato ed attento, le racconto come si svolge la seduta: le varie perette o enteroclismi, le svariate penetrazioni anali, la sodomizzazione con lo stap-on cui vengo sottoposto e, occasionalmente, l’inversione dei ruoli, nel senso che è la mistress a rivestire il ruolo di paziente; le spiego anche che tali sedute non sono molto frequenti poiché la mistress risiede in un’altra città e diventa complicato poterla raggiungere. La dottoressa di tanto in tanto mi interrompe e, con voce arrochita e gli occhi lucidi, mi chiede chiarimenti circa la quantità d’acqua dei clisteri, il numero di dita che mi vengono introdotte, la dimensione dello stap-on e la durata della seduta. Al termine del mio racconto, lei annuisce e con voce sempre più arrochita esclama “il suo racconto è molto intrigante, senza dubbio la mistress di cui parla è molto competente, e sono certa che la seduta sia parecchio piacevole, pensi che solo ad ascoltarla, mi sono eccitata anch’io, adesso, confidando che lei sia una persona discreta, le faccio una confidenza: possiedo uno studio privato dove effettuo visite private più… diciamo piacevoli di quelle che faccio qui, se lei è interessato, possiamo fissare un appuntamento”. Io rimango basito da una tale rivelazione ma accetto prontamente la proposta e le chiedo, pregandola di scusarmi, il costo di tale visita. Lei scoppia a ridere “non si preoccupi, non mi ha offesa, lo faccio anche per il mio divertimento, quindi non dovrà sborsare un euro”. La proposta è fantastica quindi le chiedo di fissarmi un appuntamento, lei verifica la sua agenda e mi conferma la data e l’ora poi scrive su un foglietto l’indirizzo ed il suo numero di telefono. Quindi ritorna professionale ed aperto il computer, stila il mio referto dal quale risulta che sono in perfetta salute. Si alza e mi accompagna alla porta, non prima di avermi baciato a lungo sulla bocca raccomandandomi di non somministrarmi alcuna pera di pulizia prima della prossima visita. Esco stupefatto per la fortuna che ho avuto, non vedendo l’ora di recarmi alla futura visita.
Finalmente è giunto il giorno della mia visita presso lo studio della dottoressa, per cui, faccio un doccia accurata e mi preparo, con non poca ansia ed aspettativa, suono il campanello dello studio, la porta si apre mentre dal citofono lei mi indica di salire al primo piano, faccio le scale in un lampo e sulla porta dello studio mi aspetta la dottoressa, abbigliata solamente con un camice bianco, forse leggermente corto, sotto il quale si intuisce la mancanza di indumenti intimi, le gambe rivestite da calze bianche ed i piedi calzati con sandali dal tacco al alto, con un sorriso smagliante mi invita ad entrare e mi fa accomodare nello studio che è arredato alla perfezione: al centro c’è un lettino ginecologico con a fianco il supporto per enteroclisma al quale sono appese due sacche, con i tubi ben arrotolati e dall’altra un carrello con le ruote sul quale c’è una siringa da 50 CC riempita a metà con un liquido giallognolo, un flacone di clistere pronto da 133 CC ed un tubo di crema, lungo una parete un armadietto da infermeria, un lavandino, un tavolo sul quale c’è un fornetto a microonde ed uno sterilizzatore a raggi UV più un mix di oggetti medici quali speculums, sonde di varia lunghezza, confezioni di micro clismi, i classici Fleet, pere di diverse dimensioni, una scatola di guanti chirurgici, più vari oggetti più adatti ad un sexy shop come butt-plug, stap-on e falli artificiali di tutte le dimensioni, in un altro angolo c’è una scrivania con due sedie. La dottoressa si accomoda alla scrivania e mi indica di sedermi quindi inizia a interrogarmi “Mi dica, qual è il suo problema?” Anch’io entro nel personaggio per cui le rispondo, fingendo un po’ di vergogna “Ecco… ho dei problemi al ventre a volte faccio fatica ad evacuare ed anche qualche difficoltà di erezione” lei annuisce e mi lancia un sorriso complice “non deve vergognarsi, può capitare a tutti, si spogli e venga a sdraiarsi che vediamo se posso aiutarla” Non mi faccio ripetere l’invito ed in un baleno sono nudo e mi stendo sul lettino, lei, con espressione concentrata, inizia a stimolarmi i capezzoli facendomi sfuggire un sospiro di piacere, per poi passare a palparmi il ventre “vedo che è sensibile sui capezzoli, le ho fatto male?” ad un mio cenno di diniego prosegue “ottimo, la reazione dei capezzoli è normale, ma necessita di un esame più approfondito, però adesso vediamo il ventre, in effetti mi pare piuttosto duro, per essere più sicura, devo eseguire un’esplorazione rettale, non si allarmi, non le farò male”. Io fingo di essere preoccupato frattanto la dottoressa teatralmente indossa un paio di guanti e mi ordina di mettere le gambe sugli appositi sostegni e scivolare in avanti, così da avere il sedere sul bordo mentre lei si posiziona tra le mie gambe e versa una generosa quantità di crema sulle dita di una mano e sul mio ano. “si rilassi, sarò delicatissima, le assicuro che non sentirà nulla” dolcemente, mi massaggia il buchino e quindi, infila il medio e lo muove con un movimento rotatorio quindi lo sfila e lo reinfila accompagnato anche dall’indice, la dilatazione ed il primo stimolo della prostata è tutt’altro che sgradevole, tant’è che comincio a sviluppare una mezza erezione. Dopo alcuni secondi di piacevolissimi massaggi sia rotatori che dentro-fuori scuote il capo “Purtroppo è come sospettavo, lei è parecchio costipato, - non è vero! prima di uscire sono andato di corpo!! - sono costretta a praticarle una cura drastica”, lentamente sfila le dita e si dirige verso il tavolo dove sceglie un butt-plug non troppo grosso che appoggia con discrezione sul tavolo accanto al lettino. Con voce tremula le chiedo di che cura si tratta e lei, sorridendomi con fare rassicurante, “Niente di trascendentale, le somministrerò un paio di piccoli purganti che dovrà trattenere almeno dieci minuti, e per aiutarla le metterò un piccolo tappo, si rilassi che andrà tutto bene” quindi prende la siringa e mi spiega “questa siringa contiene sei microclismi, poi seguirà il clisma preparato ed il tappo”. Sapendo bene qual è l’effetto di quei tipi di clistere, cerco di rifiutare ma lei mi ferma e mi sorride con fare ammiccante “non faccia il bambino, è per il suo bene, vedrà con non è poi così tragico, se si comporta bene, le darò un piccolo premio” e si sbottona i primi bottoni del camice, rassegnato cedo alle sue insistenze, lei lubrifica il beccuccio della siringa e lo infila con delicatezza per premere lentamente lo stantuffo, non appena la siringa è vuota, la sfila e dopo alcuni secondi la sostituisce con il clisma preparato e preme con forza il flacone, percepisco chiaramente lo schizzo del liquido tiepido inondami ma al momento la sensazione non è spiacevole, la dottoressa intanto cosparge abbondantemente di crema il butt-plug e me lo appoggia all’orifizio e inizia a spingerlo, nonostante la dimensione abbastanza importante, stranamente la dilatazione è meno dolorosa del previsto, con un risucchio entra totalmente mentre lei spiega “ho usato un lubrificante contenente dell’anestetico, vero che non le ho fatto male? adesso, mentre aspettiamo che il purgante faccia effetto, voglio esaminare più a fondo i capezzoli” intanto si sfila i guanti, imposta un timer su dieci minuti e si sposta al mio fianco dove comincia a stimolarmi i capezzoli con i polpastrelli e le unghie, dandomi anche dei leggeri pizzicotti, le sue manovre sono estremamente piacevoli e non tardo ad esternare la mia soddisfazione con leggeri mugugni, con gli occhi incollati sulla sua scollatura dalla quale fa capolino un bel seno sodo con i capezzoli già ben induriti. Lei finge di fraintendere le mie reazioni e si informa se il lassativo sta già facendo effetto ed inizia a massaggiarmi e schiacciare dolcemente il ventre io le rispondo che è l’effetto dell’esame dei capezzoli che è molto eccitante, lei mi sorride e, sbottonandosi ulteriormente il camice, “anch’io comincio ad essere eccitata, senta!!” e mi prende la mano per posizionarla su un seno, io non mi faccio ripetere l’invito due volte e comincio a tastarlo con voluttà, per abbassare la mano verso la vagina ma lei mi ferma “non ancora, altrimenti perdo la concentrazione” intanto sono passati cinque minuti ed il lassativo comincia a fare effetto ed ho il ventre attraversato da crampi sempre più forti, la dottoressa se ne accorge e, massaggiandomi il ventre con maggior vigore, mi esorta a resistere “coraggio, solo più cinque minuti, cercherò di distrarla in un altro modo” ed abbassa il viso verso i miei capezzoli che comincia a baciare e succhiare dolcemente, spostandosi ogni tanto per baciarmi a lungo ed a fondo sulla bocca, alterando i massaggi al ventre con leggere carezze ai genitali mentre io le carezzo le natiche. Gli ultimi minuti sono tremendi, i crampi sono sempre più forti e a nulla valgono gli sforzi per distrarmi. Finalmente il timer squilla e la dottoressa mi aiuta ad alzarmi, mi accompagna in bagno e mi fa sedere per poi allungare una mano tra le mie gambe e sfila con un colpo deciso il butt-plug, che è subito seguito da uno scroscio di liquido, mentre si rialza, mi scocca un rapido bacio sulla cappella ed esce. Riemergo da bagno dopo interminabili minuti durante i quali i crampi si sono succeduti alle scariche e la dottoressa mi fa cenno di tornare a distendermi e mettere le gambe sui sostegni, intanto si è ricomposta riabbottonando il camice, sul tavolino c’è un recipiente pieno di un liquido caldo dal quale si sprigiona un forte profumo di camomilla, ed una grossa, direi enorme, pera con la sonda vaginale “per eliminare ogni residuo del precedente clisma, ora le somministrerò una pera da 950 CC di acqua e camomilla, vedrà che si sentirà subito meglio”. Indossa un nuovo paio di guanti e lubrifica in modo alquanto lascivo la sonda per poi lubrificarmi l’ano infilandovi prima un dito poi due “adesso si comincia a ragionare, il condotto è decisamente più pulito e riesco a sentire bene la prostata” ovviamente, i movimenti delle sue dita sortiscono il loro effetto, ed inizio nuovamente a sviluppare un erezione, lei se ne accorge e con un risolino sfila le dita e si affetta a riempire la pera, il rumore del risucchio e la vista della pera stessa mi stanno eccitando da morire ma, fedele al personaggio, protesto sia per la dimensione della sonda - troppo lunga e troppo grossa - che per la quantità d’acqua, ma lei è irremovibile “non sia sciocco, adesso che la parte finale dell’intestino è libera, non ci saranno problemi e poi ho usato il gel con anestetico, comunque non la introdurrò tutta né la svuoterò totalmente, si rilassi e faccia dei bei respiri profondi”. Faccio come mi viene indicato mentre lei si posiziona tra le mie gambe, fa andare su e giù la sonda poi, con un movimento lento la infila “visto? Ne ho infilata la metà e quasi non se ne è accorto, adesso comincio a svuotarla”, poco a poco, nel mio ventre si spande un piacevole senso di calore ed inizio a muovermi facendole capire che può infilare tutta la sonda, lei la infila fino al fondo, per poi riprendere a svuotare la pera “bravo, ne ho somministrata quasi la metà, se resiste la svuoto totalmente” e senza lasciarmi il tempo di replicare, preme con forza la pera ed un possente getto caldo mi invade, facendomi sobbalzare. Terminato lo svuotamento, rilascia la presa e la pera si riempie nuovamente, alleggerendo la pressione che ho nel ventre ed esegue quest’operazione diverse volte “svuotando e riempiendo la pera più volte, l’effetto di risciacquo è più completo, e da quanto vedo, - una strizzata al pene bello eretto - la cosa non le dispiace, mi sa che lei sia piuttosto sensibile nell’area anale”. Terminato l’ultimo svuotamento, muove la sonda dentro e fuori finché non la sfila con un gesto secco “cerchi di trattenersi qualche minuto poi può andare a liberarsi, io intanto preparo gli strumenti per la visita interna”. Questa volta la sosta in bagno è meno fastidiosa e riesco a liberarmi facilmente, un rapido lavaggio e rientro nello studio, vedo che sul tavolino è apparso un rettoscopio ed un speculum anale in metallo a tre becchi, mentre la dottoressa mi attende appoggiata al lettino e nuovamente di ordina di assumere la solita posizione “adesso dovrebbe essere bello pulito, quindi posso procedere con la visita endoscopica, per prima cosa utilizzerò il rettoscopio che è un tubo in plastica di circa tre centimetri di diametro e lungo una quindicina munito di un tappo, una volta introdotto nel retto, rimuoverò il tappo e potrò osservare l’interno del canale alla ricerca di anomalie, al solito, utilizzerò un gel con anestetico, lei si rilassi e spinga come se volesse defecare” sono un po’ preoccupato per la grossa dimensione dello strumento ma ho fiducia nella dottoressa. Lei mi appoggia lo strumento all’ano e con delicatezza lo spinge dentro, in effetti non provo alcun dolore, tranne la sensazione, peraltro parecchio piacevole, di dilatazione, quando il rettoscopio è entrato completamente, lei rimuove il tappo, la sensazione è stranissima ma al contempo piacevole, sento una sorta di risucchio mentre l’aria mi entra nel retto, la dottoressa muove lo strumento in vari modi, stimolandomi anche la prostata poi rimette il tappo spingendo nell’intestino parecchia aria dandomi altre piacevolissime sensazioni, tant’è che sulla punta del pene compare una goccia di pre-eiaculato, lei esegue la manovra diverse volte, accarezzandomi leggermente il pene “ero certa che questa manovra le sarebbe piaciuta! Adesso sfilo il rettoscopio e inserisco lo speculum per dilatarla per bene per effettuare l’ultimo intervento, ossia il massaggio prostatico”. L’introduzione dello speculum non è assolutamente sgradevole, finché non inizia ad allargare le punte “questa è la parte più fastidiosa, devo dilatarla almeno fino a cinque centimetri ma procederò per gradi, cerchi di resistere e si rilassi, altrimenti la cosa sarà solo più dolorosa, siamo arrivati a circa 4 centimetri di diametro, lascio lo speculum in sede e vado a preparare quanto serve per il massaggio prostatico”. Quindi si dirige verso il tavolo alle mie spalle e la sento trafficare quando torna, sbarro gli occhi: buttando alle ortiche il personaggio della dottoressa integerrima, si è sbarazzata del camice ed in mano tiene uno strap-on di notevole dimensioni, è almeno 5 centimetri di diametro e lungo una ventina con un secondo fallo nella parte interna con una risatina e con voce arrochita “al diavolo la professionalità, tutta la visita mi ha eccitata da morire per cui adesso voglio divertirmi per bene anch’io”, allarga leggermente le gambe e con abilità si infila il fallo nella vagina perfettamente depilata emettendo un gemito di piacere, quindi si affretta ad allacciare le cinghie per tenerlo in posizione e mi si avvicina con uno sguardo estremamente lascivo. Vederla avanzare, nuda e con quel fallo puntato verso di me mi sta facendo eccitare ancora di più e quindi, passando anch’io al tu, mi complimento “sei una visione favolosa, hai un corpo bellissimo e vederti con quel grosso strap-on è ancora più arrapante anche se la sua dimensione è abbastanza inquietante”. Lei mi ringrazia con un sorriso lascivo, si umetta le labbra e si avvicina “ti ringrazio, sei molto gentile, per ritardare l’eiaculazione, ti metto questi anelli elastici, perché adesso ho voglia di assaggiarti prima di praticarti un massaggio prostatico come si deve”. Si china in avanti e con delicatezza, fa scivolare i due anelli, uno fino alla base del pene e l’altro alla base dei testicoli, la pressione esercitata dagli anelli mi fa ingrossare il pene al massimo, lei lo impugna, lo scappella e lo avvolge con le labbra, ingoiandolo a fondo praticandomi una fellatio con i fiocchi e di tanto in tanto, per ritardare l’eiaculazione, si interrompe e mi strizza i testicoli, continuando a stimolarmi i capezzoli, sono al settimo cielo, la sua abilità è notevolissima, infatti mi porta sull’orlo dell’orgasmo e riesce a stopparlo al volo, regalandomi un piacere senza fine. Quando si rende conto che per me è sempre più difficile resistere smette e riprende in mano lo speculum tutt’ora ben piantato nell’ano. “ti devo allargare ancora un poco, così, quando ti penetrerò non ti farò male, anche perché non userò un lubrificante con anestetico, così lo sentirai bene”, la dilatazione è abbastanza dolorosa, ma tutto sommato sopportabile, quando la dottoressa è soddisfatta dal livello di dilatazione raggiunto, lubrifica il dildo con mosse molto lascive ed allusive, sfila lo speculum e subito, mentre ho l’ano ancora dilatato spinge la punta del dildo facendolo entrare per pochi centimetri, il dolore è piuttosto intenso, ma grazie ai massaggi al pene ed ai capezzoli riesco a resistere, poco a poco il dolore diminuisce e la dottoressa spinge con le anche fino a profondare completamente dentro di me. Poi si ferma un momento affinché possa abituarmi all’intruso, quindi preme un pulsante sulla cintura che glielo tiene a posto e lo strap-on prende a vibrare, la sensazione è fantastica!!! la stimolazione della prostata è parecchio forte resa ancor più intensa dagli ampi movimenti dentro-fuori impressi dalle anche della dottoressa che si mette anche lei a gemere “ooooohhh siiiii anche la parte dentro di me vibra, è bellissimooooooo resisti ancora sto per venireeeeee” lei aumenta il ritmo e la mia masturbazione finché con un grido inarticolato raggiunge l’orgasmo, seguita a ruota da me che erutto un fiume di sperma che mi allaga la pancia. quindi, dolcemente, si allontana, sfilando la porzione di strap-on con la quale mi ha sodomizzato, lasciandomi un certo senso di vuoto , allenta le cinghie e sfila lo strap-on con un sospiro quasi di rimpianto, poi, con amore, mi ripulisce ventre, ano, e pene con delle salviettine umidificate e mi prodiga un ultima fellatio molto dolce. Mentre mi riprendo, lei va a sedersi dietro alla scrivania, apre il computer e ritorna professionale “si rilassi, poi venga qui a sedersi, intanto io preparo la sua scheda, che ci sarà utile se tornerà per ulteriori visite”. Io mi rivesto e vado sedermi di fronte a lei che inizia ad interrogarmi circa la visita, ossia se ho provato molto dolore, se i clisteri erano stati troppo aggressivi o abbondanti e così via, io non posso far altro che rassicurarla affermando che tanto il dolore quanto la qualità dei clisteri erano stati accettabili, lei mi ringrazia con un sorriso e finisce di scrivere “bene, ho riportato tutto quanto, rimango in attesa di una sua telefonata per fissare il prossimo appuntamento”. Si alza e mi accompagna alla porta, nuovamente cambiando registro “è stata una bella seduta, mi sono veramente divertita anch’io, mi è piaciuto da morire vederti soffrire, sapendo che ne ero io la causa, somministrarti i vari clisteri, poi è stato mooooolto divertente, per non parlare delle ispezioni rettali e della sodomizzazione, ho avuto un orgasmo fantastico, ti ringrazio” mi abbraccia dandomi un grosso e profondo bacio sulla bocca ed apre la porta. Esco un po’ pesto e dolorante, ma nella mia mente sto già pensando alla prossima visita.
Finalmente è giunto il giorno della mia visita presso lo studio della dottoressa, per cui, faccio un doccia accurata e mi preparo, con non poca ansia ed aspettativa, suono il campanello dello studio, la porta si apre mentre dal citofono lei mi indica di salire al primo piano, faccio le scale in un lampo e sulla porta dello studio mi aspetta la dottoressa, abbigliata solamente con un camice bianco, forse leggermente corto, sotto il quale si intuisce la mancanza di indumenti intimi, le gambe rivestite da calze bianche ed i piedi calzati con sandali dal tacco al alto, con un sorriso smagliante mi invita ad entrare e mi fa accomodare nello studio che è arredato alla perfezione: al centro c’è un lettino ginecologico con a fianco il supporto per enteroclisma al quale sono appese due sacche, con i tubi ben arrotolati e dall’altra un carrello con le ruote sul quale c’è una siringa da 50 CC riempita a metà con un liquido giallognolo, un flacone di clistere pronto da 133 CC ed un tubo di crema, lungo una parete un armadietto da infermeria, un lavandino, un tavolo sul quale c’è un fornetto a microonde ed uno sterilizzatore a raggi UV più un mix di oggetti medici quali speculums, sonde di varia lunghezza, confezioni di micro clismi, i classici Fleet, pere di diverse dimensioni, una scatola di guanti chirurgici, più vari oggetti più adatti ad un sexy shop come butt-plug, stap-on e falli artificiali di tutte le dimensioni, in un altro angolo c’è una scrivania con due sedie. La dottoressa si accomoda alla scrivania e mi indica di sedermi quindi inizia a interrogarmi “Mi dica, qual è il suo problema?” Anch’io entro nel personaggio per cui le rispondo, fingendo un po’ di vergogna “Ecco… ho dei problemi al ventre a volte faccio fatica ad evacuare ed anche qualche difficoltà di erezione” lei annuisce e mi lancia un sorriso complice “non deve vergognarsi, può capitare a tutti, si spogli e venga a sdraiarsi che vediamo se posso aiutarla” Non mi faccio ripetere l’invito ed in un baleno sono nudo e mi stendo sul lettino, lei, con espressione concentrata, inizia a stimolarmi i capezzoli facendomi sfuggire un sospiro di piacere, per poi passare a palparmi il ventre “vedo che è sensibile sui capezzoli, le ho fatto male?” ad un mio cenno di diniego prosegue “ottimo, la reazione dei capezzoli è normale, ma necessita di un esame più approfondito, però adesso vediamo il ventre, in effetti mi pare piuttosto duro, per essere più sicura, devo eseguire un’esplorazione rettale, non si allarmi, non le farò male”. Io fingo di essere preoccupato frattanto la dottoressa teatralmente indossa un paio di guanti e mi ordina di mettere le gambe sugli appositi sostegni e scivolare in avanti, così da avere il sedere sul bordo mentre lei si posiziona tra le mie gambe e versa una generosa quantità di crema sulle dita di una mano e sul mio ano. “si rilassi, sarò delicatissima, le assicuro che non sentirà nulla” dolcemente, mi massaggia il buchino e quindi, infila il medio e lo muove con un movimento rotatorio quindi lo sfila e lo reinfila accompagnato anche dall’indice, la dilatazione ed il primo stimolo della prostata è tutt’altro che sgradevole, tant’è che comincio a sviluppare una mezza erezione. Dopo alcuni secondi di piacevolissimi massaggi sia rotatori che dentro-fuori scuote il capo “Purtroppo è come sospettavo, lei è parecchio costipato, - non è vero! prima di uscire sono andato di corpo!! - sono costretta a praticarle una cura drastica”, lentamente sfila le dita e si dirige verso il tavolo dove sceglie un butt-plug non troppo grosso che appoggia con discrezione sul tavolo accanto al lettino. Con voce tremula le chiedo di che cura si tratta e lei, sorridendomi con fare rassicurante, “Niente di trascendentale, le somministrerò un paio di piccoli purganti che dovrà trattenere almeno dieci minuti, e per aiutarla le metterò un piccolo tappo, si rilassi che andrà tutto bene” quindi prende la siringa e mi spiega “questa siringa contiene sei microclismi, poi seguirà il clisma preparato ed il tappo”. Sapendo bene qual è l’effetto di quei tipi di clistere, cerco di rifiutare ma lei mi ferma e mi sorride con fare ammiccante “non faccia il bambino, è per il suo bene, vedrà con non è poi così tragico, se si comporta bene, le darò un piccolo premio” e si sbottona i primi bottoni del camice, rassegnato cedo alle sue insistenze, lei lubrifica il beccuccio della siringa e lo infila con delicatezza per premere lentamente lo stantuffo, non appena la siringa è vuota, la sfila e dopo alcuni secondi la sostituisce con il clisma preparato e preme con forza il flacone, percepisco chiaramente lo schizzo del liquido tiepido inondami ma al momento la sensazione non è spiacevole, la dottoressa intanto cosparge abbondantemente di crema il butt-plug e me lo appoggia all’orifizio e inizia a spingerlo, nonostante la dimensione abbastanza importante, stranamente la dilatazione è meno dolorosa del previsto, con un risucchio entra totalmente mentre lei spiega “ho usato un lubrificante contenente dell’anestetico, vero che non le ho fatto male? adesso, mentre aspettiamo che il purgante faccia effetto, voglio esaminare più a fondo i capezzoli” intanto si sfila i guanti, imposta un timer su dieci minuti e si sposta al mio fianco dove comincia a stimolarmi i capezzoli con i polpastrelli e le unghie, dandomi anche dei leggeri pizzicotti, le sue manovre sono estremamente piacevoli e non tardo ad esternare la mia soddisfazione con leggeri mugugni, con gli occhi incollati sulla sua scollatura dalla quale fa capolino un bel seno sodo con i capezzoli già ben induriti. Lei finge di fraintendere le mie reazioni e si informa se il lassativo sta già facendo effetto ed inizia a massaggiarmi e schiacciare dolcemente il ventre io le rispondo che è l’effetto dell’esame dei capezzoli che è molto eccitante, lei mi sorride e, sbottonandosi ulteriormente il camice, “anch’io comincio ad essere eccitata, senta!!” e mi prende la mano per posizionarla su un seno, io non mi faccio ripetere l’invito due volte e comincio a tastarlo con voluttà, per abbassare la mano verso la vagina ma lei mi ferma “non ancora, altrimenti perdo la concentrazione” intanto sono passati cinque minuti ed il lassativo comincia a fare effetto ed ho il ventre attraversato da crampi sempre più forti, la dottoressa se ne accorge e, massaggiandomi il ventre con maggior vigore, mi esorta a resistere “coraggio, solo più cinque minuti, cercherò di distrarla in un altro modo” ed abbassa il viso verso i miei capezzoli che comincia a baciare e succhiare dolcemente, spostandosi ogni tanto per baciarmi a lungo ed a fondo sulla bocca, alterando i massaggi al ventre con leggere carezze ai genitali mentre io le carezzo le natiche. Gli ultimi minuti sono tremendi, i crampi sono sempre più forti e a nulla valgono gli sforzi per distrarmi. Finalmente il timer squilla e la dottoressa mi aiuta ad alzarmi, mi accompagna in bagno e mi fa sedere per poi allungare una mano tra le mie gambe e sfila con un colpo deciso il butt-plug, che è subito seguito da uno scroscio di liquido, mentre si rialza, mi scocca un rapido bacio sulla cappella ed esce. Riemergo da bagno dopo interminabili minuti durante i quali i crampi si sono succeduti alle scariche e la dottoressa mi fa cenno di tornare a distendermi e mettere le gambe sui sostegni, intanto si è ricomposta riabbottonando il camice, sul tavolino c’è un recipiente pieno di un liquido caldo dal quale si sprigiona un forte profumo di camomilla, ed una grossa, direi enorme, pera con la sonda vaginale “per eliminare ogni residuo del precedente clisma, ora le somministrerò una pera da 950 CC di acqua e camomilla, vedrà che si sentirà subito meglio”. Indossa un nuovo paio di guanti e lubrifica in modo alquanto lascivo la sonda per poi lubrificarmi l’ano infilandovi prima un dito poi due “adesso si comincia a ragionare, il condotto è decisamente più pulito e riesco a sentire bene la prostata” ovviamente, i movimenti delle sue dita sortiscono il loro effetto, ed inizio nuovamente a sviluppare un erezione, lei se ne accorge e con un risolino sfila le dita e si affetta a riempire la pera, il rumore del risucchio e la vista della pera stessa mi stanno eccitando da morire ma, fedele al personaggio, protesto sia per la dimensione della sonda - troppo lunga e troppo grossa - che per la quantità d’acqua, ma lei è irremovibile “non sia sciocco, adesso che la parte finale dell’intestino è libera, non ci saranno problemi e poi ho usato il gel con anestetico, comunque non la introdurrò tutta né la svuoterò totalmente, si rilassi e faccia dei bei respiri profondi”. Faccio come mi viene indicato mentre lei si posiziona tra le mie gambe, fa andare su e giù la sonda poi, con un movimento lento la infila “visto? Ne ho infilata la metà e quasi non se ne è accorto, adesso comincio a svuotarla”, poco a poco, nel mio ventre si spande un piacevole senso di calore ed inizio a muovermi facendole capire che può infilare tutta la sonda, lei la infila fino al fondo, per poi riprendere a svuotare la pera “bravo, ne ho somministrata quasi la metà, se resiste la svuoto totalmente” e senza lasciarmi il tempo di replicare, preme con forza la pera ed un possente getto caldo mi invade, facendomi sobbalzare. Terminato lo svuotamento, rilascia la presa e la pera si riempie nuovamente, alleggerendo la pressione che ho nel ventre ed esegue quest’operazione diverse volte “svuotando e riempiendo la pera più volte, l’effetto di risciacquo è più completo, e da quanto vedo, - una strizzata al pene bello eretto - la cosa non le dispiace, mi sa che lei sia piuttosto sensibile nell’area anale”. Terminato l’ultimo svuotamento, muove la sonda dentro e fuori finché non la sfila con un gesto secco “cerchi di trattenersi qualche minuto poi può andare a liberarsi, io intanto preparo gli strumenti per la visita interna”. Questa volta la sosta in bagno è meno fastidiosa e riesco a liberarmi facilmente, un rapido lavaggio e rientro nello studio, vedo che sul tavolino è apparso un rettoscopio ed un speculum anale in metallo a tre becchi, mentre la dottoressa mi attende appoggiata al lettino e nuovamente di ordina di assumere la solita posizione “adesso dovrebbe essere bello pulito, quindi posso procedere con la visita endoscopica, per prima cosa utilizzerò il rettoscopio che è un tubo in plastica di circa tre centimetri di diametro e lungo una quindicina munito di un tappo, una volta introdotto nel retto, rimuoverò il tappo e potrò osservare l’interno del canale alla ricerca di anomalie, al solito, utilizzerò un gel con anestetico, lei si rilassi e spinga come se volesse defecare” sono un po’ preoccupato per la grossa dimensione dello strumento ma ho fiducia nella dottoressa. Lei mi appoggia lo strumento all’ano e con delicatezza lo spinge dentro, in effetti non provo alcun dolore, tranne la sensazione, peraltro parecchio piacevole, di dilatazione, quando il rettoscopio è entrato completamente, lei rimuove il tappo, la sensazione è stranissima ma al contempo piacevole, sento una sorta di risucchio mentre l’aria mi entra nel retto, la dottoressa muove lo strumento in vari modi, stimolandomi anche la prostata poi rimette il tappo spingendo nell’intestino parecchia aria dandomi altre piacevolissime sensazioni, tant’è che sulla punta del pene compare una goccia di pre-eiaculato, lei esegue la manovra diverse volte, accarezzandomi leggermente il pene “ero certa che questa manovra le sarebbe piaciuta! Adesso sfilo il rettoscopio e inserisco lo speculum per dilatarla per bene per effettuare l’ultimo intervento, ossia il massaggio prostatico”. L’introduzione dello speculum non è assolutamente sgradevole, finché non inizia ad allargare le punte “questa è la parte più fastidiosa, devo dilatarla almeno fino a cinque centimetri ma procederò per gradi, cerchi di resistere e si rilassi, altrimenti la cosa sarà solo più dolorosa, siamo arrivati a circa 4 centimetri di diametro, lascio lo speculum in sede e vado a preparare quanto serve per il massaggio prostatico”. Quindi si dirige verso il tavolo alle mie spalle e la sento trafficare quando torna, sbarro gli occhi: buttando alle ortiche il personaggio della dottoressa integerrima, si è sbarazzata del camice ed in mano tiene uno strap-on di notevole dimensioni, è almeno 5 centimetri di diametro e lungo una ventina con un secondo fallo nella parte interna con una risatina e con voce arrochita “al diavolo la professionalità, tutta la visita mi ha eccitata da morire per cui adesso voglio divertirmi per bene anch’io”, allarga leggermente le gambe e con abilità si infila il fallo nella vagina perfettamente depilata emettendo un gemito di piacere, quindi si affretta ad allacciare le cinghie per tenerlo in posizione e mi si avvicina con uno sguardo estremamente lascivo. Vederla avanzare, nuda e con quel fallo puntato verso di me mi sta facendo eccitare ancora di più e quindi, passando anch’io al tu, mi complimento “sei una visione favolosa, hai un corpo bellissimo e vederti con quel grosso strap-on è ancora più arrapante anche se la sua dimensione è abbastanza inquietante”. Lei mi ringrazia con un sorriso lascivo, si umetta le labbra e si avvicina “ti ringrazio, sei molto gentile, per ritardare l’eiaculazione, ti metto questi anelli elastici, perché adesso ho voglia di assaggiarti prima di praticarti un massaggio prostatico come si deve”. Si china in avanti e con delicatezza, fa scivolare i due anelli, uno fino alla base del pene e l’altro alla base dei testicoli, la pressione esercitata dagli anelli mi fa ingrossare il pene al massimo, lei lo impugna, lo scappella e lo avvolge con le labbra, ingoiandolo a fondo praticandomi una fellatio con i fiocchi e di tanto in tanto, per ritardare l’eiaculazione, si interrompe e mi strizza i testicoli, continuando a stimolarmi i capezzoli, sono al settimo cielo, la sua abilità è notevolissima, infatti mi porta sull’orlo dell’orgasmo e riesce a stopparlo al volo, regalandomi un piacere senza fine. Quando si rende conto che per me è sempre più difficile resistere smette e riprende in mano lo speculum tutt’ora ben piantato nell’ano. “ti devo allargare ancora un poco, così, quando ti penetrerò non ti farò male, anche perché non userò un lubrificante con anestetico, così lo sentirai bene”, la dilatazione è abbastanza dolorosa, ma tutto sommato sopportabile, quando la dottoressa è soddisfatta dal livello di dilatazione raggiunto, lubrifica il dildo con mosse molto lascive ed allusive, sfila lo speculum e subito, mentre ho l’ano ancora dilatato spinge la punta del dildo facendolo entrare per pochi centimetri, il dolore è piuttosto intenso, ma grazie ai massaggi al pene ed ai capezzoli riesco a resistere, poco a poco il dolore diminuisce e la dottoressa spinge con le anche fino a profondare completamente dentro di me. Poi si ferma un momento affinché possa abituarmi all’intruso, quindi preme un pulsante sulla cintura che glielo tiene a posto e lo strap-on prende a vibrare, la sensazione è fantastica!!! la stimolazione della prostata è parecchio forte resa ancor più intensa dagli ampi movimenti dentro-fuori impressi dalle anche della dottoressa che si mette anche lei a gemere “ooooohhh siiiii anche la parte dentro di me vibra, è bellissimooooooo resisti ancora sto per venireeeeee” lei aumenta il ritmo e la mia masturbazione finché con un grido inarticolato raggiunge l’orgasmo, seguita a ruota da me che erutto un fiume di sperma che mi allaga la pancia. quindi, dolcemente, si allontana, sfilando la porzione di strap-on con la quale mi ha sodomizzato, lasciandomi un certo senso di vuoto , allenta le cinghie e sfila lo strap-on con un sospiro quasi di rimpianto, poi, con amore, mi ripulisce ventre, ano, e pene con delle salviettine umidificate e mi prodiga un ultima fellatio molto dolce. Mentre mi riprendo, lei va a sedersi dietro alla scrivania, apre il computer e ritorna professionale “si rilassi, poi venga qui a sedersi, intanto io preparo la sua scheda, che ci sarà utile se tornerà per ulteriori visite”. Io mi rivesto e vado sedermi di fronte a lei che inizia ad interrogarmi circa la visita, ossia se ho provato molto dolore, se i clisteri erano stati troppo aggressivi o abbondanti e così via, io non posso far altro che rassicurarla affermando che tanto il dolore quanto la qualità dei clisteri erano stati accettabili, lei mi ringrazia con un sorriso e finisce di scrivere “bene, ho riportato tutto quanto, rimango in attesa di una sua telefonata per fissare il prossimo appuntamento”. Si alza e mi accompagna alla porta, nuovamente cambiando registro “è stata una bella seduta, mi sono veramente divertita anch’io, mi è piaciuto da morire vederti soffrire, sapendo che ne ero io la causa, somministrarti i vari clisteri, poi è stato mooooolto divertente, per non parlare delle ispezioni rettali e della sodomizzazione, ho avuto un orgasmo fantastico, ti ringrazio” mi abbraccia dandomi un grosso e profondo bacio sulla bocca ed apre la porta. Esco un po’ pesto e dolorante, ma nella mia mente sto già pensando alla prossima visita.
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