Sogno di una notte di mezza estate
di
vidro
genere
feticismo
SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE
Complice lo stop forzato dovuto alla pandemia del Coronavirus, mi è venuta la voglia di buttare giù un breve racconto di fantasia incentrato sulla mia passione per i giochi di ruolo ambientati nel mondo medical-fetish e desidero condividerlo con gli amici del forum.
Oggi pomeriggio ho deciso di somministrarmi un bell'enteroclisma da 2 litri ma mi accorgo che ho terminato la mia scorta di sonde rettali monouso da 40 cm., per cui è gioco forza rimandare i giochi a dopo che avrò provveduto a ripristinarla. Un po' seccato dall'inconveniente mi reco nella farmacia dove solitamente mi rifornisco. Lungo il tragitto, mi imbatto in un negozio di nuova apertura, si tratta di una moderna parafarmacia, lancio un'occhiata distratta alle vetrine ed i miei occhi vengono attratti da una di esse dove fa bella mostra di sé una notevole collezione di perette di tutti i tipi e tutte le dimensioni, incuriosito mi fermo a guardare meglio, in effetti oltre alle perette sono esposte siringhe di tutte le capacità, incluse quelle che si vedono solitamente nei video porno, sonde di tutti i tipi, speculums vari, confezioni di lubrificanti oltre ad altre attrezzature analoghe. Attraverso la vetrina spingo lo sguardo all'interno del negozio semi deserto, oltre ad alcuni clienti di ambo i sessi ci sono un paio di commessi e, dietro al banco, una bella signora sulla tarda quarantina molto professionale con indosso un impeccabile camice bianco, decido di effettuare lì i miei acquisti, rassegnato alle solite occhiate incuriosite/ironiche/disgustate, del personale e clienti, mi avvicino al banco dove mi accoglie con un caldo sorriso la signora in camice, chiaramente la farmacista, vista la spilla con il caduceo al centro della croce sul bavero, ad onor del vero, è davvero una bella donna, con un corpo notevole nascosto dal severo camice ed un bel viso incorniciato da un caschetto di capelli castani, tenuti in ordine da un cerchietto di tartaruga. Con tono educato e sommesso mi chiede cosa ho bisogno, con un po' di imbarazzo faccio la mia ordinazione “buongiorno, vorrei delle sonde rettali da 40 cm. Ch 28 o 30”. Per niente turbata dalla mia richiesta, mi sorride e propone “se le interessano, abbiamo anche le sonde in gomma, costano leggermente di più ma disinfettandole come si deve, durano parecchi anni”, rimango fedele ai miei “feticci” per cui declino la sua offerta “non c'è problema, siamo sempre qui! Quante ne desidera?” le comunico il numero e lei mi prega di attendere alcuni momenti e si dirige nel retro, dal quale esce poco dopo tenendo in mano un lunga scatola di cartone e si avvicina al registratore di cassa, con discrezione la apre per permettermi di verificare il contenuto e, ammiccando, spiega “le ho messe qui dentro, così non si piegano e la confezione rimane anonima”, batte lo scontrino che, con mia sorpresa, è inferiore a quello solitamente praticato dalla farmacia ed oltre tutto, mi sono risparmiato le solite occhiatine, neanche avessi comprato le peggio cose. Mentre prendo il portafoglio, la donna mi sorprende ulteriormente sussurrando una frase che vuole dire tutto o... niente “se ha dei problemi sono a sua disposizione...” faccio il finto tonto e con espressione interrogativa rispondo “cioè?”. Sorridendo con espressione tra il furbetto, il sornione ed il professionale lei spiega “ho un diploma da infermiera ed ho un mio studio dove - segno delle virgolette con le dita - mi prendo cura di pazienti che soffrono di stipsi, specie se di origine psicosomatica ha capito?” e mi guarda con un ammiccamento che non lascia adito a dubbi, fingo ancora di non capire “siii... maa... serve una prescrizione medica? Lei capisce, la cosa è... come dire, delicata e imbarazzante” lei accentua il sorriso e mi porge un biglietto da visita “la prescrizione medica non serve, facciamo così, il mio studio è proprio qui dietro, venga a trovarmi domani alle ore 16, così possiamo parlare con tranquillità e senza impegno”. Tutta la situazione mi sembra surreale, se non ho totalmente equivocato le parole della farmacista, mi trovo di fronte ad una bella donna che si offre di somministrarmi un clistere e forse... non solo! non mi sembra vero! comunque, per non fare ulteriormente la figura dell'allocco, pago, infilo il biglietto da visita nel portafoglio, prendo il mio pacchetto ed esco. Vista l'ora, decido di passare a dare un'occhiata alla location dello studio, in effetti è a pochi passi dalla parafarmacia, si presenta come un anonimo negozio con la vetrina discretamente oscurata da una pesante tenda bianca e sulla porta c'è un semplice cartello che recita: “Studio Infermieristico Registrato. Infermiera diplomata esegue preparazioni pre-operazioni chirurgiche, somministra iniezioni, irrigazioni e idrocolonterapia.”, poi segue un numero di cellulare e gli orari per la prenotazione, ancora sconcertato da tutta la situazione, mi propongo di dare una possibilità al colpo di fortuna che mi è capitato per cui decido che il giorno dopo mi sarei recato nello studio. Il giorno successivo, sono davanti alla porta dello studio e, dopo un attimo di esitazione nel quale mi dico che al massimo rimedierò una figura barbina alla quale potrò porre rimedio con delle educate scuse, suono il campanello, con uno scatto smorzato, la porta si apre mentre dall'interno la voce della farmacista mi invita ad entrare, entro e mi ritrovo in una piccola sala d'aspetto ben illuminata, le pareti decorate con vari diplomi, in un angolo c'è una scrivania di fronte alla quale c'è una comoda poltroncina, al mio ingresso, la donna si alza e mi accoglie con un caldo sorriso porgendomi la mano “buon giorno, mi fa piacere vederla, mi presento, mi chiamo Lidia Bianchi, e come vede - fa un gesto con la mano verso i vari diplomi - sono abbastanza qualificata, prego si accomodi, così possiamo esaminare con calma i suoi problemi, parli pure liberamente e senza imbarazzo”, in effetti un po' imbarazzato lo sono e arrossendo e balbettando, le propino una storia che ritengo credibile circa una mia fastidiosa stipsi e sull'avversione verso i purganti orali. Lei scrive qualcosa sui fogli che ha davanti poi mi interroga “ha provato con le supposte evacuanti o con i micro clismi o con i clisteri pronti tipo clisma fleet?” sollevato dal fatto che sembrerebbe abbia preso per buona la mia risposta proseguo spiegandole che non mi piacciono troppo i tre rimedi proposti perché sono troppo aggressivi e praticamente mi provocano quasi solo dei forti crampi e che per quelle ragioni ho optato per l'enteroclisma, Lidia scrive ancora qualcosa poi con sguardo serio “vedo, ma.... sia sincero, non è che si somministra l'enteroclisma più per piacere che come purgante? Badi bene che non c'è nulla male! Diversi clienti di entrambi i sessi vengono da me non solo per necessità mediche ma specialmente per il piacere che procura l'enteroclisma” ed il suo sguardo si fa più ammiccante, preso in contropiede, rispondo che effettivamente anch'io apprezzo le sensazioni del clistere. Lei scoppia a ridere “l'avevo intuito! Quindi, se non ho frainteso, lei è un appassionato di role playing medical-fetish corretto?” o.k., mi ha sgamato, è inutile che continui la farsa “ha ragione signora, le situazioni medical-fetish mi hanno sempre intrigato, purtroppo non ho mai avuto il coraggio di aprirmi con le mie conoscenze”, lei annuisce con complicità, scrive ancora qualcosa poi “molto bene! È nel posto giusto, anch'io adoro i giochini medical-fetish per cui adesso le farò delle domande molto specifiche e personali, alle quali dovrà rispondere con molta sincerità, così potrò studiare un programma adatto ad esaudire le sue aspettative, pronto?” provo una sorta di liberazione, forse ho finalmente trovato una persona con la quale condividere le mie passioni! Segue una serie di domande decisamente mirate e, in un certo senso, anche parecchio imbarazzanti, che spaziano dall'interesse per la penetrazione anale e relativi annessi, alla quantità di liquido che sono in grado di sopportare e così via, senza tralasciare gli aspetti erotici legati a tali pratiche, al termine la donna rimane qualche momento a riflettere, fa dei cenni di approvazione con il capo, scribacchia ancora qualcosa e con un sorriso licenzioso esclama “perfetto, le posso dire che siamo sulla stessa lunghezza d'onda, abbiamo praticamente le stesse passioni, ora veniamo agli aspetti pratici, per una seduta medical-fetish come si deve, sono necessarie almeno 2 o 3 ore, adesso è troppo tardi, mi lasci dare un occhiata all'agenda.... si, potremmo fissare un appuntamento per lunedì prossimo alle ore quattordici e trenta, per lei va bene?” sono al settimo cielo! Per me va benissimo, anzi vista la forte empatia che la donna sa comunicare, le confesso di aver fatto alcune esperienze con delle mistress professioniste che si spacciavano per esperte in clinical ma con risultati molto deludenti poi le chiedo, già scusandomi in anticipo per l'eventuale offesa, il costo di tale seduta, lei mi sorride “non si preoccupi non mi offendo, non sono una mistress professionista, la mia vera fonte di reddito è la farmacia, questa attività è un di più e visto che mi divertirò anch'io, chiedo solamente un contributo spese per il materiale monouso, e cioè 25 €, e mi auguro di non deluderla”. Non ci credo! praticamente è regalata, prendo nota della data e ora dell'appuntamento e mi alzo, Lidia mi apre la porta e mi porge la mano con una ultima istruzione “mi raccomando, niente sesso e niente enteroclismi o simili fino al nostro appuntamento!” uscito in strada vorrei mettermi a saltare per la gioia, ma... non mi sembra decoroso per cui, con un sorriso di beatitudine dipinto sul volto, salgo in macchina e mi dirigo verso casa. I giorni che mi separano dall'appuntamento li passo in una specie di limbo fatto di ansia, timore e eccitazione: spero di non essere nuovamente deluso o peggio ancora frustrato, finalmente è lunedì e dopo aver fatto un'accurata doccia, mi presento davanti alla porta dello studio, suono e vengo fatto entrare. La farmacista è seduta alla scrivania, mi saluta con calore e mi fa accomodare “bentornato, pronto per la sua prima, spero di tante, stuzzicanti e piccanti sedute? mi dica, prima di iniziare ha qualche domanda?” disarmato dalla sua franchezza, le confesso di essere piuttosto eccitato e curioso ma pieno di aspettativa. La sua risposta è quanto mai confortante “vedrà che non rimarrà deluso, solo un'ultima domanda, che tipo di infermiera cerca?” con sincerità rispondo “non ho delle preferenze particolari, vorrei trovare un'infermiera professionale ma nello stesso tempo molto comprensiva ed anche un po' sensuale e viziosa” lei mi sorride con gli occhi già brillanti di libidine “ho capito, mi dia solo un momento che vado a verificare che in ambulatorio sia tutto pronto”, sia alza e si dirige verso la porta che presumo conduca in quella che nella mia immaginazione ho già definito la stanza dei giochi, pochi istanti e mi chiede di entrare, il nuovo locale è il sogno di un feticista, è ben illuminato e lungo una parete c'è un armadietto metallico con le ante a vetri con la parte inferiore discretamente oscurata da una tendina, che poi scoprirò celare una raccolta di dildi di tutti i tipi, contenente una collezione di pere, speculums, sonde di tutte le misure, confezioni di supposte, micro clismi e clisma fleet, di fianco, su un banco, c'è uno sterilizzatore a raggi UV ed un piccolo forno a microonde, al centro della stanza troneggia un lettino ginecologico ultra moderno con il supporto cui sono appese due sacche per enteroclisma con i tubi ben arrotolati, a fianco del lettino c'è un carrello con un telo bianco che ne ricopre una parte nascondendo quanto c'è sotto ed una grossa brocca piena di un liquido fumante dal forte odore di camomilla, Lidia merita un discorso a parte, il suo bel corpo è messo in evidenza dal camice bianco piuttosto corto ed aderente sotto il quale si intuisce l'assenza della biancheria intima, calze bianche il cui bordo di pizzo fa capolino dal bordo del camice, dal taschino del quale spuntano diversi termometri e dal collo le pende uno stetoscopio. Con tono molto professionale mi ordina di spogliarmi completamente e raggiungerla in bagno per una rapida lavata, il bagno è piccolo ma completo e pulitissimo. C'è un lavandino, un bidet su cui pende una sacca per enteroclisma e il WC. Io simulo un certo imbarazzo coprendomi discretamente il pube con le mani dicendo di essermi fatto la doccia prima di uscire di casa, lei mi sorride con calore “non sia così vergognoso, di uomini, e se per quello anche di donne nude, ne ho viste tante!!! quindi.... ma veniamo a noi, ha orinato? si forzi di farla poi venga qui sul bidè perché anche se ha appena fatto la doccia una lavata non fa mai male, inoltre, per comodità possiamo darci del tu” la situazione comincia a farsi interessante! Vado al WC per fare pipì osservato con attenzione dalla donna poi mi avvicino al bidè, lei mi fa sedere con la schiena rivolta verso il muro, regola l'acqua e mi lava accuratamente ano, pene e testicoli con mosse delicate, al limite del lascivo, mentre i suoi capelli mi sfiorano piacevolmente i capezzoli per cui comincio a sviluppare un principio di erezione, “complimenti! Hai una bella dotazione e sembra che tu sia anche parecchio sensibile, durante la visita dovrò tenerne conto” ridacchia mentre io farfuglio delle vaghe scuse che lei spazza via un gesto noncurante della mano, terminate le abluzioni mi asciuga per bene e mi ordina di andare a sdraiarmi supino sul lettino con le gambe sui supporti e le anche il più possibile verso il bordo, mi si avvicina indossando lo stetoscopio ed inizia ad auscultarmi il petto per poi passare al ventre, vista la sua posizione mi offre una piacevole e generosa vista del suo seno che fa capolino dalla scollatura. Sfilandosi lo stetoscopio mi fa una dolce carezza al viso commentando con un sorriso particolarmente sensuale “tranne una leggera accelerazione dei battiti cardiaci e del respiro, mi sembra che sia tutto a posto, non essere così nervoso e agitato, non intendo farti alcun male, anzi il mio obiettivo è quello di prendermi cura di te ed aiutarti a risolvere la tua stitichezza, adesso ti misuro la febbre poi ti palpo il ventre per capire quanto è serio il problema va bene?” faccio un cenno di assenso col capo e lei indossa teatralmente e con mosse allusive i guanti in lattice ed estrae dal taschino un termometro piuttosto grosso tanto che sbarro gli occhi, “non preoccuparti per la dimensione, con un'abbondante lubrificazione vedrai che non lo sentirai quasi entrare”, prende un vasetto di crema e vi immerge la punta dello strumento mentre con l'indice e medio di una mano ne raccoglie una generosa quantità che inizia a spalmarmi per bene sull'ano spingendo la punta di un dito sul buchino e appena lo sente rilassarsi lo infila lentamente fino in fondo ed inizia a ruotarlo, sfilarlo e reinfilarlo. Il suo tocco è delicato e preciso, tanto che la mia erezione è quasi al massimo, quando Lidia è soddisfatta del livello della dilatazione del mio ano, sfila il dito e lo sostituisce con la punta del termometro, mi solleva delicatamente i testicoli e lo sprofonda fino in fondo per poi muoverlo in tutti i sensi. Lo strumento è freddo e la sensazione è piacevolissima e non mi vergogno di fare dei sonori sospiri di piacere spingendo le anche incontro al termometro, Lidia mi osserva con gli occhi brillanti di libidine accarezzandomi il pene eretto scappellandolo “vedo che sei piuttosto sensibile analmente, non è che sotto sotto sei un po' bisex?” le spiego che non mi ritengo tale, anche se mi è sempre piaciuta una certa dose di stimolazione anale, lei assente col capo con un largo sorriso “tranquillo, non ti voglio assolutamente giudicare, anche a me piace, ed anche parecchio, l'analsex! prima però è bene che mi occupi della tua sensibilità dell'area genitale per cui ti metterò un cock-ring per evitare eiaculazioni premature che rovinerebbero la seduta”. Con un colpo secco, che mi fa sobbalzare, sfila il termometro e legge il risultato, “perfetto, non c'è febbre, possiamo proseguire con la visita e successiva cura, rilassati mentre vado a prendere il cock-ring” si dirige verso l'armadietto mentre mi godo la vista del suo didietro. Lidia fruga un momento nell'armadietto poi si volta verso di me mostrandomi un cock-ring “lo hai mai usato? - mio cenno di diniego - è un doppio anello di gomma, in uno si infila la base del pene e nell'altro la base dei testicoli poi si stringe, impedendo, o meglio, ritardando l'eiaculazione”. Con mosse abili lo sistema, la sensazione non è sgradevole anzi la pressione esercitata dai due anelli su scroto e pene porta al massimo la mia erezione rendendomi ancora più sensibile, “prima, mentre ti lubrificavo per il termometro, ho notato che sei parecchio costipato, quindi prima di procedere con la visita esterna ti metterò una suppostina emolliente seguita da un piccolo clistere e affinché tu possa trattenerti per il tempo necessario, inserirò un piccolo butt plug gonfiabile”, so di non essere assolutamente 'pieno' avendo fatto cacca prima di uscire di casa ma la cosa mi stuzzica alquanto quindi accetto il programma, Lidia riempie un piccolo schizzetto in gomma da poco più di 60 ml. e... alla faccia della suppostina, è un siluro lungo più di sei cm. e del diametro di un pollice! fortunatamente il plug mi sembra abbastanza piccolo, anche se di forma strana infatti ha la sagoma di un 8 con l'occhiello inferiore più lungo del superiore, “le supposte sono fatte in casa, con una bassissima percentuale di sostanze attive per non produrre uno stimolo troppo forte ed il clistere è semplicemente acqua e camomilla va bene?” simulando un atteggiamento da bambino spaventato, mi lamento con voce tremante e l'infermiera inizia a consolarmi e contemporaneamente mi carezza dolcemente il pene bello eretto “non devi avere paura, è per il tuo bene, vedrai che non ti farò male, fidati di me, se ti comporti bene alla fine ti darò un bel premio, d'accordo?” ovviamente accetto, lei mi lubrifica per bene l'ano e delicatamente vi introduce il siluro, seguito dal dito medio per tutta la sua lunghezza per poi trattenerlo in loco alcuni secondi stimolandomi la prostata, dopo alcuni secondi lo sfila e prende la peretta “visto che non ti ho fatto male? Adesso arriva la perettina, tu rilassati” con un dolce sorriso ma con gli occhi brillanti di libidine, infila il beccuccio e preme lentamente, un caldo getto d'acqua mi invade dolcemente l'intestino eccitandomi sempre di più, appena la peretta è vuota, la sfila ed introduce lentamente la parte più lunga del plug con piccoli colpetti ritmati, la sensazione è fantastica, mi sento allargare ma senza alcun dolore “ecco fatto, il plug è inserito, vero che non ti ho fatto male? adesso gonfio i due rigonfiamenti così non si sfila” con una mano mi titilla pene e testicoli e con l'altra impugna il bulbo di gomma che sporge dalla base del plug ed inizia a comprimerlo, sono al settimo cielo, sentirmi allargare internamente mentre mi stimola la prostata ed è una sensazione fantastica finché non faccio una piccola smorfia perché la dilatazione sta diventando dolorosa, Lidia da ancora una pompata e si ferma “sei stato proprio bravo, adesso che il plug è a posto non devi più preoccuparti di trattenerti e possiamo proseguire con la visita, diamo prima un'occhiata ai capezzoli, poi proseguiamo”, con i polpastrelli inizia a titillarmeli e siccome sono uno dei miei punti deboli, emetto dei sonori sospiri e gemiti di piacere. Lidia finge di fraintendere le mie reazioni e si informa premurosamente se sento dolore, la rassicuro “tutt'altro! la stimolazione dei capezzoli mi piace da morire, inoltre contraendo i muscoli pelvici sento il plug sfregare sulla prostata ed è meraviglioso!” lei sorride e mormora “adesso vediamo come reagisci allo stimolo orale” e si china a baciarmi e succhiarmi con voracità i capezzoli mentre con una mano muove il plug e mi carezza dolcemente il pene sempre più eretto, fantastico, la sua bocca e le sue mani sono fatate! Timidamente, allungo una mano sotto il suo camice per carezzarla, lei si ferma e mi lancia uno sguardo severo ma mitigato da un sorriso “sei un bell'impertinente, come ti permetti di allungare le mani?” con espressione contrita la ritiro mormorando delle scuse ma lei accentua il sorriso “scherzavo!! se ti fa piacere carezzami pure” ed allarga le gambe per agevolare le mie attenzioni, raggiungo la sua vagina perfettamente depilata che trovo già umida di umori mentre con l'altra mano le sbottono il bottone più alto del camice e le carezzo un seno il cui capezzolo è bello eretto, lei fa un profondo sospiro di piacere “ti avevo detto che giocare al dottore piace anche a me, senti come sono tutta bagnata!”, continuiamo con le nostre piacevoli attività finché un forte crampo mi attanaglia il ventre, sbarrando gli occhi, chiedo con urgenza di andare in bagno. Lidia si affretta a massaggiarmi il ventre chiedendomi di fare dei respiri profondi ed in effetti il bisogno di andare a liberarmi diminuisce, passano così diversi minuti mentre la donna continua a stimolarmi i capezzoli e accarezzandomi occasionalmente il pene sempre più duro, finalmente decide che è giunto il momento di andare in bagno, una rapida leccata al glande e mi aiuta a scendere dal lettino e mi scorta in bagno. Quando mi sono seduto sulla tazza, apre la valvola e sgonfia il plug che schizza fuori dal mio ano seguito da uno scroscio di feci, “liberati con calma poi torna di là che continuiamo” mi prendo il mio tempo analizzando tra me e me su come le cose si stiano svolgendo esattamente come mi auspicavo, quando mi sento bello vuoto, faccio un accurato bidè e ritorno in ambulatorio dove Lidia mi ordina di sdraiarmi nuovamente sul lettino nella stessa posizione di prima, appena sono sistemato lai fa una risata e mi accarezza il pene ammosciato, “poverino! Guarda come è diventato molle! Bisogna provvedere subito” e si china a prenderlo in bocca e succhiarlo con maestria ed in pochi attimi ritorno in erezione “ohh così va meglio! Vediamo se la preparazione ha fatto effetto” e comincia a palparmi il ventre premendo a fondo in vari punti, “sì il ventre è meno teso, una piccola visita digitale interna e poi endoscopica ed avrò un completo quadro della situazione”, la visita digitale mi attira mentre non mi convince quella endoscopica, l'infermiera intuisce il mio disagio e, mentre indossa i guanti chirurgici mi spiega “non devi preoccuparti, la visita digitale può anche essere piacevole, ti penetrerò con un dito per verificare se è tutto a posto, mentre per la visita endoscopica userò un rettoscopio, in pratica infilerò un tubo di plastica trasparente che mi permetterà di esaminare le pareti del retto, lo strumento sembra minaccioso, ma ti assicuro che non è per niente doloroso”. Toglie il telo che copriva parzialmente il tavolinetto ed appare una mini torcia elettrica e diversi rettoscopi di tutte le misure che vanno dai 10 ai quasi 25 cm.e con un diametro di 2, uno in particolare sembra uno strumento di tortura, oltre alla lunghezza ha una specie di impugnatura ed un bulbo di gomma, Lidia si accorge del mio sguardo preoccupato e si affretta a rassicurarmi “non aver paura, i rettoscopi sembrano minacciosi ma ti assicuro che non sono assolutamente dolorosi ed io sono un'esperta nel loro uso, comunque prima ti dilaterò con le dita, fidati, so quello che faccio tu cerca solamente di rilassarti e vedrai che sarà anche piacevole” non sono del tutto convinto ma ormai sono in gioco quindi... lei avvicina il carrello, prende uno sgabello e si siede tra le mie gambe. Per prima cosa mi cosparge generosamente l'area anale con del gel lubrificante poi appoggia il polpastrello del medio al buchino ed inizia a spingere dolcemente, poco a poco riesce a vincere la resistenza del muscolo rettale e sprofonda in me fino alla nocca, subito inizia a muoverlo in tutti i sensi in maniera decisamente piacevole, quando si rende conto che sono abbastanza dilatato, aggiunge altro lubrificante sfila il medio e vi unisce l'indice per poi penetrarmi nuovamente e riprende a muoverle “molto bene! Adesso si che sei decisamente libero, riesco a sentire bene la prostata che mi sembra in buona salute, le senti le mie dita?” io sono perso in un mare di beatitudine accentuato dalle sue carezze a pene e testicoli, questo si che è un massaggio prostatico! con voce ansante le rispondo “mmhhh sei bravissima ho sentito appena appena quando hai messo anche l'indice, mi sento allargare per bene e mi stai regalando delle sensazioni fantastiche!” lei mi guarda lascivamente “mi piace da morire stimolarti analmente, vedere le mie dita impalarti è bellissimo, adesso però voglio vedere dentro, userò prima un rettoscopio di media lunghezza poi quello più lungo con il quale ti insufflerò dell'aria per dilatare le pareti dell'intestino per avere una visione migliore, non aver paura, sei bello dilatato, non è più grosso delle mie dita, tu non fare resistenza e non sentirai alcun dolore” prende in mano lo speculum lungo quasi 15 cm., sfila dolcemente le dita e mi appoggia la punta dello strumento all'ano, grazie all'abbondante lubrificazione e dilatazione digitale, esso entra in me senza fatica. Sentire quel tubo rigido scivolare dentro di me, se possibile, aumenta la mia eccitazione a dismisura, Lidia sfila il tappo, prende la torcia elettrica e punta il raggio luminoso sul buco “benissimo, il colorito della mucosa è bello sano e non vedo anomalie”, lentamente lo sfila movendolo in tutte le direzioni e lo posa sul carrello quindi prende quello più lungo e dotato di bulbo di gomma “adesso uso quest'altro, non spaventarti per la lunghezza, ne infilerò solo una parte poi insufflerò un po' d’aria per distendere le pareti dell'intestino così potrò spingerlo dentro fino in fondo”, sentire l'aria gonfiarmi l'intestino è una sensazione strana ma decisamente piacevole, poco a poco lo strumento scivola in me, intervallato dall'insufflazione di altra aria, la donna punta nuovamente il raggio della torcia e muove il rettoscopio in tutte le direzioni aggiungendo altra aria “perfetto, anche nella parte alta dell'intestino non ci sono anomalie, adesso cerca di sopportare il disagio perché pompo parecchia aria per distendere per bene l'intestino”, in effetti mi sento gonfiare di brutto, tanto che vedo la pancia dilatarsi a vista d'occhio, quando credo di scoppiare lei si ferma e commenta “ottimo, tranne che per una piccola occlusione, di cui ci prenderemo cura dopo, è tutto a posto, adesso apro la valvola, così puoi liberarti di tutta l'aria che hai dentro, tu non spingere, rilassati soltanto e l'aria uscirà da sola”, la sento armeggiare e lentamente la pressione diminuisce, anche aiutato dalla donna che mi preme con una mano aperta sul ventre mentre con l'altra sfila il rettoscopio liberandomi anche dell'aria insufflata nella parte finale dell'intestino. Lidia mi sorride con calore, gli occhi brillanti di libidine e mi carezza pene e capezzoli “sei stato proprio bravo, sai che mi ha stuzzicata parecchio eseguire la tua visita rettale? Controlla pure!” non me lo faccio ripetere due volte e faccio scivolare una mano sotto il camice ed effettivamente la sua vagina è fradicia ed il mio dito scivola senza fatica in lei strappandole un gridolino di piacere che aumenta quando le stimolo il clitoride con il pollice “ahhh hai delle dita magicheeee mi stai eccitando da morireee, non fermartiiiii” con l'altra mano inizio ad impastarle un seno, per poi avvicinarlo alla bocca dove succhio con avidità il capezzolo duro ed eretto, anche lei non sta con le mani in mano ma si occupa mooolto piacevolmente dei miei capezzoli e genitali, ad un certo punto si sposta e mi esplora il petto con bocca e lingua per terminare sul pene dolorosamente eretto finché, con mia delusione, smette “è meglio che ci fermiamo altrimenti rischi di avere un orgasmo ma è ancora prematuro, cerca di riprendere un po' di compostezza mentre preparo il tuo enteroclisma che ti somministrerò nella parte alta dell'intestino per sbloccare quella piccola occlusione” quindi si dirige verso il forno a micro onde e vi introduce la brocca di acqua e camomilla per riscaldarla poi va all'armadietto e ritorna con una sonda rettale da 40 cm. che innesta sul rubinetto della sacca, verifica che sia chiuso e appoggia in tutto sul mio ventre. Fedele al personaggio del bambino spaventato, con voce un po' tremula ed implorante mi lamento “cosa vuoi farmi? questa sonda è troppo lunga mi farà male non penso di poterla prendere, ti pregooo usa poca acqua ho paura di fare dei disastri!” lei risponde con tono diventato inflessibile “poche storie! decido io quanta acqua somministrarti, non fare il bambino altrimenti, visto che sei in già in posizione, sono costretta a sculacciarti per bene! fidati, fin'ora ti ho fatto male? Vedrai che con questa sonda riuscirai a prendere tutta l'acqua necessaria dopo vedrai come ti sentirai bello libero!” ovviamente non vedo l'ora di ricevere il clistere ma mi piace recitare la parte del bambino! lo squillo di un campanello segnala che l'acqua è calda quindi va a recuperare la brocca, ne aggiusta la temperatura con acqua fredda, abbassa l'asta dell'enteroclisma e riempie la sacca fino al bordo e risolleva l'asta, si posiziona tra le mie gambe mi lubrifica abbondantemente così come la sonda e apre con attenzione il rubinetto per spurgare l'aria che c'è nel tubo “sei pronto? rilassati e spingi come se dovessi fare cacca, introdurrò solo alcuni centimetri di sonda e farò entrare un po' d'acqua poi spingerò dentro il resto della sonda ed aprirò del tutto il rubinetto” sempre con voce tremula la imploro di fare piano e non infilare tutta la sonda e non somministrarmi tutta quell'acqua, lei mi appioppa un paio di forti sculaccioni e con sguardo duro “cosa ti ho detto? ne vuoi altri o ti comporti come si deve? Non costringermi a legarti al lettino, tanto che tu voglia o meno il clistere lo prenderai tutto comunque, adesso basta con i capricci!” la sottomissione e il bdsm tout-court non mi hanno mai attratto ma l'atmosfera che si è creata è piuttosto stimolante per cui accetto di buon grado questo 'sconfinamento' nel mondo della sottomissione e BDSM. Mogio mogio prometto a Lidia che farò il bravo, lei si china a darmi un lungo bacio al pene e mi sorride dolcemente carezzandomi le natiche “bravo bambino, vedrai che andrà tutto bene, io ti aiuterò facendoti dei massaggini al pancino, va bene?” quindi si posiziona nuovamente tra le mie gambe, prende la sonda e me la mostra con movenze sensuali quindi mi ordina di spingere mentre delicatamente la introduce per alcuni centimetri ed apre il rubinetto, pochissimi istanti ed un piacevole calore mi invade l'intestino, lei lascia defluire un po' d'acqua quindi chiude il rubinetto “hai sentito l'acqua entrare? ne ho lasciata defluire poco meno di un quarto, adesso respira contraendo il ventre mentre introduco il resto della sonda” sentirla avanzare nell'intestino è estremamente piacevole, il continuo sfregamento sulla prostata mi sta eccitando in modo pazzesco, temo che, nonostante il cock ring possa eiaculare ma fortunatamente Lidia se ne accorge e mi da una strizzatina ai testicoli “calma! non è ancora ora di venire, prima goditi il clistere al quale farà seguito una bella penetrazione e solo dopo potrai venire, ecco fatto, è entrata tutta, vero che non ti ho fatto male?” “devo essere sincero, sei stata veramente delicata ed ho provato solo piacere, entrando la sonda sfregava contro la prostata in maniera fantastica eccitandomi da morire!” lei annuisce con voce roca di piacere “la cosa ha eccitato anche me, vedere la sonda sparire nel tuo culetto è stato molto stuzzicante, adesso alzo ancora un po' la sacca, riapro il rubinetto e vengo di fianco a te per massaggiarti il ventre mentre prendi il resto del clistere” la sento armeggiare con il rubinetto e in pochi attimi sento l'acqua riversarsi nell'intestino irradiando un piacevole calore a tutto il corpo, lei si sbottona completamente il camice, si posiziona di fianco a me ed inizia un dolce massaggio in senso antiorario al ventre mentre io ne approfitto per carezzarla su tutto il corpo indugiando sulla vagina grondante umori e sul clitoride strappandole dei sonori sospiri di piacere, timidamente faccio scorrere un dito nel solco delle natiche e raggiungo l'ano nel quale infilo la punta di un dito “porcellone! vuoi prendermi il culetto? Oohhh... continuaaaa... hai le dita magicheee senti come sono bagnata, mi piacee come mi accarezzi non smettereee”, si china a succhiarmi voracemente i capezzoli per poi scendere sul pisello gonfio e violaceo, e quindi ritornare su a baciarmi golosamente sulla bocca che esplora con la lingua poi ansimando si stacca e mi porge un seno al cui capezzolo mi attacco come un bambino affamato facendola urlare di piacere. Impegnato in tali piacevoli attività non mi accorgo che il clistere è quasi finito ma Lidia sgancia una bomba! “visto che hai preso due litri d'acqua senza problemi, ho deciso di aggiungerne almeno un altro, che ti somministrerò con una maggiore pressione” senza darmi tempo di ribattere, prende la brocca, abbassa la sacca e vi versa dentro ben due litri di liquido! Sono preoccupato, comincio a sentire la pressione ed ho paura di fare un disastro ma lei è inflessibile e alza al massimo il supporto, sento immediatamente l'acqua entrare con maggior forza mentre mi tranquillizza “stai tranquillo se proprio non ce la fai più mi fermo, cerca di respirare come un cagnolino mentre io riprendo a massaggiarti il ventre, fai un sforzo, vedrai che dopo liberarti sarà ancora più piacevole” tra la respirazione ed i sapienti massaggi mi sembra che la pressione diminuisca, lei contribuisce a distrarmi usando in maniera magistrale bocca e lingua su petto, pene e testicoli, finché un gorgoglio annuncia che la sacca è vuota. Sorpreso, spalanco gli occhi, non avevo mai preso un clistere di quattro litri! Mi sembra di scoppiare “ti pregoooo non resisto piùùùù fammi andare in bagnoooo” Lidia si affretta a sfilare la sonda ed appoggiarmi all'ano dei fazzoletti di carta e mi aiuta ad alzarmi, con una mano mi sorreggo la pancia gonfia all'inverosimile e con l'altra premo i fazzolettini sull'ano e mi precipito sul WC, appena in tempo! un fiume d'acqua e feci schizza fuori riducendo la pressione. Intanto Lidia mi ha raggiunto in bagno e si inginocchia fra le mie gambe e con gli occhi torbidi di lussuria e la voce roca sussurra “sei stato bravissimo! Hai preso la bellezza di quattro litri d'acqua senza lamentarti e vedere il tuo pancino gonfio come se fossi incinto, mi ha eccitata da morire e grazie alle tue dita stavo per venire come non mai” quindi mi prende il viso tra le mani lo avvicina al suo e mi da un profondo ed ingordo bacio sulla bocca risucchiando dolcemente la mia lingua, dopo un po' si stacca ansante e ritorna professionale “non spingere, lascia che l'acqua defluisca naturalmente, ci penso io ad aiutarti, tu appoggiati sulla schiena”, mi mette le mani aperte sulla parte alta del ventre e, premendo, le fa scorrere verso il basso, ad ogni compressione espello un nuovo schizzo d'acqua, ogni tanto mi comprime con una sola mano all'altezza dell'ombelico producendo lo stesso risultato. Io mi sento in paradiso, non pensavo che un lento svuotamento fosse così piacevole, specie se aiutato da un bella donna seminuda tant'è che sto tornando in erezione! Lei mi ordina di raddrizzarmi inarcando la schiena e fare delle rotazioni del torso prima verso destra poi verso sinistra contraendo e rilassando lentamente il ventre controllando la respirazione e ad ogni movimento corrisponde un ulteriore scarica, quando la donna ritiene che mi sia liberato del tutto, mi da un ultima vigorosa scrollata al ventre suggerendomi di rilassarmi qualche minuto e raggiungerla in ambulatorio, mi sollecita brevemente i capezzoli, mi scocca un ultimo bacio e si alza e dirige nell'altra stanza. Mi fermo ancora qualche minuto, ripensando, incredulo, a tutto quello che è successo: mi sembra di vivere un sogno meraviglioso, forse ho finalmente trovato una persona con la quale condividere la mia passione senza vergogna, sentendomi bello vuoto, mi alzo, tiro l'acqua, faccio un accurato bidè, mi asciugo e mi dirigo verso l'ambulatorio. Appena entro mi blocco con gli occhi spalancati: Lidia è china in avanti nell'armadietto e sta frugando sul ripiano più basso e, dato che il suo camice è parecchio corto, mi godo lo spettacolo del suo splendido sedere esposto in bella vista, sentendomi arrivare, si volta e mi mostra le cinghie di uno strap-on ed un dildo dal diametro abbastanza contenuto ma parecchio lungo dal quale pende un telecomando ed un bulbo, al mio sguardo perplesso e preoccupato lei risponde con una risata di gola “non preoccuparti, non è tutto per te, mi sono talmente eccitata che ho voglia di godere anch'io! Con questo dildo vibrante ti inculerò mentre con l'altra estremità mi scoperò! e grazie al bulbo, potrò aumentarne la dimensione una volta che lo avremo dentro, tu torna a sdraiarti sulla schiena che non vedo l'ora di iniziare” le sue espressioni, il suo corpo fremente dai capezzoli eretti, il linguaggio triviale e la vista dell'oggetto contribuiscono ad eccitarmi in maniera pazzesca, tanto che la mia erezione si fa ancora più imponente. Mentre lei indossa l'imbracatura mi osserva attentamente “mi pare che il programma ti attizzi, il cazzo ti è venuto bello duro!”con mosse estremamente lascive si lubrifica sia la vagina che il dildo che ed indossa l'imbracatura, quindi allarga le gambe e si fa scivolare la parte lubrificata del dildo bene dentro la vagina con un sonoro sospiro di soddisfazione quindi armeggia per fare uscire dall'apposito buco dello strap-on la parte destinata a me e mi si avvicina “ooohhh camminare con il dildo infilato è bellissimo e mi sto eccitando sempre di più! Però prima di incularti voglio assaggiarti per bene” si china in avanti ed inizia una favolosa fellatio, facendo sparire nella sua bocca calda quasi tutto il mio pene ormai al massimo dell'erezione, ogni tanto si ferma a succhiarmi e leccarmi i testicoli e l'ano per poi ricominciare, la sua abilità è tale che sento che, non ostante il cock ring, mi sto avvicinando pericolosamente all'eiaculazione, lei se ne accorge e smette per far scorrere la lingua su tutto il mio corpo fino ad arrivare ai capezzoli che succhia e mordicchia con golosità mentre io le accarezzo seni e natiche, mi da un goloso bacio sulla bocca infilandomi dentro la lingua poi esclama “basta! non resisto più, ho proprio voglia di incularti, preparati che prima ti dilato un po' con le dita poi ti sfondo per bene e dopo vedrai che non potrai più dire di essere ancora vergine!”. Io rispondo con tono supplichevole e spaventato “ti pregoooo non farmi male, sono molto strettoooo” lei è sorda alla mia supplica, lubrifica abbondantemente il dildo ed il mio buchino “stai tranquillo, sarò delicatissima vedrai che dopo mi ringrazierai”, mi infila con decisione il medio fino alla nocca ed inizia a muoverlo in tutti i sensi, stimolandomi in maniera stupenda la prostata poi aggiunge l'indice, tutto sommato la dilatazione con due dita non è poi così dolorosa, anzi direi proprio che è piacevole per cui comincio a muovere il bacino andando incontro alle dita di Lidia che mi stanno sodomizzando emettendo dei sonori sospiri di gradimento, con un sorriso a mezzo tra il lascivo ed il crudele esclama “porcone! Ti piacciono eh le mie dita? guarda come te la godi! Grazie all'enteroclisma sei proprio bello vuoto!, adesso vediamo con tre dita come va” aggiunge anche l’anulare e le ruota dolcemente. Ora al piacere si sta sostituendo il dolore e con una smorfia e cerco di ritrarmi ma lei è inesorabile e mi afferra i testicoli “fermo, dove credi di andare? cerca di resistere, lasciati allargare ancora un po', non stringere, altrimenti quando ti inculerò ti farà ancor più male, così, bravo rilassati”. Poco a poco il dolore si riduce, sostituito dal piacere, finalmente la donna è soddisfatta dal livello di dilatazione del mio ano, sfila le dita subito sostituite dalla punta del dildo che inizia a spingere con colpetti ritmati finché riesce a vincere la naturale resistenza dello sfintere, con una stilettata di dolore sento il dildo entrare in me e grido “ahiaaaaa! Mi fa un male boia! Toglilooooo” lei rimane ferma e mi massaggia dolcemente il pene “rilassati, ormai è entrato, fai dei respiri profondi vedrai che fra un po' comincerai ad apprezzare essere inculato! Io mi sono eccitata ancora di più e le spinte che ho dato per entrare, si sono riflesse dentro di me e mi è sembrato di essere scopata! È bellissimooo” lentamente spinge in avanti le anche e sento il dildo scivolare sempre più a fondo nel mio intestino, lei preme un pulsante sul telecomando e con un leggero ronzio il dildo inizia a vibrare ed ecco che si compie la magia, ondate su ondate di piacere mi invadono ed il dolore è scomparso! Lidia unisce i suoi gemiti ai miei e da il via ad un lento movimento avanti ed indietro, mentre siamo entrambi persi nel reciproco piacere, lei prende il bulbo ed inizia a comprimerlo, sentire il dildo diventare sempre più grosso aumenta il nostro piacere finché la dimensione non si fa troppo esagerata per cui la prego di fermarsi, lei si ferma ma aumenta la velocità ed ampiezza dei suoi movimenti, fermandosi ogni tanto per ritardare la mia eiaculazione “ooohhh siiii sto godendo anch'io! Resisti ancora qualche secondoooo ecco ecco ecco vengooo”, ed inizia a masturbarmi dolcemente finché con un grido strozzato, nonostante il cock ring, non erutto un enorme schizzo di sperma che mi inonda il ventre, lei da ancora qualche lento e profondo affondo, poi si ritrae dolcemente fino ad uscire, lasciandomi un senso di vuoto. Faccio dei profondi sospiri per riprendermi mentre lei, quasi con rammarico, sfila il dildo che la sta penetrando, io sbarro gli occhi, quello che all'inizio mi era parso un dildo lungo ma con un diametro abbastanza piccolo, ora ha una notevole dimensione! lei apre la valvola e lo sgonfia commentando “è stato bellissimo, anche adesso vedere il tuo buchino palpitare mentre si richiude è parecchio stimolante, hai visto che, se fatto nei debiti modi, puoi prendere un cazzo con una bella misura?” mi massaggia il buco con i polpastrelli infilando anche il medio “bene! Sono veramente felice di essere stata io a sverginarti! Spero che ti sia piaciuto” le rispondo con entusiasmo “è stato tutto fantastico, mi hai fatto superare dei limiti che non credevo, in particolare non credevo di apprezzare così tanto farmi inculare, anche se all'inizio mi hai fatto male, dopo è stata una cosa fantastica, grazie!” lei mi ringrazia mentre amorevolmente mi pulisce ventre, pisello e l'area anale da ogni traccia di sperma e lubrificante con dei fazzolettini imbevuti, toglie il cock ring e mi da un ultima succhiata “non devi ringraziarmi, è stato molto piacevole anche per me, sei stato un bravo paziente, oltre che mooolto abile con bocca e dita, un paio di volte mi hai quasi portato all'orgasmo! Rilassati ancora un momento poi puoi alzarti e rivestirti”. Mi alzo, con le gambe ancora un po' molli, mi rivesto e la raggiungo nella sala d'aspetto dove si è ricomposta e seduta nuovamente dietro la scrivania, al mio arrivo mi fa segno di sedermi cosa che faccio, sebbene con cautela per via dell'indolenzimento della regione anale, lei sorride sorniona “non preoccuparti per il fastidio anale, vedrai che scomparirà in un paio d'ore, adesso dimmi, la tua 'visita' si è svolta come speravi? Sono riuscita ad esaudire le tue fantasie?” non posso far altro che confermare “è stato tutto perfetto, anzi sei riuscita ad andare oltre le mie aspettative, non credevo di poter raggiungere simili picchi di piacere, a partire dalla 'suppostona', che fino ad oggi non ho mai apprezzato più di tanto, al clistere da quattro litri che non credevo possibile prendere, alla sodomizzazione con un una misura piuttosto importante e per ultimo, ma non per importanza, il tuo atteggiamento sensuale ma senza mai scadere nel volgare hanno contribuito a rendere la seduta memorabile, grazie di vero cuore!” lei mi ringrazia con un cenno del capo “non c'è di che, inoltre devo farti i complimenti, sei stato proprio un bravo paziente, non è da tutti prendere quattro litri di clistere senza grossi problemi, poi mi è piaciuto il tuo atteggiamento da ragazzino impaurito e sottomesso perché il mio carattere per certi versi è dominante, ed averti in mio potere mi ha stimolata parecchio. Quindi spero che in un prossimo futuro tu decida di tornare a trovarmi perché ho ancora moltissime sorprese”. Ovviamente le assicuro che tornerò al più presto e lei si alza per accompagnarmi alla porta dove, prima di aprirla, mi abbraccia e si struscia lascivamente sul mio corpo baciandomi golosamente sulla bocca. Una volta uscito, con le gambe ancora molli mi dirigo verso la macchina ringraziando mentalmente la mia buona stella per avermi fatto incontrare un'infermiera come Lidia.
qui terminano le mie fatiche, vi confesso che, da quando l'ho iniziato, ogni volta che passo davanti ad una farmacia sbircio dentro sperando...
Complice lo stop forzato dovuto alla pandemia del Coronavirus, mi è venuta la voglia di buttare giù un breve racconto di fantasia incentrato sulla mia passione per i giochi di ruolo ambientati nel mondo medical-fetish e desidero condividerlo con gli amici del forum.
Oggi pomeriggio ho deciso di somministrarmi un bell'enteroclisma da 2 litri ma mi accorgo che ho terminato la mia scorta di sonde rettali monouso da 40 cm., per cui è gioco forza rimandare i giochi a dopo che avrò provveduto a ripristinarla. Un po' seccato dall'inconveniente mi reco nella farmacia dove solitamente mi rifornisco. Lungo il tragitto, mi imbatto in un negozio di nuova apertura, si tratta di una moderna parafarmacia, lancio un'occhiata distratta alle vetrine ed i miei occhi vengono attratti da una di esse dove fa bella mostra di sé una notevole collezione di perette di tutti i tipi e tutte le dimensioni, incuriosito mi fermo a guardare meglio, in effetti oltre alle perette sono esposte siringhe di tutte le capacità, incluse quelle che si vedono solitamente nei video porno, sonde di tutti i tipi, speculums vari, confezioni di lubrificanti oltre ad altre attrezzature analoghe. Attraverso la vetrina spingo lo sguardo all'interno del negozio semi deserto, oltre ad alcuni clienti di ambo i sessi ci sono un paio di commessi e, dietro al banco, una bella signora sulla tarda quarantina molto professionale con indosso un impeccabile camice bianco, decido di effettuare lì i miei acquisti, rassegnato alle solite occhiate incuriosite/ironiche/disgustate, del personale e clienti, mi avvicino al banco dove mi accoglie con un caldo sorriso la signora in camice, chiaramente la farmacista, vista la spilla con il caduceo al centro della croce sul bavero, ad onor del vero, è davvero una bella donna, con un corpo notevole nascosto dal severo camice ed un bel viso incorniciato da un caschetto di capelli castani, tenuti in ordine da un cerchietto di tartaruga. Con tono educato e sommesso mi chiede cosa ho bisogno, con un po' di imbarazzo faccio la mia ordinazione “buongiorno, vorrei delle sonde rettali da 40 cm. Ch 28 o 30”. Per niente turbata dalla mia richiesta, mi sorride e propone “se le interessano, abbiamo anche le sonde in gomma, costano leggermente di più ma disinfettandole come si deve, durano parecchi anni”, rimango fedele ai miei “feticci” per cui declino la sua offerta “non c'è problema, siamo sempre qui! Quante ne desidera?” le comunico il numero e lei mi prega di attendere alcuni momenti e si dirige nel retro, dal quale esce poco dopo tenendo in mano un lunga scatola di cartone e si avvicina al registratore di cassa, con discrezione la apre per permettermi di verificare il contenuto e, ammiccando, spiega “le ho messe qui dentro, così non si piegano e la confezione rimane anonima”, batte lo scontrino che, con mia sorpresa, è inferiore a quello solitamente praticato dalla farmacia ed oltre tutto, mi sono risparmiato le solite occhiatine, neanche avessi comprato le peggio cose. Mentre prendo il portafoglio, la donna mi sorprende ulteriormente sussurrando una frase che vuole dire tutto o... niente “se ha dei problemi sono a sua disposizione...” faccio il finto tonto e con espressione interrogativa rispondo “cioè?”. Sorridendo con espressione tra il furbetto, il sornione ed il professionale lei spiega “ho un diploma da infermiera ed ho un mio studio dove - segno delle virgolette con le dita - mi prendo cura di pazienti che soffrono di stipsi, specie se di origine psicosomatica ha capito?” e mi guarda con un ammiccamento che non lascia adito a dubbi, fingo ancora di non capire “siii... maa... serve una prescrizione medica? Lei capisce, la cosa è... come dire, delicata e imbarazzante” lei accentua il sorriso e mi porge un biglietto da visita “la prescrizione medica non serve, facciamo così, il mio studio è proprio qui dietro, venga a trovarmi domani alle ore 16, così possiamo parlare con tranquillità e senza impegno”. Tutta la situazione mi sembra surreale, se non ho totalmente equivocato le parole della farmacista, mi trovo di fronte ad una bella donna che si offre di somministrarmi un clistere e forse... non solo! non mi sembra vero! comunque, per non fare ulteriormente la figura dell'allocco, pago, infilo il biglietto da visita nel portafoglio, prendo il mio pacchetto ed esco. Vista l'ora, decido di passare a dare un'occhiata alla location dello studio, in effetti è a pochi passi dalla parafarmacia, si presenta come un anonimo negozio con la vetrina discretamente oscurata da una pesante tenda bianca e sulla porta c'è un semplice cartello che recita: “Studio Infermieristico Registrato. Infermiera diplomata esegue preparazioni pre-operazioni chirurgiche, somministra iniezioni, irrigazioni e idrocolonterapia.”, poi segue un numero di cellulare e gli orari per la prenotazione, ancora sconcertato da tutta la situazione, mi propongo di dare una possibilità al colpo di fortuna che mi è capitato per cui decido che il giorno dopo mi sarei recato nello studio. Il giorno successivo, sono davanti alla porta dello studio e, dopo un attimo di esitazione nel quale mi dico che al massimo rimedierò una figura barbina alla quale potrò porre rimedio con delle educate scuse, suono il campanello, con uno scatto smorzato, la porta si apre mentre dall'interno la voce della farmacista mi invita ad entrare, entro e mi ritrovo in una piccola sala d'aspetto ben illuminata, le pareti decorate con vari diplomi, in un angolo c'è una scrivania di fronte alla quale c'è una comoda poltroncina, al mio ingresso, la donna si alza e mi accoglie con un caldo sorriso porgendomi la mano “buon giorno, mi fa piacere vederla, mi presento, mi chiamo Lidia Bianchi, e come vede - fa un gesto con la mano verso i vari diplomi - sono abbastanza qualificata, prego si accomodi, così possiamo esaminare con calma i suoi problemi, parli pure liberamente e senza imbarazzo”, in effetti un po' imbarazzato lo sono e arrossendo e balbettando, le propino una storia che ritengo credibile circa una mia fastidiosa stipsi e sull'avversione verso i purganti orali. Lei scrive qualcosa sui fogli che ha davanti poi mi interroga “ha provato con le supposte evacuanti o con i micro clismi o con i clisteri pronti tipo clisma fleet?” sollevato dal fatto che sembrerebbe abbia preso per buona la mia risposta proseguo spiegandole che non mi piacciono troppo i tre rimedi proposti perché sono troppo aggressivi e praticamente mi provocano quasi solo dei forti crampi e che per quelle ragioni ho optato per l'enteroclisma, Lidia scrive ancora qualcosa poi con sguardo serio “vedo, ma.... sia sincero, non è che si somministra l'enteroclisma più per piacere che come purgante? Badi bene che non c'è nulla male! Diversi clienti di entrambi i sessi vengono da me non solo per necessità mediche ma specialmente per il piacere che procura l'enteroclisma” ed il suo sguardo si fa più ammiccante, preso in contropiede, rispondo che effettivamente anch'io apprezzo le sensazioni del clistere. Lei scoppia a ridere “l'avevo intuito! Quindi, se non ho frainteso, lei è un appassionato di role playing medical-fetish corretto?” o.k., mi ha sgamato, è inutile che continui la farsa “ha ragione signora, le situazioni medical-fetish mi hanno sempre intrigato, purtroppo non ho mai avuto il coraggio di aprirmi con le mie conoscenze”, lei annuisce con complicità, scrive ancora qualcosa poi “molto bene! È nel posto giusto, anch'io adoro i giochini medical-fetish per cui adesso le farò delle domande molto specifiche e personali, alle quali dovrà rispondere con molta sincerità, così potrò studiare un programma adatto ad esaudire le sue aspettative, pronto?” provo una sorta di liberazione, forse ho finalmente trovato una persona con la quale condividere le mie passioni! Segue una serie di domande decisamente mirate e, in un certo senso, anche parecchio imbarazzanti, che spaziano dall'interesse per la penetrazione anale e relativi annessi, alla quantità di liquido che sono in grado di sopportare e così via, senza tralasciare gli aspetti erotici legati a tali pratiche, al termine la donna rimane qualche momento a riflettere, fa dei cenni di approvazione con il capo, scribacchia ancora qualcosa e con un sorriso licenzioso esclama “perfetto, le posso dire che siamo sulla stessa lunghezza d'onda, abbiamo praticamente le stesse passioni, ora veniamo agli aspetti pratici, per una seduta medical-fetish come si deve, sono necessarie almeno 2 o 3 ore, adesso è troppo tardi, mi lasci dare un occhiata all'agenda.... si, potremmo fissare un appuntamento per lunedì prossimo alle ore quattordici e trenta, per lei va bene?” sono al settimo cielo! Per me va benissimo, anzi vista la forte empatia che la donna sa comunicare, le confesso di aver fatto alcune esperienze con delle mistress professioniste che si spacciavano per esperte in clinical ma con risultati molto deludenti poi le chiedo, già scusandomi in anticipo per l'eventuale offesa, il costo di tale seduta, lei mi sorride “non si preoccupi non mi offendo, non sono una mistress professionista, la mia vera fonte di reddito è la farmacia, questa attività è un di più e visto che mi divertirò anch'io, chiedo solamente un contributo spese per il materiale monouso, e cioè 25 €, e mi auguro di non deluderla”. Non ci credo! praticamente è regalata, prendo nota della data e ora dell'appuntamento e mi alzo, Lidia mi apre la porta e mi porge la mano con una ultima istruzione “mi raccomando, niente sesso e niente enteroclismi o simili fino al nostro appuntamento!” uscito in strada vorrei mettermi a saltare per la gioia, ma... non mi sembra decoroso per cui, con un sorriso di beatitudine dipinto sul volto, salgo in macchina e mi dirigo verso casa. I giorni che mi separano dall'appuntamento li passo in una specie di limbo fatto di ansia, timore e eccitazione: spero di non essere nuovamente deluso o peggio ancora frustrato, finalmente è lunedì e dopo aver fatto un'accurata doccia, mi presento davanti alla porta dello studio, suono e vengo fatto entrare. La farmacista è seduta alla scrivania, mi saluta con calore e mi fa accomodare “bentornato, pronto per la sua prima, spero di tante, stuzzicanti e piccanti sedute? mi dica, prima di iniziare ha qualche domanda?” disarmato dalla sua franchezza, le confesso di essere piuttosto eccitato e curioso ma pieno di aspettativa. La sua risposta è quanto mai confortante “vedrà che non rimarrà deluso, solo un'ultima domanda, che tipo di infermiera cerca?” con sincerità rispondo “non ho delle preferenze particolari, vorrei trovare un'infermiera professionale ma nello stesso tempo molto comprensiva ed anche un po' sensuale e viziosa” lei mi sorride con gli occhi già brillanti di libidine “ho capito, mi dia solo un momento che vado a verificare che in ambulatorio sia tutto pronto”, sia alza e si dirige verso la porta che presumo conduca in quella che nella mia immaginazione ho già definito la stanza dei giochi, pochi istanti e mi chiede di entrare, il nuovo locale è il sogno di un feticista, è ben illuminato e lungo una parete c'è un armadietto metallico con le ante a vetri con la parte inferiore discretamente oscurata da una tendina, che poi scoprirò celare una raccolta di dildi di tutti i tipi, contenente una collezione di pere, speculums, sonde di tutte le misure, confezioni di supposte, micro clismi e clisma fleet, di fianco, su un banco, c'è uno sterilizzatore a raggi UV ed un piccolo forno a microonde, al centro della stanza troneggia un lettino ginecologico ultra moderno con il supporto cui sono appese due sacche per enteroclisma con i tubi ben arrotolati, a fianco del lettino c'è un carrello con un telo bianco che ne ricopre una parte nascondendo quanto c'è sotto ed una grossa brocca piena di un liquido fumante dal forte odore di camomilla, Lidia merita un discorso a parte, il suo bel corpo è messo in evidenza dal camice bianco piuttosto corto ed aderente sotto il quale si intuisce l'assenza della biancheria intima, calze bianche il cui bordo di pizzo fa capolino dal bordo del camice, dal taschino del quale spuntano diversi termometri e dal collo le pende uno stetoscopio. Con tono molto professionale mi ordina di spogliarmi completamente e raggiungerla in bagno per una rapida lavata, il bagno è piccolo ma completo e pulitissimo. C'è un lavandino, un bidet su cui pende una sacca per enteroclisma e il WC. Io simulo un certo imbarazzo coprendomi discretamente il pube con le mani dicendo di essermi fatto la doccia prima di uscire di casa, lei mi sorride con calore “non sia così vergognoso, di uomini, e se per quello anche di donne nude, ne ho viste tante!!! quindi.... ma veniamo a noi, ha orinato? si forzi di farla poi venga qui sul bidè perché anche se ha appena fatto la doccia una lavata non fa mai male, inoltre, per comodità possiamo darci del tu” la situazione comincia a farsi interessante! Vado al WC per fare pipì osservato con attenzione dalla donna poi mi avvicino al bidè, lei mi fa sedere con la schiena rivolta verso il muro, regola l'acqua e mi lava accuratamente ano, pene e testicoli con mosse delicate, al limite del lascivo, mentre i suoi capelli mi sfiorano piacevolmente i capezzoli per cui comincio a sviluppare un principio di erezione, “complimenti! Hai una bella dotazione e sembra che tu sia anche parecchio sensibile, durante la visita dovrò tenerne conto” ridacchia mentre io farfuglio delle vaghe scuse che lei spazza via un gesto noncurante della mano, terminate le abluzioni mi asciuga per bene e mi ordina di andare a sdraiarmi supino sul lettino con le gambe sui supporti e le anche il più possibile verso il bordo, mi si avvicina indossando lo stetoscopio ed inizia ad auscultarmi il petto per poi passare al ventre, vista la sua posizione mi offre una piacevole e generosa vista del suo seno che fa capolino dalla scollatura. Sfilandosi lo stetoscopio mi fa una dolce carezza al viso commentando con un sorriso particolarmente sensuale “tranne una leggera accelerazione dei battiti cardiaci e del respiro, mi sembra che sia tutto a posto, non essere così nervoso e agitato, non intendo farti alcun male, anzi il mio obiettivo è quello di prendermi cura di te ed aiutarti a risolvere la tua stitichezza, adesso ti misuro la febbre poi ti palpo il ventre per capire quanto è serio il problema va bene?” faccio un cenno di assenso col capo e lei indossa teatralmente e con mosse allusive i guanti in lattice ed estrae dal taschino un termometro piuttosto grosso tanto che sbarro gli occhi, “non preoccuparti per la dimensione, con un'abbondante lubrificazione vedrai che non lo sentirai quasi entrare”, prende un vasetto di crema e vi immerge la punta dello strumento mentre con l'indice e medio di una mano ne raccoglie una generosa quantità che inizia a spalmarmi per bene sull'ano spingendo la punta di un dito sul buchino e appena lo sente rilassarsi lo infila lentamente fino in fondo ed inizia a ruotarlo, sfilarlo e reinfilarlo. Il suo tocco è delicato e preciso, tanto che la mia erezione è quasi al massimo, quando Lidia è soddisfatta del livello della dilatazione del mio ano, sfila il dito e lo sostituisce con la punta del termometro, mi solleva delicatamente i testicoli e lo sprofonda fino in fondo per poi muoverlo in tutti i sensi. Lo strumento è freddo e la sensazione è piacevolissima e non mi vergogno di fare dei sonori sospiri di piacere spingendo le anche incontro al termometro, Lidia mi osserva con gli occhi brillanti di libidine accarezzandomi il pene eretto scappellandolo “vedo che sei piuttosto sensibile analmente, non è che sotto sotto sei un po' bisex?” le spiego che non mi ritengo tale, anche se mi è sempre piaciuta una certa dose di stimolazione anale, lei assente col capo con un largo sorriso “tranquillo, non ti voglio assolutamente giudicare, anche a me piace, ed anche parecchio, l'analsex! prima però è bene che mi occupi della tua sensibilità dell'area genitale per cui ti metterò un cock-ring per evitare eiaculazioni premature che rovinerebbero la seduta”. Con un colpo secco, che mi fa sobbalzare, sfila il termometro e legge il risultato, “perfetto, non c'è febbre, possiamo proseguire con la visita e successiva cura, rilassati mentre vado a prendere il cock-ring” si dirige verso l'armadietto mentre mi godo la vista del suo didietro. Lidia fruga un momento nell'armadietto poi si volta verso di me mostrandomi un cock-ring “lo hai mai usato? - mio cenno di diniego - è un doppio anello di gomma, in uno si infila la base del pene e nell'altro la base dei testicoli poi si stringe, impedendo, o meglio, ritardando l'eiaculazione”. Con mosse abili lo sistema, la sensazione non è sgradevole anzi la pressione esercitata dai due anelli su scroto e pene porta al massimo la mia erezione rendendomi ancora più sensibile, “prima, mentre ti lubrificavo per il termometro, ho notato che sei parecchio costipato, quindi prima di procedere con la visita esterna ti metterò una suppostina emolliente seguita da un piccolo clistere e affinché tu possa trattenerti per il tempo necessario, inserirò un piccolo butt plug gonfiabile”, so di non essere assolutamente 'pieno' avendo fatto cacca prima di uscire di casa ma la cosa mi stuzzica alquanto quindi accetto il programma, Lidia riempie un piccolo schizzetto in gomma da poco più di 60 ml. e... alla faccia della suppostina, è un siluro lungo più di sei cm. e del diametro di un pollice! fortunatamente il plug mi sembra abbastanza piccolo, anche se di forma strana infatti ha la sagoma di un 8 con l'occhiello inferiore più lungo del superiore, “le supposte sono fatte in casa, con una bassissima percentuale di sostanze attive per non produrre uno stimolo troppo forte ed il clistere è semplicemente acqua e camomilla va bene?” simulando un atteggiamento da bambino spaventato, mi lamento con voce tremante e l'infermiera inizia a consolarmi e contemporaneamente mi carezza dolcemente il pene bello eretto “non devi avere paura, è per il tuo bene, vedrai che non ti farò male, fidati di me, se ti comporti bene alla fine ti darò un bel premio, d'accordo?” ovviamente accetto, lei mi lubrifica per bene l'ano e delicatamente vi introduce il siluro, seguito dal dito medio per tutta la sua lunghezza per poi trattenerlo in loco alcuni secondi stimolandomi la prostata, dopo alcuni secondi lo sfila e prende la peretta “visto che non ti ho fatto male? Adesso arriva la perettina, tu rilassati” con un dolce sorriso ma con gli occhi brillanti di libidine, infila il beccuccio e preme lentamente, un caldo getto d'acqua mi invade dolcemente l'intestino eccitandomi sempre di più, appena la peretta è vuota, la sfila ed introduce lentamente la parte più lunga del plug con piccoli colpetti ritmati, la sensazione è fantastica, mi sento allargare ma senza alcun dolore “ecco fatto, il plug è inserito, vero che non ti ho fatto male? adesso gonfio i due rigonfiamenti così non si sfila” con una mano mi titilla pene e testicoli e con l'altra impugna il bulbo di gomma che sporge dalla base del plug ed inizia a comprimerlo, sono al settimo cielo, sentirmi allargare internamente mentre mi stimola la prostata ed è una sensazione fantastica finché non faccio una piccola smorfia perché la dilatazione sta diventando dolorosa, Lidia da ancora una pompata e si ferma “sei stato proprio bravo, adesso che il plug è a posto non devi più preoccuparti di trattenerti e possiamo proseguire con la visita, diamo prima un'occhiata ai capezzoli, poi proseguiamo”, con i polpastrelli inizia a titillarmeli e siccome sono uno dei miei punti deboli, emetto dei sonori sospiri e gemiti di piacere. Lidia finge di fraintendere le mie reazioni e si informa premurosamente se sento dolore, la rassicuro “tutt'altro! la stimolazione dei capezzoli mi piace da morire, inoltre contraendo i muscoli pelvici sento il plug sfregare sulla prostata ed è meraviglioso!” lei sorride e mormora “adesso vediamo come reagisci allo stimolo orale” e si china a baciarmi e succhiarmi con voracità i capezzoli mentre con una mano muove il plug e mi carezza dolcemente il pene sempre più eretto, fantastico, la sua bocca e le sue mani sono fatate! Timidamente, allungo una mano sotto il suo camice per carezzarla, lei si ferma e mi lancia uno sguardo severo ma mitigato da un sorriso “sei un bell'impertinente, come ti permetti di allungare le mani?” con espressione contrita la ritiro mormorando delle scuse ma lei accentua il sorriso “scherzavo!! se ti fa piacere carezzami pure” ed allarga le gambe per agevolare le mie attenzioni, raggiungo la sua vagina perfettamente depilata che trovo già umida di umori mentre con l'altra mano le sbottono il bottone più alto del camice e le carezzo un seno il cui capezzolo è bello eretto, lei fa un profondo sospiro di piacere “ti avevo detto che giocare al dottore piace anche a me, senti come sono tutta bagnata!”, continuiamo con le nostre piacevoli attività finché un forte crampo mi attanaglia il ventre, sbarrando gli occhi, chiedo con urgenza di andare in bagno. Lidia si affretta a massaggiarmi il ventre chiedendomi di fare dei respiri profondi ed in effetti il bisogno di andare a liberarmi diminuisce, passano così diversi minuti mentre la donna continua a stimolarmi i capezzoli e accarezzandomi occasionalmente il pene sempre più duro, finalmente decide che è giunto il momento di andare in bagno, una rapida leccata al glande e mi aiuta a scendere dal lettino e mi scorta in bagno. Quando mi sono seduto sulla tazza, apre la valvola e sgonfia il plug che schizza fuori dal mio ano seguito da uno scroscio di feci, “liberati con calma poi torna di là che continuiamo” mi prendo il mio tempo analizzando tra me e me su come le cose si stiano svolgendo esattamente come mi auspicavo, quando mi sento bello vuoto, faccio un accurato bidè e ritorno in ambulatorio dove Lidia mi ordina di sdraiarmi nuovamente sul lettino nella stessa posizione di prima, appena sono sistemato lai fa una risata e mi accarezza il pene ammosciato, “poverino! Guarda come è diventato molle! Bisogna provvedere subito” e si china a prenderlo in bocca e succhiarlo con maestria ed in pochi attimi ritorno in erezione “ohh così va meglio! Vediamo se la preparazione ha fatto effetto” e comincia a palparmi il ventre premendo a fondo in vari punti, “sì il ventre è meno teso, una piccola visita digitale interna e poi endoscopica ed avrò un completo quadro della situazione”, la visita digitale mi attira mentre non mi convince quella endoscopica, l'infermiera intuisce il mio disagio e, mentre indossa i guanti chirurgici mi spiega “non devi preoccuparti, la visita digitale può anche essere piacevole, ti penetrerò con un dito per verificare se è tutto a posto, mentre per la visita endoscopica userò un rettoscopio, in pratica infilerò un tubo di plastica trasparente che mi permetterà di esaminare le pareti del retto, lo strumento sembra minaccioso, ma ti assicuro che non è per niente doloroso”. Toglie il telo che copriva parzialmente il tavolinetto ed appare una mini torcia elettrica e diversi rettoscopi di tutte le misure che vanno dai 10 ai quasi 25 cm.e con un diametro di 2, uno in particolare sembra uno strumento di tortura, oltre alla lunghezza ha una specie di impugnatura ed un bulbo di gomma, Lidia si accorge del mio sguardo preoccupato e si affretta a rassicurarmi “non aver paura, i rettoscopi sembrano minacciosi ma ti assicuro che non sono assolutamente dolorosi ed io sono un'esperta nel loro uso, comunque prima ti dilaterò con le dita, fidati, so quello che faccio tu cerca solamente di rilassarti e vedrai che sarà anche piacevole” non sono del tutto convinto ma ormai sono in gioco quindi... lei avvicina il carrello, prende uno sgabello e si siede tra le mie gambe. Per prima cosa mi cosparge generosamente l'area anale con del gel lubrificante poi appoggia il polpastrello del medio al buchino ed inizia a spingere dolcemente, poco a poco riesce a vincere la resistenza del muscolo rettale e sprofonda in me fino alla nocca, subito inizia a muoverlo in tutti i sensi in maniera decisamente piacevole, quando si rende conto che sono abbastanza dilatato, aggiunge altro lubrificante sfila il medio e vi unisce l'indice per poi penetrarmi nuovamente e riprende a muoverle “molto bene! Adesso si che sei decisamente libero, riesco a sentire bene la prostata che mi sembra in buona salute, le senti le mie dita?” io sono perso in un mare di beatitudine accentuato dalle sue carezze a pene e testicoli, questo si che è un massaggio prostatico! con voce ansante le rispondo “mmhhh sei bravissima ho sentito appena appena quando hai messo anche l'indice, mi sento allargare per bene e mi stai regalando delle sensazioni fantastiche!” lei mi guarda lascivamente “mi piace da morire stimolarti analmente, vedere le mie dita impalarti è bellissimo, adesso però voglio vedere dentro, userò prima un rettoscopio di media lunghezza poi quello più lungo con il quale ti insufflerò dell'aria per dilatare le pareti dell'intestino per avere una visione migliore, non aver paura, sei bello dilatato, non è più grosso delle mie dita, tu non fare resistenza e non sentirai alcun dolore” prende in mano lo speculum lungo quasi 15 cm., sfila dolcemente le dita e mi appoggia la punta dello strumento all'ano, grazie all'abbondante lubrificazione e dilatazione digitale, esso entra in me senza fatica. Sentire quel tubo rigido scivolare dentro di me, se possibile, aumenta la mia eccitazione a dismisura, Lidia sfila il tappo, prende la torcia elettrica e punta il raggio luminoso sul buco “benissimo, il colorito della mucosa è bello sano e non vedo anomalie”, lentamente lo sfila movendolo in tutte le direzioni e lo posa sul carrello quindi prende quello più lungo e dotato di bulbo di gomma “adesso uso quest'altro, non spaventarti per la lunghezza, ne infilerò solo una parte poi insufflerò un po' d’aria per distendere le pareti dell'intestino così potrò spingerlo dentro fino in fondo”, sentire l'aria gonfiarmi l'intestino è una sensazione strana ma decisamente piacevole, poco a poco lo strumento scivola in me, intervallato dall'insufflazione di altra aria, la donna punta nuovamente il raggio della torcia e muove il rettoscopio in tutte le direzioni aggiungendo altra aria “perfetto, anche nella parte alta dell'intestino non ci sono anomalie, adesso cerca di sopportare il disagio perché pompo parecchia aria per distendere per bene l'intestino”, in effetti mi sento gonfiare di brutto, tanto che vedo la pancia dilatarsi a vista d'occhio, quando credo di scoppiare lei si ferma e commenta “ottimo, tranne che per una piccola occlusione, di cui ci prenderemo cura dopo, è tutto a posto, adesso apro la valvola, così puoi liberarti di tutta l'aria che hai dentro, tu non spingere, rilassati soltanto e l'aria uscirà da sola”, la sento armeggiare e lentamente la pressione diminuisce, anche aiutato dalla donna che mi preme con una mano aperta sul ventre mentre con l'altra sfila il rettoscopio liberandomi anche dell'aria insufflata nella parte finale dell'intestino. Lidia mi sorride con calore, gli occhi brillanti di libidine e mi carezza pene e capezzoli “sei stato proprio bravo, sai che mi ha stuzzicata parecchio eseguire la tua visita rettale? Controlla pure!” non me lo faccio ripetere due volte e faccio scivolare una mano sotto il camice ed effettivamente la sua vagina è fradicia ed il mio dito scivola senza fatica in lei strappandole un gridolino di piacere che aumenta quando le stimolo il clitoride con il pollice “ahhh hai delle dita magicheeee mi stai eccitando da morireee, non fermartiiiii” con l'altra mano inizio ad impastarle un seno, per poi avvicinarlo alla bocca dove succhio con avidità il capezzolo duro ed eretto, anche lei non sta con le mani in mano ma si occupa mooolto piacevolmente dei miei capezzoli e genitali, ad un certo punto si sposta e mi esplora il petto con bocca e lingua per terminare sul pene dolorosamente eretto finché, con mia delusione, smette “è meglio che ci fermiamo altrimenti rischi di avere un orgasmo ma è ancora prematuro, cerca di riprendere un po' di compostezza mentre preparo il tuo enteroclisma che ti somministrerò nella parte alta dell'intestino per sbloccare quella piccola occlusione” quindi si dirige verso il forno a micro onde e vi introduce la brocca di acqua e camomilla per riscaldarla poi va all'armadietto e ritorna con una sonda rettale da 40 cm. che innesta sul rubinetto della sacca, verifica che sia chiuso e appoggia in tutto sul mio ventre. Fedele al personaggio del bambino spaventato, con voce un po' tremula ed implorante mi lamento “cosa vuoi farmi? questa sonda è troppo lunga mi farà male non penso di poterla prendere, ti pregooo usa poca acqua ho paura di fare dei disastri!” lei risponde con tono diventato inflessibile “poche storie! decido io quanta acqua somministrarti, non fare il bambino altrimenti, visto che sei in già in posizione, sono costretta a sculacciarti per bene! fidati, fin'ora ti ho fatto male? Vedrai che con questa sonda riuscirai a prendere tutta l'acqua necessaria dopo vedrai come ti sentirai bello libero!” ovviamente non vedo l'ora di ricevere il clistere ma mi piace recitare la parte del bambino! lo squillo di un campanello segnala che l'acqua è calda quindi va a recuperare la brocca, ne aggiusta la temperatura con acqua fredda, abbassa l'asta dell'enteroclisma e riempie la sacca fino al bordo e risolleva l'asta, si posiziona tra le mie gambe mi lubrifica abbondantemente così come la sonda e apre con attenzione il rubinetto per spurgare l'aria che c'è nel tubo “sei pronto? rilassati e spingi come se dovessi fare cacca, introdurrò solo alcuni centimetri di sonda e farò entrare un po' d'acqua poi spingerò dentro il resto della sonda ed aprirò del tutto il rubinetto” sempre con voce tremula la imploro di fare piano e non infilare tutta la sonda e non somministrarmi tutta quell'acqua, lei mi appioppa un paio di forti sculaccioni e con sguardo duro “cosa ti ho detto? ne vuoi altri o ti comporti come si deve? Non costringermi a legarti al lettino, tanto che tu voglia o meno il clistere lo prenderai tutto comunque, adesso basta con i capricci!” la sottomissione e il bdsm tout-court non mi hanno mai attratto ma l'atmosfera che si è creata è piuttosto stimolante per cui accetto di buon grado questo 'sconfinamento' nel mondo della sottomissione e BDSM. Mogio mogio prometto a Lidia che farò il bravo, lei si china a darmi un lungo bacio al pene e mi sorride dolcemente carezzandomi le natiche “bravo bambino, vedrai che andrà tutto bene, io ti aiuterò facendoti dei massaggini al pancino, va bene?” quindi si posiziona nuovamente tra le mie gambe, prende la sonda e me la mostra con movenze sensuali quindi mi ordina di spingere mentre delicatamente la introduce per alcuni centimetri ed apre il rubinetto, pochissimi istanti ed un piacevole calore mi invade l'intestino, lei lascia defluire un po' d'acqua quindi chiude il rubinetto “hai sentito l'acqua entrare? ne ho lasciata defluire poco meno di un quarto, adesso respira contraendo il ventre mentre introduco il resto della sonda” sentirla avanzare nell'intestino è estremamente piacevole, il continuo sfregamento sulla prostata mi sta eccitando in modo pazzesco, temo che, nonostante il cock ring possa eiaculare ma fortunatamente Lidia se ne accorge e mi da una strizzatina ai testicoli “calma! non è ancora ora di venire, prima goditi il clistere al quale farà seguito una bella penetrazione e solo dopo potrai venire, ecco fatto, è entrata tutta, vero che non ti ho fatto male?” “devo essere sincero, sei stata veramente delicata ed ho provato solo piacere, entrando la sonda sfregava contro la prostata in maniera fantastica eccitandomi da morire!” lei annuisce con voce roca di piacere “la cosa ha eccitato anche me, vedere la sonda sparire nel tuo culetto è stato molto stuzzicante, adesso alzo ancora un po' la sacca, riapro il rubinetto e vengo di fianco a te per massaggiarti il ventre mentre prendi il resto del clistere” la sento armeggiare con il rubinetto e in pochi attimi sento l'acqua riversarsi nell'intestino irradiando un piacevole calore a tutto il corpo, lei si sbottona completamente il camice, si posiziona di fianco a me ed inizia un dolce massaggio in senso antiorario al ventre mentre io ne approfitto per carezzarla su tutto il corpo indugiando sulla vagina grondante umori e sul clitoride strappandole dei sonori sospiri di piacere, timidamente faccio scorrere un dito nel solco delle natiche e raggiungo l'ano nel quale infilo la punta di un dito “porcellone! vuoi prendermi il culetto? Oohhh... continuaaaa... hai le dita magicheee senti come sono bagnata, mi piacee come mi accarezzi non smettereee”, si china a succhiarmi voracemente i capezzoli per poi scendere sul pisello gonfio e violaceo, e quindi ritornare su a baciarmi golosamente sulla bocca che esplora con la lingua poi ansimando si stacca e mi porge un seno al cui capezzolo mi attacco come un bambino affamato facendola urlare di piacere. Impegnato in tali piacevoli attività non mi accorgo che il clistere è quasi finito ma Lidia sgancia una bomba! “visto che hai preso due litri d'acqua senza problemi, ho deciso di aggiungerne almeno un altro, che ti somministrerò con una maggiore pressione” senza darmi tempo di ribattere, prende la brocca, abbassa la sacca e vi versa dentro ben due litri di liquido! Sono preoccupato, comincio a sentire la pressione ed ho paura di fare un disastro ma lei è inflessibile e alza al massimo il supporto, sento immediatamente l'acqua entrare con maggior forza mentre mi tranquillizza “stai tranquillo se proprio non ce la fai più mi fermo, cerca di respirare come un cagnolino mentre io riprendo a massaggiarti il ventre, fai un sforzo, vedrai che dopo liberarti sarà ancora più piacevole” tra la respirazione ed i sapienti massaggi mi sembra che la pressione diminuisca, lei contribuisce a distrarmi usando in maniera magistrale bocca e lingua su petto, pene e testicoli, finché un gorgoglio annuncia che la sacca è vuota. Sorpreso, spalanco gli occhi, non avevo mai preso un clistere di quattro litri! Mi sembra di scoppiare “ti pregoooo non resisto piùùùù fammi andare in bagnoooo” Lidia si affretta a sfilare la sonda ed appoggiarmi all'ano dei fazzoletti di carta e mi aiuta ad alzarmi, con una mano mi sorreggo la pancia gonfia all'inverosimile e con l'altra premo i fazzolettini sull'ano e mi precipito sul WC, appena in tempo! un fiume d'acqua e feci schizza fuori riducendo la pressione. Intanto Lidia mi ha raggiunto in bagno e si inginocchia fra le mie gambe e con gli occhi torbidi di lussuria e la voce roca sussurra “sei stato bravissimo! Hai preso la bellezza di quattro litri d'acqua senza lamentarti e vedere il tuo pancino gonfio come se fossi incinto, mi ha eccitata da morire e grazie alle tue dita stavo per venire come non mai” quindi mi prende il viso tra le mani lo avvicina al suo e mi da un profondo ed ingordo bacio sulla bocca risucchiando dolcemente la mia lingua, dopo un po' si stacca ansante e ritorna professionale “non spingere, lascia che l'acqua defluisca naturalmente, ci penso io ad aiutarti, tu appoggiati sulla schiena”, mi mette le mani aperte sulla parte alta del ventre e, premendo, le fa scorrere verso il basso, ad ogni compressione espello un nuovo schizzo d'acqua, ogni tanto mi comprime con una sola mano all'altezza dell'ombelico producendo lo stesso risultato. Io mi sento in paradiso, non pensavo che un lento svuotamento fosse così piacevole, specie se aiutato da un bella donna seminuda tant'è che sto tornando in erezione! Lei mi ordina di raddrizzarmi inarcando la schiena e fare delle rotazioni del torso prima verso destra poi verso sinistra contraendo e rilassando lentamente il ventre controllando la respirazione e ad ogni movimento corrisponde un ulteriore scarica, quando la donna ritiene che mi sia liberato del tutto, mi da un ultima vigorosa scrollata al ventre suggerendomi di rilassarmi qualche minuto e raggiungerla in ambulatorio, mi sollecita brevemente i capezzoli, mi scocca un ultimo bacio e si alza e dirige nell'altra stanza. Mi fermo ancora qualche minuto, ripensando, incredulo, a tutto quello che è successo: mi sembra di vivere un sogno meraviglioso, forse ho finalmente trovato una persona con la quale condividere la mia passione senza vergogna, sentendomi bello vuoto, mi alzo, tiro l'acqua, faccio un accurato bidè, mi asciugo e mi dirigo verso l'ambulatorio. Appena entro mi blocco con gli occhi spalancati: Lidia è china in avanti nell'armadietto e sta frugando sul ripiano più basso e, dato che il suo camice è parecchio corto, mi godo lo spettacolo del suo splendido sedere esposto in bella vista, sentendomi arrivare, si volta e mi mostra le cinghie di uno strap-on ed un dildo dal diametro abbastanza contenuto ma parecchio lungo dal quale pende un telecomando ed un bulbo, al mio sguardo perplesso e preoccupato lei risponde con una risata di gola “non preoccuparti, non è tutto per te, mi sono talmente eccitata che ho voglia di godere anch'io! Con questo dildo vibrante ti inculerò mentre con l'altra estremità mi scoperò! e grazie al bulbo, potrò aumentarne la dimensione una volta che lo avremo dentro, tu torna a sdraiarti sulla schiena che non vedo l'ora di iniziare” le sue espressioni, il suo corpo fremente dai capezzoli eretti, il linguaggio triviale e la vista dell'oggetto contribuiscono ad eccitarmi in maniera pazzesca, tanto che la mia erezione si fa ancora più imponente. Mentre lei indossa l'imbracatura mi osserva attentamente “mi pare che il programma ti attizzi, il cazzo ti è venuto bello duro!”con mosse estremamente lascive si lubrifica sia la vagina che il dildo che ed indossa l'imbracatura, quindi allarga le gambe e si fa scivolare la parte lubrificata del dildo bene dentro la vagina con un sonoro sospiro di soddisfazione quindi armeggia per fare uscire dall'apposito buco dello strap-on la parte destinata a me e mi si avvicina “ooohhh camminare con il dildo infilato è bellissimo e mi sto eccitando sempre di più! Però prima di incularti voglio assaggiarti per bene” si china in avanti ed inizia una favolosa fellatio, facendo sparire nella sua bocca calda quasi tutto il mio pene ormai al massimo dell'erezione, ogni tanto si ferma a succhiarmi e leccarmi i testicoli e l'ano per poi ricominciare, la sua abilità è tale che sento che, non ostante il cock ring, mi sto avvicinando pericolosamente all'eiaculazione, lei se ne accorge e smette per far scorrere la lingua su tutto il mio corpo fino ad arrivare ai capezzoli che succhia e mordicchia con golosità mentre io le accarezzo seni e natiche, mi da un goloso bacio sulla bocca infilandomi dentro la lingua poi esclama “basta! non resisto più, ho proprio voglia di incularti, preparati che prima ti dilato un po' con le dita poi ti sfondo per bene e dopo vedrai che non potrai più dire di essere ancora vergine!”. Io rispondo con tono supplichevole e spaventato “ti pregoooo non farmi male, sono molto strettoooo” lei è sorda alla mia supplica, lubrifica abbondantemente il dildo ed il mio buchino “stai tranquillo, sarò delicatissima vedrai che dopo mi ringrazierai”, mi infila con decisione il medio fino alla nocca ed inizia a muoverlo in tutti i sensi, stimolandomi in maniera stupenda la prostata poi aggiunge l'indice, tutto sommato la dilatazione con due dita non è poi così dolorosa, anzi direi proprio che è piacevole per cui comincio a muovere il bacino andando incontro alle dita di Lidia che mi stanno sodomizzando emettendo dei sonori sospiri di gradimento, con un sorriso a mezzo tra il lascivo ed il crudele esclama “porcone! Ti piacciono eh le mie dita? guarda come te la godi! Grazie all'enteroclisma sei proprio bello vuoto!, adesso vediamo con tre dita come va” aggiunge anche l’anulare e le ruota dolcemente. Ora al piacere si sta sostituendo il dolore e con una smorfia e cerco di ritrarmi ma lei è inesorabile e mi afferra i testicoli “fermo, dove credi di andare? cerca di resistere, lasciati allargare ancora un po', non stringere, altrimenti quando ti inculerò ti farà ancor più male, così, bravo rilassati”. Poco a poco il dolore si riduce, sostituito dal piacere, finalmente la donna è soddisfatta dal livello di dilatazione del mio ano, sfila le dita subito sostituite dalla punta del dildo che inizia a spingere con colpetti ritmati finché riesce a vincere la naturale resistenza dello sfintere, con una stilettata di dolore sento il dildo entrare in me e grido “ahiaaaaa! Mi fa un male boia! Toglilooooo” lei rimane ferma e mi massaggia dolcemente il pene “rilassati, ormai è entrato, fai dei respiri profondi vedrai che fra un po' comincerai ad apprezzare essere inculato! Io mi sono eccitata ancora di più e le spinte che ho dato per entrare, si sono riflesse dentro di me e mi è sembrato di essere scopata! È bellissimooo” lentamente spinge in avanti le anche e sento il dildo scivolare sempre più a fondo nel mio intestino, lei preme un pulsante sul telecomando e con un leggero ronzio il dildo inizia a vibrare ed ecco che si compie la magia, ondate su ondate di piacere mi invadono ed il dolore è scomparso! Lidia unisce i suoi gemiti ai miei e da il via ad un lento movimento avanti ed indietro, mentre siamo entrambi persi nel reciproco piacere, lei prende il bulbo ed inizia a comprimerlo, sentire il dildo diventare sempre più grosso aumenta il nostro piacere finché la dimensione non si fa troppo esagerata per cui la prego di fermarsi, lei si ferma ma aumenta la velocità ed ampiezza dei suoi movimenti, fermandosi ogni tanto per ritardare la mia eiaculazione “ooohhh siiii sto godendo anch'io! Resisti ancora qualche secondoooo ecco ecco ecco vengooo”, ed inizia a masturbarmi dolcemente finché con un grido strozzato, nonostante il cock ring, non erutto un enorme schizzo di sperma che mi inonda il ventre, lei da ancora qualche lento e profondo affondo, poi si ritrae dolcemente fino ad uscire, lasciandomi un senso di vuoto. Faccio dei profondi sospiri per riprendermi mentre lei, quasi con rammarico, sfila il dildo che la sta penetrando, io sbarro gli occhi, quello che all'inizio mi era parso un dildo lungo ma con un diametro abbastanza piccolo, ora ha una notevole dimensione! lei apre la valvola e lo sgonfia commentando “è stato bellissimo, anche adesso vedere il tuo buchino palpitare mentre si richiude è parecchio stimolante, hai visto che, se fatto nei debiti modi, puoi prendere un cazzo con una bella misura?” mi massaggia il buco con i polpastrelli infilando anche il medio “bene! Sono veramente felice di essere stata io a sverginarti! Spero che ti sia piaciuto” le rispondo con entusiasmo “è stato tutto fantastico, mi hai fatto superare dei limiti che non credevo, in particolare non credevo di apprezzare così tanto farmi inculare, anche se all'inizio mi hai fatto male, dopo è stata una cosa fantastica, grazie!” lei mi ringrazia mentre amorevolmente mi pulisce ventre, pisello e l'area anale da ogni traccia di sperma e lubrificante con dei fazzolettini imbevuti, toglie il cock ring e mi da un ultima succhiata “non devi ringraziarmi, è stato molto piacevole anche per me, sei stato un bravo paziente, oltre che mooolto abile con bocca e dita, un paio di volte mi hai quasi portato all'orgasmo! Rilassati ancora un momento poi puoi alzarti e rivestirti”. Mi alzo, con le gambe ancora un po' molli, mi rivesto e la raggiungo nella sala d'aspetto dove si è ricomposta e seduta nuovamente dietro la scrivania, al mio arrivo mi fa segno di sedermi cosa che faccio, sebbene con cautela per via dell'indolenzimento della regione anale, lei sorride sorniona “non preoccuparti per il fastidio anale, vedrai che scomparirà in un paio d'ore, adesso dimmi, la tua 'visita' si è svolta come speravi? Sono riuscita ad esaudire le tue fantasie?” non posso far altro che confermare “è stato tutto perfetto, anzi sei riuscita ad andare oltre le mie aspettative, non credevo di poter raggiungere simili picchi di piacere, a partire dalla 'suppostona', che fino ad oggi non ho mai apprezzato più di tanto, al clistere da quattro litri che non credevo possibile prendere, alla sodomizzazione con un una misura piuttosto importante e per ultimo, ma non per importanza, il tuo atteggiamento sensuale ma senza mai scadere nel volgare hanno contribuito a rendere la seduta memorabile, grazie di vero cuore!” lei mi ringrazia con un cenno del capo “non c'è di che, inoltre devo farti i complimenti, sei stato proprio un bravo paziente, non è da tutti prendere quattro litri di clistere senza grossi problemi, poi mi è piaciuto il tuo atteggiamento da ragazzino impaurito e sottomesso perché il mio carattere per certi versi è dominante, ed averti in mio potere mi ha stimolata parecchio. Quindi spero che in un prossimo futuro tu decida di tornare a trovarmi perché ho ancora moltissime sorprese”. Ovviamente le assicuro che tornerò al più presto e lei si alza per accompagnarmi alla porta dove, prima di aprirla, mi abbraccia e si struscia lascivamente sul mio corpo baciandomi golosamente sulla bocca. Una volta uscito, con le gambe ancora molli mi dirigo verso la macchina ringraziando mentalmente la mia buona stella per avermi fatto incontrare un'infermiera come Lidia.
qui terminano le mie fatiche, vi confesso che, da quando l'ho iniziato, ogni volta che passo davanti ad una farmacia sbircio dentro sperando...
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