Avventura in estremo oriente

di
genere
gay

Quando il grosso Boeing 747 toccò terra dopo essere passato pericolosamente tra i palazzoni ai lati del vecchio aeroporto di Hong Kong, Carlo ebbe un sussulto e dopo essersi stropicciato gli occhi diede una occhiata fuori dal finestrino.

Il volo di 12 ore nella Business Class della Cathay Pacific era stato abbastanza piacevole e rilassante, Carlo aveva approfittato della cantina di bordo ben fornita di Champagne e distillati pregiati e visto che sarebbe arrivato a destinazione nel tardo pomeriggio, non aveva impegni se non quello di fare il check-in nell’albergo e godersi la serata di Hong Kong.

Carlo era un uomo d’affari nel settore elettronica e viaggiava spesso per lavoro, il più delle volte da solo, amava questa vita sia per il discreto ritorno economico che per la possibilità di viaggiare in tutto il mondo e conoscere persone di culture diverse.

Pur essendo sposato da molti anni e con due figli, come la maggior parte degli uomini, aveva le sue fantasie sessuali le quali, trovandosi spesso da solo in camere di hotel di mezzo mondo, lo accompagnavano nelle notti insonni.

L’albergo era un 5 stelle internazionale in pieno centro, camere ampie e bellissime con arredamento moderno, servizio impeccabile e cesto di frutta di benvenuto.

Come d’abitudine dopo un lungo viaggio Carlo buttò la valigia in un angolo, si spoglio completamente e si diresse verso la grande cabina doccia in marmo nero con ampi pannelli di vetro.

Uscendo dalla doccia si mise il morbido accappatoio bianco con le iniziali dell’albergo di lusso nel quale si trovava, notò sorridendo che c’era una fascetta che indicava il prezzo dello stesso, nel caso qualcuno se lo fosse infilato in valigia come souvenir.

Come sempre in Asia, l’accappatoio gli stava un po’ stretto visto che Carlo aveva un fisico un po’ voluminoso, si rendeva conto che i pranzi di lavoro e la scarsa attività fisica lo avevano un po’ appesantito ma restava comunque un bel cinquantenne molto curato, abbastanza tonico e per un suo vezzo, sempre perfettamente depilato nella zona del pube.

Questa cosa del pube depilato piaceva anche a sua moglie Paola che a sua volta amava stare completamente liscia in particolare d’estate quando frequentavano insieme spiagge e villaggi naturisti.

La serata passò tranquillamente, cenetta da solo al ristorante e una buona dormita in vista della riunione del giorno dopo, quando si sarebbe dovuto incontrare con i 2 colleghi della filiale cinese che alloggiavano nello stesso hotel ma che non aveva particolare fretta di incontrare.

Una delle cose che Carlo amava particolarmente dei grandi alberghi, erano le SPA, bellissimi centri benessere con piscina, sauna, bagno turco e vasche idromassaggio.

In particolare, amava frequentare le SPA alla mattina presto o alla sera tardi, quando non c’era quasi nessuno e poteva stare tranquillamente nudo, era piacevole immergersi in quell’atmosfera ovattata, ricca di profumi esotici con la sensazione un po’ trasgressiva di essere nudo in un luogo pubblico.

La SPA di questo hotel era spettacolare, una architettura che fondeva sapientemente elementi naturali come i legni pregiati, le piante e le cascate sulla roccia con elementi ultramoderni di acciaio lucido e pareti in vetro. Una musica di ambiente orientale era diffusa in tutta la zona e dava un grande senso di pace in quell’oasi immersa in una metropoli in cui la vita corre a ritmi assurdi.

Quella mattina, dopo un po’ di idromassaggio che lo risvegliò dal torpore della prima notte in Hotel, Carlo si diresse verso la sauna finlandese per farsi una bella sudata prima della giornata di riunioni.

Dopo avere steso l’asciugamano sulla panca più alta, si coricò prono e sentì tutti i muscoli del corpo rilassarsi, anche il suo membro era tranquillamente appoggiato su un lato del pube perfettamente liscio e in quel momento nulla passava per la sua testa.

Si aprì la porta della sauna e Carlo volse lo sguardo distrattamente solo per capire chi stesse entrando, era un uomo che con un movimento veloce richiuse la porta per non disperdere il calore della sauna, Carlo decise che non c’era bisogno di coprire le sue parti basse e salutò il nuovo arrivato.

L’uomo rispose con accento americano e si sedette un piano più in basso di dove era coricato Carlo, più o meno all’altezza dei suoi piedi.

L’Americano si presentò con un “Hi, I’ m Josh”, Carlo rispose con “Hi, Carlo, from Italy”.

Chiacchierarono del più e del meno e risultò che anche Josh era un Businessman in missione in Asia, ad un certo punto, con un tono di voce leggermente più morbido, Josh chiese a Carlo se fosse solo in Hotel o con colleghi e nello stesso istante appoggiò una mano sul piede di Carlo.

Wow! Grande sorpresa, il messaggio era molto chiaro e a Carlo venne un brivido che dalla pianta del piede arrivò direttamente al cervello passando per la nuca.

La sensazione di colpo lo riportò agli anni in cui da adolescente ebbe i primi contatti intimi con persone dello stesso sesso, un misto di sorpresa, vergogna ma grande eccitazione, sentì un calore concentrarsi nella zona del pube e il suo membro ebbe un leggero movimento che ovviamente non sfuggì all’Americano.

Carlo in quel momento avrebbe voluto dire che si, era solo e aveva tutta la mattina libera ma purtroppo era già in ritardo sulla tabella di marcia e a malincuore dovette dire che doveva proprio andare.

Senza pensarci troppo, imbarazzato e un po’ preoccupato, si alzò e congedò Josh con un “have a good day”, lanciandogli però uno sguardo sul membro barzotto e con un sorriso lasciò intendere che non si era offeso, da quella innocente avance, anzi.

Passò tutta la giornata di lavoro tra una riunione ed un pranzo pensando a cosa avrebbe potuto succedere in quella sauna se:

a) avesse avuto più tempo a disposizione,
b) se nell’albergo non fossero stati presenti i 2 colleghi che potevano entrare in sauna da un momento all’altro.
Era un venerdì e dopo i meeting i colleghi erano ripartiti e il giorno dopo, sabato, lui non aveva impegni.

Passò una notte fantasticando e riportando alla mente le piacevoli sensazioni che aveva provato i primi tempi, quando da ragazzo aveva sperimentato quali piaceri si potevano trarre dal contatto con i corpi di altri ragazzi.

L’eccitazione lo portò a masturbarsi lentamente pensando a cosa sarebbe potuto accadere se avesse dato corda a Josh.

La mattina dopo, puntualissimo, andò di nuovo alla SPA che come la mattina prima, era completamente deserta e seguendo la stessa routine passò dalla Jacuzzi alla sauna dove si stese esattamente nella stessa posizione della mattina prima, ovviamente con un occhio alla porta sperando nel suo intimo che spuntasse fuori Josh.

Probabilmente l’americano aveva avuto lo stesso pensiero ed esattamente alla stessa ora della mattina precedente la porta si aprì e lui sgattaiolò dentro con un “good Morning Carlo” dal tono leggermente allusivo.

Josh si sedette nella stessa posizione della mattina prima e dopo essersi stirato, senza perdere tempo in convenevoli, appoggiò di nuovo la mano sul piede di Carlo e gli chiese se avesse riunioni anche quella mattina. Era il suo modo per dire : “dove eravamo rimasti?”

Carlo ebbe di nuovo lo stesso brivido lungo il corpo e dopo esserselo goduto inarcando leggermente la schiena, con un sorriso, rispose: “no, questa mattina sono completamente libero”.

Josh sorrise ed iniziò a massaggiare dolcemente la pianta del piede di Carlo, girandosi verso di lui e passando l’altra mano sul polpaccio, il tocco era delicato con delle leggere pressioni che probabilmente erano frutto dell’esperienza di massaggi ricevuti nei tanti viaggi in Asia.

Carlo si godeva quelle coccole fatte da quell’uomo tanto simile a lui sia per corporatura che per professione; Infatti, anche Josh si presentava con un omone, alto ca. 1.85 che superava i 100 Kg.

A differenza di Carlo, Josh aveva una carnagione molto chiara ed era completamente glabro, in tutto il corpo comprese le parti intime dove non si vedeva un pelo.

La mano di Josh si muoveva sapientemente tra il polpaccio e l’interno coscia provocando ormai una evidente eccitazione in Carlo il cui cazzo depilato ormai era dritto come una torre, l’americano era evidentemente molto esperto e sapeva come muoversi per trasmettere il calore al corpo del suo nuovo amico. Quando la mano salì e cominciò a sfiorare le palle di Carlo, egli iniziò a preoccuparsi di cosa sarebbe successo se all’improvviso la porta della sauna si fosse aperta.

Si trovavano in una sauna di un hotel di lusso, aperto a tutti e non in una sauna “privè” dove certe cose sono tollerate e incoraggiate.

Carlo sentiva la mano di Josh accarezzargli dolcemente le palle e afferrare la base del cazzo, duro come il marmo e non riusciva a reagire se non fissando continuamente la porta della sauna.

Avevano entrambi capito che l’intesa c’era e la mattinata sarebbe stata piacevole, Carlo si alzò seduto e prendendo la mano di Josh gli sussurrò: “andiamo nella mia stanza, qui non sono tranquillo”.

Come se non aspettasse altro, Josh si alzò e mettendosi l’asciugamento sulla spalla uscì dalla sauna, seguito da Carlo, entrambi con il cazzo dritto si diressero verso la grande doccia comune.

Nella SPA fortunatamente a quell’ora della mattina non c’era nessuno e sotto la doccia Josh iniziò a insaponare il corpo dell’amico, erano entrambi eccitatissimi e Carlo aveva alzato le braccia sopra la testa e con il corpo inarcato si lasciava a completa disposizione di Josh il quale gli lavava il cazzo e le palle con lenti ma decisi movimenti di entrambe le mani.

Carlo era ancora un po’ nervoso in quanto se fosse entrato qualcuno, una coppia o una famiglia, nella SPA, avrebbero visto la scena attraverso il vetro della doccia e non sarebbe stato bello.

Si asciugarono e con addosso l’accappatoio e presero velocemente l’ascensore per raggiungere le camere, anche a Josh l’accappatoio a misura di cinese stava un po’ stretto e nessuno dei due riusciva a nascondere l’erezione, fortuna volle che alle sei del sabato mattina i corridoi e gli ascensori dell’albergo erano deserti.

A Carlo piaceva giocare in casa, quindi disse sventolando la chiave magnetica “my room” e Josh lo segui.

Entrarono nella stanza, e Carlo mise il cartellino “do not disturb” alla porta, per evitare che iniziasse la processione dei servizi in camera etc.

Il letto era ancora sfatto dalla notte e i 2 uomini, con i corpi freschi di doccia e profumati dalle essenze della SPA, vi si gettarono sopra già in posizione invertita pronti a formare in modo naturale il magico numero 69.

Carlo iniziò a sua volta dalle gambe di Josh, notando che erano molto muscolose e perfettamente lisce, salendo e accarezzando l’interno coscia iniziò a toccare le palle e infine, dopo molti anni che non gli capitava, prese in mano il cazzo di Josh che era ormai durissimo.

Era una sensazione bellissima, sentiva il cazzo turgido in mano, la cappella era bella lucida e perfettamente asciutta, tutta la pelle intorno al pube e alle palle era morbida e senza un pelo, non resistette e lo prese in bocca tutto fino alla base. Nonostante come molti ragazzi avesse avuto esperienze con maschi da giovane, Carlo non si era mai sentito gay e si soprese di quanto fosse eccitante quella situazione, stava succhiando con grande piacere il bellissimo cazzo di Josh il quale ricambiava succhiando cazzo e palle di Carlo, i due erano coricati su un fianco ognuno con la testa appoggiata all’interno coscia dell’altro e mentre con una mano seguivano i movimenti della bocca sul cazzo, con l’altra esploravano la zona tra i glutei cercando di capire che tipo di sensibilità avesse l’amico nella zona dell’ano.

Carlo istintivamente sentendo la mano farsi strada tra le cosce e i glutei aprì di più le gambe fino a spalancarle per permettere all’amico di arrivare al punto che cercava; infatti, Josh non fece molta fatica a trovare il buchino e dopo essersi inumidito il medio, iniziò a massaggiarlo con piccoli movimenti circolari intorno allo sfintere. Carlo si rilassò completamente e così fu per il suo ano che sembrò quasi assorbire al suo interno il medio di Josh il quale un po’ sorpreso dalla elasticità dell’amico cominciò a muovere il dito ritmicamente nel buco.

Josh pensava che Carlo fosse in fondo etero (come del resto pensava anche Carlo fino a pochi minuti prima) ed era un po' sorpreso dalla facilità con la quale prima il medio e poi anche l’indice entravano nel suo buco, sentiva Carlo gemere forte di piacere per quell’azione combinata di pompino e 2 dita nel culo e non sembrava sentisse alcun dolore, come uno molto abituato a farsi penetrare analmente.

Infatti, Carlo era molto abituato alla penetrazione anale e ci godeva molto ma non come avrebbe immaginato Josh ma bensì grazie alle lunghe sedute di “pegging” che gli riservava sua moglie Paola al ritorno da ogni viaggio.

Paola e Carlo praticavano Il “pegging” con un grosso strap on di ca 19 cm da piu di 10 anni e avevano raggiunto un livello di intesa sessuale molto forte, Carlo aveva imparato a godere nell’essere penetrato analmente e Paola riusciva ad avere orgasmi sconvolgenti grazie anche ad un piccolo vibratore inserito nella imbragatura dello strap on.

Il cazzo di Josh era simile per dimensioni a quello di silicone usato da Paola e Carlo ormai era deciso a lasciarsi andare, con un movimento si girò e si mise nella più classica delle posizioni per chi vuole essere posseduto, a quattro zampe o alla “pecorina” ma Josh lo giro con la pancia in su e gli sollevò entrambe le gambe, spalancandole.

L’americano voleva penetrarlo guardandolo negli occhi, nella posizione del missionario, prese un grosso cuscino e lo infilò sotto il bacino di Carlo che obbediva docile.

Gli leccò il buco mandando Carlo letteralmente in estasi e quando vide che lo sfintere era praticamente aperto e pulsante di desiderio, vi appoggiò delicatamente il glande.

Con uno sguardo di intesa Josh iniziò a spingere e senza fatica il grosso membro entrò nel buco glabro di Carlo che con un gemito lo accolse e lasciò che si assestasse bene all’interno del suo ano.

Josh si muoveva lentamente assaporando ogni vibrazione e sussulto del corpo dell’amico, il grosso cazzo entrava e usciva ritmicamente e anche il cazzo di Carlo era ancora eretto nonostante che il centro del piacere fosse più localizzato nella zona della prostata. I due corpi su muovevano insieme e Josh teneva con le mani le cosce di Carlo alternando lenti movimenti a qualche colpo deciso fino in fondo ottenendo sempre un piccolo gridolino di piacere.

Carlo si rese conto che non aveva mai goduto così tanto nella sua vita e pensò che se quello era essere bisessuali, allora si, lo era e lo voleva essere per sempre, voleva assaporare al massimo questo piacere e prendendo i fianchi di Josh tra le mani se lo tirò a sé per sentire tutto il cazzo, più in profondità possibile.

Josh lo guardava fisso negli occhi e vedeva l’amico in estasi, non era sicuro che Carlo era pronto a farsi venire dentro, nel culo e con grande rispetto, gli sussurrò “I’m coming”, sto venendo.

Carlo se lo aspettava e in un attimo decise che voleva l’esperienza sensoriale completa, gli fece cenno di uscire e girando l’amico sulla schiena iniziò a succhiargli il cazzo durissimo e muovere ritmicamente la mano, voleva sentirlo in bocca, tutto il suo piacere con tutti i suoi sensi, gusto compreso.

Josh era disteso sulla schiena, le mani intorno alla testa di Carlo che si muoveva ritmicamente su e giù, con una mano che accarezzava e stringeva le palle mentre la bocca succhiava quel cazzo turgido e pronto ad esplodere.

La lingua di Carlo ad ogni colpo scivolava sul frenulo di Josh trasmettendo un forte senso di calore, il movimento si fece più intenso e Josh annuendo con la testa urlava in italiano: “Si-Si!!!”, Carlo sentiva che stava arrivando e si preparò a ricevere il getto.

Di colpo sentì uno schizzo contro l’ugola e di colpo la bocca si riempì di un liquido dal sapore che gli ricordava vagamente la vaniglia, il cazzo di Josh continuava a pulsare e Carlo faceva fatica a trattenere tutto il liquido con le labbra, era in estasi, aveva ricevuto e dato piacere ad un uomo conosciuto da poco e si era lasciato andare completamente, si sentiva più uomo di quanto non si fosse sentito mai.

Fece scivolare fuori dalla bocca il cazzo di Josh, attento a non perdere nemmeno una goccia del prezioso liquido che orgogliosamente mostrò all’amico tenendo la bocca semiaperta, L’americano gli disse: “OMG, what a fuck!” (Mio dio che scopata) e Carlo prendendolo per il complimento che era con un gesto plateale inghiottì il prezioso carico che aveva in bocca.

Era felicissimo, aveva goduto come non mai in vita sua e d’istinto si gettò con le braccia al collo al suo nuovo amico e gli diede il bacio appassionato sulla bocca che si meritava.

Stettero rilassati sul letto per un po’ e poi decisero di farsi una bella doccia insieme, nonostante Carlo fosse pienamente soddisfatto del piacere che aveva ricevuto, Josh voleva assolutamente ricambiare e dare a Carlo un bell’orgasmo.

Sotto la doccia, dopo avergli lavato bene l’ano con due dita dentro, gli prese in bocca il cazzo ed iniziò a pomparlo vigorosamente stando rannicchiato sotto l’acqua calda che scendeva abbondante, Carlo era al settimo cielo e dopo pochi secondi eiaculò nella bocca dell’amico che senza indugio fece sparire tutto il succo deglutendo in modo plateale.

Non erano ancora le 9 del mattino e la giornata sembrava già completa così, cosa poteva accadere ancora per migliorarla?

Quello che serviva ora era una bella colazione con uova strapazzate e bacon nel ristorante dell’albergo, Josh tornò alla sua camera per cambiarsi, si diedero appuntamento ad un tavolino sulla terrazza e fecero una bella e sostanziosa colazione.

Tra poche ore sarebbero andati all’aeroporto a prendere i rispettivi voli, Josh di ritorno per gli Stati Uniti dalla sua bella famiglia americana e Carlo per Sidney dove aveva un altro impegno di lavoro.

Sul Taxi che lo portava all’aeroporto Carlo tra sé e sé pensava “Cazzo! Quanto mi piace questo lavoro…”.
scritto il
2022-02-16
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