Lontano da casa

di
genere
bisex

Era ormai notte fonda e Il taxi procedeva veloce sulla tangenziale deserta che separava l’aeroporto dal centro di Sidney, Carlo era rilassato dopo il lungo volo che lo aveva portato in Australia da Hong Kong dove aveva appena concluso un buon affare oltre che passare dei momenti piacevoli con un nuovo amico.

Ci aveva pensato per tutto il volo a quello che era successo con Josh, era ancora piacevolmente eccitato e stava già fantasticando su cosa potrebbe succedere a Sidney.

Arrivò nel moderno hotel a 5 stelle che la sua azienda gli aveva prenotato nella centralissima zona di Darling Harbour, uno dei posti più caratteristici di Sidney con i numerosi bar e ristoranti che si affacciano sul porto turistico.

Il giorno seguente trascorse come a solito con le riunioni di affari e discussioni tecniche con i clienti e collaboratori, Carlo era considerato un esperto veterano del suo settore e per la sua azienda di elettronica high tech era una risorsa importante.

Grazie ad una buona padronanza della lingua inglese ed alla propensione a lunghi viaggi, Carlo si era specializzato sul mercato della regione Asia- Pacifico che comprendeva anche l’Australia.

Nonostante fosse sposato da molti anni, i viaggi non gli pesavano ed ogni volta che rientrava a casa da sua moglie Paola, era una festa.

Alla sera del primo giorno di riunioni, Carlo tornò in Albergo verso le 19,30, sbrigò un po’ di posta elettronica arretrata del giorno e decise di andare a cena in uno dei bellissimi ristoranti di pesce che si affacciavano sulla passeggiata del porto.

Aveva sentito dire che Sidney era una città molto gay friendly e che la scena locale era piuttosto trasgressiva, l’incontro con Josh a Hong Kong gli aveva risvegliato delle voglie bisex che si erano assopite da anni e che adesso stavano riesplodendo con forza.

Carlo era felicemente sposato, amava le donne e ogni tanto si era anche concesso qualche scappatella con ragazze incontrate nei suoi frequenti viaggi di lavoro, non era quello che si definisce un modello di bellezza ed era anche piuttosto sovrappeso ma era considerato una persona piacevole e colta, cosa non indifferente per un businessman internazionale.

Al ristorante aveva notato che il cameriere non nascondeva in nessun modo di fare parte della comunità gay, anche perché l’Australia è uno dei paesi più aperti al mondo in tale contesto Carlo decise di chiedergli un consiglio su dove andare a bere qualcosa dopo cena.

Il ragazzo avendo evidentemente capito cosa quel viaggiatore straniero stava cercando e gli disse che a pochi isolati da lì si trovava un posto chiamato “City Steam”, una spa dove le persone come Carlo potevano rilassarsi e trovare compagnia.

Il tono di voce lasciava alludere che era un posto dove oltre a rilassarsi si poteva anche fare altro.

Carlo finì la cena e seguendo le indicazioni del ragazzo si incamminò verso il posto da lui indicato, dopo ca. 15 min lungo le vie della città arrivò davanti ad una porta anonima con una piccola targa e una bandierina di colore arcobaleno.

Entrò ed il ragazzo all’entrata gli diede un grande asciugamano bianco e gli indicò lo spogliatoio.

Carlo aveva sentito parlare delle saune gay ma non c’era mai stato prima di allora, nello spogliatoio c’erano almeno una dozzina di uomini che si stavano vestendo o spogliando con grande naturalezza, chiacchierando tra di loro come vecchi amici.

Nulla faceva pensare che quello fosse un luogo di trasgressione e sesso, sembrava piuttosto lo spogliatoio del club del calcetto dove un gruppo di amici di mezz’età chiacchierava allegramente dopo la partitella.

Carlo si spogliò e dopo avere messo i vestiti nell’armadietto, si mise l’asciugamano in vita e si diresse verso la zona bagnata, la spa vera e propria.

Non era come le spa degli alberghi di lusso a cui era abituato, era tutto un po’ vecchio e poco illuminato, l’aria era molto umida ed il pavimento era bagnato.

Nell’angolo c’era una vasca idromassaggio con dentro due uomini uno di fronte all’altro a ca. 2 m. di distanza, ovviamente nudi, si godevano le bolle e la schiuma provocata dai potenti getti d’acqua.

Carlo si tolse l’asciugamano e facendo attenzione a non scivolare, entrò nella vasca mettendosi in una posizione equidistante dai due, l’acqua era caldissima ed i getti gli massaggiavano piacevolmente il corpo, i 2 lo salutarono con il tradizionale “Hi Mate” australiano che suona più o meno come “haimait”.

Carlo stese le gambe e buttò all’indietro la testa cominciando a chiedersi se e cosa sarebbe successo quella sera, i 2 tipi erano entrambi sulla quarantina e sembravano del posto, non parlavano tra di loro e sembravano quasi annoiati, ad un tratto Carlo sentì qualcosa sfiorare il suo piede, era evidentemente il piede dell’uomo alla sua destra che lo aveva toccato, forse inavvertitamente o forse no…

Carlo non ci fece troppo caso ma in fondo sperò che fosse un tentativo di approccio e non spostò il piede, il secondo contatto fu più prolungato, l’uomo appoggiò il suo piede su quello di Carlo e lo mosse lentamente come per una carezza, a quel punto Carlo fu certo che fosse un approccio e lo lasciò fare.

Sentì il collo del piede salire lungo la sua gamba ed ebbe subito il ricordo di quello che era successo nella sauna dell’Hotel di Hong Kong con Josh, Carlo si stava eccitando e sentiva il suo cazzo indurirsi anche sotto l’effetto dei getti d’acqua, ad un tratto l’uomo alla sua destra si avvicinò ed iniziò ad accarezzargli la coscia fino ad arrivare al cazzo ormai duro, inutile girarci introno, era quello che Carlo sperava appena entrato in acqua e quindi restò immobile per un po’ con la testa appoggiata al bordo vasca a godersi le carezze di quello sconosciuto.

Come fosse un copione già scritto, ad un certo punto anche l’uomo alla sua sinistra si avvicinò ed iniziò a toccargli il petto, accarezzandogli delicatamente i capezzoli, duri anche quelli; Carlo si sentiva in estasi preso in mezzo da due uomini che lo stavano accarezzando in modo spontaneo come fosse la cosa più normale del mondo, non poteva credere che esistesse un posto così.

Carlo tirò su la testa e sorrise ai due sconosciuti, allungò entrambe le mani sulle loro cosce e a sua volta salì per sentire il loro cazzi, erano entrambi ben dotati e già belli eccitati, era una sensazione bellissima essere immersi nell’acqua calda con due uomini che avevano solo intenzione di divertirsi insieme.

Uno dei due gli chiese se volesse andare di sopra, Carlo non sapeva cosa c’era di sopra ma dal tono di voce e da quanto i due erano eccitati doveva esserci qualcosa di interessante e disse: “Yes,let’s go”.

Dopo essere usciti dalla vasca, con i cazzi ancora duri, si asciugarono mettendosi di nuovo l’asciugamano in vita e salirono lungo una scala di legno per andare la piano di sopra dove arrivarono ad un corridoio con porte a destra e sinistra, alcune erano chiuse ed altre erano aperte, c’erano molti uomini che passeggiavano avanti ed indietro e dai gemiti che si sentivano ce n’erano anche molti chiusi nelle cabine che stavano godendo. Carlo era un po’ preoccupato per le condizioni igieniche ma era anche molto eccitato, i due sconosciuti entrarono in una cabina più grande delle altre dove si trovava un grande letto tipo 4 piazze dove stesero gli asciugamani e si coricarono accogliendo Carlo al centro, iniziarono subito a succhiargli il cazzo e Carlo non esitò a prendersi in bocca il primo dei 2 che gli capitò vicino.

I tre uomini erano avvinghiati sul lettone e ognuno di loro aveva un cazzo in bocca formando un triangolo perfetto, Carlo era talmente eccitato che temeva di venire prima del tempo, gli altri 2 erano evidentemente dei veterani di queste situazioni e si comportavano con grande naturalezza, alla parete c’era un grande contenitore di preservativi, un dispenser di gel lubrificante ed un rotolo di carta per asciugarsi, Carlo pensò che c’erano le condizioni perfette per farsi scopare godendosi il piacere in tutta sicurezza, si alzò, prese un preservativo e fece un cenno ai due, il primo si fece avanti e con una mossa rapidissima se lo infilò sul cazzone eretto, Carlo prese una manata abbondante di gel e lo passò sul cazzo e sul suo buco del culo mettendosi alla pecorina.  

Il cazzo dello sconosciuto entrò senza fatica e l’altro amico si mise immediatamente con il membro eretto davanti alla bocca di Carlo per farselo succhiare, stava realizzando una delle sue fantasie, 2 cazzi che in contemporanea lo stantuffavano uno in culo e uno in bocca, quello che in gergo viene chiamato “spitroast” cioè maiale allo spiedo.

Carlo era completamente posseduto da quei due e si sentiva come una di quelle troie che vedeva nei film porno, gli piaceva l’idea di essere ridotto ad un oggetto sessuale, di essere usato solo per i suoi buchi e di fare godere due uomini di cui non conosceva nemmeno il nome e che non avrebbe mai più rivisto.

Ad un tratto, l’uomo che lo stava inculando tirò fuori il suo cazzo e si tolse il preservativo mentre l’altro che era durissimo dopo il lungo pompino che gli aveva praticato Carlo, si infilò un nuovo preservativo e si diede una abbondante passata di gel lubrificante; scambiandosi di posizione quello che prima era in bocca gli si infilò nell’ano mentre l’altro prese tra le mani la testa della troia che si stava ormai lasciando completamente andare e le piantò il cazzo fino in gola.

Il cazzo che venne risucchiato dal culo di Carlo era sensibilmente più grosso del precedente e questo non fece altro che aumentare l’eccitazione, i due continuarono a stantuffarlo davanti e dietro allo stesso ritmo e Carlo ormai era completamente in loro balia, stava godendo come una troia e non vedeva l’ora di sentire i 2 sconosciuti venirgli dentro, ci stavano arrivando perché il ritmo aumentava e il primo a dare segni era quello che lo stava inculando.

Carlo sentì le mani che gli stringevano i fianchi sempre più forte e i colpi diventare più forti e decisi, lo sentiva pulsare e con un urlo da animale l’australiano iniziò a scaricare il suo carico  di sperma nel preservativo senza uscire dal culo, nello stesso momento l’altro gli tolse il cazzo dalla bocca ed iniziò a menarselo a pochi centimetri dalla sua faccia, Carlo voleva vedere il getto e sentirlo sul viso, fu accontentato da un abbondante getto che gli bagnò tutta la faccia ed i capelli, alcuni schizzi finirono lulle labbra e Carlo non resistette al passarsi la lingue per sentirne il sapore, non si era mai sentito così troia in vita sua.

Come se nulla fosse, i due si alzarono asciugandosi i cazzi bagnati di sperma e salutando Carlo con un “thank You, bye” uscirono dalla cabina lasciandolo sfinito sul materasso.

Uscendo dalla cabina Carlo si diresse verso la doccia incontrando molti altri uomini, tra cui quelli che avevano assistito alla scena dalla porta lasciata volutamente socchiusa e pensò che poteva fare un altro round ma poi pensò anche che come prima esperienza in una sauna di quel tipo, per quella sera poteva bastare.

Dopo essere rientrato in albergo, coricato nudo sul letto stava ripensando a quanto avesse goduto a farsi sbattere come una troia da due sconosciuti e iniziò a farsi una sega immaginando la faccia della sua mogliettina Paola se avesse visto quella scena e avesse capito di cosa fosse capace il suo maritino.

Dopo essere venuto si rese conto che la sua vita avesse definitivamente preso una piega bisessuale e pensò che fosse una figata.
scritto il
2022-03-12
1 . 8 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Avventura in estremo oriente

racconto sucessivo

Yacht paradise
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.