Vite parallele. Pt2
di
Lupin3
genere
tradimenti
Riprendo il mio racconto con quell'incontro strappato a Cristina il giorno dopo il bacio strappato e lo schiaffo(metaforico) ricevuto.
Ci vediamo di buon'ora al bar di strada verso il lavoro, entrambi avevamo il turno di sera e quindi fino alle 13 potevamo trascorrere qualche ora tranquilli. Mi fiondo al bar trepidante di vederla e con la speranza nel cuore di ricucire quanto meno il rapporto amichevole anche se nelle mie intenzioni c'era tutto tranne che quella eventualità. Lei è lì fuori al bar parcheggiata che aspetta me per entrare, mi affianco,scendo dall'auto e la invito a seguirmi, lei non batte ciglio e mi segue all'interno, dopo aver ordinato la colazione e chiacchierato del più e del meno e anche un po' di lavoro mi chiede di uscire e di metterci in macchina per affrontare l'argomento in questione e voleva farlo lontano da occhi indiscreti. Così ci ritroviamo nella sua auto, faccia a faccia ed è lei che subito rompe il ghiaccio con la fatidica frase "perché l'hai fatto?", essendo io un po' più grande di lei di circa 5 anni non voglio fare la figura del farfallone visto che sono impegnato e che aspetto un bambino, decido di dirgli la verità. La verità era che dal primo giorno che il mio sguardo ha incrociato i suoi occhi sono stato rapito da una magia che mai avevo provato prima, che quando ci parliamo è come se ci conoscessimo da una vita, che la sera non vedevo l'ora di sentirla anche solo per qualche battutina e sentire la sua risata che per me era linfa vitale, quasi piangevo tanto era il trasporto che mi provocava, che mi mandava nell'oblio più totale, che mi lasciava disarmato, provavo 1000 emozioni diverse ma tutte nella pancia come pugni di un pugile. Con la testa bassa gli dissi tutto senza riuscire a guardarla negli occhi tanta era la paura di un suo rifiuto, poi alzo la testa e me la ritrovo che piange, mi guarda intensamente e mi dice come facciamo adesso, perché le cose che mi hai detto tu le provo anche io e mai avrei avuto il coraggio di dirtele a costo di morire dentro. Ci fu un piccolo momento di silenzio tombale che fini'grazie al mio passo, andai vicino gli scosta i capelli e gli diedi un bacio, e questa volta fu ricambiato e con un trasporto assurdo all'ennesima potenza, tremavano tutti, i nostri corpi erano gelati anche se fuori era caldo, stavamo viaggiando su un altro pianeta, intorno era sparito tutto, compresa la paura, eravamo noi e basta.
Da quel giorno iniziò la fine del nostro rapporto, il primo bacio per molti sarebbe l'inizio di un amore, ma per noi era soltanto l'inizio della nostra distruzione ma noi non lo sapevamo ed eravamo così felici che se tornassi indietro lo rifarei altre 1000 volte.
Lei si divideva tra fidanzato, lavoro e genitori apprensivo, io tra mia moglie in attesa, la convivenza e le famiglie vicine. Eppure ci vedevamo e sentivamo tutti i giorni ormai vivevamo una vita parallela fatta delle nostre cose, uscite serali, escursioni mattutine, telefonate e messaggi e poi a lavoro eravamo perfetti amici, mai una parola fuori posto mai uno sguardo sbagliato. Ovviamente tutte queste cose non erano alla luce del sole ma ogni mossa era la conseguenza di una bugia, a volte piccola e a volte grande.
Era tutto perfetto eravamo innamorati pazzi tanto è che per fare l'amore la prima volta ho dovuto aspettare quasi 3 mesi, tra ansia,ripensamenti del caso e soprattutto la paura di portare il rapporto ad un livello ancora più alto, ma la passione era tanta e inevitabilmente una sera è arrivato. Eravamo in macchina e presi dal desiderio ci stavamo facendo quasi del male tra morsi, graffi, strette e baci, così entriamo in hotel e prendiamo una stanza per poche ore, senza dirci una parola entriamo in camera e ci baciamo lentamente, l'aggressività aveva fatto spazio alla passione più pura e dolce, ci buttiamo sul letto e piano piano gli tolgo la maglia e scosto il reggiseno per qualche bacio ai sensi caldi, poi prendo un po' la situazione in mano e inizio a baciarla il collo e con la lingua gioco vicino al suo orecchio facendola sentire la mia saliva sul lobo, poi scendo sempre più giù e mentre con le mani la tocca delicatamente e lei che mi spinge verso le sue gambe, gli tolgo i pantaloni e la mutanda e mi ci ritrovo di fronte alla sua figa, era così liscia e succosa, già era eccitata si vedeva e così inizio e la care piano prima le labbra e poi il clitoride alternando le cose e provocandole spasmi di piacere, lei dal canto suo con delicatezza mise le sue mani sulla mia testa e mi governava piano piano così da poter raggiungere l'orgasmo. Mi spogliai e mi misi su di lei e iniziai a penetrarla lentamente in modo da sentire tutto il suo piacere mentre il mio pene entrava tutto fino in fondo e così iniziai a muovermi sempre lentamente ma in modo più insistente fino a farla venire per la seconda volta. La cosa strana di quella sera fu una sola, nonostante lei mi facesse uscire pazzo e quella sera lo facemmo veramente in tutte le posizioni io non riuscii a raggiungere l'orgasmo, lei non ne fece un problema per quella volta ma nelle volte successive inizio a prenderla sulla paranoia.
Da quel momento il rapporto era cambiato, eravamo pazzi e gelosi l'uno Dell altro, le bugie sempre più assurde per vederci e iniziò un piccole alone nella sua mente, ormai non gli bastava più in piccole dosi, lei mi desiderava tutto per lei, desiderava una famiglia, una casa e io non sapevo che fare.
Nella prossima parte inizia il declino di una storia d'amore durata 2 anni e che mai nessuno saprà, solo i nostri cuori la porteranno chiusa fino alla morte nostra.
Ci vediamo di buon'ora al bar di strada verso il lavoro, entrambi avevamo il turno di sera e quindi fino alle 13 potevamo trascorrere qualche ora tranquilli. Mi fiondo al bar trepidante di vederla e con la speranza nel cuore di ricucire quanto meno il rapporto amichevole anche se nelle mie intenzioni c'era tutto tranne che quella eventualità. Lei è lì fuori al bar parcheggiata che aspetta me per entrare, mi affianco,scendo dall'auto e la invito a seguirmi, lei non batte ciglio e mi segue all'interno, dopo aver ordinato la colazione e chiacchierato del più e del meno e anche un po' di lavoro mi chiede di uscire e di metterci in macchina per affrontare l'argomento in questione e voleva farlo lontano da occhi indiscreti. Così ci ritroviamo nella sua auto, faccia a faccia ed è lei che subito rompe il ghiaccio con la fatidica frase "perché l'hai fatto?", essendo io un po' più grande di lei di circa 5 anni non voglio fare la figura del farfallone visto che sono impegnato e che aspetto un bambino, decido di dirgli la verità. La verità era che dal primo giorno che il mio sguardo ha incrociato i suoi occhi sono stato rapito da una magia che mai avevo provato prima, che quando ci parliamo è come se ci conoscessimo da una vita, che la sera non vedevo l'ora di sentirla anche solo per qualche battutina e sentire la sua risata che per me era linfa vitale, quasi piangevo tanto era il trasporto che mi provocava, che mi mandava nell'oblio più totale, che mi lasciava disarmato, provavo 1000 emozioni diverse ma tutte nella pancia come pugni di un pugile. Con la testa bassa gli dissi tutto senza riuscire a guardarla negli occhi tanta era la paura di un suo rifiuto, poi alzo la testa e me la ritrovo che piange, mi guarda intensamente e mi dice come facciamo adesso, perché le cose che mi hai detto tu le provo anche io e mai avrei avuto il coraggio di dirtele a costo di morire dentro. Ci fu un piccolo momento di silenzio tombale che fini'grazie al mio passo, andai vicino gli scosta i capelli e gli diedi un bacio, e questa volta fu ricambiato e con un trasporto assurdo all'ennesima potenza, tremavano tutti, i nostri corpi erano gelati anche se fuori era caldo, stavamo viaggiando su un altro pianeta, intorno era sparito tutto, compresa la paura, eravamo noi e basta.
Da quel giorno iniziò la fine del nostro rapporto, il primo bacio per molti sarebbe l'inizio di un amore, ma per noi era soltanto l'inizio della nostra distruzione ma noi non lo sapevamo ed eravamo così felici che se tornassi indietro lo rifarei altre 1000 volte.
Lei si divideva tra fidanzato, lavoro e genitori apprensivo, io tra mia moglie in attesa, la convivenza e le famiglie vicine. Eppure ci vedevamo e sentivamo tutti i giorni ormai vivevamo una vita parallela fatta delle nostre cose, uscite serali, escursioni mattutine, telefonate e messaggi e poi a lavoro eravamo perfetti amici, mai una parola fuori posto mai uno sguardo sbagliato. Ovviamente tutte queste cose non erano alla luce del sole ma ogni mossa era la conseguenza di una bugia, a volte piccola e a volte grande.
Era tutto perfetto eravamo innamorati pazzi tanto è che per fare l'amore la prima volta ho dovuto aspettare quasi 3 mesi, tra ansia,ripensamenti del caso e soprattutto la paura di portare il rapporto ad un livello ancora più alto, ma la passione era tanta e inevitabilmente una sera è arrivato. Eravamo in macchina e presi dal desiderio ci stavamo facendo quasi del male tra morsi, graffi, strette e baci, così entriamo in hotel e prendiamo una stanza per poche ore, senza dirci una parola entriamo in camera e ci baciamo lentamente, l'aggressività aveva fatto spazio alla passione più pura e dolce, ci buttiamo sul letto e piano piano gli tolgo la maglia e scosto il reggiseno per qualche bacio ai sensi caldi, poi prendo un po' la situazione in mano e inizio a baciarla il collo e con la lingua gioco vicino al suo orecchio facendola sentire la mia saliva sul lobo, poi scendo sempre più giù e mentre con le mani la tocca delicatamente e lei che mi spinge verso le sue gambe, gli tolgo i pantaloni e la mutanda e mi ci ritrovo di fronte alla sua figa, era così liscia e succosa, già era eccitata si vedeva e così inizio e la care piano prima le labbra e poi il clitoride alternando le cose e provocandole spasmi di piacere, lei dal canto suo con delicatezza mise le sue mani sulla mia testa e mi governava piano piano così da poter raggiungere l'orgasmo. Mi spogliai e mi misi su di lei e iniziai a penetrarla lentamente in modo da sentire tutto il suo piacere mentre il mio pene entrava tutto fino in fondo e così iniziai a muovermi sempre lentamente ma in modo più insistente fino a farla venire per la seconda volta. La cosa strana di quella sera fu una sola, nonostante lei mi facesse uscire pazzo e quella sera lo facemmo veramente in tutte le posizioni io non riuscii a raggiungere l'orgasmo, lei non ne fece un problema per quella volta ma nelle volte successive inizio a prenderla sulla paranoia.
Da quel momento il rapporto era cambiato, eravamo pazzi e gelosi l'uno Dell altro, le bugie sempre più assurde per vederci e iniziò un piccole alone nella sua mente, ormai non gli bastava più in piccole dosi, lei mi desiderava tutto per lei, desiderava una famiglia, una casa e io non sapevo che fare.
Nella prossima parte inizia il declino di una storia d'amore durata 2 anni e che mai nessuno saprà, solo i nostri cuori la porteranno chiusa fino alla morte nostra.
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