Constatazione più che amichevole
di
Ale91
genere
prime esperienze
Un pomeriggio di qualche anno fa urtai per sbaglio un’auto parcheggiata, graffiando una porzione della fiancata posteriore sinistra della stessa. Preso da un impeto di civilità resistetti all’idea di andarmene e lasciai un bigliettino con il mio numero di telefono, con scritto “chiamami che risolviamo”. Un paio di giorni dopo mi chiama questa signora, la proprietaria dell’auto, ringraziandomi lautamente per l’onestà e per invitarmi a compilare la constatazione amichevole. Il giorno successivo mi recai sul posto. La signora abitava proprio lì di fronte, e dato che il cielo minacciava pioggia, entrammo in casa. Dopo avermi ringraziato numerose altre volte e aver compilato le dovute scartoffie, mi offrì un aperitivo. Era una donna formosa sui 40 abbondanti, truccata e vestita in maniera da farsi notare diciamo, anche se non volgare. Dopo aver tracannato qualche bicchiere da cosa nasce cosa, e fu così che tra un grazie e l’altro la sua lingua mi finì in bocca. Succhiai e leccai avidamente, man mano che il suo corpo carnoso e provocante si schiacciava sul mio. Presto mi divenne duro e altrettanto presto lei si ritrovò in ginocchio con il mio arnese eccitato in bocca. Mentre succhiava si sbottonò la camicetta, lasciando uscire due tette formidabili per dimensione e bellezza. Prese il mio cazzo in mezzo ad esse, leccando solo la punta che ne fuorisciva. Poco dopo si rialzò, sedette sul tavolo in mezzo alla cucina, divaricò le gambe e mi tirò a se’. Si era sfilata le mutandine senza che me ne accorgessi. Indossai rapidamente un preservativo estratto dal portafoglio e la penetrai. Il mio cazzo non incontrò alcuna resistenza nella sua figa bagnata. L’odore di sesso permeava ormai la cucina. Tempo di darle una ventina di colpi e venni copiosamente. Si ritrasse e si ricompose. Ringraziai io sentitamente questa volta e mi congedai soddisfatto.
Qualche giorno dopo sento il telefono squillare; era lei che mi proponeva di tornare a trovarla. Andò subito al dunque, dicendo cioè che voleva scopare, ma poi, senza celare un certo disagio, aggiunse che suo marito era stato informato della cosa e che desiderava guardare. Era alquanto sbalordito; non mi era mai capitata una richiesta del genere, anche se io stesso, da uomo, avevo già avuto delle fantasie cuckold. L’idea di essere attivo nella cosa mi provocava sentimenti alterni, che dovetti gestire nei giorni seguenti dopo che, senza pensarci troppo, avevo ormai accettato l’invito. I dubbi e i ripensamenti non ebbero la meglio, così nel weekend successivo fui di nuovo dalla signora. Entrai in casa sua con una certa timidezza. Il marito era lì: si presentò, mi ringrazio per l’onestà e il biglietto che avevo lasciato sull’auto della moglie, poi mi offrì da bere. Mi accomodai sul divano e dopo qualche convenevole si arrivò al dunque. Mi disse (il marito) che il racconto della moglie era stato molto eccitante, che loro non erano nuovi a inizative del genere, sia da parte della moglie che sua. Amavano lo scambio, l’avventura, anche l’esibizionismo in certi contesti. Per me finora tutto ciò era stata solo una fantasia e mai mi ci ero cimentato, anche perchè ho alcuni anni meno di loro e meno esperienza di coppia da portarmi a tali pratiche. Tuttavia se ero lì non era perchè ero caduto dal cielo. La cosa mi eccitava decisamente. La signora venne a sedersi accato a me sul divano, mentre il marito se ne stava da solo slla poltrona. La moglie accavallò le gambe sopra le mie, lasciandomi toccare le sue gambe carnose. Il marito mi diede il permesso di toccare e baciare se volevo, così le baciai le gambe, prima sul ginocchio, poi in giù verso i piedi. Mi chiese di palpare le tette di sua moglie, cosa che feci. Pian piano si definì questo ruolo di comandante ed esecutore dove io, seppur comandato, godevo dei frutti dei suoi ordini. Estrassi una tetta dopo l’altra dal vestito della moglie, poi la baciai. Il marito chiese di vedere le lingue nell’atto di toccarsi. Così ci staccammo mantenedndo a contatto le punte delle lingue. Lei lo guardava mentre concedeva a me la sua bocca spalancata. La spinsi verso lo schienale e affondai la faccia in quelle tette meravigliose. Succhiai i capezzoli e scesi verso il basso, verso il ventre maggiorato, e poi giù in mezzo alle gambe. Lei tirò in su il vestito e mise in mostra le mutande. Il marito mi disse che stavo facendo la cosa giusta, che avrei dovuto leccargliela. Spostai le mutande verso di me con le dita e leccai il clitoride proprio sotto la leggera peluria. La moglie gemette tirando la testa indietro. La mia lingua entrò dentro di lei, coadiuvata da un dito e poi due, infine tre. Era una mare di goduria, deliziosa vagina calda e accogliente. La mia lingua penetrò di un paio di centimetri mentre mi sfilavo i pantaloni e le mutande, ormai inginocchiato sul pavimento. Liberai il cazzo duro e quel punto lei me lo prese in bocca. Il marito ansimava, ma senza toccarsi o intervenire. Godeva nel guardare la moglie troieggiare con me. La pregò di leccarmi bene la cappella, poi le palle e poi di succhiarlo tutto. Poi ci chiese una 69, lì sul pavimento davanti a lui. Mi distesi sul tappeto e mi ritrovai la seignora in tutta la sua possenza sopra, con la figa spiaccicata sulla mia bocca. Andammo avanti per un pò, pi ci rialzammo. Stavo per venire, non sarei più riuscito a penetrarla. Mi alzai in mezzo al salotto, lei in ginocchio. Il marito le ordinò di aprire la bocca mentre io mi segavo. La sua lingua sfiorava il mio cazzo. Venni di 5 o 6 fiotti abbondanti proprio nella sua bocca, dandole solo modo di ricevere, senza sprecare nulla. Mentre inghiottiva sotto lo sguardo ansimante del marito (che nel frattempo si era avvicinato) mi strizzavo il cazzo per lasciar fuoriuscire le ultime gocce, che lei leccò sotto l’ordine del marito. Dopo aver concluso il marito mi propose di tornare un’altra volta per fare anche un video della parte finale almeno. Da allora ogni tanto ci si vede per una serata piccante.
Qualche giorno dopo sento il telefono squillare; era lei che mi proponeva di tornare a trovarla. Andò subito al dunque, dicendo cioè che voleva scopare, ma poi, senza celare un certo disagio, aggiunse che suo marito era stato informato della cosa e che desiderava guardare. Era alquanto sbalordito; non mi era mai capitata una richiesta del genere, anche se io stesso, da uomo, avevo già avuto delle fantasie cuckold. L’idea di essere attivo nella cosa mi provocava sentimenti alterni, che dovetti gestire nei giorni seguenti dopo che, senza pensarci troppo, avevo ormai accettato l’invito. I dubbi e i ripensamenti non ebbero la meglio, così nel weekend successivo fui di nuovo dalla signora. Entrai in casa sua con una certa timidezza. Il marito era lì: si presentò, mi ringrazio per l’onestà e il biglietto che avevo lasciato sull’auto della moglie, poi mi offrì da bere. Mi accomodai sul divano e dopo qualche convenevole si arrivò al dunque. Mi disse (il marito) che il racconto della moglie era stato molto eccitante, che loro non erano nuovi a inizative del genere, sia da parte della moglie che sua. Amavano lo scambio, l’avventura, anche l’esibizionismo in certi contesti. Per me finora tutto ciò era stata solo una fantasia e mai mi ci ero cimentato, anche perchè ho alcuni anni meno di loro e meno esperienza di coppia da portarmi a tali pratiche. Tuttavia se ero lì non era perchè ero caduto dal cielo. La cosa mi eccitava decisamente. La signora venne a sedersi accato a me sul divano, mentre il marito se ne stava da solo slla poltrona. La moglie accavallò le gambe sopra le mie, lasciandomi toccare le sue gambe carnose. Il marito mi diede il permesso di toccare e baciare se volevo, così le baciai le gambe, prima sul ginocchio, poi in giù verso i piedi. Mi chiese di palpare le tette di sua moglie, cosa che feci. Pian piano si definì questo ruolo di comandante ed esecutore dove io, seppur comandato, godevo dei frutti dei suoi ordini. Estrassi una tetta dopo l’altra dal vestito della moglie, poi la baciai. Il marito chiese di vedere le lingue nell’atto di toccarsi. Così ci staccammo mantenedndo a contatto le punte delle lingue. Lei lo guardava mentre concedeva a me la sua bocca spalancata. La spinsi verso lo schienale e affondai la faccia in quelle tette meravigliose. Succhiai i capezzoli e scesi verso il basso, verso il ventre maggiorato, e poi giù in mezzo alle gambe. Lei tirò in su il vestito e mise in mostra le mutande. Il marito mi disse che stavo facendo la cosa giusta, che avrei dovuto leccargliela. Spostai le mutande verso di me con le dita e leccai il clitoride proprio sotto la leggera peluria. La moglie gemette tirando la testa indietro. La mia lingua entrò dentro di lei, coadiuvata da un dito e poi due, infine tre. Era una mare di goduria, deliziosa vagina calda e accogliente. La mia lingua penetrò di un paio di centimetri mentre mi sfilavo i pantaloni e le mutande, ormai inginocchiato sul pavimento. Liberai il cazzo duro e quel punto lei me lo prese in bocca. Il marito ansimava, ma senza toccarsi o intervenire. Godeva nel guardare la moglie troieggiare con me. La pregò di leccarmi bene la cappella, poi le palle e poi di succhiarlo tutto. Poi ci chiese una 69, lì sul pavimento davanti a lui. Mi distesi sul tappeto e mi ritrovai la seignora in tutta la sua possenza sopra, con la figa spiaccicata sulla mia bocca. Andammo avanti per un pò, pi ci rialzammo. Stavo per venire, non sarei più riuscito a penetrarla. Mi alzai in mezzo al salotto, lei in ginocchio. Il marito le ordinò di aprire la bocca mentre io mi segavo. La sua lingua sfiorava il mio cazzo. Venni di 5 o 6 fiotti abbondanti proprio nella sua bocca, dandole solo modo di ricevere, senza sprecare nulla. Mentre inghiottiva sotto lo sguardo ansimante del marito (che nel frattempo si era avvicinato) mi strizzavo il cazzo per lasciar fuoriuscire le ultime gocce, che lei leccò sotto l’ordine del marito. Dopo aver concluso il marito mi propose di tornare un’altra volta per fare anche un video della parte finale almeno. Da allora ogni tanto ci si vede per una serata piccante.
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