La Prima E Ultima Volta (Prima Parte)

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prime esperienze

Ciao a tutti mi chiamo Sara, ho scoperto da poco questo sito e ho deciso di iscrivermi, alcuni racconti molto ben scritti mi hanno catturata e portata nel mondo erotico facendomi perdere la testa e il controllo di me stessa.
Nata a Torino ma ora vivo a Venaria una provincia della città non tanto distante.
Ho 18 anni, alta 1 metro e 66,capelli biondi e occhi azzurri. Con un corpo magro ma con belle forme, in giro mi sento fissata e so per certo che mi guardano il culo, vesto sempre con leggings o jeans attillati quindi certi sguardi li cerco anche e mi fa piacere.
In serate con amici o ad eventi speciali cerco di essere accattivante indossando vestitini corti e attillati, minigonne e tacchi a spillo.
Mi piace guardare film e video vietati ai minori e provocarmi piacere da sola Immaginando di essere io in quei momenti.
Ora vi racconto la mia storia, è la prima volta quindi vi prego di non essere troppo cattivi con me anche perché sono molto emotiva e quindi finisco poi di starci solo male. Grazie in anticipo.
Da poco maggiorenne ma ancora vergine, ho avuto qualche storiella di massimo un mese, quindi le limonate non mi sono mancate ma non sono mai andata oltre forse per paura o semplicemente perché non mi sono mai sentita pronta.
Il mio ultimo ragazzo nello stesso giorno che poi ci siamo lasciati, mi baciava di continuo, leccandomi il collo, cercava di farmi andare oltre, di togliermi le catene e liberarmi.
Ma io non mi scioglievo, ero fredda.
Lui iniziò a palparmi il culo e le tette con i vestiti addosso e poco dopo notai il gonfiore pulsare contro la sua tuta.
Era sabato mattina, eravamo a casa mia soprattutto per studiare visto che il lunedì avevamo in programma 2 interrogazioni e una verifica. Andavamo nella stessa scuola e nella stessa classe già dalle medie.
Ma a lui non importava più di tanto infatti i suoi voti barcollavano giusto per la sufficienza.
In casa non c'era nessuno perché i miei genitori lavorano entrambi anche al sabato, quindi chiusi in camera mia era libero di farmi ciò che voleva ma io non glielo permisi.
Lui ancora oggi mi piace molto è un bellissimo ragazzo, simpatico, dolce, socievole e sempre presente.
Non avrei mai voluto che quel giorno finisse in quel modo, anche perché quello che provavo non so se era amore ma di sicuro gli volevo un bene infinito. Ci tenevo a lui e ogni volta che non c'erano più le sue braccia a stringermi, mi mettevo a piangere, pentita per averlo lasciato.
Quella mattina cercavo di impegnarmi e comprendere ciò che dovevo studiare ma lui continuava a baciarmi, mi distraeva ma allo stesso tempo mi piaceva e non volevo che si fermasse.
Mi prese una mano e la avvicinò alla sua tuta proprio sopra quel rigonfiamento, mi strinse la mano sopra per farmi sentire che gli era venuto duro.
Ma io portai la mano dietro la sua nuca e continuai a baciarlo, in quel momento mi chiese: non lo vorresti?
Io risposi, no! Certo amore ma non adesso...
Smise di baciarmi e si allontanò con la testa, con una mano lo tirò fuori dalla tuta e mi disse: guarda amore...non ti fa venire voglia? È durissimo ed è tutto per te!
No amore ora no, dobbiamo concentrarci sui libri.
Mi disse: Cazzo Sara! Ma tu non hai mai voglia, non è mai il momento giusto per te!
Poi lo rimise dentro, e lanciò a terra un libro e alcuni fogli dalla rabbia e deluso uscì dalla camera.
Mi misi a piangere e mi batteva forte il cuore per paura che tutto sarebbe finito in quel momento. Pensai a molte cose seduta sul ciglio del letto con le lacrime che si schiantavano a terra.
Decisi di seguirlo, uscì anche io dalla camera e lo cercai. Udí dei rumori provenire dal bagno, mi avvicinai alla porta e bussai. Ad alta voce disse: Che vuoi? Lasciami in pace!
Amore, ho sbagliato, ti volevo chiedere scusa.
Senza il suo permesso entrai in bagno e lo vidi seduto sul cesso con il cellulare in mano e il cazzo duro nell'altra. Si stava masturbando guardandosi un porno.
Mi sentii fortemente delusa e messa in seconda posizione da lui.
Gli chiesi: ma cosa fai?
Mi rispose: quello che non mi fai tu! Quindi mi arrangio da solo.
Continuando a segarsi appoggiò il telefono sulla lavatrice spegnendo lo schermo, si alzò in piedi e iniziò a guardarmi,dicendomi: se lo vuoi è qui!
Lo guardai senza dire niente, abbassai lo sguardo ammirando il suo meraviglioso cazzo. L'unico cazzo che i miei occhi hanno visto nella realtà!
Notai le palle grosse che penzolavano a mezz'aria. Mi stava venendo voglia, sentivo le mutande inumidirsi dei miei umori.
Ma non glielo feci capire e mi fingevo fredda ma dentro di me stavo bruciando e nella mia testa il pensiero fisso di farmi sverginare.
Mi avvicinai a lui e mi inginocchiai.
Mi disse: brava! Finalmente ti sei decisa.
Gli risposi: certo amore, ti voglio far godere, il tuo cazzo mi appartiene e se deve svuotarsi devo essere io a farlo!
Così mi piaci amore! Prenditelo tutto!
Non me lo feci ripetere. Lo afferrai con una mano e lo strinsi abbastanza da fargli gonfiare le vene. Era un ferro, sentivo le pulsazioni continue dentro la mano.
Mi avvicinai con la testa e la bocca sul buco del cazzo, appoggiai le labbra sulla grossa cappella rosa ma poco convinta non ebbi il coraggio di aprire la bocca, mi allontanai e fissandolo negli occhi iniziai a segarlo e con l'altra mano mi alzai la maglietta facendo uscire le tette, per suo compiacimento ma anche perché ero eccitata anche io. Mi fissò le tette e mi disse: quanto cazzo sei figa! Hai delle tette meravigliose.
Gli risposi: grazie amore mio, sono solo tue queste tette! Ti va di sborrarci sopra?
Si piccola, ma preferisco venirti in bocca.
Io non dissi niente e iniziai a segarlo a due mani, emanava un forte odore che mi sballava, mi riavvicinai con la testa e gli leccai le palle continuando a segarlo. Le presi tutte in bocca ciucciandole, bagnandole con la mia saliva ma dopo un po le sputai perché mi mancava il respiro. E inzuppate dalla mia saliva che colava a terra, sentivo che perdevo saliva ai lati delle labbra e finivano proprio sulle tette.
In quel momento mi disse guardandomi le tette: amore, vedo che anche tu ti sei eccitata con il mio cazzo!
Mi guardai le tette e notai i capezzoli durissimi, tanto turgidi che quasi sentivo dolore.
Gli dissi: si amore, sono tutta bagnata, il tuo cazzo mi piace troppo!
E allora cosa aspetti piccola? Succhiamelo tutto!
Non dissi nulla e smisi di segarlo tenendolo in mano, mi avvicinai col corpo e prendendo una tetta e con una mano avvicinai il cazzo facendo strusciare la cappella intorno al capezzolo più volte.
Mormorò: si così! Brava amore, lasciati andare!
Volevo farmi coraggio e regalargli almeno un pompino, ma non ce la feci. Continuando a guardarlo negli occhi e a segarlo, passai la lingua intorno le labbra per farlo andare completamente fuori.
Ansimava e godeva tanto da avere il fiato corto, ascoltavo i suoi gemiti mentre percepivo le pulsazioni sul clitoride.
I suoi versi si fecero più intensi e più veloci, poco dopo un urlo di piacere con le gocce che iniziavano ad uscire dal cazzo che iniziò a vibrare così forte da sbalzarmi la mano.
Capii che stava per venire, quindi aumentai la velocità della mano che lo segava. I suoi orgasmi accompagnati da una densa sborrata sulla mia faccia, annegata dentro il liquido bianco riuscì a puntare il cazzo sulle tette che continuava a sborrare, schizzi potenti mi finirono in faccia e sulle braccia.
Mentre sparava altri abbondanti fiotti mi avvicinai col capezzolo sulla cappella e glielo ficcai dentro il buco, una sensazione strana sentire le vibrazioni del cazzo in tutta la tetta e un liquido bollente ricoprire l'intero capezzolo.
Con la mano piena di sperma persi il controllo sul cazzo che scivolò via dalla mano, continuando a pulsare puntò dritto sulla mia faccia e gli ultimi schizzi mi finirono sulle labbra.
Guardandolo fisso negli occhi mentre si godeva gli ultimi secondi continuai a segarlo per svuotargli totalmente le palle e per farlo godere fino in fondo con la lingua presi tutta la sborra che avevo sulle labbra e la ingoiai.
Il suo ultimo orgasmo più lungo lo fece rimanere senza fiato e li capii che era arrivato alla fine.
Lo segai qualche altra volta per far uscire le ultime gocce, poi mollai il cazzo ancora in piena erezione e mi alzai. Presi delle salviette e dei fazzoletti per pulirmi le mani, il torace e le tette, tirando via anche quello che era a terra, una volta raccolto potevo sentire ancora quanto era bollente dentro i fazzoletti.
Lui rimase li, in piedi col cazzo di fuori e la cappella completamente sporca di sperma che gocciolava sulla sua tuta.

#TrueStory Continua...
scritto il
2022-03-16
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