Ogni tre mesi
di
Cindysottomessa
genere
dominazione
Ogni tre mesi
Posso presentarmi? sono un maschio alfa dominante sono alto 1,76 peso 68kg di muscoli benché cinquantenne sono in perfetta forma. Nuotatore e ginnasta. Se mi guardo allo specchio mi piaccio. Ventre piatto pene di 20 cm coglioni penduli e grossi. Culetto sodo con due natiche da baciare e un buchino bello gonfio come una bocca di donna. Capezzoli grossi che amano essere succhiati. Si! sono bisex tendenzialmente gay. Ho un partner giovane ventenne leggermente sottomesso. Siamo una bella coppia. Sono anche sposato ma mia moglie è una lesbica così abbiamo un management molto gradevole. Io con lui, lei con lei. Qualche volta tutti assieme.
Nel quotidiano sono un redattore di testi scientifici e come detto dominante. Ma con il mio partner ho stretto un accordo che funziona da diversi anni. Ogni tre mesi un giorno è dedicato al cambio di ruolo.
Sono a casa sua già alla mattina presto per lavarmi e fare le tre docce anali che lui mi chiede. Poi mi spoglio e in ginocchio lo attendo. Lui entra e io mostro sottomissione leccandogli l’ano e prendendo in bocca il suo enorme uccello. No, non facciamo sesso.
Lui esige una accurata preparazione perché oggi sarò un troietto femminuccio nell’anima e obbediente.
Per prima cosa vengo unto con un olio profumato e lui mi massaggia. Però appena il mio uccello si drizza mi sculaccia. Poi con un rasoio mi rade tutto il corpo salvo i testicoli che lascia pelosi. Veramente io sono biondo e di pelo fine e inoltre mi depilo regolarmente tutto il corpo. La scusa è che pratico nuoto.
Una volta depilato e unto con una crema idratante, faccio una doccia bollente e inizio a vestirmi.
Oggi il padrone ha deciso di portarmi in giro. Per prima cosa nel mio ano viene spinto un plug gonfiabile. Prima il padrone ci ha infilato brutalmente tre dita unte per allargarlo poi il plug gonfiabile di 3 cm di diametro mi viene spinto dentro di colpo accompagnato da una sculacciata. Gonfiato a 4 cm di diametro e a 17 di lunghezza , mi riempie tutta (comincio a parlare da troietto femminuccia) e il mio cazzo incomincia a indurirsi. Allora il Padrone
mi strizza la cappella sino a che il cazzo che chiamo ora clitoride ritorna moscio. Mi umilierà, ma prima vuole andare a comprare le sigarette così mi lega le mani all’anello che sta alto sulla parete.
Un peso da 1 kg viene attaccato alle palle per allungarmi lo scroto e in attesa del ritorno dice giusto ridendo ti metto due mollette ai capezzoli. Poi accende il vibratore del plug . Sono eccitata e stringo le chiappe intorno al buchino assaporando le vibrazioni. Dopo una ora, il padrone torna e mi misura l’allungamento dello scroto. Bene dice 16 centimetri e mi fa urlare schiacciando i coglioni con le sue belle mani nervose.
Prende ad infilare i miei coglioni negli anelli di ferro. Continua a misurare la lunghezza. Le palle si sono allungate a oltre 16 centimetri e penzolano gonfie.
Ora tocca alle tette. Devo tenerle con le mani mentre lui colpisce i capezzoli con un righello di legno. Riceverò 10 colpi per volta su ogni capezzolo, 100 in totale e devo contarli. Se sbaglio ricomincia, Ma io so che sbaglia apposta: MI grida “vacca non sai contare!”
Ogni 50 colpi, mi colpisce col righello le natiche anche qui 50 colpi.
I miei capezzoli sono gonfi come ciliegie, ma lui li stringe tra le dita e mi tira sul terrazzo . Tremo all’idea che qualcuno veda ma sono eccitata.
È quasi mezzogiorno e lui gioca con me da tre ore. È soddisfatto e per premio mi riempie la bocca con il suo cazzo inondandomi la gola di un mare di sperma. “Bevi” dice “è il tuo pranzo.”
Mi rimette le mollette sui capezzoli doloranti e mi permette di riposare. Poi dovrò truccarmi e vestirmi.
Mi vesto da fighetta niente mutandine solo una minigonna. Sopra una camicetta. Il padrone guarda e approva.
Mi denudo e lui mi mette i morsetti ai capezzoli. Sono piccoli; un anello con cinque punte che entrano nel capezzolo bloccando l’anello e facendo ingrossare i capezzoli. Gli anelli dei testicoli sono incatenati ad un anello fallico che tiene il mio pene dritto e turgido.
Oggi ha deciso che mi metterà gli anelli alle palle. Sono 15 anelli diametro 3,5 centimetri pesano 25 grammi ognuno. Il padrone prende in mano le palle e infila sulle palle uno dopo l’altro gli anelli. È doloroso ma io sono un sottomesso e devo accettare. Però il mio cazzo si è gonfiato allora co un colpo di righello lo smolla. Guarda soddisfatto le palle che penzolano allungate e appesantite Mi fa fare qualche passo poi dice balla per vedere l’allungato sacchetto dello scroto agitarsi al ritmo della musica.
Mi fa piegare e mi infila un tappo anale corto ma grosso di quelli che non escono facilmente.
“Adesso andiamo al parco” dice. Mi rimetto la minigonna e la camicetta. Indosso le calze nere a mezza coscia ornate di pizzo e metto delle scarpe Jimmy Choo col tacco di 16 cm . Un leggero rossetto e un mascara abbastanza leggero per far capire che sono una puttanella femminuccio. Saliamo in macchina e andiamo all’incontro
Il padrone mi fa camminare e vede che sculetto graziosamente per via del tappo anale mentre le palle con anelli dondolano spuntando birichine sotto il bordo della minigonna. Dopo una passeggiata, arriviamo dove i ragazzi seduti sulle panchine mi guardano e si toccano oscenamente il gonfio pacco dei pantaloni
Vorrei fermarmi per farmi ammirare e magare vedere uscire i loro membri virili dalla prigione di stoffa. Ma il padrone mi strascina via urlando “sozzo femminuccio cosa vuoi ? farti sbattere da ogni maschione cazzuto? Di fronte ai ragazzi mi fa piegare perché vedano il plug e con le mani mi sculaccia, poi mi strizza i capezzoli così forte che piango senza ritegno. Ma il mio cazzo è diventato duro e spunta dalla gonna. arriviamo al giardino segreto. Dietro al bar una porta permette l’entrata al piccolo giardinetto dove si svolgono le aste degli schiavetti femminucci. Il giardino alberato è riservato a pochi maschi alfa detti eletti perché dotati di ricchi patrimoni e di enormi falli.
Noi femminucci dobbiamo denudarci e sfilare intorno alla piccola piscina facendoci vedere a sculettare ed a prendere tutte le pose che i maschi alfa vogliono.
Ci toccano per vedere se siamo sane e sode, ci fanno aprire la bocca per vedere come è ampia e poi incominciano a trattare. Gli efebi, inesperti senza tettine e culetto
Deliziosamente impauriti corrono come cerbiatte qua e la e vengono venduti per primi. Le maschie femmine cagne e troie sono il piatto forte. Loro sanno come sottomettersi per far godere il padrone. Qualche volta se sono molto capaci, non vengono vendute ma affittate. Ormai siamo rimaste in poche, siamo il bocconcino.
Ma con mia sorpresa il padrone annuncia che mi sono comportata male da troia disobbediente e che quindi verrò punita e per farmi capire che ho sbagliato, la punizione sarà pubblica.
Due inservienti mi portano al patibolo che è formato da due alberi con anelli in basso ber bloccare le caviglie e ad un metro di altezza per legarci le mani.
Così sono piegata col culo in alto e la testa un basso, Tra le gambe allargate penzolano i miei coglioni ai cui anelli il Padrone ha attaccato un campanaccio. Sul mio clitoride la cappella è stretta da una gabbietta di castità per impedir di toccarmi ed eiaculare. I morsetti ai capezzoli vengono adornati di campanellini.
Ora il padrone annuncia quali sono le mie colpe e stabilisce che duecento colpi di frusta complessivi sono una giusta punizione. Lo ringrazio per la sua generosità e di fronte ai Master ripeto il giuramento di sottomissione ripetendo che ogni punizione è giusta per educare il femminuccio puttanello che sono.
Il padrone inizia a frustarmi partendo dal culetto.
I colpi piovono sul plug che colpito entra a fondo, poi sulle chiappette che presto si adornano di righe rosse. Agitandomi scuoto il campanaccio attaccato ai testicoli e i campanelli delle tettine.
La serie di frustate si sposta sul clitoride e sui capezzoli.
Mi fa male tutto ma il dolore mi inebria, sento il godimento salirmi in cuore, il desiderio di essere inculata crescere , la bocca spalancarsi in attesa di essere chiavata. E ,diventata una cagna ansiosa di essere montata, grido la mia libidine.
Per punirmi della mia lussuria, il Padrone permette ai Maschi alfa di giocare a sorte il mio destino.
I primi tre potranno fare di me quello che vogliono. Iniziano contenti scambiandosi complimenti sui loro membri. Padron Maurizio mi strappa via il plug e senza pietà mi infila tutta in una volta la sua verga nel culetto subito iniziando a chiavarmi. Padron Marco mi entra in bocca, forzandomi a succhiare il grosso cazzo mentre le sue mani mi torcono e strizzano i capezzoli.
Padron Gianni che è un maschio alfa ma anche gay, prende in bocca, dopo aver tolto la gabbietta della cappella il mio clitoride. Le sue mani picchiano duramente i testicoli facendomi piangere. Sento il mio corpo irrigidirsi mentre i Padroni stanno per venire, anche Padron Gianni che utilizza la mia mano che ha slegato per farsi segare.
Urlo di gioia quando vengono in me. Poi i Padroni cambiano posto così che per tre volte ricevo la sborra in bocca e la inghiotto, per tre volte il pancino è pieno di sperma che cola facendo una grossa macchia sull’erba e per tre volte mi masturbano facendomi indurire ma fermandosi prima che goda e picchiando forte fanno ritornare il clitoride a mini-cazzo moscio.
Il Padrone però non è soddisfatto. Questa settimana ho portato pochi soldi a casa. Così su suggerimento del proprietario del Club, decide di affittarmi come nave scuola. Questa sera dovrò esibirmi e istruire i figli dei Padroni su come si gestisce un troietto schiavo e passivo.
Faccio finta di lamentarmi e di voler rifiutare e vengo preso a sberle dal mio Padrone, ma dentro di me ancora piena della sborra dei padri sbavo di piacere al pensiero di questi cazzi giovani, durissimi, resistentissimi che guiderò in tutti i miei buchi godendo di questa carne giovane
Posso presentarmi? sono un maschio alfa dominante sono alto 1,76 peso 68kg di muscoli benché cinquantenne sono in perfetta forma. Nuotatore e ginnasta. Se mi guardo allo specchio mi piaccio. Ventre piatto pene di 20 cm coglioni penduli e grossi. Culetto sodo con due natiche da baciare e un buchino bello gonfio come una bocca di donna. Capezzoli grossi che amano essere succhiati. Si! sono bisex tendenzialmente gay. Ho un partner giovane ventenne leggermente sottomesso. Siamo una bella coppia. Sono anche sposato ma mia moglie è una lesbica così abbiamo un management molto gradevole. Io con lui, lei con lei. Qualche volta tutti assieme.
Nel quotidiano sono un redattore di testi scientifici e come detto dominante. Ma con il mio partner ho stretto un accordo che funziona da diversi anni. Ogni tre mesi un giorno è dedicato al cambio di ruolo.
Sono a casa sua già alla mattina presto per lavarmi e fare le tre docce anali che lui mi chiede. Poi mi spoglio e in ginocchio lo attendo. Lui entra e io mostro sottomissione leccandogli l’ano e prendendo in bocca il suo enorme uccello. No, non facciamo sesso.
Lui esige una accurata preparazione perché oggi sarò un troietto femminuccio nell’anima e obbediente.
Per prima cosa vengo unto con un olio profumato e lui mi massaggia. Però appena il mio uccello si drizza mi sculaccia. Poi con un rasoio mi rade tutto il corpo salvo i testicoli che lascia pelosi. Veramente io sono biondo e di pelo fine e inoltre mi depilo regolarmente tutto il corpo. La scusa è che pratico nuoto.
Una volta depilato e unto con una crema idratante, faccio una doccia bollente e inizio a vestirmi.
Oggi il padrone ha deciso di portarmi in giro. Per prima cosa nel mio ano viene spinto un plug gonfiabile. Prima il padrone ci ha infilato brutalmente tre dita unte per allargarlo poi il plug gonfiabile di 3 cm di diametro mi viene spinto dentro di colpo accompagnato da una sculacciata. Gonfiato a 4 cm di diametro e a 17 di lunghezza , mi riempie tutta (comincio a parlare da troietto femminuccia) e il mio cazzo incomincia a indurirsi. Allora il Padrone
mi strizza la cappella sino a che il cazzo che chiamo ora clitoride ritorna moscio. Mi umilierà, ma prima vuole andare a comprare le sigarette così mi lega le mani all’anello che sta alto sulla parete.
Un peso da 1 kg viene attaccato alle palle per allungarmi lo scroto e in attesa del ritorno dice giusto ridendo ti metto due mollette ai capezzoli. Poi accende il vibratore del plug . Sono eccitata e stringo le chiappe intorno al buchino assaporando le vibrazioni. Dopo una ora, il padrone torna e mi misura l’allungamento dello scroto. Bene dice 16 centimetri e mi fa urlare schiacciando i coglioni con le sue belle mani nervose.
Prende ad infilare i miei coglioni negli anelli di ferro. Continua a misurare la lunghezza. Le palle si sono allungate a oltre 16 centimetri e penzolano gonfie.
Ora tocca alle tette. Devo tenerle con le mani mentre lui colpisce i capezzoli con un righello di legno. Riceverò 10 colpi per volta su ogni capezzolo, 100 in totale e devo contarli. Se sbaglio ricomincia, Ma io so che sbaglia apposta: MI grida “vacca non sai contare!”
Ogni 50 colpi, mi colpisce col righello le natiche anche qui 50 colpi.
I miei capezzoli sono gonfi come ciliegie, ma lui li stringe tra le dita e mi tira sul terrazzo . Tremo all’idea che qualcuno veda ma sono eccitata.
È quasi mezzogiorno e lui gioca con me da tre ore. È soddisfatto e per premio mi riempie la bocca con il suo cazzo inondandomi la gola di un mare di sperma. “Bevi” dice “è il tuo pranzo.”
Mi rimette le mollette sui capezzoli doloranti e mi permette di riposare. Poi dovrò truccarmi e vestirmi.
Mi vesto da fighetta niente mutandine solo una minigonna. Sopra una camicetta. Il padrone guarda e approva.
Mi denudo e lui mi mette i morsetti ai capezzoli. Sono piccoli; un anello con cinque punte che entrano nel capezzolo bloccando l’anello e facendo ingrossare i capezzoli. Gli anelli dei testicoli sono incatenati ad un anello fallico che tiene il mio pene dritto e turgido.
Oggi ha deciso che mi metterà gli anelli alle palle. Sono 15 anelli diametro 3,5 centimetri pesano 25 grammi ognuno. Il padrone prende in mano le palle e infila sulle palle uno dopo l’altro gli anelli. È doloroso ma io sono un sottomesso e devo accettare. Però il mio cazzo si è gonfiato allora co un colpo di righello lo smolla. Guarda soddisfatto le palle che penzolano allungate e appesantite Mi fa fare qualche passo poi dice balla per vedere l’allungato sacchetto dello scroto agitarsi al ritmo della musica.
Mi fa piegare e mi infila un tappo anale corto ma grosso di quelli che non escono facilmente.
“Adesso andiamo al parco” dice. Mi rimetto la minigonna e la camicetta. Indosso le calze nere a mezza coscia ornate di pizzo e metto delle scarpe Jimmy Choo col tacco di 16 cm . Un leggero rossetto e un mascara abbastanza leggero per far capire che sono una puttanella femminuccio. Saliamo in macchina e andiamo all’incontro
Il padrone mi fa camminare e vede che sculetto graziosamente per via del tappo anale mentre le palle con anelli dondolano spuntando birichine sotto il bordo della minigonna. Dopo una passeggiata, arriviamo dove i ragazzi seduti sulle panchine mi guardano e si toccano oscenamente il gonfio pacco dei pantaloni
Vorrei fermarmi per farmi ammirare e magare vedere uscire i loro membri virili dalla prigione di stoffa. Ma il padrone mi strascina via urlando “sozzo femminuccio cosa vuoi ? farti sbattere da ogni maschione cazzuto? Di fronte ai ragazzi mi fa piegare perché vedano il plug e con le mani mi sculaccia, poi mi strizza i capezzoli così forte che piango senza ritegno. Ma il mio cazzo è diventato duro e spunta dalla gonna. arriviamo al giardino segreto. Dietro al bar una porta permette l’entrata al piccolo giardinetto dove si svolgono le aste degli schiavetti femminucci. Il giardino alberato è riservato a pochi maschi alfa detti eletti perché dotati di ricchi patrimoni e di enormi falli.
Noi femminucci dobbiamo denudarci e sfilare intorno alla piccola piscina facendoci vedere a sculettare ed a prendere tutte le pose che i maschi alfa vogliono.
Ci toccano per vedere se siamo sane e sode, ci fanno aprire la bocca per vedere come è ampia e poi incominciano a trattare. Gli efebi, inesperti senza tettine e culetto
Deliziosamente impauriti corrono come cerbiatte qua e la e vengono venduti per primi. Le maschie femmine cagne e troie sono il piatto forte. Loro sanno come sottomettersi per far godere il padrone. Qualche volta se sono molto capaci, non vengono vendute ma affittate. Ormai siamo rimaste in poche, siamo il bocconcino.
Ma con mia sorpresa il padrone annuncia che mi sono comportata male da troia disobbediente e che quindi verrò punita e per farmi capire che ho sbagliato, la punizione sarà pubblica.
Due inservienti mi portano al patibolo che è formato da due alberi con anelli in basso ber bloccare le caviglie e ad un metro di altezza per legarci le mani.
Così sono piegata col culo in alto e la testa un basso, Tra le gambe allargate penzolano i miei coglioni ai cui anelli il Padrone ha attaccato un campanaccio. Sul mio clitoride la cappella è stretta da una gabbietta di castità per impedir di toccarmi ed eiaculare. I morsetti ai capezzoli vengono adornati di campanellini.
Ora il padrone annuncia quali sono le mie colpe e stabilisce che duecento colpi di frusta complessivi sono una giusta punizione. Lo ringrazio per la sua generosità e di fronte ai Master ripeto il giuramento di sottomissione ripetendo che ogni punizione è giusta per educare il femminuccio puttanello che sono.
Il padrone inizia a frustarmi partendo dal culetto.
I colpi piovono sul plug che colpito entra a fondo, poi sulle chiappette che presto si adornano di righe rosse. Agitandomi scuoto il campanaccio attaccato ai testicoli e i campanelli delle tettine.
La serie di frustate si sposta sul clitoride e sui capezzoli.
Mi fa male tutto ma il dolore mi inebria, sento il godimento salirmi in cuore, il desiderio di essere inculata crescere , la bocca spalancarsi in attesa di essere chiavata. E ,diventata una cagna ansiosa di essere montata, grido la mia libidine.
Per punirmi della mia lussuria, il Padrone permette ai Maschi alfa di giocare a sorte il mio destino.
I primi tre potranno fare di me quello che vogliono. Iniziano contenti scambiandosi complimenti sui loro membri. Padron Maurizio mi strappa via il plug e senza pietà mi infila tutta in una volta la sua verga nel culetto subito iniziando a chiavarmi. Padron Marco mi entra in bocca, forzandomi a succhiare il grosso cazzo mentre le sue mani mi torcono e strizzano i capezzoli.
Padron Gianni che è un maschio alfa ma anche gay, prende in bocca, dopo aver tolto la gabbietta della cappella il mio clitoride. Le sue mani picchiano duramente i testicoli facendomi piangere. Sento il mio corpo irrigidirsi mentre i Padroni stanno per venire, anche Padron Gianni che utilizza la mia mano che ha slegato per farsi segare.
Urlo di gioia quando vengono in me. Poi i Padroni cambiano posto così che per tre volte ricevo la sborra in bocca e la inghiotto, per tre volte il pancino è pieno di sperma che cola facendo una grossa macchia sull’erba e per tre volte mi masturbano facendomi indurire ma fermandosi prima che goda e picchiando forte fanno ritornare il clitoride a mini-cazzo moscio.
Il Padrone però non è soddisfatto. Questa settimana ho portato pochi soldi a casa. Così su suggerimento del proprietario del Club, decide di affittarmi come nave scuola. Questa sera dovrò esibirmi e istruire i figli dei Padroni su come si gestisce un troietto schiavo e passivo.
Faccio finta di lamentarmi e di voler rifiutare e vengo preso a sberle dal mio Padrone, ma dentro di me ancora piena della sborra dei padri sbavo di piacere al pensiero di questi cazzi giovani, durissimi, resistentissimi che guiderò in tutti i miei buchi godendo di questa carne giovane
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